Qualche giorno fa mi sono ritrovato “casualmente”, ok, a chi voglio darla a bere….mi sono recato presso un fornito negozio di strumenti musicali della mia città “Zancle”.
Butto un’occhio, ma anche l’altro, nella vetrina in cui sono custodite le vibranti ance. Scruto con meticolosità tutti i modelli, i prezzi, le tonalità….e mi arrovello; “se prendo questa, con il mio budget ne posso prendere anche un’altra, ma questa è proprio bella anche se costa il doppio….chissà se faccio la faccia della pena al negoziante che prezzo riesco a spuntare. E se gli dico che sono….. l’amico di….no no già fatto!”
Insomma, mentre sono li tutto assorto dalle mie elucubrazioni armonicistiche, si avvicina un uomo, circa 40/44 anni, che mi dice:
“belle! E poi le armoniche hanno prezzi bassi” ed io “bhe ce ne sono alcune che non sono proprio a buon mercato, ma hanno un costo più alto perché sono degli strumenti VERI di qualità!” In effetti non so perché ho risposto così, forse perché mi aspettavo la solita frase tipo “le armoniche a bocca sono poco più che dei giocattoli” o qualcosa di simile


A questo punto devo dire che si trattava di 2 pianoforti davvero molto belli e di classe. Il primo era uno Yamaha da 11300 euro che scontato veniva circa 10000 euro, il secondo era uno Steinway più o meno della stessa fascia di prezzo.
Lui mi fa sentire un pezzo prima con uno e poi con l’altro ( è pure molto bravo e suona da Dio), ed io, nonostante tutti i pregi dello Steinway, alla fine apprezzo più il suono e la rotondità dello stesso del pianoforte Yamaha. Convintosi anche lui della bontà leggermente più elevata di quest’ultimo, alla fine stacca l’assegno. Mi ringrazia di cuore per averlo aiutato a fare la scelta che lo tormentava da mesi, mi ha anche detto che suona da anni con una tastiera elettronica e che stava risparmiando per comprare il piano già da 5 anni.

E noi che ci scervelliamo per 30 euro….
Buona giornata a tutti.
f.g.