Manxcat ha scritto: ↑domenica 1 novembre 2020, 12:30Ecco, queste sono le due riflessioni che ho fatto in base alla tua interessante proposta, e sarò lieto di leggere, sulla base delle stesse, quale sia la tua posizione, soprattutto in merito alle differenze tra le varie tipologie di diatoniche e le le cromatiche, in riferimento alle loro rispettive utilizzazioni.
Ciao Carlo

L'autore del catalogo è un collezionista (non solo di armoniche, ma anche di splendidi giocattoli di latta del bel tempo che fu) che ha dato vita ad un museo privato:
https://www.mundharmonikamuseum.de/
Nel suo sito ci sono anche tanti altri link di analoghi collezionisti. Non so se il catalogo sia stato compilato sulla base della sua sola collezione (nel qual caso sarebbe veramente in possesso di un tesoro) oppure se sia il risultato delle "forze congiunte" di più collezionisti. Fatto sta che è una bella iniziativa, e se una cosa simile fosse pubblicata sotto forma di volume, ne sarei il primo acquirente. Praticamente la Bibbia dell'armonica.
Per tornare al nostro discorso: la mia impressione, che ho anche in precedenza dato altrove nel forum, è che la diatonica 10 fori sia diffusissima e disponibilissima per il suo costo tutto sommato contenuto (e di conseguenza la sua facile sostituibilità in caso di usura o danneggiamento); essa è lo strumento tipico della musica americana, e chi vuole suonare il blues deve rivolgersi verso questo tipo di strumento. Il blues è un genere che mette tutti d'accordo, quindi l'armonica blues è quella oggi più radicata nell'immaginario collettivo.
Ma una volta non era così, da noi -parlo di Italia e di Europa- l'armonica (quella che oggi si definisce Tremolo, ma che era semplicemente
L' armonica) era la fisarmonica tascabile, onnipresente nel folk di tutte le regioni (ed in particolar modo delle regioni alpine) e sinonimo di festa, di ballo, di allegria (come si evince chiaramente dalla tua ottima e puntuale citazione di Spadaro) ma anche di malinconia e tristezza. Insomma, uno strumento formidabile, indispensabile, versatile e buono per ogni occasione. Il catalogo ce lo conferma: tanti modelli, scatole attraenti e colorate, modelli commemorativi (questa l'ho trovata una cosa bellissima) di olimpiadi ed altri eventi, modelli-anniversario della casa costruttrice, armoniche per tutti, per grandi e piccini (oggi le armoniche per bambini sono in plastica, allora erano comunque strumenti "veri"). Insomma, l'armonica era uno strumento presente nella vita di tutti. Si può dire che in ogni casa ce ne fosse qualcuna, o almeno una. Questa è la prima riflessione che ho fatto, ti confesso, con un pizzico di nostalgia e malinconia. Anch'io ricevetti in regalo un'armonica (tremolo) da bambino, una Hero cinese con i coperchi rossi. Darei qualsiasi cosa per ritrovarla... chissà dove sarà finita!
Poi c'è appunto la cromatica: l'aristocratica, l'intrusa di classe, lucente e sussiegosa, lucida come una tromba barocca e tronfia come un pianoforte a gran coda; cara, costosa, non sei tu a sceglierla, ma è lei che sceglie te; non tutti possono suonarla, è l'armonica dei pochi, difficile come una tiorba o un clavicembalo, dalle possibilità illimitate, non c'è nota che non possa emettere, può suonare anche la Nona di Mahler. Non è neanche un'armonica, è un'astronave, se la chiami armonica si offende; per suonarla devi prima indossare il frac. Troppo lontana, quella leva ti spara in orbita, devi essere una specie di Gagarin. Non è uno strumento popolare, ma di élite.
Quindi, in sostanza, la penso come te.
Saluti!