Ma si Carlo, lo so cosa ne pensi del Jazz.
Tuttavia è proprio prerogativa della musica quella di essere plasmabile e non statuaria.
Più di una volta mi hai detto che chi ha scritto un brano, l'ha scritto così e così l'ha inteso ed è per questo che va "rispettato".
E sai bene che non sono così d'accordo.
Ma colgo questa occasione per ribadire cosa penso: la plasmabilità o la rivisitazione di un brano non è prerogativa del Jazz (di cui i musicologi ne stanno ancora studiano l'etimologia e la definizione) ma è prerogativa della musica stessa.
La musica nasce da una tradizione orale e come tale è soggetta alla reinterpretazione che non sempre la rispetta così com'è nata.
La musica è materia "malleabile" e merita di essere modificata
Ti cito uno stupidissimo celebre esempio che abbiamo anche suonato:
L'Ave Maria di Gounod...
E' forse uno dei più clamorosi storici "remake jazz"
Nel 1700 Bach scrisse un preludio in Do maggiore e circa 140 anni dopo quel mattacchione di Gounod decide di prendere la base, la mette su una traccia di Logic e sopra ci scrive una sua melodia che non c'entra un fico secco con quello che il Sig. Bach aveva in mente
Torniamo ad Over the Rainbow. Scritto nel '39 da Arlen per essere cantato da Judy Garland nel mago di Oz
http://www.youtube.com/watch?v=1HRa4X07jdE, Over the Rainbow è uno dei brani che ha visto sin da subito una miriade di rivisitazioni.
Bellissima e molto diversa dall'originale quella di Eva Cassidy
http://www.youtube.com/watch?v=eFwFhpvW3iI che ne cambia addirittura la metrica di alcuni versi.
O che dire della sognante esecuzione del grande Keith Jarret
http://www.youtube.com/watch?v=eq0EWNuR1H8 che sembra un'interpretazione fedele ma senza che tu te ne accorga dopo tre minuti ti ha portato su un altro pianeta ma rispettando fedelmente l'armonia del pezzo. E fin qui abbiamo parlato di "due qualunque" che stanno musicalmente maltrattando la colonna sonora di un film
Dovremmo però chiederci perché certi brani hanno più rivisitazioni di altri, credo piuttosto che sia qui il punto.
Il fatto è che forse alcuni brani hanno permesso di "assorbire il feeling del blues" più che in altri e Over The Rainbow sia uno di questi.
Però ti dico che Harold Arlen, secondo me non se l'è presa per questo... perché era un grande jazzista e quindi sapeva a cosa andava incontro
Ma basta, sono andato fuori tema. Il fatto è che ci tengo a difendere il concetto di rivisitazione e modifica di un brano: è una grande espressione di libertà ed è una prerogativa di questa forma d'arte che è appunto la musica.
Poi a ognuno ci piace ciò che gli piace e va bene così! Come dice simpaticamente Danilo: Tagliatelle al ragù o bucatini al radicchio!!!
In ogni caso il tuo duetto è bellissimo: ben suonato, goduto e piacevole ma... anche se hai rispettato le note non c'è l'atmosfera che Harold Arlen ha voluto creare per Judy Garland nel Mago di Oz... che sia una forma di Jazz anche la tua?
E ora scusate vi saluto: devo trascrivere un assolo
