Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Non abbiate timore, parlate di voi della vostra armonica. Aneddoti e storie di tutti i tipi.
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the uncle
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Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Messaggio da the uncle » martedì 13 ottobre 2009, 19:17

Quando ormai cominci a pensare che è stato inventato tutto il possibile e anche l'impossibile con la nostra amata armonica, quando ormai ti aspetti ben poco di nuovo da un concerto blues in un locale cittadino, quando ormai perfino i grandi armonicisti blues preferiscono restare ancorati ai loro traguardi raggiunti e, per via anche della loro età, non si mettono più in discussione; ecco che un gruppetto di cinque ragazzacci ti sbatte in faccia la realtà: il blues non solo è più che vivo, ma si nutre di nuova e fresca linfa vitale, si evolve ed è sempre pronto a coglierti di sorpresa, a gridare tutta la sua forza dirompente e a sbatterti in faccia la sua energia.

Lo hanno dimostrato domenica scorsa i Blue Machine, gruppo con base a Cracovia e composto da piotr Ziolowski alla batteria, Aleksander Sroka al basso, Piotr Grąśliewicz alla chitarra elettrica e Łukasz "Wiśnia" Wiśniewski alla voce e all'armonica. Questa è la formazione stabile, ma da un po' di tempo a questa parte si aggiunge al gruppo un altro maestro dell'armonica blues, Tomek Kamiński, originario di Białystok, nel nord.

Ebbene sì, un gruppo con due armonicisti insieme. E che armonicisti...Łukasz è il famoso "biondino", di cui ho avuto modo di parlare tempo fa, un veloce e raffinato moschettiere della diatonica, mentre Tomek è un rullo compressore ritmico e potente. I due si integrano a meraviglia. E' capitato in passato che due o più armonicisti calcassero lo stesso palco, ma si trattava per lo più di jam estemporanee; che mi risulti non ricordo formazioni con due armonicisti fissi che suonano insieme per tutto il concerto senza pestarsi i piedi a vicenda. Già, perché quello che è il punto di forza di questo duetto è proprio il sentimento di amicizia e profonda stima reciproca che lega i due artisti, oltre che una tecnica invidiabile (e invidiata).

I due fratelli "di ancia" danno subito prova si sé iniziando il concerto con un potente funky: "Jean Pierre", con repentini cambi di tonalità. L'armonica di Tomek si trasforma per incanto in un organo Hammond, regalando pennellate che richiamano il Jimmy McGriff di "the worm" e zampate degne del miglior Al Kooper di "Super Session". Łukasz, invece colpisce con i suoi riff veloci e aggressivi, la sua dieci fori sembra una chitarra elettrica, i suoi fraseggi sono micidiali e precisi. Incredibili. Il primo brano finisce con uno scroscio di applausi degli avventori dell'Harris, che gremiscono la sala in questa già fredda serata di ottobre. Ma subito ecco un imprevisto. Il microfono del cantante non funziona e i due, non perdendosi per nulla d'animo, intrattengono, istrionici, il pubblico con delle gag improvvisate sul momento. E' fatta. Gli spettatori sono ormai tutti per loro. Il concerto riprende. Un altro colpaccio, questa volta un blues/rock "One More Mile". Ancora una volta le due armoniche si intrecciano magistralmente, ora suonando all'unisono, ora armonizzandosi, ora alternandosi negli assoli, sempre senza mai strafare. C'è posto per tutti sul palco dei Blue Machine, c'è posto per la buona musica. Il primo set continua con perle come "Thrill is Gone" o il gospel "Study War no More". Tutti i brani del concerto sono delle rivisitazioni, spesso irriconoscibili, di brani che hanno caratterizzato la storia del blues. "Trouble in My Mind", "Messin'Around", "Nine Below Zero", per citarne alcuni, sono stati rielaborati in chiave rock, funky o strizzando l'occhio alla psicodelia.
Il primo tempo si comclude con "Room to Move", che avrebbe reso fiero perfino il grande Mayall. Si fanno vedere il chitarrista, Piotr, con un assolo scintillante, caleidoscopico e la sezione ritmica, con le rullate del batterista e il groove del bassista.

Il secondo tempo continua la magia del primo, si parte con "Catfish blues", per passare a "If I Had a Possession" e la spettacolare "Motherless" dal sapore reggae. La band sembra davvero aver colto il dualismo del blues. Il blues è malinconia, sofferenza, pianto. Ma è anche speranza, gioia, riso. Un riso amaro. O un pianto di gioia. E così le canzoni assumono i temi drammatici come in "Help me", per passare a dei momenti di grande ilarità con in due armonicisti che tornano fanciulli e danno spettacolo con le loro gag, ora mimando un litigio con le armoniche, ora uno sfottò mentre l'altro fa finta di non guardare, ora intonando delle cantilene per bambini. Insomma uno spettacolo che il pubblico dimostra di gradire moltissimo, a giudicare dagli interminabili applausi che accompagnano l'uscita di scena dei Blue Machine. Ma non è finita. C'è tempo per i fuochi d'artificio finali. Tomek si esibisce da solo in un'esecuzione dell'ormai immancabile "Amazing Grace" che si trasforma in un traingroove e in un Fox Chase con tanto di "Whooop" alla Sonny Terry, per finire con il suo numero alla Madcat Ruth: suonare due armoniche insieme, una con la bocca, l'altra col naso. Il pubblico si alza per l'applauso finale, lunghissimo, sincero. Mi auguro sinceramente che la collaborazione con Tomek Kaminski continui così e che la band diventi davvero una "perpetual Blues Machine".

-Michele.
Ultima modifica di the uncle il mercoledì 14 ottobre 2009, 17:27, modificato 1 volta in totale.


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Re: Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Messaggio da Aldouz » martedì 13 ottobre 2009, 22:36

mannaggia a te, ma perchè non li porti qui da noi???

ovviamente NON sto scherzando!!!
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Re: Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Messaggio da Manxcat » martedì 13 ottobre 2009, 22:45

Aldouz ha scritto:mannaggia a te, ma perchè non li porti qui da noi???

ovviamente NON sto scherzando!!!
Organizzamogli un bel concerto in Italia!
I can resist anything except temptation to buy a new harmonica
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Re: Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Messaggio da the uncle » mercoledì 14 ottobre 2009, 18:02

Carissimi Aldouz e Manxcat,
Lukasz sarebbe felicissimo di poter suonare in Italia. A giugno mi lasciò alcuni CD del suo gruppo acustico che ho distribuito per i vari festival. Ne diedi una copia anche a Treves. Il problema è organizzare non un solo concerto, ma almeno un piccolo tour, in modo da poter giustificare un viaggio di 2000km e relative spese. Chi lo sa, magari fra i nostri amici c'è qualcuno che può far qualcosa. Ci sono iscritti da ogni parte d'Italia, da Trento a Reggio Calabria, isole incluse. Magari coordinando le forze...

-Michele
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Re: Blue Machine all' Harris Piano Jazz, Cracovia, 10/10/2009

Messaggio da Aldouz » mercoledì 14 ottobre 2009, 18:06

Intanto manda il cd Zio, magari qualcosina la possiamo trovare.

Sarebbe bello anche organizzare uno scambio culturale no?

;)
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