Ciao Luigi (preferisco chiamarti per nome
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) ti ringrazio di cuore per la bella ed esaustiva risposta che mi hai riservato, e anche per gli utili suggerimenti che mi hai dato.
Ho letto (e riletto) con interesse ciò che hai scritto, e mi trovo molto in accordo con il tuo pensiero, in particolare quando ti chiedi se "solamente la musica su pentagramma ha diritto di essere considerata tale"... No, non può essere così, perchè, è vero che la musica più famosa e celebrata è stata composta e trascritta da grandi musicisti che, grazie anche al fatto che ne avevano le possibilità economiche, avevano una cultura tale da potersi permettere di scriverla, perchè, effettivamente, sapevano scrivere; ma accanto a queste opere immortali, c'è una musica "popolare", in cui sono racchiusi i suoni, i colori e le difficoltà di gente che sapeva a malapena parlare, figurarsi se sapessero leggere e scrivere, ne tanto meno trascrivere musica su un pentagramma.
Parlando di musicisti blues, ad esempio, dubito che Muddy Waters, e chi come lui coltivava cotone, scrivesse su un pentagramma; o senza allontanarci da casa nostra, dubito che i gli allevatori di bestiame che partivano per la Transumanza con chitarre ed armoniche al seguito per passare mesi e mesi isolati dal mondo, scrivessero le loro creazioni su di un foglio pentagrammato...Ma questo non te lo dico certamente io, visto che tu sei sardo e si sa quanto in Sardegna fosse (e lo è ancora) diffusa la Transumanza
Il narratore di storie analfabeta, che si rivolgeva allo scrivano per mettere per iscritto i propri racconti, credo che sia l'esempio che meglio mi calzi; fortunatamente so scrivere e leggere, ma sono analfabeta se si tratta di leggere e scrivere la lingua della musica. Il massimo dell'esperienza musicale mi viene dalla scuola media, in una classe dove l'unico fesso che faceva i compiti di musica ero io
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..così, in effetti, imparai a leggere le note sul pentagramma in chiave di basso e violino, imparai anche tutte e 12 le scale maggiori e la scala cromatica, così come anche gli accordi maggiori e minori; ma fu più una cosa meccanica, perchè ho sempre usato l'orecchio per capire la musica. Inatti, anche quando la prof chiedeva di eseguire pezzi, per me difficili, come "Per Elisa" di Beethoven, il mio studio si basava solo ed esclusivamente su molto ascolto, e poi riproduzione, non calcolando minimamente lo spartito che la prof dava. MA questo non centra niente, scusate la divagazione
Concludo dicendo che, in fondo, sia tu che Carlo mi avete dato la stessa risposta, e cioè che tutto sta nel riuscire a tirar fuori, se la si ha, la musica dalla nostra testa, per poi rivolgersi a chi di dovere (in questo caso il buon Roberto, che già si è offerto per questo nuovo esperimento
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) per riuscire a cavare qualcosa di bello.
Da oggi inizio a registrare le mie suonate e a fischiettarle (evitando di farlo al "lavoro" o se c'è qualcuno a casa, per non essere preso per matto)
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Caro Roberto, tieniti pronto perchè ci sarà da lavorare parecchio durante le vacanze di Natale
Chiedo scusa a chi ha letto il messaggio; cavolo è lunghissimo!
Grazie a tutti voi per avermi risposto, e vi auguro un buon sabato sera!
Fabio