Ave Maria di Gounod
Ave Maria di Gounod
Proseguo nel mio bombardamento "spartitico" con un brano difficile ma di grande effetto. E' la celebre "Ave Maria" di C. Gounod, scritta su un'aria di J. S. Bach. Ai miei bei tempi era un pezzo che suonavo spesso, ma dopo una adeguata preparazione.
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Re: Ave Maria di Gounod
Ciao, io avevo provato a rifarla con la diatonica qualche tempo fa, ma mi ero accorto che mi mancavano alcune note quando il brano sale di tono ad un certo punto, ora non ricordo di preciso in che posizione suonavo, qualcuno riesce a farla in maniera completa? in che posizione la suonate?
saluti
Giulio
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Giulio
- robertoguido
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Re: Ave Maria di Gounod
Ho provato velocemente a strimpellare lo spartito di Lorenz con una diatonica in Sol e mi sembra che ci stia tutta.
Se invece vuoi suonarla con una in Do o usi una valved o te la devi cavare bene con gli overblow!
Magari mi ci provo nel lab cosi suono un po' anche la SUB30 che la sto trascurando
Se invece vuoi suonarla con una in Do o usi una valved o te la devi cavare bene con gli overblow!
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Re: Ave Maria di Gounod
se lo potessi fare mi faresti una cortesia roberto, quando lo fai metti anche la tonalita' dell'armonica usata per quelli come me ignorantonirobertoguido ha scritto: Magari mi ci provo nel lab cosi suono un po' anche la SUB30 che la sto trascurando
Re: Ave Maria di Gounod
Scusate la mia ignoranza. Cosa sarebbero le valved e gli overblow?robertoguido ha scritto: Se invece vuoi suonarla con una in Do o usi una valved o te la devi cavare bene con gli overblow!
wink:
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Re: Ave Maria di Gounod
Beato ottimismo!robertoguido ha scritto:Ho provato velocemente a strimpellare lo spartito di Lorenz con una diatonica in Sol e mi sembra che ci stia tutta.
A parte i bendings quali il MI basso alla quinta misura e quello alla settima, che non mi sembrano molto adatti, se uno non li sa fare perfetti, per un'Ave Maria, come lo fai il Do# della decima misura, strimpellando velocemente lo spartito di Lorenz con la tua diatonica in Sol? O hai una diatonica in "Sol Special" ?
Giulio, tranquillo: se vuoi suonare l'Ave Maria senza far rivoltare il povero Gounod sulla tomba, suonala con una cromatica, che è meglio; se poi vuoi fare "l'Ave Maria Blues", beh, allora taccio.
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Re: Ave Maria di Gounod
Ehm.. eh si ho la Seydel Session PT, quindi "valved" ecco perché mi vengonoManxcat ha scritto: A parte i bendings quali il MI basso alla quinta misura e quello alla settima, che non mi sembrano molto adatti, se uno non li sa fare perfetti, per un'Ave Maria, come lo fai il Do# della decima misura, strimpellando velocemente lo spartito di Lorenz con la tua diatonica in Sol? O hai una diatonica in "Sol Special" ?
Per Lorenz: esistono delle diatoniche "speciali" che hanno le valvole simili a quelle delle cromatiche. Questo accorgimento ti permette di piegare delle ance ottenendo note che altrimenti sarebbe molto difficile ottenere.
Su oveblow, overdraw od in generale overbending non mi soffermo perché di post ne troverai una vagonata scritti da persone ben più competenti di me!
Comunque caro Carlo visto che, come al solito, ti diverti a stuzzicarmi mi sa proprio che mi toccherà suonarla
Che poi un brano di questa portata venga meglio con una cromatica... sono assolutamente d'accordo con te! Ritorniamo ancora su un tema su cui si dibatte periodicamente che è trovare la soluzione strumentale più "musicale" ma... nel Lab, visto che è un laboratorio, ogni esperimento vale! Vero?
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Re: Ave Maria di Gounod
Ma certo, ci mancherebbe . . .!!!robertoguido ha scritto:Ritorniamo ancora su un tema su cui si dibatte periodicamente che è trovare la soluzione strumentale più "musicale" ma... nel Lab, visto che è un laboratorio, ogni esperimento vale! Vero?
Ho capito che hai la half valved, come ti ha insegnato Cristian, ma quando fai un bending o un overbending non te ne accorgi? Come fai a dire mi sembra che le note sull'armonica in Sol ci siano tutte? Dovresti dire che con bending ed overbending ci sono tutte, ma questo è ovvio. Inoltre se ci sono tutte con un'armonica in Sol ci sono sempre tutte con un'altra armonica in qualsiasi tonalità, e non importa che sia in Sol, come il brano, perché nulla ti vieta di suonarlo, nella stessa maniera, con un'altra armonica, in un'altra tonalità. Vero?
E poi, visto che è stato Lorenz a proporti lo spartito, vorrei vedere che tu non la suonassi . .
Ma dimmi, se volevi suonare l'Ave Maria di Gounod, non eri capace a trovarti lo spartito?
Mi dispiace di non poterti fare compagnia, perché l'ho già suonata, registrata e pubblicata almeno due volte.
Con affetto.
Carlo
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Re: Ave Maria di Gounod
Si e no. Mi spiego: non so fare gli overbending (almeno credo) ma solo i bending ed ecco perché mi piacciono le "valved" Ieri sera seguendo lo spartito di Lorenz (si è vero anche senza ce l'avrei fatta ) ho visto il Fa# ho preso l'armonica in Sol ed ho iniziato a suonarla, meglio "strimpellarla", ed è possibile anzi probabile che non abbia suonato proprio tutte le noteManxcat ha scritto: Come fai a dire mi sembra che le note sull'armonica in Sol ci siano tutte? Dovresti dire che con bending ed overbending ci sono tutte, ma questo è ovvio.
E poiché ormai ho preso il malcostume di tentare il bending dove mi manca una nota (indipendentemente dall'armonica che ho in mano) mi sembrava ci fossero tutte!
In ogni caso, anche nelle valved le note NON ci sono tutte!
Comunque bando alle ciance: ci provo, la registro e vediamo che ciofeca esce fuori!
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Re: Ave Maria di Gounod
Ok, l'ho suonata http://www.doctorharp.it/forum3/viewtop ... =39&t=4729 e... niente da fare: sia con l'armonica in C che G ti "mancano" delle note (se usi una diatonica standard)
L'ho registrata suonata con la SUB30 in C (qui le note ci sono tutte) ed ora sto provando con la Seydel Session Steel PT Gazell (Valvolata) in G.
Devo dire che con questa mi piace di più... la imparo e la registro!
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Re: Ave Maria di Gounod
...meno male che non ero l'unico allor a cui "mancavano delle note"
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Re: Ave Maria di Gounod
Si ma ti basta incollare un paio di valvoline ed il gioco è fattogiuguar ha scritto:...meno male che non ero l'unico allor a cui "mancavano delle note"
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Re: Ave Maria di Gounod
si stavo pensando gia' da tempo di valvolare una diatonica per sperimentare un po', che tonalita' mi consigli e quali fori vanno valvolati? sia aspirati che soffiati?
- robertoguido
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Re: Ave Maria di Gounod
Per la tonalità non ho consigli particolari. Io ho valvolato una in Eb ma ho un C ed una G valved.
CI sono diversi video in merito. Prova a dare un'occhiata a questo: https://www.youtube.com/watch?v=tw9tI71p53A
Cerca anche nei post di CCristian che ha fatto esperienza sull'argomento
CI sono diversi video in merito. Prova a dare un'occhiata a questo: https://www.youtube.com/watch?v=tw9tI71p53A
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Re: Ave Maria di Gounod
ma poi, scusate, quale e' il reale motivo tecnico per cui una valved tipo la promaster agevola i bending? io pensavo che la presenza delle valvole avesse solo lo scopo di migliorare la tenuta.
??
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Re: Ave Maria di Gounod
Giulio, scusa, ma l'hai ascoltata la mia Ave Maria?giuguar ha scritto:ma poi, scusate, quale e' il reale motivo tecnico per cui una valved tipo la promaster agevola i bending? io pensavo che la presenza delle valvole avesse solo lo scopo di migliorare la tenuta.
??
E ti sembra che li agevoli? Lascia perdere, continua come hai fatto sin'ora, cioè ad esercitarti con le armoniche "normali" . . .
Il motivo tecnico te lo può spiegare Cristian, è lui l'inventore, il promotore e l'endorser delle half-valved; prima, su questo Forum nessuna sapeva nulla di questa storia, ora è diventata di grande attualità . . !
Buona serata.
Carlo
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Re: Ave Maria di Gounod
Si dice bene Carlo: le valvole non agevolano il bending ma lo rendono tecnicamente possibile su fori che altrimenti sarebbero impossibili!
In ogni caso la difficoltà resta, anzi forse aumenta!
La ragione fisica non te la so spiegare!
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Re: Ave Maria di Gounod
ah, ecco, ho capito, devo fare qualche prova, voglio approfondire l'argomento, ora vado a spulciarmi il resto del forum.
E tu Carlo non fare il modesto; chi ti legge pensa che sei il portavessillo dell' "antibending" perche' dici sempre che non e' cosi importante e poi zacchete! senti che roba...
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Re: Ave Maria di Gounod
Ciao Giulio, la spiegazione di Roberto , finalmente, è perfetta; alcuni tipi di armoniche "speciali" tipo la XB 40 della Hohner o la SUB30 della Suzuki e, a quanto si dice, anche i modelli "half valved", da come ho capito, ti consentono in teoria di piegare qualsiasi nota, ovviando così all'uso degli overbendings; ma, come dice Roberto, resta sempre una tecnica difficile e soprattutto lunga da padroneggiare. Rimanendo a livello di banalità e di detto e ridetto, quando si parla di bending non si dovrebbe mai fare riferimento alle prove sulla singola nota, che, bene o male, riescono a tutti, ma all'inserimento di una nota piegata nella sua melodia, che è un altro paio di maniche. Meglio imparare su delle melodie, facili e lente vanno bene lo stesso, che su singole note, secondo me.giuguar ha scritto: E tu Carlo non fare il modesto; chi ti legge pensa che sei il portavessillo dell' "antibending" perche' dici sempre che non e' cosi importante . . .
Io sono semplicemente il portavessillo non dell'antibending, ma di chi i bending non li sa fare.
Ritornando alle armoniche "speciali" le ritengo un artifizio che finisce col precluderti la parte più affascinante e più stimolante dello studio della diatonica e dell'armonica blues, e cioè quell'iter attraverso il quale ti cimenti nel cercare di rendere cromatica una diatonica. Per questo le sconsiglio vivamente a chiunque. Insomma, se uno vuole fare il pianista, lo deve fare usando un normale pianoforte verticale o a coda, e non certo necessitando di un pianoforte speciale, fatto apposta per colmare certe sue lacune. Esse, le armoniche speciali, servono soprattutto a dare un po' di vigore ad un mercato saturo e indifferente, nell'interesse di chi le produce e le vende. C'è poi chi dice che conta il risultato, e lo strumento è solo un mezzo, e benvengano le innovazioni tecniche e bla bla bla, ma allora si esula dal campo dell'armonica diatonica pura e semplice, della bluesharp, del blues e di tutto ciò che ne deriva, dal passato, e ne consegue. Se fossi un bluesman mi piacerebbe farlo con una classica bluesharp a dieci fori; come amante delle melodie tradizionali, non vedo ragione di non impiegare una cromatica, quando occorre; ciò nonostante, per sperimentazione e per diletto, ovviamente, ogni tanto, soprattutto se stimolato da Roberto, mi ritrovo a massacrare le ance di qualche armonichina tra le tante che ho.
Ma così come il mondo è bello perché è vario, anche l'armonica è bella e varia: ciascuno di noi la interpreta con una diversa motivazione e con diverso spirito, e ciascuno di noi esprime un risultato diverso, e va bene così; qui ho solo espresso il mio punto di vista.
Carlo
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Re: Ave Maria di Gounod
Condivido in pieno, Carlo.Manxcat ha scritto:Insomma, se uno vuole fare il pianista, lo deve fare usando un normale pianoforte verticale o a coda, e non certo necessitando di un pianoforte speciale, fatto apposta per colmare certe sue lacune. Esse, le armoniche speciali, servono soprattutto a dare un po' di vigore ad un mercato saturo e indifferente, nell'interesse di chi le produce e le vende.
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Re: Ave Maria di Gounod
E dopo circa tre mesi leggo questo post e mi trovo pienamente d'accordo con Carlo!
Pur rispettanto la libertà di ciascuno di fare uso di armoniche modificate, ultracustomizzate e quant'altro, ritengo che la più grande soddisfazione per un musicista consista nel riuscire a far cose eccezionali con strumenti normali anzichè fare cose normali con strumenti eccezionali.
Questa mia considerazione nasce dall'esperienza personale (complice anche il fatto che sono pigro e non mi va proprio di perder tempo a svitare, limare, martellare...) e dall'osservazione.
Ho spesso riscontrato che la maggior parte degli amici armonicisti appassionati di customizzazione all'atto pratico del suonare incontra grossi problemi.
Credo che i motivi per i quali si verifica questo fenomeno siano fondamentalmente due:
1) se passi troppo tempo a smontare e customizzare te ne rimane poco per suonare
2) se per affrontare un semplice ostacolo come il bending ti devi munire di armoniche che si piegano quasi da sole, la tecnica giusta non la imparerai mai, e, se anche riuscirai a piegare l'armonica in due, ti mancherà una componente importantissima del bending, il suono!
L'esercizio e il desiderio di superare i propri limiti sono alla fine la ricetta migliore!
In realtà dovrei menzionare anche un terzo motivo, eh già perchè riflettendoci su mi accorgo che i primi due non appartengono proprio al nostro Big Roberto!
Credo che sia Roberto che Guido siano animati da uno spirito folle e curioso che li spinge (ora l'uno, ora l'altro) a buttarsi a capofitto nella risoluzione di un problema, per loro non vale la solita ricetta 'metti la cera, togli la cera', sono come gli scenziati pazzi dei film che ci piacciono tanto, quelli che sono in grado di trovare la soluzione più assurda ai problemi più banali!
Ma non sono solo questo, il loro pulsa un cuore che si esalta quando gli arrivano ondate di buona musica, tradizionale, colta, classica o sperimentale che sia, e mettono nello studio del brano 'X' lo stesso entusiasmo di un ragazzino di 13 anni alle prese con un assolo di Angus Young!
In ogni caso, il mio consiglio è quello di andare al negozio di strumenti musicali più vicino, acquistare la prima armonica che vi capita (tanto ve la cacciate con pochi euro) e provare a far con quella tutto ciò che fate con le vostre Mercedes a 20 ance, vi assicuro che dopo un pò di esercizio le cose inizieranno a girare per il verso giusto e la soddisfazione raggiungerà livelli altissimi!
P.S.
nel frattempo ho ascoltato l'Ave Maria di Roberto... che dire... un grande!
Pur rispettanto la libertà di ciascuno di fare uso di armoniche modificate, ultracustomizzate e quant'altro, ritengo che la più grande soddisfazione per un musicista consista nel riuscire a far cose eccezionali con strumenti normali anzichè fare cose normali con strumenti eccezionali.
Questa mia considerazione nasce dall'esperienza personale (complice anche il fatto che sono pigro e non mi va proprio di perder tempo a svitare, limare, martellare...) e dall'osservazione.
Ho spesso riscontrato che la maggior parte degli amici armonicisti appassionati di customizzazione all'atto pratico del suonare incontra grossi problemi.
Credo che i motivi per i quali si verifica questo fenomeno siano fondamentalmente due:
1) se passi troppo tempo a smontare e customizzare te ne rimane poco per suonare
2) se per affrontare un semplice ostacolo come il bending ti devi munire di armoniche che si piegano quasi da sole, la tecnica giusta non la imparerai mai, e, se anche riuscirai a piegare l'armonica in due, ti mancherà una componente importantissima del bending, il suono!
L'esercizio e il desiderio di superare i propri limiti sono alla fine la ricetta migliore!
In realtà dovrei menzionare anche un terzo motivo, eh già perchè riflettendoci su mi accorgo che i primi due non appartengono proprio al nostro Big Roberto!
Credo che sia Roberto che Guido siano animati da uno spirito folle e curioso che li spinge (ora l'uno, ora l'altro) a buttarsi a capofitto nella risoluzione di un problema, per loro non vale la solita ricetta 'metti la cera, togli la cera', sono come gli scenziati pazzi dei film che ci piacciono tanto, quelli che sono in grado di trovare la soluzione più assurda ai problemi più banali!
Ma non sono solo questo, il loro pulsa un cuore che si esalta quando gli arrivano ondate di buona musica, tradizionale, colta, classica o sperimentale che sia, e mettono nello studio del brano 'X' lo stesso entusiasmo di un ragazzino di 13 anni alle prese con un assolo di Angus Young!
In ogni caso, il mio consiglio è quello di andare al negozio di strumenti musicali più vicino, acquistare la prima armonica che vi capita (tanto ve la cacciate con pochi euro) e provare a far con quella tutto ciò che fate con le vostre Mercedes a 20 ance, vi assicuro che dopo un pò di esercizio le cose inizieranno a girare per il verso giusto e la soddisfazione raggiungerà livelli altissimi!
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