Buongiorno. Come accennato sul post di poco fa sul Music lab, vorrei fare una breve recensione di un'armonica acquistata pochi giorni fa e speditami dal Giappone dentro un pacchettino . . .
Dentro il suddetto pacchettino c'era un altro pacchettino . . .

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dentro il quale c'era una scatola contenente l'armonica. Grandi emozioni!

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Come vedete si tratta una Suzuki SCT-128 Cromatica Tremolo.
Bene, per cominciare non fatevi ammaliare dalla parola "tremolo". Le armoniche tremolo rappresentano l'essenza dell'armonica e della sua storia, come ben si evince dalla parola stessa: armonica, che ha a che fare con l'armonia e con un suono "armonioso", celestiale; le altre armoniche, tutte, sono solo dei succedanei.
Le cromatiche sono nate per l'esigenza di avere scale complete, ma non possono certo avere le caratteristiche delle tremolo! Sono un altro strumento a fiato, completamente diverso sia nel suono che nella tecnica d'uso, e diverso anche per il genere di musica a cui poterle applicare.
Le blues harp sono blues harp e non c'è altro da aggiungere. Sono piccole, economiche, portate alla ribalta da geniali musicisti che lavoravano nelle piantagioni di cotone sulle rive del Mississippi; ma a parte i virtuosismi di alcuni, che arrivano anche ad usarle a mo' di una cromatica, comunemente, per i comuni mortali, non possono certo assumere il fascino, la storia e la popolarità delle "Bravi Alpini" . . .
Tornando alle cromatiche, pensate che esistano cromatiche dal suono bello? Per me la risposta è no. E quindi, anche nel caso della SCT 128, trattasi di un encomiabile tentativo di migliorarne il suono, ma sicuramente di scarso successo ed a scapito della "suonabilità".
Cosa intendo dire? Beh, per ora sto facendo test, ma dalle prime impressioni ho rilevato non pochi problemi ed aspetti negativi, rispetto ad altre cromatiche di qualità.
Intanto, chiaramente, come dicevo, tale armonica è una cromatica, a tutti gli effetti, e poco o nulla ha a che vedere con una tremolo, sia per il suono che per il modo di suonarla. Poi appare evidente che, dovendo far vibrare due ance insieme, ci voglia molto più fiato, con tutti i problemi che questo può comportare . . .
Dobbiamo mettere in conto, inoltre, che avendo in canna 128 ance anziché 64 le probabilità di incollamento delle valvole raddoppiano.
Così come raddoppia, o anche quadrupla, la difficoltà di ottenere un suono uniforme e pulito, molto difficile da realizzare; basta variare di pochi gradi l'angolo di imboccatura, cioè l'inclinazione dell'armonica rispetto alla bocca, che si passa da un'armonica a un'ocarina, ad un clarinetto, ad un flauto; e se apri un po' la bocca, addirittura ad un organo! Tale effetto, ottenuto da note doppie, lo sentite al minuto 1:00 - 1:10 del brano che vi propongo sotto. Insomma, far vibrare le due ance in maniera uniforme richiede una precisione ed una disciplina estrema, e ciò ti toglie energie che dovresti e potresti impiegare nell'interpretazione del brano.
Insomma, molte criticità e difficoltà da affrontare, almeno per me, che credo richiedano lunghe esercitazioni per arrivare a qualche risultato soddisfacente; molto più di quanto non occorra con le "normali" cromatiche.
Purtuttavia, è e resta un bello strumento, piacevole da suonare, con quattro ottave complete, un suono unico, anche se difficile da ottenere e normalizzare.
Il primo brano che ci ho suonato, che vi propongo, è quella "Serenata di Toselli", di cui vi ho parlato e fatta ascoltare tempo fa, e l'ho scelta perché nella mia mente l'ho sempre associata a quell'armonica e pensavo che fosse un bell'accoppiamento.
Spero e mi auguro di migliorare velocemente.
Cordialmente,
Carlo