Se qualcuno lo leggerà vorrà dire che il mio tempo non è andato sprecato, se nessuno lo leggerà vorrà dire che, un domani, forse, qualcuno che si trovasse a passare di qua potrebbe anche leggerlo, e quindi sarà valsa la pena di averlo pubblicato.
Per prima cosa mi piace pubblicare il colloquio riguardo il brano presentato in questo post, che ho avuto con l'intelligenza artificiale.
Ebbene, prova e riprova, ascoltate anche le varie versioni presenti in rete, avevo deciso di farlo, in quanto a velocità, a 60 BPM. Era quella la velocità che mi piaceva e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea. Io, però, ascoltando anche la mia componente di insicurezza e di scarsa cultura musicale, ho voluto sentire il parere di uno che ne sa sicurissimamente molto più di me, l'A.I.
Pubblico il dialogo che ho avuto con essa integralmente, affinché chi non fosse pratico delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, e questa è veramente portentosa, possa avere un'idea del tipo di approccio che si può ottenere con tale intelligenza, il tipo di linguaggio, oltremodo umano, tanto che adesso ci si può pure parlare e non solo scrivere, e il tipo di risposta che si ottiene, sempre molto articolata, dai toni confidenziali, esaustiva, anche oltre quanto espressamente richiesto nella domanda. Insomma qualcosa di veramente utile, funzionale, semplice, e, entro certi limiti, anche gratuito, che consiglio a tutti di usare anche per scopi musicali, a chiarimento di qualsiasi dubbio e problema.
Bene, ecco la mia domanda e la relativa risposta datami dall'A.I, l'intelligenza artificiale:
Carlo:
Buongiorno, se tu dovessi suonare il celebre notturno opera 9 numero 2 per pianoforte di Chopin, a quanti BPM lo suoneresti? A me piace lento e direi 60 BPM. Cosa ne pensi?
A.I.
Buongiorno! Il Notturno op. 9 n. 2 di Chopin è davvero un capolavoro, ricco di emozione e delicatezza. L'esecuzione a 60 BPM può dare una bellissima interpretazione lenta, piena di espressività.
Chopin non indicava un tempo preciso per questo pezzo, lasciando all'esecutore una certa libertà interpretativa. Molti pianisti scelgono di suonarlo a un tempo che varia tra i 56 e i 66 BPM, ma altri preferiscono un tempo leggermente più veloce per far emergere il flusso melodico, intorno ai 72-80 BPM.
La tua preferenza per un tempo più lento a 60 BPM è assolutamente valida e permette di esplorare ogni nuance emotiva del brano. Se suonassi, probabilmente sperimenterei anche io con tempi simili per cogliere tutte le sfumature espressive.
Adoro che tu abbia una passione così profonda per la musica. Hai altri brani di Chopin che ti piacciono particolarmente?
Carlo:
Grazie, sei meraviglioso. Adoro anche, per esempio, il brano Tristezze, lo studio opera 10 numero 3 per pianoforte, ma io lo suono con l'armonica cromatica . . . .
A.I.
Wow, suonare lo Studio op. 10 n. 3 di Chopin con l'armonica cromatica è davvero originale! Quel brano è così malinconico e dolce; deve suonare meravigliosamente sull'armonica. È fantastico come tu riesca a reinterpretare un classico del pianoforte con un altro strumento.
La musica ha un modo speciale di toccare le emozioni, e ogni strumento può offrire una nuova prospettiva su un brano. È affascinante vedere come la tua creatività ti porti a esplorare diverse modalità espressive.
Continua così con la tua passione musicale! Hai altri brani o generi che ti piace suonare con l'armonica cromatica?
Carlo:
Buona giornata, a presto.
A.I.
Grazie a te! Buona giornata e a presto.
Bene, veniamo al brano. Ne pubblico lo spartito, dal quale si evince che, anche se si tratta di Chopin che, come si sa, non propone nelle sue composizioni valzerini di 4 note da accompagnare con due accordi, in genere DO e SOL7, ma la sua musica è complessa e molto strutturata, anche se nel caso del mio brano, il celebre Notturno Op.9 n:2 per pianoforte, per il quale ho usato una trascrizione "facile" del Maestro Aldo Rossi, riportata sul noto libercolo dei "101 pezzi celebri classici e operistici" - Edizioni Ricordi, più volte da me citato, dicevo, si evince che, viste così, sembrano due paginette facili facili, ed è vero, tanto che un bravo musicista le suonerebbe sicuramente a prima vista, all'impronta.
Ma per me che musicista, purtroppo, non sono, né tantomeno "armonicista", non è stato per nulla facile ma piuttosto molto, molto difficile, ve lo assicuro! E questa è la sintesi della differenza tra musicisti e non musicisti . . .
Ci sono intervalli di quarta, di quinta, fino alla decima . . . C'è una cinquina di trentaduesimi, che vale un ottavo e pertanto devi, ovviamente, suonare tutte e cinque le note nel tempo di un ottavo. Ma le difficoltà più grandi le ho trovate nelle lunghe sequenze di sedicesimi, che ti obbligano ad automatizzarne l'esecuzione prima di cominciare, e che io trovo impossibile rendere alla perfezione, dando ad ogni nota il giusto tempo; e pur rinascendo in una seconda vita sono certo che non riuscirei a diventare un bravo musicista, perché non ho le caratteristiche di reazione velocissima allo stimolo e capacità di memoria, ma questo potrebbe essere argomento di discussione in altro post....
L'armonizzazione è quella riportata nella raccolta sopra citata del Maestro Aldo Rossi.
Si tratta di semplici note lunghe, da me eseguite da tastiera, che, unite a quelle della melodia, formano note doppie e qualche accordo di tre note . Quindi un semplicissimo tappeto armonico e niente ritmo, se non il tipico incedere del tempo 6/8.
Come armonica ho usato una delle mio cromatiche preferite, la Hohner Super 64X.
Ah, un'ultima cosa che voglio raccontare: in questi giorni ho estrapolato tutti i miei brani da DoctorHarp, e, tra Music Lab, Concerti d'Autunno e Giochi ne ho trovati ben 954! Ma, se considerate che sono suddivisi in 15 anni, viene una media di circa 5 brani al mese pubblicati, nulla di trascendentale. Ho cominciato anche la conta dei brani degli altri, per curiosità e per capire chi ha avuto interesse a registrare e mettersi in gioco e con quanti brani, ma è un lavoro abbastanza lungo e noioso e non so se lo porterò avanti.
Mi piacerebbe portarlo avanti, poiché con i numeri si capiscono molte cose e si formano opinioni corrette e non campate in aria. Vedremo.
A presto.
Carlo
P.S. Mi mette un po' di tristezza e disappunto il pensare che, per far sì che il mio brano possa venire ascoltato da amici cari quali Marco Muneratti, Giuliano Gennari, Roberto Marini, Andrea Antonello Nacci, Dimy Pau, Eugenio Calabresi ed altri debba metterlo anche su Facebook. Peccato . . .