UN TONGUE BLOCKING POLIRITMICO

di Matteo Pulin Profetto

Poliritmia: impiego simultaneo di ritmi diversi – che non sono manifestazioni dello stesso metro e non derivano l’uno dall’altro – tra le voci di una composizione, che produce una ricchezza di varietà ritmica.

In un precedente articolo mi sono concentrato sulle potenzialità ritmiche del tongue blocking utilizzando come melodia di base la famosa Twinkle twinkle little star e ispirandomi alle 12 variazioni che Mozart ne aveva elaborato nel 1781 (nel suo caso, però, non si trattava solo di variazioni ritmiche).

Tutte le variazioni proposte erano basate su una diversa suddivisione del tempo di base: la melodia, molto semplice e lineare, aiuta moltissimo a definire la pulsazione principale in 2/4 (ogni battuta è composta da 2 battiti), mentre la percussione della lingua era utilizzata per creare un ritmo.

In quel caso il ritmo imposto dalla lingua era derivato dal tempo di base, ossia era una diversa suddivisione della pulsazione principale, ma che cosa potrebbe succedere SE QUESTA SUDDIVISIONE NON SEGUISSE PIU’ QUELLA DI BASE?

Credo che potremmo gettare le basi per un’armonica poliritmica!

Utilizzando la stessa melodia, ho provato a pensare ad una serie di 12 variazioni in cui i due ritmi non fossero derivati l’uno dell’altro.

Facendo un po’ di ricerca non sempre si trovano definizioni di poliritmia coerenti una con l’altra, per cui magari non tutte le variazioni che propongo potrebbero essere definite strettamente poliritmiche, ma ciò che mi interessa esplorare in questo articolo è la possibilità di enfatizzare e sfruttare al massimo la possibilità che il tongue blocking ci dà di simulare che due strumenti stiano suonando contemporaneamente.

L’accordatura Richter di un’armonica diatonica standard ha pochi accordi a disposizione (se suoniamo in prima posizione gli accordi I, V, V7 e II) per cui, per evitare problemi legati all’armonia (ossia l’accordo che inevitabilmente viene prodotto dalle ance che vibrano) e mettere, invece, in risalto la ritmica, dovremo essere accorti a fare sì che ogni slap (ossia il momento in cui la lingua batte sull’armonica bloccando i fori che non devono suonare) sia il più veloce e deciso possibile.

Per produrre questo effetto utilizzeremo due tipi di movimento (per chiarezza uso la stessa nomenclatura che usa Joe Filisko, uno che di tongue blocking se ne intende…):

  • Singola nota pulita → in questo caso prodotta lasciando la lingua posata sull’armonica e facendo fuoriuscire l’aria nel singolo foro che deve suonare sulla parte destra della bocca.
  • Vamping → la nota è prodotta facendo sentire la frustata della lingua – citando David Barrrett “respirando una frazione di secondo in anticipo (permettendo alle quattro ance di vibrare), poi bloccando i tre fori [a sinistra] con la lingua, lasciando il foro giusto aperto”. (Attenzione, però, che questa tecnica, che nello stile di Chicago serve a dare spinta ed aggressività alla nota, in questo caso, ispirandosi allo stile Old Time, serve molto di più a segnare il tempo ed è suonata più delicatamente!)

Se ritmica e melodia suonano nello stesso momento, la lingua darà una frustata lasciando aperto solamente il foro corretto e bloccando gli altri fori a sinistra, se, invece, una nota della melodia sta già suonando, la lingua si alzerà e ricadrà sull’armonica lasciando aperto il foro corretto e bloccando gli altri fori a sinistra, non interrompendo il flusso d’aria che sta passando e, quindi, permettendo al foro di destra di continuare a suonare.

Ho cercato nei casi che mi riuscivano più difficili, di arrivare al ritmo in maniera graduale, togliendo o aggiungendo di volta in volta un battito fino ad arrivare al risultato. Aiuta sempre molto tenere il focus soprattutto sulla melodia lasciando che il ritmo, che è meglio tenere sempre leggero e in secondo piano, vada “da solo”.

Per definire questi esercizi mi sono ispirato spesso a ritmi “famosi”: si possono sentire richiami al ritmo della clave di son, alla habanera, ad alcuni dei ritmi tipici del tango, alla poliritmia 3:2

Come ho già detto, il brano è piuttosto semplice e definisce già di per sé in maniera chiara e distinguibile una pulsazione di base molto evidente, perciò si presta bene a questo tipo di applicazione: questo è solamente un esercizio con l’obbiettivo di familiarizzare con il tongue blocking e con la sua grande attitudine ritmica, ma trovo che possa esserci molto utile non solamente per l’allenamento, ma da inserire e sfruttare in certi passaggi dei nostri brani.

Un buon consiglio può essere quello di registrarsi spesso e, riascoltandosi, concentrarsi, magari attraverso più ascolti, sull’una e sull’altra parte per verificare che ognuna proceda in maniera corretta ed indipendente.

Spero questo possa esserVi di aiuto e, come sempre, divertitevi!

Per la realizzazione di questo articolo ringrazio infinitamente l’amico Davide Speranza e soprattutto il grande Joe Filisko, che con pazienza e generosità mi ha aiutato dandomi una marea di consigli. Vi rimando con piacere al suo sito ed al suo store (https://www.filiskostore.com/) per un approfondimento incredibile sul tongue blocking, sull’armonica Old time Style e su tantissimi altri argomenti!

Leggi UN APPROCCIO RIGOROSO AL TONGUE BLOCKING


Matteo Pulin Profetto

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