Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Per tutti coloro che suonano questo strumento.
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spyna
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Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da spyna » venerdì 8 gennaio 2010, 12:56

Volevo presentarvi alcune perplessità che ho sullo studio dell'armonica, tenete comunque conto che si tratta di prime impressioni di un novizio disorientato ma sempre lieto di venir corretto e imparare qualcosa.

Dunque, per molti strumenti è sconsigliatissimo, quando non è considerato un vero e proprio suicidio, lo studio da autodidatti: impostazioni errate ci mettono un attimo ad essere imparate e una vita ad essere tolte con conseguenti disagi e problemi che alla lunga scoraggiano il principiante.
Dell'armonica, complice senz'altro l'impostazione culturale che stenta a riconoscergli quella credibilità che certamente merita con conseguenze di cui non ultima la penuria di corsi "istituzionali", si ha invece l'immagine di uno strumento accessibile ai più, da cui poter ricevere buone soddisfazioni senza bisogno di essere seguiti da un maestro.
Mi piacerebbe conoscere le opinioni di chi suona questo strumento e magari le vostre esperienze. Come avete imparato, quale ritenete essere l'approccio corretto per chi intende studiare seriamente questo strumento, cosa consigliereste? Senza maestro si fanno danni o posso impratichirmi da solo salvo poi approfondire da un maestro?

Un altro dubbio ce l'ho sui metodi cartacei: mi chiedo se esista qualcosa che tratti la tecnica dell'armonica in modo esaustivo e particolareggiato, insomma, una Bibbia dell'armonica come lo è "Il clavicenbalo ben temperato" per il pianoforte o l'"Arban" per la tromba. I metodi che ho visto finora sembrano tutti tesi a mettere l'allievo in grado di suonare "Oh Susanna" nel minor tempo possibile, il che naturalmente non è certo disdicevole, ma spero non esaurisca le risorse didattiche che lo strumento ha a disposizione.
L'impressione è che siccome si tratta di uno strumento relativamente giovane, con poco repertorio, con pochi professionisti e diffusamente sottostimato, non esista ancora, almeno in Italia, una didattica affermata.
Mi sbaglio? Spero di sì.


PS: nel post mi riferisco all'armonica cromatica, ma non disdegno di sentire le opinioni dei cugini diatonici!

Grazie a chi vorrà rispondere.


Andrea
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da Fra » venerdì 8 gennaio 2010, 16:58

Cercherò di dare un mio parere su parte dei tuoi dubbi.
Io per ora sto studiando da autoditatta, in parte posso permettermelo perchè da anni suono e per 2 anni ho studiato corno al Conservatorio, che mi ha aiutato a capire come imparare un "metodo di studio". All'inizio ero un po' dubbioso anch'io su come studiare e su che libro studiare perchè in giro vedevo solo metodi per armoniche diatoniche e per chi si accontenta di non approfondire certe cose (sopratutto mi fanno imbestialire i metodi con le tablature), poi cercando a Milano ho trovato il metodo che cercavo: Metodo Completo Teorico-Pratico per Armonica a Bocca di Luigi Oreste Anzaghi.
E' quello che più si avvicina ai metodi e libri che usavo io per il corno.
Quindo ora uso questo di Anzaghi per studiare la base, poi mi faccio alcuni esercizi che conosco già, presi dai metodi per corno, e poi ho 2 libri con su tanti spartiti di canzoni + o - conosciute, per divertirmi un po'.
Comunque sopratutto all'inizio non è male prendere delle lezioni.
Io almeno sto cercando di imparare, dai video su internet e dai concerti.
Poi una cosa fondamentale che ho imparato studiando al conservatorio, è che la cosa migliore e stare veramente attenti quando si suona e essere intransigenti con se stessi.
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spyna
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da spyna » venerdì 8 gennaio 2010, 18:19

Che bello un altro ottone! Anch'io ho fatto il conservatorio e suono la tromba :D .
Sono proprio contento perchè puoi capire bene il mio punto di vista: per gli ottoni è particolarmente importante l'impostazione, diciamo il settaggio delle labbra nel bocchino e i metodi trattano problemi specifici dello strumento, per esempio la flessibilità sugli armonici piuttosto che la resistenza, l'estensione ecc..

I metodi di armonica che ho visto finora invece non affrontano nello specifico la tecnica dello strumento... intendo dire, al di là degli accenni alle diverse imboccature (a bocca appuntita piuttosto che tongue piuttosto che U), un po' di solfeggio e qualche canzoncina... niente. Come già detto, questi libri sono importantissimi per chi comincia da zero, ed è spesso merito di questi metodi con basi audio accattivanti e linguaggio chiaro ed efficace se molti principianti si appassionano e ricevono la spinta per continuare... ma il problema è proprio questo, con cosa si continua?! Non credo sia sufficente sapere che note escono dai fori per esaurire la conoscenza tecnica dello strumento.
Di Anzaghi avevo visto il metodo non completo (mi pare portasse la dicitura "studio rapido"): cercherò quello da te indicatomi. Vedo che è sia per diatonica che per cromatica: tratta le due parti separatamente? Ti secca dirmi per sommi capi di cosa tratta?

Quello che dici sul metodo di studio è sacrosanto! Senza quello non c'è libro che tenga.
Quella che è la mia paura è di perdermi qualcosa per strada... qualche aspetto importante dell'armonica (che ne so, particolari sull'emissione, su quanto "mangiarla", su come far scorrere le labbra, come essere preciso negli intervalli) e acquisire cattive abitudini senza rendermene nemmeno conto.
D'altra parte leggendo le biografie dei professionisti non è raro scoprire che hanno imparato da autodidatti, quindi l'impressione che l'armonica sia un po' uno strumento da pionieri rimane.

Ad ogni modo tra un mesetto, quando l'università mi lascerà un po' più libero, penso che farò qualche lezione.
Per il momento vado avanti a scale arpeggi e musiche varie per deliziare i vicini :mrgreen:

Grazie molte per aver risposto, per me che sono alle prime armi è importante avere dei termini di paragone e sapere se altri hanno avuto i miei dubbi.
Andrea
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da corrado » venerdì 8 gennaio 2010, 20:22

Rispondendo a Fra, ma vale anche per Spyna.
Partirei da quale obbiettivo si vuole raggiungere e cioè a quale livello si intende arrivare.
Se il punto d'arrivo è la sala di concerto non vi è dubbio che occorre avvalersi di un buon insegnante che imposterà un programma comprendente la teoria musicale, il solfeggio, meglio se cantato e sarà necessario un grande impegno, volontà e passione.
Se invece ci si accontenta di diventare un buon armonicista, potrebbe bastare l'apprendimento da autodidatta semprechè si sia dotati di una discreta predisposizione, di un ottimo orecchio musicale e, sempre, di tanto impegno, volontà e passione.
Le due situazioni possono anche integrarsi.
Mi ripeto:io suono musica classica a orecchio, mi aiuto con le tablature autoscritte, odiate da Fra e da altri, ma per me, che non conosco la teoria musicale, è l'unico sistema, anche se molto laborioso, per imparare i brani a volte molto complessi.
Caro Fra, visto che hai studiato in conservatorio e che abitiamo vicino, te la senti di darmi una mano per imparare il solfeggio mettendomi così in grado di leggere lo spartito?
In cambio metterei a tua disposizione la mia modesta esperienza.
Fammi sapere eventualmente con MP.
Corrado.
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da antoine » sabato 9 gennaio 2010, 10:02

Necessità di basi teorico-musicali
Le basi musicali sono necessarie alla chromarmonica (come amo chiamarla e come Burger intitolò un suo CD)! Chi ha studiato al Conservatorio, o anche privatamente in modo serio, sa bene che teoria, solfeggio (parlato e cantato), la scrittura delle note sul pentagramma sotto dettato, tonalità, pause, accenti, ecc. sono assolutamente fondamentali.
Altrimenti si rimane ad uno stadio di dilettantismo, che però può essere sufficiente ai più. Faccio un esempio su me stesso: non leggo la chitarra dallo spartito, ma molti brani universitari li composi per chitarra classica, che però suono a livello non elevato. Non mi conviene studiarla veramente, poichè mi limito a brani musicali cantabili, scrivendo o memorizzando la melodia (talvolta registrando me stesso), e indicando sempre tonalità ed accordi (ad es. un Maggiore, una Settima diminuita, ecc.).
I manuali per armonica cromatica sono piuttosto deludenti, anche quelli che ricevo dall'estero.
In più ho notato che si tende a "scaricare" da internet quelle poche musiche dedicate al nostro strumento. Esistono ancora dei CD di bravi ed autorevoli Esecutori. Ma non li acquistano, credendo di poter fare da sè: nulla di più errato! I buoni esempi sono una insostituibile lezione pratica dello strumento. Sentire Larry Adler, Willi Burger, Charles Leighton (deceduto da poco), Stan Harper, Tommy Reilly, Toots Thielemans, ecc. sarebbe indispensabile.
Vari Compositori scrissero (con l'avvento della "cromatica") delle ottime partiture. Ma molti smisero quando si avvidero che ben pochi armonicisti li acquistavano, sapevano leggerli, interpretarli ed avevano voglia di cimentarsi nelle loro opere. Spesso anche gli armonicisti, oltre che la gente comune che non conosce l'armonica, sono in fondo nemici del loro strumento.
Non scordiamo che anche la trascrizione di brani non dedicati all'armonica può essere didatticamente utilissima, anche per "costruirsi" un buon "repertorio". Quanto di trascrive sorgono dubbi, risolvendo i quali si impara a dovere...
Gli asiatici sono spesso migliori di noi, ma per una sola ragione: loro studiano seriamente! Molti di noi potenzialmente più che dotati rimangono nel limbo dei dilettanti o dei bravini...
Un saluto - Antoine
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da Fra » sabato 9 gennaio 2010, 14:31

Il metodo di Anzaghi è più che altro basato su esercizi per armonica cromatica, ma la prima parte con 46 esercizi va bene anche per diatonica perchè no ci sono note alterate. Comunque ho allegato la prefazione del libro che è veramente interessante.
Condivido quello che dice Corrado, se si vuole veramente diventare qualcuno bisogna avere un maestro.
E condivido tutto quello che ha scritto Antoine. Spero di riuscire a trovare qualche cd interessante.
Vorrei sapere se di spartiti di musica classica per armonica se ne trovano in giro.
Allegati
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da spyna » sabato 9 gennaio 2010, 15:30

Oltre a Fra che ha gentilmente condiviso l'introduzione del metodo di Anzaghi, ringrazio molto anche Corrado e Antoine per le interessanti riflessioni.
A quanto pare il disorientamento che provo avvicinandomi all'armonica trova ragioni su cui fondarsi.
Proprio per questo mi sento ancor più fortunato a poter beneficiare dei vostri suggerimenti, che cercherò di far fruttare al meglio.
Vi terrò aggiornati sui miei progressi.
A presto!
Andrea
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da antoine » domenica 10 gennaio 2010, 13:00

METODO ANZAGHI - BUON METODO MA CON QUALCHE IMPRECISIONE DA CORREGGERE

Anzaghi (famoso per i suoi manuali per fisarmonica) dal lontano 1952 fa numerose affermazioni didattiche che anch'io ho sempre sostenuto, Non ho mai pubblicato i mie due volumi sulla chromarmonica (completi di esercizi e trascrizioni) perchè ben pochi armonicisti mi sembravano interessati seriamente.

Anzaghi scrive forse il testo più serio tra i tanti che ci sono in commercio e che hanno un valore miserrimo. Dice spesso cose esattissime, ma incorre anch'egli in taluni errori. Ad esempio:

1) La cassa armonica del nostro strumento non sono le mani, ma, oltre alla stessa "carrozzeria dello strumento, variabile da modello a modello e da marca a marca nonchè dal materiale con cui è costruito, come per i cantanti classici è spinta dal muscolo-diaframma entro la cassa toracica ed entro il nostro capo. Poichè la conformazione cranica (narici comprese) di tutti noi è (come per le impronte digitali) unica, ognuno di noi avrà per propria natura un timbro acustico-esecutivo differente. Emulare i cantanti classici non è facilissimo, almeno all'inizio. Ma non proibitivo. Così come per il vero "trillo", che il pur bravo Anzaghi ritiene possibile solo se cromatico. Molti (come me, ad esempio) si limitano a sfruttare la padronanza della bocca sulle ance attraverso l'imboccatura della cromatica. Il risultato è però inferiore. Col sistema dei cantanti lirici si ottiene anche un perfetto "vibrato" (non una sorta di "midi", tanto per intenderci...). Enrico Granafei, chitarrista eccezionale, diplomato al Conservatorio in Italia col massimo dei voti, suona una cromatica fuoriserie senza registro (inventata da Vern Smith, negli USA), dimostrando matematicamente che le mani (che lui adopera soltanto per la chitarra classica o jazz) non sono affatto indispensabili.
2) Il Trillo è difficilissimo, altro che facile! Ma non è , ma non è proibitivo (come crede Anzaghi)! E' facile quello cromatico (l'unico che Anzaghi ritiene effettuabile). Per ottenere tuttavia un normale trillo tonale (ad es. Do-Re) bisogna soffiare/aspirare con difficoltà e fatica. Sono spesso necessari lunghi periodi di studio per ottenererisultati apprezzabili. Ma ci si arriva...

3) Meglio non usare segnetti particolari che esulano dal linguaggio universale della musica. L'armonica cromatica è un vero strumento, ed è tutt'altro che facile!

4) Su canto e accompagnamento simultaneo ci sarebbe molto da dire. E anche su cromatiche a 3 ottave di tonalità diversa dal Do.

Per ora arrivederci - Antoine
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da the uncle » domenica 10 gennaio 2010, 16:28

Salve a tutti,

da diatonico e novizio cromatico, con anni di musica dilettantistica da autodidatta, con un buon orecchio, non posso che confermare che la presenza di un insegnante e una buona preparazione teorica siano indispensabili tanto per il dilettante, quanto per il futuro professionista. Ovvio, se nulla si trova e ci si accontenta e -soprattutto- ci si appassiona, da autodidatti si possono raggiungere risultati anche molto notevoli. La mia esperienza mi ha insegnato, pero', che ci vuole molto piu' tempo, poiche' bisogna scoprire da soli, copiando dai dischi e allenandosi duramente, tutta la rete di rapporti che fa si' che dei rumori diventino musica. Se avessi studiato in tutti questi anni che suono, sarei senz'altro a livelli superiori. Ma cerco di recuperare e non considero tempo perso cio' che ho fatto finora, mi e' servito per capire. Se un giorno dovessi avere dei figli inclini alla musica, li manderei al conservatorio (ovvio, una volta tornati a casa, gli toglierei subito dalla testa le cavolate da parrucconi che ogni tanto' sparano anche li :wink: ).

-Michele
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da antoine » lunedì 11 gennaio 2010, 12:25

Caro Michele,
qualche piccolo studio di base farebbe bene a tutti. E non credere che sia così complicato. Ne ho parlato nel "gossip" (si dice così?) in cui si parla del metodo Anzaghi (forse il migliore, ma di cui rilevavo qualche imprecisione: non per darmi delle arie, ma perchè dobbiamo essere solidali tra noi).
Mi ha sorprendentemente scritto il celebre M° Enrico Granafei da New York, condividendo quanto affermo sulla "cassa armonica" delle armoniche, che non sono per nulla le mani (tranne qualche genere musicale), come crede gran parte degli armonicisti dilettanti e addirittura professionisti (e come vedi neanche i professionisti sono infallibili...). Ma se le mani si usano per effetti speciali in particolari tipi di "sound", possono andare benissimo e si può anche affermare che fanno parte della cassa acustica dell'armonica. Preferibilmente l'armonica andrebbe suonata utilizzando gola, bocca e il classico sistema dei cantanti. Quest'ultimo è il migliore, perchè favorisce altresì un ottimo "vibrato", elevando in ogni genere la qualità del suono.
Bada che sono il primo ad essere d'accordo che non basta studiare al Conservatorio per diventare musicisti! Se non si ha il senso della musicalità e del ritmo non si può pretendere molto. Ma nessuno vieta di suonare e divertirsi lo stesso. Un milione di anni di Conservatorio non eguaglierebbero un armonicista dotato di musicalità (e che suona a orecchio ed a memoria). Sarebbe come se io pretendessi di dipingere: sono la negazione assoluta del disegno, scultura e arti figurative in genere.
Ciao. E non credermi un disfattista. Vorrei che tutti progredissimo.
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da breaker » lunedì 11 gennaio 2010, 13:09

spyna ha scritto:Volevo presentarvi alcune perplessità che ho sullo studio dell'armonica, tenete comunque conto che si tratta di prime impressioni di un novizio disorientato ma sempre lieto di venir corretto e imparare qualcosa.

Dunque, per molti strumenti è sconsigliatissimo, quando non è considerato un vero e proprio suicidio, lo studio da autodidatti: impostazioni errate ci mettono un attimo ad essere imparate e una vita ad essere tolte con conseguenti disagi e problemi che alla lunga scoraggiano il principiante.
Dell'armonica, complice senz'altro l'impostazione culturale che stenta a riconoscergli quella credibilità che certamente merita con conseguenze di cui non ultima la penuria di corsi "istituzionali", si ha invece l'immagine di uno strumento accessibile ai più, da cui poter ricevere buone soddisfazioni senza bisogno di essere seguiti da un maestro.
Mi piacerebbe conoscere le opinioni di chi suona questo strumento e magari le vostre esperienze. Come avete imparato, quale ritenete essere l'approccio corretto per chi intende studiare seriamente questo strumento, cosa consigliereste? Senza maestro si fanno danni o posso impratichirmi da solo salvo poi approfondire da un maestro?

Un altro dubbio ce l'ho sui metodi cartacei: mi chiedo se esista qualcosa che tratti la tecnica dell'armonica in modo esaustivo e particolareggiato, insomma, una Bibbia dell'armonica come lo è "Il clavicenbalo ben temperato" per il pianoforte o l'"Arban" per la tromba. I metodi che ho visto finora sembrano tutti tesi a mettere l'allievo in grado di suonare "Oh Susanna" nel minor tempo possibile, il che naturalmente non è certo disdicevole, ma spero non esaurisca le risorse didattiche che lo strumento ha a disposizione.
L'impressione è che siccome si tratta di uno strumento relativamente giovane, con poco repertorio, con pochi professionisti e diffusamente sottostimato, non esista ancora, almeno in Italia, una didattica affermata.
Mi sbaglio? Spero di sì.


PS: nel post mi riferisco all'armonica cromatica, ma non disdegno di sentire le opinioni dei cugini diatonici!

Grazie a chi vorrà rispondere.
Ciao Spyna, io studio e insegno armonica diatonica, poi mi gioco a caso sulla crom ogni tanto. Lo studio da autodidatta è possibile e può portarti a fare molti progressi anche senza la presenza di un maestro. Figura però essenziale nel momento in cui tu ti trovi a fronteggiare da solo dubbi o incertezze tecniche e che spesso può portarti ad avere un deciso "boost" sulle tue capacità o quantomeno aiutarti a superare i momenti di empasse che a volte affligono i percorsi di apprendimento.

Il mio modesto consiglio è quello di non aver paura ad iniziare da solo con il supporto di un qualsiasi metodo di quelli presenti in commercio. La tecnica sulla cromatica a mio parere è per certi versi notevolmente più semplice che sulla sorella "minore", la diatonica: strumento che per essere suonato cromaticamente richiede un certo sforzo in più.

pensa a sviluppare una buona respirazione in modo da sviluppare un buon suono pieno, potente e sicuro e con calma, lavorando su scale e intervalli, a sviluppare agilità sullo strumento.

Per rispondere ad altri post qui presenti la questione del suono nell'armonica non si risolve nella parte alta del corpo e non esclude le mani, ma coinvolge l'intera nostra figura nella costruzione e nella proiezione del suono verso l'esterno. Sì il processo è similare al canto, ma proprio per questo parte dalla parte più profonda del diaframma fino ad arrivare ai corpi cavernosi del volto per poi usare le mani non solo come mezzo di modulazione ma anche come ulteriore cassa di risonanza che può assottigliare il souno o proiettarlo verso una dimensione più scura.

Facendo un salto indietro ti elenco in breve la mia esperienza: è iniziata molti anni fa da completo autodidatta usando i pochi e mal scritti metodi che giravano in Italia al tempo. Sono andato in cerca di grane muovendomi fino in U.S.A. per farmi prendere a bacchettate da Paul DeLay, successivamente ho preso bacchettate da Ben Bouman (Olanda) il quale mi ha spinto nelle braccia di Bill Barrett (USA - Hazmat Modine, Marc Ford ) e ancora di Jason Ricci.
Oggi prendo legne da Carlos DelJunco.
Tutti questi lividi servono, servono per capire i tuoi errori e soprattutto le aree in cui potresti sviluppare lo studio maggiormente e che magari hai sempre ignorato.

Bon, questo è tutto per ora.
Saluti da un concittadino
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da breaker » lunedì 11 gennaio 2010, 13:10

antoine ha scritto:Se non si ha il senso della musicalità e del ritmo non si può pretendere molto
Antoine
un unico appunto, Antoine su questo non sono d'accordo: anche senso del ritmo e musicalità si imparano secondo me :)
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da antoine » lunedì 11 gennaio 2010, 14:40

E' vero. Ma quando la musicalità, il ritmo (e la memoria) sono innati è tutt'altra cosa. Te lo ripeto. A scuola studiavo le proiezioni per disegnare, riuscivo a fare malamente qualcosuccia, ma in fondo restavo uno degli ultimi della classica. Sapevo tradurre molto meglio dal greco antico...
Ciao, Antonio
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da spyna » lunedì 11 gennaio 2010, 22:22

Grande Breaker!
Pensa che la tua fama ti ha preceduto: qualche tempo fa cercando in rete armonicisti delle mie parti sono incappato proprio nei tuoi video su Youtube coi Tillamook! Bravi muli :mrgreen: ! Tengo d'occhio il sito per non perdermi suonate nella zona.
Chiuso il piccolo spazio di pubblicità progresso, ti ringrazio molto per i consigli. Mi sto muovendo proprio nella direzione che suggerisci, e quando inizieranno le incertezze tecniche cercherò qualcuno che mi legni a dovere (peccato che non insegni cromatica, sembri uno che picchia tosto :twisted: ).

Riguardo la musicalità, Antoine mi trova d'accordo quando dice che non è sufficiente studiare al conservatorio per diventare musicisti, ma aggiungerei che non lo è neanche il solo talento: lo studio (ovviamente anche non in conservatorio) è un percorso obbligato anche per i più dotati.

Un saluto a tutti.
Andrea
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da breaker » martedì 12 gennaio 2010, 20:26

spyna ha scritto:Grande Breaker!
Pensa che la tua fama ti ha preceduto: qualche tempo fa cercando in rete armonicisti delle mie parti sono incappato proprio nei tuoi video su Youtube coi Tillamook! Bravi muli :mrgreen: ! Tengo d'occhio il sito per non perdermi suonate nella zona.
Chiuso il piccolo spazio di pubblicità progresso, ti ringrazio molto per i consigli. Mi sto muovendo proprio nella direzione che suggerisci, e quando inizieranno le incertezze tecniche cercherò qualcuno che mi legni a dovere (peccato che non insegni cromatica, sembri uno che picchia tosto :twisted: ).

Riguardo la musicalità, Antoine mi trova d'accordo quando dice che non è sufficiente studiare al conservatorio per diventare musicisti, ma aggiungerei che non lo è neanche il solo talento: lo studio (ovviamente anche non in conservatorio) è un percorso obbligato anche per i più dotati.

Un saluto a tutti.
Hola Spyna e grazie per le belle parole :)
Mi raccomando, dacci dentro che qua in città soprattutto siamo messi troppo male col nostro piccolo strumento. Per la crom, sorry ma posso aiutare poco... o meglio se ti servono dritte crica suono, ottave, tongue blocking etc fai pure un fischio. Per roba più advanced mi chiamo fuori. Oltre a blues in 3a posizione sulla crom non faccio

Fatti vedere in giro :)
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da spyna » giovedì 14 gennaio 2010, 0:15

Farò del mio meglio Breaker! Grazie per la disponibilità, ti prendo in parola: quando mi verranno le pare su suono, tongue blocking etc... (e puoi contarci che mi verranno :mrgreen: ) vengo a bussarti a casa! :o :D
A presto, ciao!
Andrea
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da skydog » giovedì 11 marzo 2010, 0:22

salve,sono un armonicista prevalentemente diatonico e blues e oggi sto sempre piu avvicinandomi alla cromatica-ho iniziato da autodidatta,non conosco la musica,ho sempre trovato difficoltà e poco tempo per impararla,la forte passione mi ha spinto ad andare avanti con testardaggine-ho un buon orecchio e sopratutto il blues ormai è in me -forse perchè l armonica è diretta,non guardi i tasti per suonare-quando scoprii il web e tutte le informazioni ,mi aiutò poi a capire e crescere,devo dire che anche con la chitarra altra passione,a lezione un anno ho appreso solo la pentatonica,in un po di mesi invece che mettevo su un cd e mi impegnavo a suonarci dietro ho imparato molto,molto di piu-sempre comunque blues ,che come predetto ho memorizzato e assimilato ed è parte di me-al momento sto suonando invece musica varia in trio ,pezzi anche italiani etc ,all inizio ho storto il naso,ma debbo dire che è esperienza,studio di diverso modo di suonare ,quindi perche no-ma il mio rammarico è non avere una band stabile di chicago blues dove sbizarrirmi a mio piacimento-oggi stò usando sempre piu spesso la cromatica ,ma ho il terrore dal vivo che si blocchino le valvole e ancora la uso poco,devo inoltre fare molto piu pratica e allora suono sui cd di william clarke o carey bell ho una deliziosa hering in legno 10 fori economica ma bel suono,aspiro all acqiusto di una super64- dimenticavo di dire che ho 51 anni e iniziato circa otto anni fa percio ho fretta e cerco di fare piu passi avanti possibili ,sopratutto (modestamente con la diatonica me la cavo) vorre suonare e suonare e ancora suonare il blues la mia grande passione con l armonica-diventai matto per l armonica quando sentii la colonna sonora di un uomo da marciapiede,non ricordo chi suonasse quella tristissima armonica ma quel suono mi arrivò all animo -ciaoo gd cagliari
skydog
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Re: Maestro o autodidatti? La didattica dell'armonica

Messaggio da skydog » giovedì 11 marzo 2010, 0:25

salve,sono un armonicista prevalentemente diatonico e blues e oggi sto sempre piu avvicinandomi alla cromatica-ho iniziato da autodidatta,non conosco la musica,ho sempre trovato difficoltà e poco tempo per impararla,la forte passione mi ha spinto ad andare avanti con testardaggine-ho un buon orecchio e sopratutto il blues ormai è in me -forse perchè l armonica è diretta,non guardi i tasti per suonare-quando scoprii il web e tutte le informazioni ,mi aiutò poi a capire e crescere,devo dire che anche con la chitarra altra passione,a lezione un anno ho appreso solo la pentatonica,in un po di mesi invece che mettevo su un cd e mi impegnavo a suonarci dietro ho imparato molto,molto di piu-sempre comunque blues ,che come predetto ho memorizzato e assimilato ed è parte di me-al momento sto suonando invece musica varia in trio ,pezzi anche italiani etc ,all inizio ho storto il naso,ma debbo dire che è esperienza,studio di diverso modo di suonare ,quindi perche no-ma il mio rammarico è non avere una band stabile di chicago blues dove sbizarrirmi a mio piacimento-oggi stò usando sempre piu spesso la cromatica ,ma ho il terrore dal vivo che si blocchino le valvole e ancora la uso poco,devo inoltre fare molto piu pratica e allora suono sui cd di william clarke o carey bell ho una deliziosa hering in legno 10 fori economica ma bel suono,aspiro all acqiusto di una super64- dimenticavo di dire che ho 51 anni e iniziato circa otto anni fa percio ho fretta e cerco di fare piu passi avanti possibili ,sopratutto (modestamente con la diatonica me la cavo) vorre suonare e suonare e ancora suonare il blues la mia grande passione con l armonica-diventai matto per l armonica quando sentii la colonna sonora di un uomo da marciapiede,non ricordo chi suonasse quella tristissima armonica ma quel suono mi arrivò all animo -ciaoo gd cagliari
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