Seydel cromatica: delusione

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psantofe
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Seydel cromatica: delusione

Messaggio da psantofe » lunedì 27 ottobre 2008, 11:17

Ciao a tutti,

intanto mi presento perchè sono nuovo del forum.

Ho acquistato un paio d'anni fa una Seydel cromatica. In maggio di quest'anno, il SOL dell'ottava centrale cala di oltre 1/4 di tono: inutilizzabile.

Opto per l'acquisto di una nuova armonica. Stesso fornitore e stessa armonica.
Dope neanche due mesi, stessa sorte allo stesso SOL.
Vado dal rivenditore, spiego il tutto: gli voglio lasciare l'acquisto più recente, visto che per l'altro, dopo un paio d'anni, mi sembra impossibile recuperare lo strumento. Ad ogni modo gliele porto entrambe, giusto per far notare il problema.

Sabato scorso vengo contattato dal rivenditore che mi dice che per quella più vecchia non può fare niente (come immaginavo); per quella nuova, è disposto a farmi un buono d'acquisto del controvalore dell'armonica, visto che la Seydel gli ha detto che quello è un problema noto.
Che si noto, posso essere d'accordo; ma che dopo due mesi di utilizzo nemmeno troppo intenso (suono per diletto e non per mestiere o in pubblico) qualche ancia cominci a fare storie di questo tipo mi sembra eccessivo.
Ho voluto risparmiare una trentina di euro in una Honher cromatica e poi ho speso 50 euro per la prima Seydel e 55 per la seconda e alla fine non ne ho nessuna: sono stato proprio furbo!

Volevo solo mettervi in guardia: per chi, come ho letto, è pienamente soddisfatto di Seydel, sono felice per lui. Per quanto mi riguarda con Seydel ho chiuso.

Ciao a tutti

Paolo


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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da corrado » lunedì 27 ottobre 2008, 14:00

Ciao Psantofe,
mi spiace per le tue disavventure con le armoniche Seydel.
Ti suggerisco di interpellare Frank Blues,titolare del negozio on line Harp Elite che tratta le armoniche Seydel per verificare se c'è la possibilità di sostituire le ance difettose.
E' probabile che Francesco interverrà autonomamente in risposta ai tuoi problemi dato che è persona molto disponibile e corretta.
Auguri,
Corrado.
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da psantofe » lunedì 27 ottobre 2008, 15:10

Grazie mille!

Ciao
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da frank-blues » lunedì 27 ottobre 2008, 15:53

Grazie Corrado....
Volevo chiedere a Psantofe di indicarci esattamente il modello della cromatica Seydel in questione e di verificare se l'armonica in suo possesso corrisponde esattamente ad uno dei seguenti modelli prodotti attualmente dalla Seydel e di cui riporto i link:

http://www.seydel1847.de/epages/Seydel. ... c/Standard

http://www.seydel1847.de/epages/Seydel. ... ageSize=50

Penso sia importante fare chiarezza su questo episodio; per il momento penso si possa già escludere che sia vero ciò che ti ha detto il negoziante, ovvero che la Seydel abbia ammesso che ci sia un "problema noto" riguardante quell'armonica.
La Seydel è un'importante ditta tedesca che produce armoniche dal 1847.
In attesa di tue informazioni aggiuntive, ti riporto la mia esperienza con le cromatiche della Seydel.
La Seydel produce due modelli di armonica cromatica, il modello STANDARD e il modello DELUXE (c'è anche la RENAISSANCE, ma viene fatta solo su richiesta).
Inizialmente avevo deciso di vendere solo il modello DELUXE in quanto, il prezzo così basso del modello STANDARD, mi portava ad essere un pò dubbioso sulla sua qualità costruttiva. Ci tengo infatti a vendere nel mio negozio solo prodotti di grande qualità (da cui il nome 'Harp Elite').
Dopo, però, aver letto su questo forum l'autorevole opinione che ANDREW (noto frequentatore del forum) ha dato su questa armonica, definendola addirittura la sua preferita tra le cromatiche a 12 fori e dicendo anche di usarla per fare concerti di musica classica, mi sono deciso a prenderne una per provarla. In effetti questa armonica mi ha subito colpito per il suo particolare suono, dato dall'assenza delle valvole. Ho preso quindi la decisione di venderla nel mio negozio, mettendola anche ad un prezzo scontato per diffonderla il più possibile (è tuttora in offerta).
Devo dire che ne ho vendute molte e mai nessuno mi ha contattato per riportarmi dei difetti riscontrati; molti invece mi hanno contattato per esprimere apprezzamenti su questo modello; in particolare, un cliente è rimasto così colpito da questo modello che ne ha comprato subito un altro come 'scorta'.
Ovviamente la stessa Seydel, nel descrivere questo modello, lascia intendere che si tratta di un'armonica economica e suggerisce il modello DELUXE a chi vuole un'armonica di qualità costruttiva migliore. La frase esatta che la Seydel ha usato riferendosi al modello STANDARD è la seguente:
"However, they do NOT replace an advanced construction like our Chromatic DeLuxe"
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da psantofe » martedì 28 ottobre 2008, 16:44

Il modello è la Standard. Comunque il rivenditore mi ha fatto un buono e con il controvalore ho acquistato due Honher diatoniche in Mi e Sol.
Sono abbastanza triste per la vicenda, perchè in fondo non andava male (finchè è andata...)

Ciao
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da frank-blues » martedì 28 ottobre 2008, 17:50

Purtroppo per il modello standard la Seydel non fornisce le ance di ricambio.
Considera comunque che le armoniche prima o poi si scordano; si possono scordare dopo poche settimane o dopo molti anni; ciò dipende anche dal modo di suonare e non solo da quanto si suona; ovvero ci sono persone a cui durano di meno e persone a cui durano di più.
La prima ti è durata quasi due anni prima di scordarsi, e non è tanto poco.
La seconda ti è invece durata molto poco.
Considera che c'è chi spende molto di più per un'armonica cromatica e ugualmente gli può capitare che si scordi.
Io non suono quasi mai la cromatica e quindi non ti so dire per esperienza diretta se ci sono dei modelli che si scordano più facilmente di altri.
Magari Corrado e altri cromatici potrebbero riportare le loro esperienze al riguardo.
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da corrado » martedì 28 ottobre 2008, 18:59

Se escludiamo il difetto di fabbrica,peraltro sempre possibile,rimane senz'altro il modo di suonare e quanto si suona che condizionano la durata dell'accordatura di una armonica.
Le mie armoniche,una Larry Adler professional 16 ed una 64 Cromonica 280,entrambe della Hohner,risalgono agli anni '65/'68 e a parte qualche piccolo difetto si comportano ancora abbastanza bene.
Credo che la qualità delle armoniche di quell'epoca fosse molto superiore a quella dell armoniche moderne.
Quelle armoniche erano il massimo allora reperibile ed erano gli strumenti dei vari Larry Adler,John Sebastian ed altri mostri sacri di quel calibro.
Purtroppo,come a volte si legge anche su questo forum,le armoniche attuali,anche delle migliori marche,presentano alcuni difetti.
Sono diventate molto più commerciali.
Della terza armonica in mio possesso,una Cromatix SCX 48 della Suzuki,non sono in grado di dare un giudizio significativo poichè la uso pochissimo.Per il momento è perfetta.
Corrado.
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da psantofe » martedì 28 ottobre 2008, 21:52

Sai, io sono un armonicista della domenica (pomeriggio sul tardi, per intenderci...) quindi il mio parere non può essere autorevole come chi suona seriamente.
Avevo acquistato la mia prima armonica Honher Pro Harp in DO, senza saper assolutamente nulla di questo strumento all'incirca una quindicina di anni fa. Provata ,pensando che, nonostante fossi completamente digiuno di qualsiasi istruzione su questo strumento, bastasse soffiarci dentro e la magia si compisse da sola.
Ovviamente così non è stato: l'ho ritirata fuori tre anni fa, cercando di fare le cose più seriamente.
Nella cromatica ripsetto alle diatoniche blues ho trovato alcuni vantaggi che, spero, non appaiano troppo sciocchi: la completezza delle tre ottave ed, appunto, la possibilità di ottenere tutta la gamma cromatica. Come già affermato in precedenza, entrambe le Seydel mi avevano dato discrete soddisfazioni, soprattutto se rapportate al mio livello.
Ora, perso per perso, potrei provare ad agire direttamente sull'ancia del SOL calante seguendo anche le indicazioni che ho trovato sul metodo di Triassi per modificarne l'intonazione.
Chiedo a voi: è un'operazione fattibile? ne vale la pena?
Grazie
Ciao
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da paulwlamarineband » mercoledì 29 ottobre 2008, 9:45

Ciao.Io della cromatica ne so poco o niente, ma per l'accordatura penso che non ci siano problemi...io ho riaccordato una diatonica dopo 6 mesi che la usavo ed è rimasta accordata senza dare problemi di altro tipo fino ad ora (un anno di accordatura mantenuta).
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da Andrew » mercoledì 29 ottobre 2008, 23:41

Ti ringrazio Frank per aver ricordato il mio giudizio sulla Seydel Cromatic Standard; addirittura hai deciso di vederla proprio "grazie" a me!
Ne sono sinceramente lusingato, credimi, e non scherzo! 8)
Mi dispiace sapere del problema trovato dal nostro amico, purtroppo capitano armoniche difettate, così come a volte potrebbe addirittura capitare di danneggiare le ance anche se involontariamente, per "eccesso di zelo" nel suonare.
Ti prego di credermi, psantofe, se ti dico che non sto riferendomi al tuo caso, tuttavia può succedere...
Non posso che confermare il giudizio che ho dato a suo tempo della mia Standard 48 Seydel: da collaudato esecutore su due Honher, una 280 del 1990 ed una Super 64 X del 2007, continuo a sostenere che il suono della Seydel ha un colore flautato e dolcissimo che su alcuni autori classici, Mozart in primis rende in modo inarrivabile altrimenti. Ho eseguito tutta la parte del I Violino (con qualche adattamento necessario, relativo ai bicordi eccetera) dell' Eine Kleine Nachtmusik in tempo fa, accompagnato da un trio d'archi (purtroppo trovare un trio di armoniche non è stato possibile...), ed è stato qualcosa che avrei voluto aver registrato per poterlo dividere qui con voi adesso...
Forse è una mia sensazione, ma proprio la standard, forse proprio per la nota mancanza delle valvole, è quella che preferisco per la musica classica, soprattutto quella barocca (e antica in genere), oltre che per certe pagine trascritte da Ravel e Debussy. Il suono è un po' "piccolo", questo è vero e non sarò io a negarlo, tuttavia non necessita di altro che di un buon microfono per aprirsi a volumi assolutamente perfetti in ogni tipo di ambiente (ok, anche il fonico è importante, tuttavia...).
Insomma a me da l'idea di avere tra le mani un flauto "magico".
Vorrei anche ricordare che ogni Seydel è assemblata ed accordata a mano (e si vede) e che dopo mesi di utilizzo (anzi un paio d'anni credo ormai), l'ho smontata solo per controllare che fosse davvero ben pulita, cosa che faccio periodicamente con tutte le armoniche, e non ho tutt'ora avuto necessità di intervenire in alcun modo in nessun caso.
Insomma... a me piace da morire. Vorrei prendere anche la "De Luxe" di cui prealtro ricordo un'ottima recensione di Franz Chmel, per "fare il paio" e confrontare i due strumenti e verificare la mia teoria sulle valvole in relazione al timbro; credo sarà il mio prossimo acquisto in tal senso.
Mi dispiace, ripeto, psantofe, che il tuo approccio con le Seydel sia stato così deludente; non voglio ipotizzare che magari fossero state conservate in modo approssimativo in uno dei magazzini di giacenza prima di essere distribuite o vendute, tuttavia credo effettivamente che solo l'umidità potrebbe danneggiarle ed eventualmente "scordarle".

Keep 'on blow!

Andrew
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Re: Seydel cromatica: delusione

Messaggio da psantofe » giovedì 30 ottobre 2008, 9:51

Innanzitutto desidero ringraziare tutti per la grande attenzione rivoltami.

Di tutti i pareri espressi faccio tesoro, per cui ringrazio anche Andrew,del quale avevo già letto l'entusiasmo rivolto a Seydel.
In effetti può essere che il mio caso sia sporadico e facente parte statisticamente di quelle cose che possono comuqnue "nascere male"...

Mi avete quasi convinto a riavvicinarmi immediatamente a Seydel: chissà che tra qualche tempo....
Un'ultima considerazione: sono molto soddisfatto dell'approccio che ho trovato nelle risposte datemi a questo forum, nel quale c'è proprio posto anche per i principianti come il sottoscritto: di questo desidero ringraziarvi ancora una volta.

Alla prossima

Paolo
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