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da Manxcat » lunedì 27 aprile 2020, 11:07
Ciao Woyzeck, grazie della domanda che ci porta verso tanti risvolti e richiede una risposta un po' articolata, altrimenti avrebbe poco senso. Sì, se n'è parlato anche in precedenza, soprattutto quando erano presenti alcuni forumer che si davano da fare a registrare ed a migliorare, fino a proporre cose molto interessanti e, tutti insieme, partendo pressoché da zero, arrivammo a registrare l'armonica in modo decente ed accettabile, unitamente ai ritmi ed alle armonie delle basi, fatte spesso da noi con software del tipo di "Band in a Box", o per quanto mi riguarda, con la mia Yamaha Tyros, un arranger che senz'altro conosci.
Ma veniamo all'oggi. Circa il tempo che mi ci vuole per sentirmi in grado di registrare un brano, fare una media è un po' azzardato, perché dipende molto dal brano, e dal livello di quel sentimento che io chiamo micro-panico, panico da microfono, che ti porta a sbagliare di più quando hai un microfono davanti; ma quello, dopo tante registrazioni, è passato.
Diciamo che, per quel che mi riguarda, una canzone facile come quella di ieri, in meno di un'ora riesco a suonarla. Devo avere lo spartito, ed è anche per questo che amo così tanto i midi, che mi consentono di stampare la musica della sola linea melodica ed avere subito quindi la parte dell'armonica.
Per un brano per me difficile, il tempo che posso impiegarci in un giornata, diciamo due o tre ore, non mi basta, e mi occorre altrettanto tempo nel secondo giorno, dopo averci dormito sopra.
Difficoltà oltre questi limiti non sono mai andato a cercarle, anche perché le canzoni che amo sono di natura melodica e non richiedono grandi virtuosismi.
Le analizzo, solfeggiandole in una sorta di solfeggio cantato, tipo quello della famosa tablatura, e dal range di note vedo se mi può bastare una 12 fori o se mi occorre una 14 o addirittura una 16. Comincio a suonarla, frase per frase, per capirne le eventuali difficoltà; per frase intendo poche battute alla volta, ripetendole con l'armonica 4 o 5 volte. A questo punto direi che sono in grado di suonarla tutta, ma gli errori, specie alla prima ed alla seconda volta, non mancano mai e quindi la suono diciamo dalle 5 alle 20 volte, in base alla difficoltà del brano stesso. A questo punto, ma non immediatamente, sono pronto per tentarne la registrazione.
Buona la prima?
Assolutamente mai! E ti spiego.
Anche se venisse bene la prima, così come l'avevo pensata, tipo il caso di ieri, avendo fatto così veloce pensi subito che potresti farla meglio e ci riprovi. Ieri per esempio, mi era venuta abbastanza bene alla prima, in quanto canzone che più facile non si può, lenta, orecchiabile, composta di due parti brevi che si ripetono due volte e non offrono alcuna difficoltà.
Ebbene, la seconda parte mi sembrava fatta col copia e incolla, uguale identica alla prima, e così ho deciso di rifarla, solo la seconda parte; ho pensato di metterci qualche "svisata" o "svisatura", come dir si voglia, e qualche ritardo di espressione, così, tanto per differenziare un po' le due parti.
Il discorso è questo: bene la prima vale, ad esempio, per le mie suonatine dalla bici, fatte in agosto per gli amici di Facebook, oppure quanto sono andato a suonare le due Ave Maria, quella di Schubert e quella di Gounod nell'abside della pieve romanica di Romena, per sentirne l'acustica, e varrebbe se uno suonasse in sala di registrazione con un'orchestra live. Ma se uno registra nella pace più assoluta del suo studio, il "bene la prima" non ha motivo di esistere, visto che, prima di registrare, hai già potuto constatare il livello di apprendimento che hai raggiunto su quel determinato brano, e che adesso si tratta solo di registrarlo il meglio possibile, senza troppi patemi d'animo.
E' un po' come una fotografia di reportage alla Cartier Bresson e una foto in sala da posa.
Nella seconda conta il risultato e non come è nata, mentre nella prima l'essenza è la cattura dell'attimo fuggente. E le registrazioni, come le foto, sono impietose, ed una volta fatte, restano per sempre, e non conviene che contengano errori grossolani.
Per cui se lo sbaglio, come la nota strozzata o la nota che frigge, o quando arrivi ad una nota lunga completamente sfiatato e non ce la fai, oppure quanto trovi quel giorno che non ti vengono le note pulite nemmeno a pagare, capita all'inizio, ricomincio da capo, se capita più vicino alla fine, riparto dall'inizio della strofa o dall'inizio del ritornello, fatta salva la parte che è venuta bene. La registrazione è questo, poi ci sono i concerti e le varie esibizioni dal vivo degli gli artisti e di coloro che lo fanno di mestiere.
Se il brano presenta grosse difficoltà può essere anche utile fare più di una registrazione e scegliere la migliore, o parti di esse, i cosiddetti "take", ma, onestamente, ho sempre preferito abbreviare, in quanto quando registro sono ansioso di finire e non mi va di perdermi in tante finezze . . .
Comunque il discorso è abbastanza complesso e non so se ho risposto abbastanza esaurientemente e se ho tralasciato qualcosa di importante, ma spero di aver esaudito almeno in parte la tua lecita curiosità.
Carlo
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