Rhapsody in Blues

Per tutti coloro che suonano questo strumento.
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corrado
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Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » lunedì 25 gennaio 2010, 20:57

Ho già scritto, in altre occasioni, della difficoltà che si incontra nell'eseguire il trillo iniziale di Rhapsody in Blues di Gershwin.
Lo spartito originale prevede il trillo tra le note FA e SOL.
Nell'armonica cromatica, il FA è aspirato mentre il SOL è soffiato quindi il trillo è impossibile.
Alcuni asiatici, esasperando la tecnica, riescono ad avvicinarsi al trillo ma in modo non perfetto.
Ultimamente youtube ha pubblicato la versione di uno dei più grandi armonicisti in assoluto, Larry Adler, grande interprete della musica di Gershwin, ed ho constatato che lo stesso Adler ha usato, con mia grande sorpresa, un escamotage per eseguire quel trillo.
Infatti, al posto della nota Sol, ha inserito la nota FA diesis che essendo anch'essa aspirata consente il trillo molto facilmente usando lo slide
Non so cosa ne penserebbe il compositore.
Corrado.


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ginogat
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da ginogat » martedì 26 gennaio 2010, 11:23

Caro Corrado, di necessità virtù ! Se non è poissibile fare altrimenti il trillo bisogna trasformare le note. Infatti è stato scritto per clarinetto se non mi sbaglio.
Oppure fare le due note non trillate.
Oppure ... farsi fare un'armonica particolare con una scalatura diversa (un posizionamento) delle note in modo da renderla possibile. Non so se poi il resto della rapsodia si troverebbe in difficoltà con un diverso posizionamento. Due armoniche da alternare sarebbe il massimo per suonare come è stata scritta e non dover impazzire per le diffcoltà tecniche.
Oppure, appunto, modificare la trascrizione in base allo strumento.
Io la vedo così
Gino
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » martedì 26 gennaio 2010, 20:48

Ciao Gino,giuste le tue considerazioni, ma da Larry Adler mi sarei aspettato un virtuosismo eccezionale.
Questo cinesino di 11 o12 anni si impegna ottenendo un risultato che ritengo superiore allo stesso Adler(il trillo beninteso.)
Corrado.
http://www.youtube.com/watch?v=8u-6LzNtkpQ
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da psantofe » sabato 30 gennaio 2010, 22:01

L'assolo iniziale della celebre rapsodia di Gershwin mi fece innamorare del clarinetto, portandomi poi a studiarlo al Conservatorio per 7 anni...
Giuste le osservazioni di entrambi (Corrado e Gino), ma nasconde anche altre insidie , come la "scivolata" di una quarta che segue il trillo dopo la veloce scala cromatica. Tutte peripezie musicali concesse pienamente solo allo strumento pensato dal compositore.
Chi adattando il brano ad una propria esecuzione con uno strumento dall'originale compie sempre uno sforzo che comunque rimane degno di menzione.
(magari un giorno immodestamente vi registro la mia versione del solo iniziale e ve lo posto)
Ciao
Paolo
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » domenica 31 gennaio 2010, 10:22

Ciao Paolo,
spiegami meglio che cos'è la quarta dopo la veloce scala cromatica, magari indicandomi le note.
Non sono queste?
-le note in rosso sono suonate azionando lo slide.
6a-7s in trillo-6s-6a-6a-7s-7s-7a-7a-8a-8s-8s-9a-9a-10s-10a-10a-11s-11a-11a
Corrado.
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da psantofe » domenica 31 gennaio 2010, 14:35

Oltre che ad essere una notevole tagli di reggiseno, musicalmente parlando intendo quel SOL-DO all'ottava alta glissando le note che stanno in mezzo.
Appena si sveglia il pupo , mi dò alla registrazione, anche se la mia mano destra ancora non è tornata agli antichi splendori...
Ciao
Paolo
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da psantofe » domenica 31 gennaio 2010, 18:02

acc..non era una quarta, ma una sesta (inizia circa dal 6° secondo) e va dal RE al SIb.
Scusate per l'esecuzione, ma sono un po' giù di allenamento.
rapshody in blue.zip
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Ciao
PAolo
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » domenica 31 gennaio 2010, 21:17

Ciao Paolo,
il sonoro è più comprensibile, lo scritto invece è ancor più sibillino.
Cos'è la (6 secondo)che ha sostituito la quarta?
E il DO SOL dell'ottava alta?
Ti riferisci all'armonica o al clarino?
Corrado.
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da psantofe » domenica 31 gennaio 2010, 22:08

Scusa Corrado, mi rendo conto di aver descritto il tutto nel peggior modo possibile.
Provo a fare chiarezza.
Si parte dal trillo Fa-Sol, poi via salendo nota dopo nota eseguite velocemente, ma ben comprensibili e distinte fino al Re che si trova due ottave sopra rispetto all'ottava di partenza. Poi arrivati al Re, si glissa fino al Sib (ovvero, si sale, passando da tutte le note intermedie, ma senza far udire il netto passaggio tra esse): l'effetto, ottenibile sollevando le dita facendole strisciare e, contemporaneamente, con le labbra che esercitano una pressione particolare, non può essere esattamente ripetuto con l'armonica, nella quale il passaggio tra una nota e la successiva e, per forza di cose, ben udibile.
Da ciò, ogni escamotage come il trillo di mezzo tono anzichè di un tono...si può tranquillamente accettare.
Il 6° secondo da me citato precedentemente si riferiva proprio ai secondi dall'inizio del brano: quando arrivi al secondo n° 6 inizia il glissato. La confusione è nata dal fatto che il glissato si estende per una sesta, ovvero dal RE fino al SIb (sei sono le note che trovi dal RE salendo sino al Sib).
Sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti
Ciao
Paolo
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da Luisiccu » lunedì 1 febbraio 2010, 9:41

Paolo!
figuriamoci quando sei allenato!
Complimenti.
Per aver trafficato con il sax contralto nei verdi anni e per aver bazzicato con amici clarinettisti anche diplomati al conservatorio, so quanto il pezzo sia impegnativo. Specialmente per conservare allo strumento la giusta intonazione nei vari passaggi aldilà delle bizzarrie delle dita e del fiato.
Complimenti ancora!
Luisiccu
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da ginogat » lunedì 1 febbraio 2010, 14:55

Non solo è difficilissimo quel passaggio, ma Gershwin l'ha scritto proprio per un musicista in particolare (Ross Gorman) dell'orchestra di Paul Witheman. C i sono ancora gli spartiti originale dove sotto questo passaggio è indicato specificatamente per Ross. Su altre parti invece ci sono nomi di altri musicisti (un trombettista in particolare su An American in Paris che "scippò" il posto a Bix).
HO ascoltato sia la versione oroginale con Ross che quella di Toscanini con Benny Goodman e, devo dire che la differenza si sente! Ross è inimitabile , per quanto sia Goodman che molti altri clarinettisti classici, anche odierni, siano bravissimi. E' quello il suono, è quella l'interpretazione giusta. Dopo, tanto di cappello, ma non è quella.
Quindi le trascrizioni per altri stumenti non mi deludono, sono altre cose e a volte moooolto notevoli, ma altre.
Basta metterle nella giusta prospettiva e diventano godibilissime.

Allego una descrizione-analisi dell'assolo. MI spiace che sia in inglese, ma spero che la maggior parte di voi riesca a capirlo.
CErcherò di tradurlo appena ho un'ora libera.
CIao
Gino

Analysis
This article may contain original research. Please improve it by verifying the claims made and adding references. Statements consisting only of original research may be removed. More details may be available on the talk page. (September 2007)

Paul Whiteman asked Gershwin to write a "jazz concerto" which became the Rhapsody in Blue; like a concerto, the piece is written for solo piano with orchestra: a rhapsody differs from a concerto in that it features one extended movement instead of separate movements. Rhapsodies often incorporate passages of an improvisatory nature (although written out in a score), and are irregular in form, with heightened contrasts and emotional exuberance; Gershwin's Rhapsody in Blue is typical in that it certainly has large contrasts in musical texture, style, and color. The music ranges from intensely rhythmic piano solos to slow, broad, and richly orchestrated sections.
The famous clarinet opening of Rhapsody in Blue.

The opening of Rhapsody in Blue is written as a clarinet trill followed by a legato 17-note rising diatonic scale. During a rehearsal, Whiteman's virtuoso clarinetist, Ross Gorman, rendered the upper portion of the scale as a captivating (and fully trombone-like) glissando: Gershwin heard it and insisted that it be repeated in the performance.[17] An American Heritage columnist called it the "famous opening clarinet glissando... that has become as familiar as the start of Beethoven’s Fifth."[13] The effect is produced by gradually opening the left-hand tone-holes on the clarinet during the passage from the last concert F (or earlier if possible, thus employing the right hand as well) to the top concert B-flat, adjusting the embouchure to smoothly control the continuously rising pitch. This effect has now become standard performance practice for the work.

Rhapsody in Blue displays Gershwin’s gifts of both rhythmic invention and melodic inspiration, as well as his ability to write a piece with large-scale harmonic and melodic structure. The piece is characterized by strong motivic interrelatedness. Much of the motivic material is introduced in the first 14 measures. David Schiff identifies five major themes plus a sixth “tag”.[18] Of these, two appear in the first 14 measures, and the tag shows up in measure 19. Two of the remaining three themes are rhythmically related to the very first theme in measure 2, which is sometimes called the Glissando theme (after the opening glissando in the clarinet solo) or the Ritornello theme. The remaining theme is the Train theme, which is the first to appear (at rehearsal 9) after the opening material. All of the themes rely on the blues scale, which includes lowered sevenths and a mixture of major and minor thirds. Each theme appears both in orchestrated form and as a piano solo. There are considerable differences in the style of presentation of each theme.

The harmonic structure of Rhapsody is more difficult to analyse. The piece begins and ends in B flat, but it modulates towards the sub-dominant direction very early on, returning to B flat at the end, rather abruptly. The opening modulates "downward", as it were, through the keys B flat, E flat, A flat, D flat, G flat, B, E, and finally to A major. Modulation through the circle of fifths in the reverse direction inverts classical tonal relationships, but does not abandon them. The entire middle section resides primarily in C major, with forays into G major (the dominant relation). Modulations occur freely and easily, though not always with harmonic direction. Gershwin frequently uses a recursive harmonic progression of minor thirds to give the illusion of motion when in fact a passage does not change key from beginning to end. Modulation by thirds was a common element of Tin Pan Alley music.

The influences of jazz and other contemporary styles are certainly present in Rhapsody in Blue. Ragtime rhythms are abundant, as is the Cuban "clave" rhythm, which doubles as a dance rhythm in the Charleston jazz dance.[16]

Gershwin’s own intentions were to correct the belief that jazz had to be played strictly in time so that one could dance to it.[18] The Rhapsody’s tempos vary widely, and there is an almost extreme use of rubato in many places throughout. The clearest influence of jazz is the use of blue notes, and the exploration of their half-step relationship plays a key role in the Rhapsody.[16] The use of so-called "vernacular" instruments, such as accordion, banjo, and saxophones in the orchestra, contribute to its jazz or popular style, and the latter two of these instruments have remained part of Grofé's "standard" orchestra scoring. Gershwin incorporated several different piano styles into the work. He utilized the techniques of stride piano, novelty piano, comic piano, and the song-plugger piano style. Stride piano’s rhythmic and improvisational style is evident in the "agitato e misterioso" section, which begins four bars after rehearsal 33, as well as in other sections, many of which include the orchestra. Novelty piano can be heard at rehearsal 9 with the revelation of the Train theme. The hesitations and light-hearted style of comic piano, a vaudeville approach to piano made well-known by Chico Marx and Jimmy Durante, are evident at rehearsal 22.[18]
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » lunedì 1 febbraio 2010, 19:56

Spiacente ma devo passare.
Corrado.
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da ginogat » lunedì 1 febbraio 2010, 21:12

Scusami Corrado, non volevo ne voglio far sfoggio di alcunchè, è solo che sono appassionatissimo di jazz e il periodo anni 20-30 del 900 è quello che più mi ha influenzato (e con la quale sono cresciuto) assieme alla popolare italiana, che però "rifiutavo" sino a non molto tempo fa.
Per cui sono abbastanza ferrato e so dove recuperare notizie. Poi tecnicamente sull'armonica ....
Comunque è una bella sfida quel passagio. Ora che ho una cromatica ... mi devo misurare con questo. Prima la base poi, se riesco a fare qualcosa di decente mi autoproclamo "the best in the world" (ma quando mai :lol: :oops: ).
Un saluto
Gino
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Re: Rhapsody in Blues

Messaggio da corrado » martedì 2 febbraio 2010, 11:51

Ciao Gino,
il mio "passare" era riferito al pezzo in inglese(che non so tradurre)e non a suonare la Rhapsody che sto invece studiando assiduamente.
Mi sto realizzando la tablatura"a modo mio"partendo per il momento dalla versione del cinesino.
Attualmente ho scritto la parte suonata da Paolo al clarinetto e quando saprò farla con sicurezza e sufficiente velocità, passerò oltre e così via di seguito.
Suona più spesso che puoi con la cromatica, cercando brani che richiedono anche l'uso dello slide, per imparare a trovare quasi istintivamente la posizione delle note alterate;questa, almeno per me, è la parte più difficile.
Buon studio,
Corrado.
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