Ciao Camario,
spero che qualcuno di più qualificato di me che frequenta il forum possa soddisfare le tue curiosità.
Tieni presente che la mia opinione al riguardo deriva dalla mia davvero modesta e scostante esperienza di principiante che da due anni a questa parte mi ha portato a tirar fuori dalle mie armoniche qualche nota scalcagnata a malapena. Non ho anni di diattica alle spalle, ma ritengo che la risposta ad entrambe le domande sia la seguente:
otterrai ciò che cerchi (un bel suono, un bel tono, l'abilità di jammare e di riprodurre quanto ascolti)
grazie ad uno studio metodico e costante nel corso tempo che prevede:
1) un ascolto attento di una grande quantità di materiale musicale (dischi, metodi, video, concerti);
2) la comprensione del contesto musicale in cui ci muoviamo quando suoniamo (tempo, senso del ritmo, sviluppo armonico, struttura del pezzo);
3) lo sviluppo dell'abilità di riprodurre fedelmente quanto hai ascoltato (sviluppo di tecniche e dell'orecchio musicale nonché l'importanza di suonare sulle basi o in gruppo e partecipare a delle jam session);
4) il dominio sulla propria impazienza. Si devono evitare inutili "fughe in avanti". Se non abbiamo ancora imparato bene a suonare una determinata parte di un esercizio,
non serve a nulla tentare di suonarlo per intero e male. Si prova un pezzettino allo volta finché saremo in grado di riprodurlo perfettamente, poi si passerà alla seconda frase e via dicendo fino alla fine dell'esercizio. Una volta imparato veramente sarà nostro. E si arriverà ad automatizzarlo (a volte si automatizzano anche gli errori, purtroppo...) e in una fase successiva anche ad elaborarlo, a personalizzarlo costruendo noi delle variazioni.
Cosicché a piccoli pezzetti alla volta, nel corso degli anni, avremo costruito il nostro arsenale comunicativo,
utile per suonare tanto i pezzi scritti da altri, quanto per liberare la nostra creatività ed espressività musicale (sempre ammesso che ne possediamo realmente una).
Bene. Questa è la risposta di quale dovrebbe essere l'atteggiamento ideale con cui andrebbe affrontato lo studio. Se non siamo disposti ad investire tanto tempo e ad impegnarci con queste modalità, dovremo ridimensionale le nostre aspettative, farcene una ragione e non lamentarci con gli altri e con noi stessi se non riusciamo ancora dopo due anni a suonare bene oh susanna.
Nel video che hai citato mi sembra che Gindick suoni una Special 20 in C, ma qualsiasi armonica professionale tu possieda se hai speso sui 20/25 euro andrà sicuramente bene (Marine Band, Harpmaster, Golden Melody, Lee Oscar).
E' curioso, vedere come, chi si è avvicinato da poco al mondo dell'armonica, tenda ad attribuire meriti o colpe per i suoni che ode allo strumento e non allo strumentista.
Se non suona bene un certo foro o fischia, la colpa è certamente dell'armonica che è rotta, se invece un armonicista suona bene in un video ed io no deve essere perchè ha un'armonica di qualità eccelsa. Ci siamo passati un po' tutti...

La realtà dei fatti è un'altra a cui sei arrivato anche tu:
qualsiasi frase musicale, o la più banale delle canzoncine tipo oh susanna, per essere suonate bene richiedono che l'armonicista abbia la padronanza di varie tecniche ed abilità musicali.
Queste costituiscono la base per poter suonare bene e per essere acquisite richiedono tanto ascolto, tanto studio, tanto esercizio. Ergo è necessari investirci tanto tempo per impadronirsene. Quanto? Pur essendo soggettivo il ritmo di apprendimento, dovremmo preventivare letteralmente, settimane, mesi o addirittura anni per ogni tecnica.
Idealmente non si finisce mai di imparare.
Purtroppo, che piaccia o meno quando si suona la tecnica è tutto, senza di essa non c'è musica semplicemente.
La tecnica è il "materiale di costruzione" con cui riusciamo a suonare bene, non importa che sia un esercizio, una canzone o un'improvvisazione.
L'apprendimento di un qualsiasi strumento musicale è del tipo "prove ed errori". Si avanza per approssimazioni ai modelli che studiamo. Si cerca di imitare i fraseggi, i lick, i riff, , si prova si sbaglia, si riprova, si risbaglia. Poi si fanno altri tentativi: va un po' meglio, poi si ritorna a sbagliare come all'inizio e ti chiedi come mai suoni peggio di una settimana fa

Poi ti incaponisci e se non molli, provi e riprovi sbagli e riprovi sbagli e riprovi finché dai e dai viene!

Non c'è armonicista che non ci sia passato.
Rispetto al passato ora abbiamo degli ausili didattici di cui non hanno potuto giovarsi i primi armonicisti. L'offerta è davvero ampia:
metodi cartacei, video lezioni, filmati su you tube.
Sono utilissimi, se sono stati ben fatti, perché ci risparmiano ore di tentativi casuali, per scoprire da soli come ottenere un certo "effetto" armonicissimo e ci possono offrire una serie di esercizi disegnati appositamente per sviluppare quella particolare tecnica.
Tuttavia per acquisirla dobbiamo mettere in preventivo, come i primi armonicisti, centinaia di ore di studio. Non ci sono tricks, trucchi, trucchetti o scorciatoie di sorta.
Per il blues anche il più banale se vogliamo suonarlo bene dobbiamo mettere in preventivo di studiare letteralmente anni.
Camario ha scritto:come si impara ad improvvisare/accompagnare/suonare sopra ad un brano?
Fatto salvo quello che ho già scritto e da cui non si può prescindere (ed è un primo step),
una chiave è ascoltare tanta musica, tanta, tanta musica (con tanta attenzione) e provare a copiare piccole parti di brani suonati da altri, ispirarsi i grandi maestri del passato e del presente e rielaborare,
finché (analogamente all'apprendimento delle tecniche, che ci servono per suonare) interiorizziamo un nostro repertorio di frasi e con quello possiamo esprimerci quando improvvisiamo.
Più il nostro vocabolario è ricco, maggiore è la libertà che abbiamo di esprimerci.
Prima di dirti altro ti segnalo due metodi in inglese di David Barret uno sull'accompagnamento
http://www.melbay.com/product.asp?Produ ... e=20943BCD
e uno sull'improvvisazione blues:
http://www.melbay.com/product.asp?Produ ... e=21385BCD
Io però prima inizierei con qualche metodo di base per farmi un po' le ossa

E qualche bella jam track per suonarci sopra quello che hai imparato

(registrati e riascoltati: è una palestra formidabile).