At Last

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IlGrandeCocomero
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At Last

Messaggio da IlGrandeCocomero » giovedì 1 ottobre 2015, 23:29

Ciao ragazzi stasera, a quest'ora tarda, sono quì per farvi ascoltare una canzone che ho registrato qualche mese fa, rimasta negli archivi del mio drive, ma che ora vi propongo.

Non faccio tanti preamboli, perchè la canzone si presenta da sola: è At Last di Etta James, uno standard jazz/Blues/Soul tra più famosi e belli della storia della musica. Spero di essere riuscito, almeno in parte, a catturare la passionalità con cui la James canta questo capolavoro.

https://www.reverbnation.com/fabiocapon ... 85-at-last

Un saluto a tutti!


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Andrew
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Re: At Last

Messaggio da Andrew » venerdì 2 ottobre 2015, 0:19

Resta una delle cose più belle che tu abbia fatto, a mio avviso, mesi o anni che tu ci abbia messo per riuscire a pubblicarla sul web! :lol:

Già. Una delle cose più belle in assoluto... E non mi interessa se sono di parte! :D :D :D

BRAVOH!!! :P
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Manxcat
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Re: At Last

Messaggio da Manxcat » venerdì 2 ottobre 2015, 8:29

Andrew ha scritto:Resta una delle cose più belle che tu abbia fatto, a mio avviso, mesi o anni che tu ci abbia messo per riuscire a pubblicarla sul web! :lol:
Sì, una delle cose più belle, unitamente, però, sempre, a Stormy Weather prima versione, per interpretazione, e seconda versione per sound!
Molto bella, Fabio, questa tua "At Last"; e qui esprimo un'opinione. Si parla tanto di bending. Bene. Alcuni si prefiggono, spesso senza sapere di cosa stiano veramente parlando, e solo per sentito dire, l'uso perfettamente cromatico della diatonica.
Ebbene, in certi casi forse non si è capito che i bending, per essere tali devono anche potersi apprezzare, nel senso di sentirli, percepirne il sound ed il relativo fascino derivante dall'uso di una bluesharp, altrimenti non esisterebbero, verrebbero automaticamente annullati. Insomma il discorso non si pone su basi meramente ergonomiche per usare un'armonica piccola pratica, che ti consenta di suonare tutto, ma su basi puramente espressive ed artistiche, usando la tecnica dei bending come mezzo di caratterizzazione di un'esecuzione fatta con quel determinato strumento.
Se non si sentisse che sono bending, che senso potrebbero avere ai fini dell'emozione che può provocare il loro ascolto?
Grazie, Fabio di aver condiviso.
Carlo
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Re: At Last

Messaggio da Marco Benevelli » venerdì 2 ottobre 2015, 9:11

Ciao Fabio,
che dire...la tua esecuzione è veramente di grande impatto, curata e molto bella da ascoltare. Cosa aspettavi a tirarla fuori? :D
Sinceri complimenti e grazie di averla proposta.
Buona giornata.
Marco B.
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carlodivers
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Re: At Last

Messaggio da carlodivers » venerdì 2 ottobre 2015, 9:17

Ciao Fabio,
questa è una grande e bella prova di esecuzione diatonica che qui ci hai presentato!
Molto di effetto e dal suono veramente "graffiante".
Potevi anche pensarci prima a pubblicarla invece di tenerla nel cassetto!
Complimenti...a presto
Carlo
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IlGrandeCocomero
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Re: At Last

Messaggio da IlGrandeCocomero » venerdì 2 ottobre 2015, 11:57

Oh ragazzi vi ringrazio per aver ascoltato il pezzo. Non l'ho tirato fuori prima per un motivo molto semplice: pigrizia :lol: .
Poi ieri, convinto da Andrew, l'ho pubblicata sul canale di reverbnation, e così l'ho messa sul forum.

Carlo, quando si parla di armonica, molto spesso siamo in accordo, altre un po' meno, ma in questo caso la penso come te.
Il bending, una volta superato l'ostacolo dell'apprendimento, è uno strumento di eccezionale espressività; ti permette di giocare con quelle note, ed è una caratteristica fondamentale, e unica, dell'armonica diatonica e dell'intero panorama musicale. Non c'è un altro strumento che riesca a suonare in quella maniera quelle note.

La difficoltà, ma è anche il suo fascino, sta proprio nel riuscire a contestualizzare al meglio quelle note particolari. Mi capita spesso di discutere di questo con Andrea, soprattutto adesso che stiamo affrontando l'argomento degli overbending (ma questa è un'altra cosa ancora). Io, personalmente, ho lavorato (e continuo a lavorarci) molto su questo aspetto, perchè è fondamentale trovare il momento giusto in cui inserire il bending, che non considero semplicemente una nota, ma per me è un modo per enfatizzare, o comunque giocare, in quel passaggio.
Leggendo sul sito i tanti post su questo argomento, trovo che molti li considerano semplicemente un punto di arrivo, e tanti aspiranti armonicisti abbandonano lo strumento proprio perchè dopo due o massimo tre giorni che ci provano, non ricavano una beneamata cippa; va beh, fatti loro :D .

E' vero anche che il bending si deve sentire che è un bending. Ma questo, sempre secondo la nostra opinione, perchè c'è chi la pensa diversamente e che cerca di suonare una diatonica come fosse una cromatica. A me, francamente, non piace, anche se ne riconosco la bravura ed il talento.
Di ciò me ne sto accorgendo in questo periodo in cui, dato che sto studiando gli overbending, sto ascoltando una marea di armonicisti che suonano solo diatoniche ma rese cromatiche (Levy, Koorn, ma lo stesso Triassi, ed altri). Ecco, in questo caso, trovo che Triassi sia l'unico che riesca a mantenere intatte le caratteristiche di una diatonica, anche suonandola cromaticamente, ed è per questo che è il mio preferito tra tutti questi. Ma quì si parla, in ogni caso, di fenomeni, totem sacri che sono un punto di riferimento importanti per noi che sputacchiamo nelle nostre armoniche 8) .

Va beh, mi sa che sto andando fuori tema, e tra poco vado a lavorare quindi non posso rileggere quello che ho scritto, anche perchè devo andare a commentare le vostre esecuzioni. Spero, in ogni caso, di essere stato chiaro.

Comunque ringrazio nuovamente tutti voi, Andrea, i due Carlo e Marco per aver espresso la vostra opinione.

A presto!
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jojo61
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Re: At Last

Messaggio da jojo61 » venerdì 2 ottobre 2015, 13:44

GRANDE INTERPRETAZIONE! TECNICA STUPENDA!
Io avrei lavorato un po' di più, o almeno in maniera diversa, sulla "postproduzione" per il "confezionameno" del brano ma la la bravura surclassa tutto.
Saluti.
Ciaociao. Gianni.
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Re: At Last

Messaggio da robertoguido » venerdì 2 ottobre 2015, 20:10

Innanzitutto Bravo!
E quindi adesso mi posso permettere di fare un paio di riflessioni :D
Io ammiro sempre la capacità degli armonicisti diatonici di riuscire ad esprimersi giusto con le note che hanno a disposizione e con qualche licenza concessa dai bending.
È un po' come riuscire a scrivere una poesia, bella ed originale, avendo a disposizione un vocabolario di solo 100 parole. Io non ne sono proprio capace, sono prolisso e mi piace esserlo, forse è per questo che con la diatonica ho questo rapporto di amore/odio.
Però nella tua esecuzione inevitabilmente incappi in alcuni passaggi dove le tue note sono "fuori dall'armonia standard" del brano.
Ok, è jazz e quindi c'è libertà espressiva, potresti dirmi. E non sarei d'accordo: nel jazz ci sono comunque regole e negli standard come questo, con una base come questa, è difficile poterle infrangerle.
Il nostro orecchio è abituato a determinate progressioni e cadenze. Le regole degli standard si possono rompere, le note proibite possono essere suonate ma i sono comunque regole per poter infrangere le regole :mrgreen:
Ritornando quindi alla tua bellissima esecuzione (e sono sincero) mi chiedo quindi se avresti voluto in quei determinati punti suonare note diverse ma non hai potuto perché nella tua armonica non c'erano o perché avrebbero richiesto overblow o overbending o se... Va bene così perché così è che la volevi suonare in barba ad ogni canone.

...ecco mi sono dilungato anche io... Ora devo andare e spero di riuscire a trovare il tempo anche per tutti gli altri :D
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Re: At Last

Messaggio da danilo pucci » sabato 3 ottobre 2015, 10:56

Complimenti Fabio! Ottima interpretazione!
Danilo
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