Caro Carlo e per giusta conoscenza, Walter,
cercherò di rispondere a tutte le tue considerazioni, cosa che faccio con sincero piacere:
Se vado ad un concerto di musica sinfonica, alla fine, applaudo calorosamente, applaudo compostamente, applaudo per cortesia, non applaudo affatto, quest’ultimo non avviene mai nei concerti ma solo all’opera dove vado solo per accompagnare mia moglie, avendo io il limite di considerare il canto lirico un “disturbo” sulla musica.
Se il Direttore o il Solista mi sta guardando nel momento dell’applauso (rarissimo!) non mi chiede se ho fatto il conservatorio per dare il giusto valore al mio applauso, comunque mi è piaciuto, qualcuno mi insegnò che un lavoro diventa arte se raggiunge l’universalità, e nell’universalità ci sono anche io senza conservatorio.
Se, al contrario, rimango con la faccia di pietra e non applaudo, il musicista non mi dice… ci venga lei sul palco se è tanto bravo!
Nel nostro caso, nei non numerosi miei poster non faccio altro che dichiarare la mia scarsa preparazione nella teoria musicale, mai un bluff, mai una second life, sincero e pulito: con il mio “INTORNO AI GIOCHI” ho di fatto chiesto
il permesso a voi tutti di poter esprimere il mio parere su quei brani che mi coinvolgano emotivamente e non sto a ripetere il discorso della “mente” e della “pancia” perchè credo sia chiaro a tutti cosa si intenda per pancia nel campo musicale. Ho chiesto il permesso, anche perché mi sento sinceramente imbarazzato a dare pareri sdraiato in poltrona verso chi lavora e lavora forte.
Curriculum: di tanti curricula che ho riempito questo è veramente un “schifezza”
Età…più vicino ai 60 che ai 50! H.1.81, Kg. 75, Resid. Roma, Studi…molti, Esperienze nel lavoro…molte, Posizione…dirigente. Segno Zod. leone, Interessi…auto sportive, fotografia, musica.
Know how musicale:
ho iniziato da bambino con lo studio del pianoforte, in casa ove mia madre ha cercato di trasferirmi tutto S. Cecilia, il noto conservatorio di Roma. Ma già da bambino avevo idee diverse, mi sembrava e tuttora lo penso, un impegno enorme, pesantissimo dover leggere il pentagramma a velocità da superuomo, mano destra mano sinistra, solfeggio, scale di ogni tipo, accordi a non finire (…120/130 accordi sul piano li so ancora fare),
e tutto per ripetere un brano scritto da altri. In seguito, più grande, ho avuto amici che per 10 lunghi anni hanno frequentato il conservatorio pur non avendo l’obiettivo di lavorare nel campo della musica. Ora suonano come angeli, il fatto è che quasi solo angeli …sono! Troppo poco altro nella loro vita.
Qualche anno fa ho seguito la prima trance del Corso per Pianoforte di MUSSIDA.
Per il resto suono/gioco QUSAI SEMPRE AD ORECCHIO piuttosto spesso, per il 30% piano, 10% tastiera, 60% armonica quasi equamente distribuita tra cromatica diatonica e tremolo, ma anche ottava.
Insomma io sono un manxcat del forum, essendo molti di voi i Riccardo Muti.
Sono stato esauriente?
Caspita! Sono ancora alle prime battute del tuo post, passo al tema esecuzione, monofonia, funzione e influenza della base.
Sono totalmente d’accordo con le tue ben illustrate considerazioni sul ruolo della polifonia; giocoforza la polifonia tira la singola voce e la migliora rispetto a quella stessa voce prodotta isolatamente.
Non abbiamo dubbi, resta il fatto che quella singola voce ha comunque, nella sua creazione, infiniti gradi di libertà. In questo range si distinguono i musicisti ed il loro valore.
In conclusione, se un brano, tenuto conto della mancanza della base, della polifonia e di tutto si voglia, a me arriva come un esercizio al flauto scolastico, qualche motivo ci sarà.
E visto che siamo ormai “a cuore in mano” pur rischiando di apparire un po’ presuntuoso, aggiungo anche qualcosa in più: a me arriva un messaggio di svogliatezza, di sufficienza mista a sicurezza da parte dell’esecutore, che non lascia il minimo spazio al sentimento. Non ci sento l’anima!
Al contrario ci sono alcuni casi in cui il risultato finale è il medesimo ma la causa è l’opposta: l’esecutore è talmente impegnato a non sbagliare, che all’ascoltatore arriva tutta la sua tensione ma niente di metafisico.
Apro un parentesi meno tecnica. Il mio commento in questo caso era un po’ più disinvolto del mio solito, autorizzato però in questo da espressioni assai più disinvolte delle mie:
Pur avendo manlevato il manlevabile non posso esimermi...

branistica autunnale… controindicazioni otorin-auditive sul lato prettamente tecnico-musicale…
Sembra quasi Walter volesse fare il verso a qualcuno, o sbaglio?
Vengo al tuo interessante lavoro in Music Lab.
Ho ascoltato attentamente le quattro versioni, la mia conclusione è un conferma di quanto dicevo sopra, ossia, trovo che le differenze della voce armonica sola o su fischio, o su base, siano appena percepibili e limitatamente ad brevissimo periodo.
Non trovo affatto slegate le note in mono e mi sentivo egualmente coinvolto dall’esecuzione, merito tuo, come vedi si può benissimo trasmettere sensazioni senza aiuti.
Superfluo dire che è solo il mio parere personale, che poggia su un curriculum come sopra descritto.
Invito ad iscriversi.
Io suono prevalentemente ad orecchio, ammetto solo il metronomo; pazzesco mandare un brano al mondo intero che diverte solo me, a quale scopo?
Inoltre, un ruolo di commentatore indipendente mi stimola molto, mi impegna a valutare con massima serietà, ma anche nella massima libertà ed indipendenza.
Non sarei mai veramente libero se fossi, diciamo così “in gioco”!
Grazie per l’attenzione, grazie per l’invito, grazie per il lavoro.
Un saluto a Walter che mi farà cosa gradita se vorrà restituirmelo.
Eugenio