SUZUKI SCT-128 review by Pat Missin


Nelle ultime settimane, mi sono divertito a suonare la nuova Suzuki SCT-128. Ero particolarmente interessato a questa armonica, in quanto io stesso, tempo addietro, cercai di costruire una cromatica ad ancia doppia. La mia era accordata ad ottave, anziché all’unisono (tremolo) e, sebbene il tentativo non fu un completo successo, mi convinsi che mi sarebbe piaciuto avere una buona cromatica ad ancia doppia.

Il mio prototipo usava due set di ance di una Hohner 270 montate su un corpo con una distanza fra il fronte ed il retro doppia del normale. Questo implicava che le camere dovessero essere considerevolmente più lunghe del solito – non un gran problema nelle note basse dello strumento, ma per nulla accettabile in quelle alte. All’epoca avrei voluto essere stato in grado di costruirmi le mie speciali placchette porta ance in modo da poter usare camere più corte per le ance più acute. Questo è ciò che ha fatto la Suzuki.

Ovviamente esiste già una cromatica “tremolo” come strumento “custom”, la Musette di John Infande. John ha preso due normali cromatiche, le ha messe una sull’altra e ha fatto una speciale imboccatura che permette al suonatore di suonare entrambi gli strumenti contemporaneamente. Una soluzione molto creativa, sebbene sia disposto a scommettere che se Mr Infande avesse avuto un utensile per fabbricare le proprie placchette porta ance, avrebbe costruito qualcosa di simile alla nuova Suzuki.

Arriviamo al punto: è valida? Si, molto.

Contrariamente al vecchio detto che ci ammonisce di non giudicare un libro dalla sua copertina, appena vedete la custodia in robusta pelle che contiene la SCT-128, non potete fare a meno di sospettare che il contenuto sarà speciale. La custodia è molto solida con dei fori che permettono all’armonica di essere arieggiata dopo l’uso, pur essendo protetta ed ha una clip molto solida per poter essere agganciata alla cintura. Un avviso: non è il caso di indossarla tipo fondina da pistola, mentre state passando i controlli della sicurezza aeroportuale! 

L’armonica ha un corpo in plastica ABS nera con dei gusci cromati ed incisi con buon gusto, tenuti insieme da tre viti passanti. La sua forma ricorda vagamente un pianoforte, dato che la distanza tra il fronte ed il retro è maggiore nella parte più grave dell’armonica. Come per molti strumenti Suzuki, le finiture sono stupende e l’armonica si impugna in modo molto confortevole. Considerando che ha il doppio di ance di una normale cromatica a 16 fori, è anche sorprendentemente leggera – circa 15 once (428 g). 

Il gruppo imboccatura/registro ha un design tipico a tre parti come la moderna Hohner 64. La placchetta posteriore ed il registro sono di ottone cromato, l’imboccatura è di ottone placcato oro (personalmente avrei preferito l’argento, ma è questione di gusti personali) e raddoppia lo scanso a U per il registro oltre ad agganciare saldamente i bordi frontali delle placchette portaance al corpo.

L’imboccatura ha fori rotondi con spigoli ben arrotondati ed è avvitata al corpo con viti di tipo Phillips accuratamente incastonate, dando una sensazione molto confortevole a lingua e labbra. Il bottone del registro ha una bella finitura satinata per evitare che il dito vi scivoli sopra, e l’assemblaggio d’insieme è compatto, con buone tolleranze e funziona ottimamente senza modificare le impostazioni di fabbrica.

Le ance sono a disposizione incrociata ed il movimento del registro è di circa 1/4″ (6mm). Lo spazio tra i fori è lo stesso della Hohner 64 e lo strumento misura poco più di 7″ (180mm) da un capo all’altro, escluso il bottone del registro.

Le placchette portaance sono di dimensioni considerevoli, spesse circa .05″ (1.3mm), placcate nickel e tenute insieme da nientemeno che 19 viti. Ci sono le valvole su tutte le ance tranne sulle due più acute di ogni placca, con doppio strato sulle prime tre ottave e qualche valvola tagliata appositamente più corta.

Le ance sembrano essere della lega favorita della Suzuki, il bronzo-fosforo, con una lunghezza abbastanza tipica per uno strumento a quattro ottave, e vanno dai 22mm ai 7mm. Le ance sono accordate con incisioni che corrono parallelamente alla lunghezza in modo piuttosto unioforme. Non sorprende che le ance siano saldate a punto e saranno disponibili placchette complete di ricambio. 

L’accordatura è accurata, specialmente considerando quanto sia complesso accordare uno strumento del genere. Le ance principali sono accordate con il LA a 444/445, e le ance secondarie un poco più in basso, dando un suono piuttosto pieno con un effetto tremolo a circa 4Hz nella parte bassa e 14Hz in quella alta. 

Ci si potrebbe attendere che il suono possa essere in qualche modo “soffiato” dato che vi sono il doppio di ance, ma invece questa armonica è sorprendentemente responsiva. Occorre indubbiamente meno fiato di quanto serva per suonare un’armonica tremolo tradizionale, ed è solo poco meno responsiva di una cromatica standard. Naturalmente le piegature sono fuori discussione, ma è possibile modificare la velocità del tremolo con poche modifiche nell’imboccatura. Il guscio è chiuso sul retro per metà dello strumento, aprendosi solo nella parte più bassa. Questo permette di apportare delle gradevoli sfumature tonali. 

Ovviamente, il suono dello strumento si adatta perfettamente a stili tipicamente associati alla fisarmonica – tango, bal musette, zydeco, etc (e il nostro buon vecchio liscio, no? NDT). Potrebbe anche essere una bella aggiunta alla tavolozza tonale di un suonatore di cromatica in un gruppo di jazz, blues e folk, e anche per suonatori di diatoniche tremolo che si trovino costantemente alla caccia di note mancanti sul proprio strumento. Sono al momento vendute in Giappone alla cifra di $500. I prezzi al pubblico per il mercato europeo ed americano sono ancora da stabilire, ma si può supporre che saranno un poco più alti. 

E’ bello vedere nuove armoniche innovative dalla Suzuki e spero sinceramente che questo strumento abbia successo. Se lo avrà, spero considereranno anche una versione a 12 fori per quelli che trovano gli strumenti a 16 fori un poco ingombranti, a magari anche una cromatica a doppia ancia accordata ad ottave. 

Per dare un’idea di come suona questo strumento, ho messo online una clip mp3 a bassa fedeltà, di circa 250Kb, sul mio sito: www.patmissin.com/sct-128.mp3

Pat Missin
www.patmissin.com
11-10-2004

Traduzioni : Claudio Brutti
www.invisiblejug.com