“THE IRISH ROVER”, infatti, è il titolo di una comica narrazione di un disastro in mare: un magnifico quanto improbabile vascello in viaggio dall’Irlanda alle Americhe è distrutto da una serie di sfortunati accidenti che riducono l’equipaggio a un solo superstite (in verità gli ultimi rimasti erano due: il marinaio che racconta la storia e il cane del capitano che resiste tenacemente a tutte le sventure, per poi perire in ultimo, in un naufragio

Il carico poi è del tutto assurdo e la quantità di animali caricati ancora più folle!
L’unica descrizione realistica, probabilmente, è quella dell’equipaggio.
Il testo è stato attribuito a Joseph Crofts (JM Crofts) un compositore / arrangiatore americano, tuttavia il brano è considerato un tradizionale irlandese ottocentesco: ha il sapore di una music hall song (spettacolo ravvicinabile per caratteristiche e genesi al vaudeville e al varietà), presumibilmente un tradizionale di genere marinaresco che è stato rielaborato in canzone comica.
Del brano esistono diverse versioni testuali. (dal Web)
(PS: Il brano l'ho suonato solo due volte ma ovviamente va ripetuto per tutte le strofe. Scusate alcune imperfezioni...sono sempre un pivello!)
Per comodità riporto il testo tradotto della canzone:
Il quattro luglio del 1806
salpammo dalla bella baia di Cork
facendo rotta con un carico di mattoni
per il grande municipio di New York.
Era una bellissima nave, equipaggiata a prua e a poppa
e oh come prendeva il vento!
Aveva resistito a diverse tempeste, aveva 27 alberi
e si chiamava Irish Rover.
Caricammo un milione di balle dei migliori stracci di Sligo
e due milioni di barili di pietre,
tre milioni di balle di code di vecchie capre
e quattro milioni di barili di ossa,
cinque milioni di cani, sei milioni di porci
sette milioni di barili di porter,
avevamo otto milioni di balle di vecchi paraocchi da cavallo
nella stiva della Irish Rover.
C’era il vecchio Mickey Coote che suonava il flauto alla grande
quando le dame si mettevano in fila per la danza,
suonava con bravura ogni vivace quadriglia,
sebbene i danzatori fossero tutti follemente accoppiati
con la sua parlantina spiritosa era il gallo del pollaio
e si rigirava le signore come voleva.
Tutte sapevano alla prima occhiata, quando cominciava a darsi delle arie,
che aveva navigato sulla Irish Rover
C’era Barney McGee dalle rive del Lee
c’era Hogan dalla contea di Tyrone
c’era Johnny McGurk, paralizzato dal terrore di lavorare,
ed un uomo da Westmeath chiamato Malone,
c’era Slugger O’Toole che di norma era ubriaco
e si menava con Bill Tracy di Dover,
ed il vostro uomo, Mick McCann, dalle rive del Bann,
era il comandante della Irish Rover.
La vita del marinaio è una bella seccatura
sempre così solo giorno e notte,
che uno ha nostalgia della terra e di una bella puttana giovane
per dissolvere tutte le preoccupazioni.
Ah, il rumore e il frastuono, ubriaco di distillato e birra scura,
ma presto il tormento dovrà finire;
dell’amore di una donna non ha mai paura
il vecchio lupo di mare della Irish Rover.
Navigammo sette anni quando scoppiò il morbillo
e la nave perse la rotta nella nebbia,
e tutto quell’equipaggio fu ridotto a due,
soltanto io e il vecchio cane del capitano.
Poi la nave urtò uno scoglio, oddio! che paura
La fiancata si ribaltò,
girò nove volte in tondo e il povero cane affogò,
io sono l’ultimo della Irish Rover.
Buon divertimento... e salviamoci dai naufragi della vita con il salvagente dell'armonica!!!
