Buongiorno Cristian, prima che mi svegli per bene fammi dire qualcosa di botto, non dalla testa ma dal cuore; tra dieci minuti ti direi cose molto diverse, molto più sensate e razionali, quindi quello che ho da dirti devo dirtelo subito, perché le cose spontanee sono le più belle, secondo me. Anzi, un attimo, fammela riascoltare per l'ennesima volta . . . ok.
Tutta la sequela di
excusationes non petitae è riempitiva ma, secondo me, non serve, perché tutti noi che ti leggiamo sappiamo bene quali siano le difficoltà che si incontrano all'inizio; credo che chiunque sia in grado di capire che stai facendo progressi, notevoli progressi, anche se parte delle energie le sprechi come costruttore . .

Secondo me, per quello che può contare la mia opinione, ti dobbiamo dire solo bravo, ma visto che, come dici, punti in alto, e fai bene, voglio aggiungere anch'io qualcosa di riempitivo e di "non petitus".
Siamo alla realizzazione di uno scheletrino, un piccolo scheletro, con qualche svista nelle forme e nelle giunture; dobbiamo arrivare alla crezione di un corpo completo, con i muscoli, gli occhi, la bocca, i capelli . . . . . ah, i capelli . . .! Credo che quando uno arriva ai capelli (io non lo so perché non ci sono arrivato e mai ci arriverò) ci sia da diventare matti, per farli ad uno a uno, belli, lisci, morbidi, perfetti . . . A quel punto, dopo la creazione di un bel corpo, in tutta la sua perfezione anatomica e la sua funzionalità, voce, movimenti, vista, udito, tutti gli organi, tutti i sensi, tutto alla perfezione, abbiamo superato la fase due, siamo diventati musicisti e da lì inizia il percorso di chi vuole
volare alto, come dici tu, che sei un giovane laureato con delle ambizioni. Eh, sì, l'inizio, si è solo all'inizio, ammesso e non concesso che si sia in grado di terminare la fase 2 . . . Comunque diamo per scontato che, con l'aiuto del maestro Albertini, si riesca a sfangare nel giro di 4, 5, 6 anni. Bene iniziamo.
Iniziamo cosa?
Iniziamo, come si è detto a fare i musicisti.
E come?
Abbiamo creato il corpo, abbiamo acquisito gli elementi tecnici per farlo, ora dobbiamo dargli . . . .
Cosa?
Ma come cosa?, ma UN'ANIMA, no?
Un'anima, un'anima, certo, un'anima. Dobbiamo insegnarli a sorridere, a comportarsi in una certo modo, a relazionarsi, a sapersi accattivare consensi e simpatie, a piacere, insomma. Dobbiamo farne una creatura affabile, colta e simpatica, estroversa e riservata nello stesso tempo, bella, internazionale, altrimenti, anche se siamo riusciti ad imparare a scrivere, non abbiamo potuto manifestare niente.
Ed è la parte più difficile . . . .
Questo è quanto ti aspetta, caro Cristian; sei pronto?
Prendilo come un modo paradossale per darti un incoraggiamento a non mollare mai.
Carlo
P.S. Comunque, il tuo scheletrino non è male . . . speriamo che per i Giochi tu riesca a mettergli sopra qualcosa, anche un semplice abito da spaventapasseri, tanto per coprirne gli aspetti più macabri . . .
