Un’Armonica per Amico


Cari lettori di DoctorHarp,
sono Amedeo e suono l’armonica Blues, ho sempre vissuto il mio rapporto con l’armonica in modo spontaneo e istintivo senza pormi mai problematiche relative la tecnica, il metodo e lo stile… forse perché porto in tasca l’armonica da quando pesavo 35 Kg (ora ne peso 115) o perché essendo figlio unico di genitori divorziati, trovavo nell’armonica un Amico ideale e fedele. Non ho mai studiato musica e il pentagramma per me suona più come unità di misura che di lettura. Quando poi con il tempo ho scoperto il Blues, ho cominciato a giocare imitando/emulando i blues ascoltati alla radio.

È chiaro comunque a tutti che per diventare un buon musicista bisogna approfondire le conoscenze tecniche dello strumento che si intende suonare… Anche se per l’armonica blues, a differenza della stramaggioranza degli altri strumenti musicali, spesso la tecnica subentra in un secondo momento. La personale emotività musicale, trova nell’armonica blues la massima espressività soprattutto quando la tecnica lascia più spazio all’estro di ognuno. Indispensabile per avvicinarsi all’armonica blues è un profondo amore per il blues…

Questo non vuol dire che lasciarsi andare all’istinto emotivo non significhi comunque adottare una didattica, a mio parere un buon metodo per comprendere l’intenzione musicale e contemporaneamente curare l’aspetto “fisico” (allenamento) è quello dell’ascolto e di un parallelo (se possibile con altri armonicisti) confronto. Per carpire i “segreti” della 20 ance bisogna cercare dentro il proprio animo la propria chiave di lettura, un proprio modus con il quale manifestare i propri sentimenti, un gemito gutturale che pilota vibrazioni metalliche e parlano di noi e dei nostri blues, di un urlo di gioia, un pianto trattenuto o un’occhiata maliziosa…

Lo stesso Paolo Ganz, che ha prodotto nell’86 il primo e unico metodo per armonica blues in Italia (pubblicato dalla Bèrben), scrive che il modo migliore di imparare a suonare l’armonica è quello di suonarla insieme ad un altro, il problema è che gli armonicisti sono pochi e raramente ci si confronta l’uno con l’altro.

In buona sostanza, la mancanza di scuole, il basso numero di armonicisti e una errata cultura discriminante nei confronti dello strumento/giocattolo, rendono sempre più difficile l’approccio musicale.     Ma quello che potrebbe apparentemente sembrare solo un punto debole della Blues Harp è anche un punto di forza in quando la bassa opportunità da parte del pubblico di ascoltare dal vivo un armonicista blues, rende l’evento più esclusivo e affascinante.

Tuttavia questo non basta affatto soprattutto in considerazione del cambio generazionale che stiamo vivendo in un contesto commerciale pericolosamente dannoso alla cultura blues in genere creando una lacuna generazionale tra le “anziane” e le “giovai” leve.

Cultura! Quindi è la parola chiave, in ogni sua forma, internet, quotidiani, riviste, radio e TV ma anche sul campo come Ass.ni, piazze, pub, teatri e per strada… a tal proposito segnalo (vedi anche link amici di Doctor Harp) un Movimento Culturale Autogestito di nome Spaghetti & Blues nato agli inizi del 2003 proprio a fronte di queste problematiche, www.spaghettiblues.it è di stampo principalmente giornalistico e organizzativo (attività culturali collettive), fa da supporto a tutti coloro che vorranno dire la loro in fatto di Blues, opinioni di libero pensiero, reportage, foto, e quant’altro attiene la sfera del Blues Italiano e Internazionale e vede la collaborazione di centinaia tra bluesman, giornalisti, promotori, siti e amanti del genere musicale culla di tutta la musica moderna occidentale.

Che il Blues sia con noi e con il nostro strumento… qualunque esso sia!

Amedeo “Deo Blues Harp” Zittano
Promotore Spaghetti & Blues