Ciao Giulio, grande concertista;
ho ascoltato attentamente il tuo brano non brano . . . . che dire?
Nessuno si fa avanti, come al solito, e aspettano che qualcuno rompa il ghiaccio o il diaccio a seconda del livello grammaticale . . .
Esprimo, ovviamente, dei punti di vista, peraltro in genere non conformi al convenzionale.
I fattori di analisi sono due: il brano non brano ed il microfono.
Il primo: non capisco perché tu lo definisca un brano non brano e tu ti scusi di invadere non so cosa, ma questo è secondario e forse fa parte di quel conformismo al quale da piccolo non sono stato educato e sono rimasto sul grezzo. E' un bel brano, di genere che non mi rappresenta, ma che ci fa ben sentire gli enormi progressi tecnici che hai fatto dallo scorso anno, trilli compresi! E questo mi sembra sufficiente a dire che intendo complimentarmi.
Il secondo, il microfono, autocostruzione a parte, in assoluto mi sembra che abbia una risposta in frequenza un po' stretta, che genera un suono chiuso e intubato, un po "citofonico" per capirsi; non so se lo scopo era quello, ma non mi piace molto, perché inibisce anziché esaltare il suono dell'armonica. Ma qui siamo su questioni di gusto.
Per il resto, ben risentito e grazie della tua proposta; ovviamente voglio terminare con una battuta, altrimenti mi sentirei male. Sono contento per te, dei progressi e di tutto, ma anche per me e per Robertoguido, perché ci dai la speranza che anche per noi forse un giorno ci sarà un domani da musicisti, con i nostri rispettivi strumenti: il campanello di casa e quello della bici . . .!
Ciao, a presto. Ora vado ad ascoltare Luisiccu.
Carlo