Gli Amplificatori


La scelta di un amplificatore è estremamente difficile ed economicamente impegnativa, soprattutto se si decide di cavalcare la tradizione del vintage valvolare. Infatti gli storici amplificatori a valvole, usati dagli altrettanti leggendari armonicisti elettrici del secolo scorso, sono attualmente riproposti con delle riedizioni dal costo decisamente fuori dalla portata dei semplici appassionati.

Molti si chiedono se orientarsi su un modello a valvole oppure uno a transistor o componenti solidi.  Analizziamo i pregi ed i difetti di entrambe i sistemi.

Le valvole danno sicuramente un suono più caldo e rotondo, ottimo per uno strumento quale l’armonica a bocca con frequenze armoniche in abbondanza. Si ottengono ottimi risultati se accoppiati ad un microfono tipo Astatic o Shaker ad alta impedenza, infatti producono un’ottima distorsione naturale senza la necessità di usare effetti intermedi.

Lati negativi : sono estremamente pesanti ed ingombranti e la loro manutenzione esige un cura maggiore rispetto ad un modello a transistor. Le valvole infatti vanno sostituite dopo un determinato periodo di utilizzo, e spesso per ottenere un suono “personale” è necessario variare alcune regolazioni interne o modificare la componentistica originaria, sottoponendo le valvole ad uno stress maggiore. Inoltre bisogna stare particolarmente attenti al suo trasporto soprattutto se è rimasto acceso per diverso tempo, infatti le valvole si comportano come delle normali lampade a filamento e quindi sono estremamente delicate quando sono calde.

transistor, i mosfet ed in generale gli amplificatori a componenti solidi, hanno un suono solitamente meno caldo ma più pulito rispetto a quelli valvolari. Sono molto più leggeri e richiedono una manutenzione inferiore. Il loro costo è sicuramente più basso ed inoltre è anche possibile trovare dei modelli di seconda mano in buono stato.

La distorsione prodotta spesso non è accettabile per uno strumento come l’armonica. Capita infatti che si inneschino dei feedback (larsen) tra microfono e amplificatore a causa del metodo usato per generare la distorsione. Infatti negli amplificatori valvolari questa è prodotta principalmente dalla saturazione delle valvole finali che vengono portati oltre il limite di linearità con cui solitamente lavorano. In questa fase le valvole producono una distorsione con “armoniche pari” che rendono il suono estremamente caldo.

Negli amplificatori a transistor invece, la distorsione è prodotta da un circuito elettronico, spesso composto da diodi, che tagliano le creste delle onde prodotte dall’eccessiva amplificazione dello stadio preamplificatore, producendo così un suono con “armoniche dispari“. Il suono risulterà quindi estremamente freddo. L’eccessiva saturazione del preamplificatore genera appunto il larsen anche a volumi molto bassi, il che rende praticamente impossibile suonare con un discreto valore di distorsione.

Per questi modelli è spesso preferibile usare il Green Bullet oppure microfoni tradizionali associati ad alcuni effetti che ne riducono il larsen, tipo gate, equalizzatori, ecc.

In questa sezione cercheremo di analizzare alcuni degli amplificatori più usati tra gli armonicisti, ribadendo sempre che il giudizio personale e la vostra prova diretta saranno gli unici vostri consiglieri.


Fender ’59 Bassman

Il più usato tra gli armonicisti Blues per le proprie caratteristiche timbriche che ricordano molto quelle usate dai leggendari armonicisti americani del Chicago Blues.

I 45 Watt di potenza valvolare uniti ai 4 coni da 10″ gli conferiscono un altissimo volume musicale ed una ottima distorsione calda o rotonda.

Essenziale nelle regolazioni ed esteticamente gradevole, questo amplificatore ha due piccoli difetti, il primo è che non possiede un riverbero interno, ed il secondo è che risulta esageratamente pesante.

Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale della Fender.


Little Sonny

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Amplificatore americano appositamente studiato per l’armonica a bocca. Si basa essenzialmente su una parte della circuiteria del Fender Bassman ’59, utilizza anche 4 coni da 10 come il fratello maggiore.

Differisce per lo più nello stadio di alimentazione che non è come nel bassman regolata da un ponte raddrizzatore a diodi, ma da una valvola raddrizzatrice; i trasformatori di uscita dei coni sono tarati in maniera differente ed hanno una impedenza di 4 Ohm, quindi una maggiore potenza e una più facile distorsione.