Spunti personali sulle cromatiche provate

Per tutti coloro che suonano questo strumento.
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Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » martedì 23 giugno 2009, 0:07

Analogamente a quanto si sta facendo di là per le diatoniche, vorrei iniziare di qua con le cromatiche.
Faccio una premessa: Credo che nel giudizio su un' armonica, purchè nata bene e funzionante al cento per cento, concorrano soprattutto fattori soggettivi. Faccio un esempio: Secondo me è determinante la qualità del suono. Ebbene, questo è un elemento estremamente soggettivo. Ti piace il suono ovattato o cristallino? Ami, tendenzialmente, i toni acuti o quelli bassi? Il suono squillante o quello soffuso? Quello graffiante o quello liscio?
Se analiziamo questi aggettivi, espressi a semplice esempio, abbiamo da una parte:
Ovattato
Toni bassi
Toni soffusi
Suono liscio
e dall'altra:
Cristallino
Toni acuti
Toni squillanti
Suono graffiante
Io, per esempio, mi schiero con i primi, e ciò condiziona le mie preferenze.
Un altro fattore che determina la scelta è:
Come suoni? Cosa Suoni? Altri fattori soggettivi . . . Io per esempio suono, e da poco tempo, classici, evergreen, folk, canti della montagna, brani da opere e operette, e ciò determina le mie scelte . .

Allora, ne ho provate nove, in questo ordine.
Hohner Chrometta 12 - Tombo Unichromatic 48 - Hering Chromatic 64 - Hohner CX12 - Seydel Standard 48 - Hohner Chromonica 260 -Hohner Chromonica 280 - Hohner Chrometta 8 - Hering Baritono 48 Prof.

Dico subito che se dovessi sceglierne tre tra queste, nell'ordine opterei per:

1) CX 12 (The best!)

2) Hering 48 Baritono Professional (Eccelsa)

3) Chrometta 8 (avete capito bene!)

Spiego:
La CX 12 ha il suono con quelle caratteristiche che piacciono a me, e non è poco! Ha un'imboccatura perfetta per la mia bocca e il mio modo di suonare, mi scorre liscia tra le labbra che sembra tele-guidata; è sexy, molto accattivante nel design; si tiene pulita molto facilmente.
La Hering 48 Baritono: ma perchè, le armoniche, non le fanno tutte un'ottava sotto? E' magica! Così dice la mia compagna, perchè quando la suono, vado meglio, faccio meno errori, sono più interpretativo . . . E' questione di feeling . . .
La Chrometta 8: quando bastano due ottave, averla tra le mani è una sensazione da provare!!!! Cromatici e non!
Cosa mi auguro? Che i professionisti non mi ridano dietro . . .
Proseguite!

Saluti,

Carlo


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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Sbad » martedì 23 giugno 2009, 9:32

Ciao Carlo eccomi in puntuale ritardo come sempre, pronto a rispondere all' appello.
Ci tengo però a precisare che, se per la diatonica sono, a livello di apprendimento sul primo gradino di una scala che forse volendo è infinita, nella cromatica mi sto ancora aggirando nel pianerottolo a piano terra, alla ricerca della scala!!!
Detto questo ho ereditato una 64 Chromonica di circa 20 anni, era abbastanza rovinata e sono riuscito a recuperare solo alcuni dei suoni da lei prodotti una volta.
In particolare quelli dei primi 4, quelli bassi che mi hanno fatto tremare le interiora, ancora ci passo ore a soffiare e aspirare senza sapere cosa faccio...penso che nuova sia eccezzionale.
Adesso ne ho comprato un' altra una Seydel Chromatic Standard 48, non la trovo niente male, per un principiante poi (che ancora gira nel pianerottolo) è semplice da smontare e pulire dato che non ha valvole.
Aspetto curioso il parere di più esperti,
Ciao Alex.
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » martedì 23 giugno 2009, 18:12

Non trovo clienti, a parte Alex . . . .
Ripeto la domanda:
Quali cromatiche vi piacciono e perchè?
Così, semplicemente, senza eccessive pretese, solo un giudizio personale, anche su una sola armonica.
Attendo Antoine, Corrado e tutti i cromatici, grazie!

Carlo
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da corrado » martedì 23 giugno 2009, 20:57

Alla buon'ora Carlo,
stanco di fare monologhi sulla cromatica,mi ero quasi ritirato in attesa di tempi migliori.
Per venire all'oggetto vi espongo le mie modeste esperienze(sono un appassionato e niente di più).
Nei pochi anni di attività in giovane età,ho consumato due o tre 64Chromonica 280 della Hohner.(all'epoca era il massimo)
Ne possiedo un'altra regalatami da mia moglie nel '65 più o meno,che suono ancora oggi nonostante qualche acciacco.
Recentemente ho acquistato una Larry Adler Professional 16,sempre della Hohner che è una super armonica per suonare Classica ed è la mia preferita.
Ho provato una Seydell 48 Standard ma dopo 5 secondi ho capito che non era il mio tipo e l'ho sostituita con una Super Chromonica 270 Deluxe ancora Hohner,una buona armonica con un suono un pò più sqillante della 280 e quindi non il massimo per eseguire la mia musica preferita.
Inoltre molti brani di Classica,suonati nella tonalità originale,richiedono la quarta ottava bassa.
L'ultima armonica in mio possesso è la Suzuki SCX48 Chromatix Mouthpiece.
Ottima armonica con suono potente ,slide morbido,preciso e assolutamente silenzioso e con la nuova imboccatura arrotondata.
E' l'unica armonica con qualche novità tecnica nel parco delle medie.
Questa armonica è indicata per suonare brani marziali come l'"Ouvertu
re"del Guglielmo Tell di Rossini o alcuni brani della Carmen di Bizet.
Grazie Carlo per aver soffiato sul fuoco quasi spento delle cromatiche
Corrado.
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » martedì 23 giugno 2009, 22:12

Grazie a te, Corrado, e scusa se ti ho tirato in ballo per la camicia . . . . Ma mi sembrava importante avere la tua testimonianza, anche se un po' conoscevo già le tue scelte e i tuoi giudizi. Penso che i forum si reggano anche sulla ripetitività degli argomenti, che di tanto in tanto vengono riproposti a beneficio dei nuovi arrivati ed anche di chi, come me, a distanza di qualche giorno, si ritrova la memoria quasi "resettata" a zero . . .
Ma veniamo alle nostre armoniche. Sono anch'io un appassionato come te; mio padre mi insegnò a suonare "Vola Colomba" con una Bravi Alpini nella prima metà degli anni '50, quando ero bambino; da allora ho quasi sempre posseduto almeno un'armonica, ma non ho mai veramente suonato, se non qualche facile brano tipo "Carnevale di Venezia" o "Vola Vola" piuttosto che "Quel Mazzolin di Fiori". Poi, invece, all'inizio di quest'anno qualcosa ha fatto emergere questa passione latente e, anche grazie alla compagnia che tutti voi frequentatori del sito mi avete fatto, eccomi qua a parlare di armoniche! (E a fare pressochè tutti i giorni qualche bella suonatina!).
Trovo assai interessante sapere che negli anni '60 già conoscevi le cromatiche ( e che cromatiche!), mentre io, allora, sapevo solo che esistevano armoniche con un pulsante per fare le "mezze note", ma non le avevo mai viste, nemmeno in fotografia . . . . Sento che sei soddisfatto della tua Larry Adler: Mi piacerebbe sapere se trovi differenze apprezzabili rispetto alla Chromonica 64, di cui, credo, ricalchino il progetto. La Seydel 48 Standard non entusiasma nemmeno me, per il basso volume di suono, a parità di fiato, dovuto all'assenza delle valvole. Non ho mai provato una Suzuki ( o meglio, ho una Suzuki Bandit 1200, 4 cilidri, doppio albero a camme in testa, ma quella è una moto . . .) Credo che il prossimo acquisto sarà sicuramente una Suzuki.
Concludo dicendoti che ho ascoltato i tuoi brani, notevoli per precisione e pulizia, frutto di una lunga esperienza . . . . Presto, così mi ha detto Leonardo, sarà inserito anche qualcosa di mio, che ho inviato da circa un mese, e allora verrò a raccogliere uova e pomodori:
l'importante è partecipare e . . .divertirsi a fare qualcosa che ti piace!
Grazie di aver partecipato alla discussione.

Carlo
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Sbad » mercoledì 24 giugno 2009, 8:43

Mi spiace che questo argomento non si sia impennato, approfitto comunque dei presenti per soddisfare le curiosità dopo aver letto:
Cosa intendi Corrado per slide morbido?
La Seydel 48 Standard non vi entusiasma entrambi e vi chiedo:
è solo per il suono o anche perchè rispetto alle altre signore armoniche che avete citato sembra di avere in mano una piuma, un qualcosa insomma che non assomiglia ad una cromatica.
Vi ripeto sono dell' idea che per uno che si avvicina al mondo cromatico è un ottimo acquisto però voglio capire perchè ai veri appassionati come voi non sia gradita.
Ciao Alex.
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da ginogat » mercoledì 24 giugno 2009, 12:14

MI permetto di riportare quanto detto da Andrew in un altro post:
" Non solo la Seydel "Standard" è adatta ma non è affatto uno strumento "base": la mancanza delle valvole sulle ance fa si che sia praticamente immune dal difetto tipico di tutte le cromatiche, quella necessità di riscaldarle (vuoi tenendole in mano, vuoi portandole in tasca per un po' prima di iniziare a suonare) per evitare che la condensa dovuta alla differenza di temperatura tra lo strumento ed il fiato provochi l'adesione delle valvole stesse all'ancia, con conseguente "plopping" nella fase di attacco della nota. Il che, unito al fatto che il più delle volte l'ambiente in cui si suona non è perfettamente riscaldato, crea non pochi imbarazzi.
Personalmente ritengo la Standard, poi, perfetta per la musica barocca di cui mi chiedi: è, aggiungo, quella che io stesso utilizzo prevelentemente (ma non solo) per quel repertorio lì!
L'unico accorgimento tecnico che mi sento di indicarti è che, mancando le valvole, l'armonica tende apparentemente a "sfiatare" leggermente, cosa risolvibilissima - e tu da saxofonista di 'ste cose ne sai di certo - con un adeguato uso del diaframma (cosa spesso sottovalutata da molti di noi, non solo cromatici, credimi.
Se poi hai già l'abitudine al sax in Sib poi, non vedo un solo motivo per cui non dovresti prendere l'armonica in quella tonalità!
Per quanto riguarda l'armonica baritono invece non saprei dire... Non ne ho mai avuta una e non so quale sia più indicata. Tuttavia, dal momento che tutti gli strumenti Seydel che ho mi hanno sempre dato la massima soddisfazione, penso che anche in quel caso mantengano il livello di qualità loro abituale. Tieni conto del fatto poi che la "De luxe" è comunque un modello dotato di valvole, e richiede le solite tecniche di preparazione dello strumento ed attacco del suono di cui ti parlavo poco fa.

"In effetti la mancanza delle valvole determina una risposta pronta dello strumento pressoché in ogni tipo di ambiente, senza riguardo per la temperatura, l'umidità relativa eccetera.
Sono davvero felice di poterti essere stato utile. La Seydel Standard resta una delle mie cromatiche preferite!
Per quanto riguarda il problema della presunta veloce scordatura delle ance invece, mi è capitato di notare che ciò può effettivamente capitare quando armonicisti diatonici, sapendo della mancanza di valvole, cercano di forzare il bending sulla cromatica in questione. Ovviamente non so se questo sia stato il caso di chi ricordo essersi lamentato di questa cosa qui nel forum, tuttavia ho avuto modo di constatarlo personalmente di recente...
In ogni caso mi sento di precisare che le valvole in sé, presenti sulla totalità delle "altre" armoniche cromatiche, contribuiscono notevolmente a semplificare la "domanda di fiato" per l'esecutore, in quanto gestiscono la tenuta dell'aria ancia per ancia senza anchilosare lo strumento e salvando l'agilità degli attacchi.
Posso suggerirti in futuro di pensare anche alla Seydel "De Luxe" (dotata di valvole) come ulteriore sviluppo del tuo cammino di armonicista?

Quindi la Seydel base è uno strumento economico e particolare con i suoi lati positivi e negativi. Nessun strumento è perfetto o ideale. Dipende da cosa cerchiamo. Va presa in considerazione. Non certo per i "classicisti" di grande esperienza o per i concertisti. Ma per molti di noi si.
Ciao
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » mercoledì 24 giugno 2009, 12:55

Bene; i classici due piccioni con una sola fava! Rispondo quindi ad Alex e a Gino contemporaneamente.
L'esaustiva e chiarissima spiegazione di Andrew non fa una piega.
In ogni cosa ci sono i pro e i contro; l'assenza delle valvole, che può sembrare l'uovo di Colombo, elimina il più grosso difetto delle cromatiche, a volte veramente insopportabile quanto capriccioso e imprevedibile; si fa presto a dire che bisogna riscaldarle: si sa, ed è così. Ma, intanto, bisogna farlo, ed è una grossa "rottura di scatole";
secondariamente, una volta che l'hai scaldata e va bene, devi pensare che se ti fermi cinque minuti e ti dimentichi di tenertela cara vicino al corpo o in altro luogo dove possa rimanere calda, sei punto e a capo!
Pertanto l'assenza delle valvole è una gran bella cosa. E' chiaro, allora, che tutto questo ha un prezzo, altrimenti tutte le altre cromatiche dotate di valvole non avrebbero ragione di esistere . . . .
Veniamo quindi al funzionamento della nostra Standard 48, cercando di spiegare le mie personalissime sensazioni: innanzi tutto debbo dire che io ne ho una in sol, e che pertanto, lavorando su uno spettro di note meno acute rispetto ad una in do, può anche darsi che le due tonalità possano leggermente diversificarsi circa la dinamica del suono prodotto; ma soffiamoci dentro: la "domanda di fiato", citando Andrew, è notevole e la dinamica della risposta bassa, con conseguente bassezza di volume; il suono è gradevole, rotondo e vellutato, niente da dire, ma il fatto che sia richiesto un notevole impegno di fiato fà sì che si debba suonare sempre al massimo della soglia personale di volume, e difficilmente ti resta quel margine di riserva che ti piacerebbe conservare per introdurre eventuali variazioni richieste dal brano, te la rende, secondo me, un po' limitata. Insomma, soffiandoci dentro rimani un po' sconcertato dalla poca resistenza che senti opporre dalle ance e dalla poca dinamica del suono; questo è quanto succede a me. Ma il fatto di tirarla fuori, anche d'inverno, e poterla subito suonare, ed avere un bel suono, anche se non forte, ripaga, sicuramente, per ciò che non si ha.
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da ginogat » mercoledì 24 giugno 2009, 14:16

Manxcat ha scritto:Ma il fatto di tirarla fuori, anche d'inverno, e poterla subito suonare, ed avere un bel suono, anche se non forte, ripaga, sicuramente, per ciò che non si ha.
Infatti, quello è il suo limite e la sua forza.
Bisogna scegliere in base alle proprie esigenze.
Grazie Carlo
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da corrado » mercoledì 24 giugno 2009, 15:25

Per Manxcat
ciao Carlo,ho iniziato a suonare con la 64-280 nel 1955 dopo aver visto una esibizione di John Sebastian,allora tra i migliori del mondo.
Queste armoniche costavano molto meno della metà di quanto costano oggi ed erano il massimo offerto dal mercato.
Anche Larry Adler suonava la 64-280 fin quando la Hohner,con la sua collaborazione,immise sul mercato la Larry Adler Professional 16 che divenne quindi l'armonica dell'artista.
Tra la 64 e la L.A.ci sono notevoli differenze;di materiali, di meccanica e di suono.
La 64 ha il comb in legno.
La L.A. ha il comb in plastica.
La L.A. ha uno slide più morbido e silenzioso,ha un'imboccatura più larga e dimensioni leggermente più grandi.
Il suono della 64 è un pò più metallico e secco mentre quello della L.A. è più melodioso e quindi più adatto alla musica classica(pareri personali)
Per Sbad
per slide morbido intendo che la molla cede in modo molto regolare e che il movimento non trova attriti e quindiè molto preciso.
Seydell 48 standard
Questa armonica non mi ha soddisfatto a causa dello scarso volume di suono in rapporto alla quantità d'aria necessaria.
Ho provato a suonare amplificato ma oltre al suono,comunque debole,si sentiva in modo sensibile lo sfiato d'aria.
Ho letto i commenti positivi di Andrews e sono rimasto sconcertato al punto di pensare di avere uno strumento difettoso,ma non era così.
Per Ginogat e altri
Problema valvole si valvole no.
L'incollatura delle valvole avviene causa la condensa che si forma sull'armonica quando si passa da un ambiente freddo ad uno più caldo.Una volta equilibrate le due temperature il problema non si ripresenta più.(la saliva non c'entra niente a meno che non si inondi l'ancia)
A me il problema si presenta, sia sulla 64 che sulla L.A.,sul MI della terza ottava (foro 10 soff.).
Ultima considerazione.
Tutti i costruttori di armoniche producono cromatiche con valvole anche e soprattutto quelle di alta gamma solitamente destinate ai professionisti.La stessa Seydell produce la Chromatic 48 in versione Deluxe,con le valvole.
Cordiali saluti a tutti,
Corrado.
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » mercoledì 24 giugno 2009, 16:18

SEZIONE ANNUNCI:
Vendo Hohner Chromonica 280/64 come nuova o cambio con Hohner Larry Adler 16 Professional . . . .
Ciao Corrado; scherzi a parte, grazie per la risposta, anche mi se mi ha un po' turbato; infatti mi hai descritto, della tua, tutte quelle catatteristiche che vorrei avere nella mia . . .
Per quanto concerne la Seydel 48 Standard, anch'io ho provato a suonarla amplificata, ma con lo stesso risultato tuo; in compenso mi torna molto bene quando i miei dormono . . .! Quindi possono essere soldi spesi bene, ma non si può avere solo quella; deve e può rappresentare una valida alternativa.
D'accordo sul passaggio da un ambiente freddo ad uno caldo, che favorisce il crearsi della condensa, che poi cessa quando l'armonica ha raggiunto la temperatura d'esercizio; bisogna però aggiungere che se la temperatura dell'ambiente è piuttosto fredda, basta smettere di suonare per pochi minuti, che il problema del blocco delle valvole si ripropone immancabilmente. Vorrei anche aggiungere che non tutte le cromatiche, in tal senso, si comportano alla stessa maniera: alcune ne soffrono di più, altre di meno, tanto da esserne "quasi" immuni, tipo la CX 12, ovvero tanto da essere insuonabili , tipo la Chrometta 12 (perlomeno la mia!).
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Andrew » mercoledì 24 giugno 2009, 17:11

Intanto ringrazio Gino per avermi citato, cosa che mi fa davvero un mondo di piacere perchè mi da modo di rendermi conto di poter davvero essere utile, per quanto possibile, a chiarire almeno in parte alcuni dubbi riguardo il nostro strumento. :)

Venendo al problema del volume di suono... ahimè, la verità è che occorre conoscere abbastanza a fondo le tecniche di respirazione diaframmatica per risolverlo del tutto (e non solo con la Seydel Standard, anche se lì è molto più evidente).
Un uso corretto del diaframma porta inevitabilmente a un dosaggio/attacco/sostegno del fiato adeguato volta per volta alle note richieste dall'esecuzione ed alle loro rispettive dinamiche, mediante lo sforzo dei muscoli addominali che mettono in tensione il diaframma stesso - che muscolo non è - in relazione allo sforzo stesso richiesto. Ciò che può sembrare estremamente complicato, detto qui ed in questi temini però, diventa col tempo una "seconda natura" del musicista (saxofonisti e trombettisti, voi lo sapete bene), non più e non diversamente da quando, per fare un esempio diretto e quotidiano, non dosiamo lo sforzo diaframmatico in modo differente nel sollevare pesi differenti (provate con un libro e subito dopo col tavolo di cucina... a sollevarli intendo); è la stessa cosa.

Provate ad esercitare la consapevolezza diaframmatica in questo modo (è un esercizio tra i primi che ho appreso quando iniziai a studiare canto tanti anni fa).

1) Mettetevi davanti ad uno specchio
2) Inspirate i più possibile tenendo ferme le spalle e badando a riempire di aria la parte bassa dei polmoni (come se gonfiaste la pancia apposta)
3) Contraete la parte bassa degli addominali e Mantenete la contrazione qualche secondo
4) Rilasciate l'aria in modo "compresso", emettendo un leggero sibilo tra i denti e senza aprire la bocca (come se diceste "ssssshhhh")
5) Esercitatevi e cronometrate ogni volta... Noterete progressivamente dei grossi miglioramenti sia in fatto di tenuta del fiato che di durata dei singoli "respiri"

Last, but not least...

6) Chiudetevi a chiave mentre lo fate pena l'essere considerati ammattiti dal resto della famiglia... :lol:

Spero di essere stato d'aiuto, per ogni cosa sono a disposizione! :D
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » mercoledì 24 giugno 2009, 23:35

Mi sarebbe piaciuto sentire qua anche due parole di Giulio Brouzet sulle sue CX 12 . . . .
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da fra' diatono » giovedì 25 giugno 2009, 16:32

Grazie a tutti per le recensioni. Perchè volevo acquistare una cromatica ed ora ho le idee abbastanza chiare. Una domanda: Ho visto la hering vintage con il registro. Dieci fori, accordata come una diatonica, ma con il registro. Qualcuno l'ha provata? Non intendo usarla al posto delle diatoniche o delle cromatiche ma mi interessa. Un po' come la overdrive della suzuki, che non necessariamente deve sostiture qualcosa ma può essere usata come strumento a sè stante. Per quanto riguarda le mie impressioni, conosco solo 2 cromatiche.
Chrometta 12, con la quale ho imparato e mi sono trovato benissimo. Penso che sia perfetta per chi voglia iniziare.
Chromonica 64 280, che si suona piuttosto agevolmente. Personalmente su quest'ultima ogni tanto perdo il controllo dei passaggi da un foro all'altro, se suono soffiando, mentre con il blocco della lingua(ma si , diciamolo in italiano) si suona benissimo.
Ovviamente è il commento di un non professionista, che strimpella(non conosco un altro termine) l'armonica. :D :D :D :D :D
State buoni se potete e se non potete almeno divertitevi.

Marco
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » giovedì 25 giugno 2009, 19:36

Ciao Marco,
la Hering 1040 Vintage la lascerei dove l'hai vista, ma è solo un mio giudizio personale; io l'ho vista e provata, non mi è piaciuta, ma non voglio essere eccessivo nel giudizio. Meccanicamente l'ho trovata poco curata, anche rispetto allo stesso standard qualitativo delle cromatiche Hering, e come prima cosa ci sarebbero da aggiungere altre viti sui plates porta ance. Il suono mi è piaciuto sulle note gravi, ma l'ho trovato brutto e stridente sugli acuti; il fatto, poi, di avere una cromatica con accordatura Richter, con le stesse note, sulle tre ottave, di una dieci fori da blues, è sconcertante (almeno per me), e ti ritrovi uno strumento troppo grosso e troppo pesante per il blues, e assolutamente monco per essere definito cromatico . . . Se tanto devi suonare in bending, fallo con lo strumento giusto . . . Se vuoi una cromatica, prendine una vera . . . .
Ciao, a presto,

Carlo
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Gigi Rosal » venerdì 26 giugno 2009, 11:11

Come possessore di una sola cromatica > Hohner Chromonica 280/64 (16 fori)... humm bello 'sto verde 8) < non sono in grado di esprimere giudizi comparativi su più modelli di cromatiche e questo è un po' il motivo per il quale avevo pensato di osservare da lontano la discussione introdotta dal post dell'amico aretino.
Tuttavia rimbalzandovi domande e risposte avete portato a galla argomenti molto stimolanti...

In primis, cromatica Seydel Standard ormai a tutti nota come la "senzavalvole"... e speriamo che la poveretta non se ne abbia a male visto che per me l'appellativo suona quasi come un mezzo insulto.
Difficile resistere alla tentazione di portarmene a casa una e magari in G come quella di Manxcat visto che, con la diatonica, questa tonalità mi ha veramente entusiasmato ("raga"! fa tutto da sola)... Messi sul piatto pregi e difetti da voi ben descritti, mi pare che i primi prevalgano anche in considerazione di un prezzo assolutamente invitante.
Mi pare impossibile immaginare una cromatica sempre bella "sturata" (senza problemi di PLOPPING come dice ginogat), pronta a servirti subito ogni nota seza opporre fastidiosissime resistenze.
E poi, epidermicamente mi fido dei riscontri "sul campo" di Andrew (e del grande gatto-gino che lo sostiene): se per lui, che fa sul serio, è buona, ritengo che per me (che faccio meno sul serio) risulterebbe ottima. Se poi è anche leggera, tanto di guadagnato: un motivo in più per nol lasciarla mai a casa.
E già che ci siamo... Posso approfittarne per invitarvi a suonare le vostre armoniche al di fuori delle mura domestiche, al di fuori degli studi di registrazione o al di fuori di qualche locale alla moda? Chessò io... ai giardini fra mamme e bambini e mi raccomando proponendo loro qualcosa che non sia blues e magari di semplice... Mi sa che prima o poi ci apro un bel post.

E veniamo alla mia Chromonica 280/64.
Grande classico sicuramente ma non posso dire che mi faccia "impazzire" di gioia. Del resto se è la più economica fra le 16 fori di rango (sul guscio compare la dicitura "professional model" e questa mi pare una gigantesca balla), un motivo vi sarà pure. Cosa ne dite?
E' assolutamente "lunatica" cioè capace di ottime cose... ma quando le "gira" male, allora riesce a farti venire il classico diavolo per capello.
Avevo fatto presente a Giulio Brouzet il problema del PLOPPING e lui me lo aveva confermato, aggiungendo che è un po' tipico di tutte le cromatiche (... si, ma non della SEydel Standard... e vi par poco?) e che l'unico metodo per porvi rimedio è la dolcezza... Non bisogna prenderla di petto, ingaggiare duelli o proferire minacce: al contrario, quando lei si impunta tu devi essere pronto a coccolarla con dolci parole e piccole-leggere soffiatine. Così mi suggeriva Brouzet.
:?: MA VI PARE POSSIBILE :?: Un "professional" come lui (o come Andrew) non potrebbe mai andarsi a cacciare IN PUBBLICO in simili situazioni... ed allora capisco perfettamente le simpatie di Andrew verso la Seydel Standard!!!
L'espediente di scaldare l'armonica devo però dire che funziona: non solo evita il PLOPPING (con la mia per non più di 10 minuti) ma migliora addirittura il timbro che, ad armonica tiepida-calda, diviene più tondo, forte e corposo: ottima la prima ottava normale e a volte spettacolare l'ottava dei bassi extra da meno-1 a meno-4.
La qualità del suono della mia Chromonica è talmente termo-dipendente che la mia scrivania si è trasformata in un banco da parrucchiere: in un cassetto semi-aperto alla mia destra vi è sempre un asciugacapelli pronto all'uso ed appositamente acquistato per tale compito. E siccome ho costruito un "cornetto" cattura-note per il microfono (come alcuni di voi ben sanno), non potevo non costruire un bel forno-scalda-armonica per la mia Chromonica. Per i dettagli sul manufatto vi rimando al dopo ferie... intanto mi guardo qualche altra puntata di Art Attack, così magari miglioro nella tecnica di ritaglio del cartoncino :wink:.
Per quel periodo mia moglie dovrebbe aver deciso :roll: la data del divorzio: ormai mi guarda fisso con occhi di seppia cercando di capire se possa ancora esservi qualcosa di recuperabile... ma poi vedo che mi volge le spalle allontanandosi sopraffatta dagli eventi :wink:.
A quando un monumento alle mogli degli armonicisti?

Mi fermo qui anche se vorrei-dovrei andare avanti con altri argomenti ma ho già scritto per quattro chilometri e :mrgreen: almeno voi vi voglio tenere buoni :mrgreen:.
Mi sarebbe piaciuto ad esempio parlare di respirazione diaframmatica e di Hohner CX 12...
Un bel pensierino anche per quella... ma adesso il pensierino-pensierone dominante è quello di una bella abetaia valtellinese che faccia da canna d'organo al suono delle mie armoniche. Splendide prospettive...
Saluti.
fra' diatono
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da fra' diatono » venerdì 26 giugno 2009, 12:36

Ciao Carlo

risposta perfettamente esauriente...credo proprio che le hering vintage ecc... stia bene dove sta. Mi sto orientando verso una cx 12: L'ho ascoltata e mi piace il suo suono un po' cupo. Lo so che ci metto troppo a decidere quale cromatica comprare, ma suonare per me è uno splendido gioco e, come qualcuno ha detto, il gioco è una cosa seria. 8) 8) 8) 8) Per questo chiedo a te e a chiunque sappia darmi una risposta, che differenza c'è,oltre al prezzo, tra la cx12 e la cx12 jazz. Mamma mia come sembro serio quando scrivo! :o :o :o
State buoni se potete e se non potete almeno divertitevi.

Marco
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » venerdì 26 giugno 2009, 14:26

Ciao Marco,

della Cx 12 Jazz non ti so dire nulla di veramente certo, poichè non l'ho provata; sta di fatto, innanzitutto, che la differenza più rilevante con la CX 12 Schwarz sta nella diversa forma dell'imboccatura, che, pare, ne migliori le prestazioni, tanto che l'hanno chiamata Jazz . . .! Il Jazz in sè stesso c'entra poco, e , come ogni armonica, ciascuno ci suona quello che più gli aggrada . . . . Le altre differenze che ho potuto verificare sono:
Il prezzo;
il colore del guscio esterno;
il fatto che, a differenza della Schwarz, viene fatta solo in C.
Non posso dirti altro; saluti,

Carlo
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da FedericoC » domenica 9 agosto 2009, 20:32

La mia esperienza cromatica è ancora più piccola di quella che ho sulla diatonica: posso parlare solo di una brevissima esperienza con la Chrometta 12 e con la CX-12.

La prima, come scritto altrove sul forum, ho dovuta abbandonarla perché ha rivelato una tendenza a catturare i peli dei miei baffi davvero diabolica (e vi giuro che non scherzo... anche la Lee Oskar diatonica ha lo stesso difetto, ma essendo più piccola si nota meno); a parte questo, per quel poco che ne posso capire, non mi è sembrata tanto male... forse la corsa del registro è un po' lunga, e l'imboccatura non è comodissima... ma per un principiante sono difetti relativi alla fine.

Della CX-12 non posso che dire bene: perfettamente liscia: la bocca scivola che è una bellezza (e i baffi rimangono indenni), look aggressivo: se dovessi immaginarmi un'armonica dal futuro la penserei così.
All'inizio ero molto perplesso dal suono: lo trovavo plasticoso... ma facendo bene la coppa con le mani esce un qualcosa di caldo, cupo e sexy... che può ricordate la rotondità del clarinetto o del sax contralto (o dello xaphoon, per chi lo conosce).

Detto questo, sto covando l'insana idea di comprarmi una cromatica più tradizionale (leggi, con corpo in metallo), magari a 16 fori, così per avere una giustificazione in più per il folle acquisto :mrgreen:

Qui, visto che ci sono, chiedo il vostro aiuto: cosa mi consigliate? Super 64?

Federico
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da Manxcat » domenica 9 agosto 2009, 22:16

Caro Federico,
rieccoci . . . . Qua non è facile trovare clienti; non c'è ombra di bluesmen e i cromatici latitano . . . .
Sento che sei attratto da quelle cromatiche con i covers in acciaio tutti pieni di scritte, e quelle imboccature fini fini, che ti impongono di mettere la bocca a "culo di gallina"; tanto per parlare la tua lingua, ricordati che, avendo tu una CX12, "ubi major, minor cessat"! Intendendo, a parer mio, per major, la CX12 . . .
Di 16 fori/64 note ne ho due e posso dirti di quelle: Una è la Hering 5164 Chromatic, l'altra la Hohner Chromonica 280 C.
Sembrano fatte dallo stesso cinese: le scatole sono addirittura identiche! Le valvole si incollano in perfetto sincronismo; l'imboccatura è la stessa, la larghezza del comb identica, la lunghezza dell'armonica identica, lo spessore delle piastre porta-ance identico, il suono pressochè uguale, freddo e metallico. Non mi entusiasmano, preferisco di gran lunga la CX12, anche se capisco che il mio discorso è molto personale e limitato alle mie scarse capacità di "far cantare" lo strumento; sicuramente per certi armonicisti, dovendo e potendo produrre grande qualità e anche quantità di suono, risulteranno migliori le due citate, rispetto al suono un po' ovattato della CX12. Delle altre non posso dirti, perchè parlo solo di ciò che ho provato. Tieni presente che le armoniche non sono come tanti altri oggetti che se non ti piacciono puoi, pur rimettendoci un po' di danaro, ridarli indietro o rivenderli; sono, invece, come le mogli, che una volta prese te le tieni . . . Beh, un tempo era così . . .
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Re: Spunti personali sulle cromatiche provate

Messaggio da FedericoC » domenica 9 agosto 2009, 23:03

La CX-12 piace molto anche a me, Carlo... però ci sono due motivi che mi spingono a considerare l'acquisto di una 16 fori.

1) Mi attira il timbro un po' più "squillante", soprattutto per la musica classica

2) Mi attira MOLTO la sonorità dell'ottava più bassa: godo già come uno zibetto (scusino il termine) con i fori più bassi della mia blues harp in La...

Grazie delle tue note, comunque.
Peccato che l'armonica cromatica abbia pochi "clienti", però... ha un fascino tutto suo, molto diverso dalla diatonica, ma non per questo meno forte; e parlo ANCHE dal punto di vista timbrico/di colore: non di soli bending vive l'uomo!
Mi viene in mente al riguardouna citazione del Sommo Pellegrino Artusi:

"la rassomiglierei ad una di quelle giovani donne la cui fisionomia non avventa, né vi colpisce; ma che, osservata bene, può entrarvi in grazia pe' suoi lineamenti delicati e modesti."

Lui parlava di una salsa per le paste asciutte (da provare, peraltro!) , ma in qualche modo questa è l'impressione che mi dà la cromatica

Federico
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