Premetto che questo post è solo per fare due chiacchere scambiando qualche opinione/esperienza

L'altro giorno ho iniziato ad imparare la canzone "Il vecchio e il bambino" di Francesco guccini.
Con la cromatica non avevo nessun problema a trovare i fori per suonare le note; questo perchè le ottave si ripetono uguali ogni 4 fori (con una qualche eccezzione nell'ultimo foro acuto). Quindi anche se l'estremo dell'ottava acuta non la si suona spesso, non ci sono molti problemi ad individuare le note....
Nell'esempio di Guccini con la cromatica addirittura suono nell'ottava grave.
Visto che non ci sono alterazioni oltre a quella in chiave (Fa#; essendo lo spartito in G) ho deciso di trasporre lo spartito in Do e studiarlo anche con la diatonica. Visto che nella diatonica mancano alcune note necessarie nell'ottava bassa, unito al fatto che il mio bending fa pietà e nemmeno mi interessa troppo al momento, in quanto con la diatonica vorrei suonare spesso anche con l'accompagnamento (sfruttando l'accordatura Richter) ne quindi solo in prima posizione.
Ora arrivo al sodo.
Le note necessarie per suonare il pezzo sono disponibili nella seconda e nella terza ottava; quindi ho iniziato a suonare li ed ho constatato che devo sviluppare non poco la fluidità nel leggere la nota sullo spartito e trovarla negli ultimi tre fori. Chiaremente se mi scrivo la tablatura (ossia i numeri corrispondenti alla nota) non ci sono problemi; ma se possibile preferisco leggere lo spartito.
Tutta la "pappardella" che ho scritto sopra è solo per dire che la mia dimestichezza nel trasportare al volo le note dallo spartito al suono (aspirati o soffiati) per gli ultimi tre fori acuti della diatonica, lascia molto a desiderare.
Voi come siete a familiarità nel suonare l'ultima ottava della diatonica?
Ciao
Cristian