Te Mundum (Laudamus) – “Syrinx”, per flauto solo, di Claude Debussy


Angelo Adamo esegue all’armonica cromatica “Syrinx”, un brano per flauto solo scritto da Claude Debussy.

Il palco scelto per questa esecuzione è stavolta lo spiazzo della Stazione Osservativa di Serra la Nave, sull’Etna (1735 m s.l.m.) nel quale è stato posizionato il telescopio Cherenkov A.S.T.R.I. dell’Osservatorio Astrofisico dell’INAF catanese.

Per le suggestioni che hanno suggerito di registrare in quel luogo questo brano, si veda l’articolo già citato nell’Aforisma 2: Claude Debussy dixit e pubblicato in questa rubrica di Doctor Harp.

Nonostante, infatti, la vicenda della Ninfa Siringa* si svolga nel Peloponneso, la Sicilia e tutta la Magna Grecia ricorrono spesso nelle narrazioni mitologiche e la scelta di suonare lì questo brano di Debussy sembrava, per questo, particolarmente appropriata: a poca distanza dalla stazione astronomica vi era la fucina di Efesto, la grotta del Ciclope accecato da Ulisse, la radura dove Ade rapì Proserpina, la fonte Aretusa, l’ingresso del regno dei morti… ; sotto quei telescopi inoltre sbuffa ancora Tifèo, ricordandoci così che non è certo da considerarsi del tutto domo.

Rievocare quindi lì la siringa cui il brano di Debussy è dedicato sembra una scelta più che appropriata: dove, infatti, tra le dodici stazioni astronomiche sparse sul lungo territorio italiano (più l’ulteriore tredicesima alle Canarie), registrarlo se non lì?

Il telescopio Cherenkov A.S.T.R.I. (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana) che si vede nel video è alquanto peculiare: rispetto agli altri telescopi ottici cui siamo più abituati, questo nasce per “guardare” la luce Cherenkov: un particolare tipo di radiazione che si manifesta in casi sporadici e che, per avere una qualche probabilità di essere colta dagli strumenti, impone che essi possano muoversi velocemente e senza protezioni/impedimenti come ad esempio quelli dati dalla presenza di una classica cupola astronomica.



Questo video fa parte della serie “Te Mundum (Laudamus)”.

Per saperne di più, consultare l’articolo nel suo blog o l’intervista rilasciata a MEDIA INAF. In entrambi Adamo spiega i particolari e le motivazioni alla base del progetto.

*) Lo strumento siringa, detto anche flauto di Pan, pare sia nato proprio dall’intuizione di quella divinità che, ricordiamolo, secondo il mito insegue la bellissima ninfa Siringa, appunto, per possederla.

Lei, disperata, viene trasformata dalle sue consorelle, ninfe lacustri dette anche potamidi, cui, supplice, si era rivolta per essere salvata, in canna fra le canne che affollavano le rive del fiume Ladone.

Pan, molto più veloce della fanciulla, convinto di aver finalmente abbracciato la ninfa, si trova così a stringere canne e, sbuffando deluso, si accorge che il suo fiato fa emettere note diverse a quei cilindri naturali di differente lunghezza. Allora si consola per il mancato amplesso attaccandoli tra loro con cera d’api e creando così lo strumento che tanta fortuna avrà soprattutto nella musica andina.


Angelo Adamo

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