Il freddo scorda l'armonica?

Per tutti coloro che suonano questo strumento.
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emanuele81
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Il freddo scorda l'armonica?

Messaggio da emanuele81 » giovedì 10 febbraio 2022, 11:31

Ciao a tutti, ho notato che le mie armoniche - sia quelle più utilizzate che quelle meno utilizzate - ultimamente hanno un'accordatura crescente... Quello che mi chiedo (e che vi chiedo) è se il freddo può in qualche modo influire sull'accordatura delle ance.
Grazie a tutti e un saluto!


Stefano Andreotti
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Re: Il freddo scorda l'armonica?

Messaggio da Stefano Andreotti » giovedì 10 febbraio 2022, 19:00

Buonasera emanuele81,
non sono un cromatico perciò ho bisogno di capire un po' meglio:
Di quanti cents di Hz e quali note sono crescenti?
Di che armonica cromatica stiamo parlando?
Di che materiale sono fatte le ance dell'armonica che suoni?
Dove conservi le armoniche?
Di quanto freddo stiamo parlando, quanti gradi?
La vita è come un'echo super vamper: ti rende ciò che le dai.
emanuele81
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Re: Il freddo scorda l'armonica?

Messaggio da emanuele81 » giovedì 10 febbraio 2022, 20:35

Stefano Andreotti ha scritto: giovedì 10 febbraio 2022, 19:00 Buonasera emanuele81,
non sono un cromatico perciò ho bisogno di capire un po' meglio:
Di quanti cents di Hz e quali note sono crescenti?
Di che armonica cromatica stiamo parlando?
Di che materiale sono fatte le ance dell'armonica che suoni?
Dove conservi le armoniche?
Di quanto freddo stiamo parlando, quanti gradi?
Stefano Andreotti ha scritto: giovedì 10 febbraio 2022, 19:00 Buonasera emanuele81,
non sono un cromatico perciò ho bisogno di capire un po' meglio:
Di quanti cents di Hz e quali note sono crescenti?
Di che armonica cromatica stiamo parlando?
Di che materiale sono fatte le ance dell'armonica che suoni?
Dove conservi le armoniche?
Di quanto freddo stiamo parlando, quanti gradi?
Buonasera Stefano,
Le armoniche sono di marche diverse: Honher, Suzuki, Seydel. Sto monitorando le armoniche in diversi momenti della giornata. Quando mi sembrano scordate di stratta massimo ai 20 cents di Hz, ma ho notato che poi tornano accordate entro i limiti di 10 cents di Hz... Per esempio stamattina erano crescenti si 20 cents di Hz mentre adesso sotto i 10 cents di Hz... Non capisco se sia la temperatura, l'umidità o cosa...
Ance perlopiù in bronzo fosforoso e temperatura variabile... In casa 20 gradi ma per andare a suonare rimangono in macchina per una mezz'oretta... In questo periodo siamo sui 10 gradi esterni.
Ti ringrazio
Stefano Andreotti
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Re: Il freddo scorda l'armonica?

Messaggio da Stefano Andreotti » venerdì 11 febbraio 2022, 23:45

Buonasera emanuele81,
spero che qualche cromatico esperto di fisica o ingegneria dei materiali possa offrirti una spiegazione più esaustiva sulle possibili cause delle scordature che hai notato.

Il diapason per le cromatiche europee uscite dalla fabbrica dovrebbe variare tra i 443 e i 444 Hz perciò va bene se tutte le note della loro tastiera sono un po' crescenti, ma per ogni nota (ancia) non andrei oltre i 2-3 cents di Hz di scostamento rispetto alla frequenza a cui dovrebbero essere accordate.

Hai verificato se a casa con una temperatura ambientale di 20 °C tutte le ance di una stessa cromatica mantengono gli intervalli del 12TET temperamento equabile o se solo alcune sono da riaccordare eventualmente?
Lo chiedo perché 20 cents di Hertz cominciano ad essere troppi anche per un diatonico sostenitore entusiasta del compromise tuning.
Purtroppo con l'uso anche le ance migliori possono scordarsi.

Tornando alla domanda posta,
dubito che un tragitto in macchina di mezz'ora (nell'abitacolo la temperatura dovrebbe essere comunque più alta di quella esterna a meno di non viaggiare con una cabriolet con il tettuccio abbassato, ma d'inverno lo sconsiglio) anche con uno sbalzo termico di 10 gradi in meno rispetto alla temperatura di casa,
possa essere sufficiente a far ritirare termicamente le ance in bronzo fosforoso, accorciandole al tal punto da riuscire a farle vibrare ad una frequenza maggiore rispetto a quella a cui dovrebbero essere accuratamente accordate secondo il temperamento equabile.

Sempre che abbia capito come si calcola la dilatazione termica e quella volumica
(riporto in calce le formule per calcolarle) e che non abbia commesso errori con le equivalenze, nel caso di ance in bronzo fosforoso
stiamo parlando di variazioni teoriche (lineari) di circa -2 millesimi di millimetro di contrazione lineare per ance di lunghe 1 cm per arrivare fino ad un massimo di 5 millesimi di millimetro per ance lunghe 2,5 cm, per quanto riguarda la dilatazione cubica è praticamente pari a zero millesimi di millimetro cubici.

Mi sembra improbabile che tali variazioni possano produrre un qualche effetto apprezzabile sull'accordatura dello strumento, ma spero di poter aprire un confronto su questo punto con qualche iscritta/o più competente di me in materia.

Per quanto riguarda l'umidità... il bronzo dovrebbe resistere bene anche alla corrosione dell'acqua di mare... di più non saprei.

La vulgata suggerisce, in ogni caso, di scaldare le armoniche prima di suonarle, tenendole a contatto con il proprio corpo per qualche minuto e poi suonandole pian piano per un alto po' di tempo, in particolare se dotate di valvole (windsavers). Queste ultime, sì che potrebbero avere un po' di problemi con le temperature basse.

Infine, hai notato se suonando la stessa ancia quando è più "scordata" o meno "scordata" tieni la lingua ed il mento nella stessa posizione o in posizioni diverse (Tipo quando pronunci la lettera "iiii" oppure "oooo" o "uuu")? In quel caso potrebbe trattarsi anche di un problema di imboccatura che potrebbe aggiungersi a quello della eventuale scordatura dell'ancia.

Buon Weekend.
Stefano

=========
La formula della dilatazione termica (va applicata appropriatamente sulle barre, l'ancia non rientra tra questi solidi) è:
Δl = λ · l0 · ΔT
La differenza della lunghezza (dell'ancia in questo caso) è pari al
coefficiente di dilatazione moltiplicato la lunghezza iniziale (espressa in metri)
per la differenza di temperatura (in questo caso non all'aumento, ma alla diminuzione) espresso in gradi Celsius.

Il valore del coefficiente di dilatazione termica λ (lambda) di un bronzo fosforoso
è pari a 1.8x 10^-5 °C^-1


L'equazione della dilatazione volumetrica è:
ΔV = α · V0 · ΔT
La variazione volumica è pari al coefficiente di dilatazione volumica per
il volume iniziale (espresso in metri cubi m^3) per la differenza di temperatura.

Dove Il coefficiente di dilatazione volumica α (alpha) è uguale a
3 volte il coefficiente di dilatazione λ (lambda).
La vita è come un'echo super vamper: ti rende ciò che le dai.
emanuele81
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Re: Il freddo scorda l'armonica?

Messaggio da emanuele81 » domenica 13 febbraio 2022, 15:45

Stefano Andreotti ha scritto: venerdì 11 febbraio 2022, 23:45 Buonasera emanuele81,
spero che qualche cromatico esperto di fisica o ingegneria dei materiali possa offrirti una spiegazione più esaustiva sulle possibili cause delle scordature che hai notato.

Il diapason per le cromatiche europee uscite dalla fabbrica dovrebbe variare tra i 443 e i 444 Hz perciò va bene se tutte le note della loro tastiera sono un po' crescenti, ma per ogni nota (ancia) non andrei oltre i 2-3 cents di Hz di scostamento rispetto alla frequenza a cui dovrebbero essere accordate.

Hai verificato se a casa con una temperatura ambientale di 20 °C tutte le ance di una stessa cromatica mantengono gli intervalli del 12TET temperamento equabile o se solo alcune sono da riaccordare eventualmente?
Lo chiedo perché 20 cents di Hertz cominciano ad essere troppi anche per un diatonico sostenitore entusiasta del compromise tuning.
Purtroppo con l'uso anche le ance migliori possono scordarsi.

Tornando alla domanda posta,
dubito che un tragitto in macchina di mezz'ora (nell'abitacolo la temperatura dovrebbe essere comunque più alta di quella esterna a meno di non viaggiare con una cabriolet con il tettuccio abbassato, ma d'inverno lo sconsiglio) anche con uno sbalzo termico di 10 gradi in meno rispetto alla temperatura di casa,
possa essere sufficiente a far ritirare termicamente le ance in bronzo fosforoso, accorciandole al tal punto da riuscire a farle vibrare ad una frequenza maggiore rispetto a quella a cui dovrebbero essere accuratamente accordate secondo il temperamento equabile.

Sempre che abbia capito come si calcola la dilatazione termica e quella volumica
(riporto in calce le formule per calcolarle) e che non abbia commesso errori con le equivalenze, nel caso di ance in bronzo fosforoso
stiamo parlando di variazioni teoriche (lineari) di circa -2 millesimi di millimetro di contrazione lineare per ance di lunghe 1 cm per arrivare fino ad un massimo di 5 millesimi di millimetro per ance lunghe 2,5 cm, per quanto riguarda la dilatazione cubica è praticamente pari a zero millesimi di millimetro cubici.

Mi sembra improbabile che tali variazioni possano produrre un qualche effetto apprezzabile sull'accordatura dello strumento, ma spero di poter aprire un confronto su questo punto con qualche iscritta/o più competente di me in materia.

Per quanto riguarda l'umidità... il bronzo dovrebbe resistere bene anche alla corrosione dell'acqua di mare... di più non saprei.

La vulgata suggerisce, in ogni caso, di scaldare le armoniche prima di suonarle, tenendole a contatto con il proprio corpo per qualche minuto e poi suonandole pian piano per un alto po' di tempo, in particolare se dotate di valvole (windsavers). Queste ultime, sì che potrebbero avere un po' di problemi con le temperature basse.

Infine, hai notato se suonando la stessa ancia quando è più "scordata" o meno "scordata" tieni la lingua ed il mento nella stessa posizione o in posizioni diverse (Tipo quando pronunci la lettera "iiii" oppure "oooo" o "uuu")? In quel caso potrebbe trattarsi anche di un problema di imboccatura che potrebbe aggiungersi a quello della eventuale scordatura dell'ancia.

Buon Weekend.
Stefano

=========
La formula della dilatazione termica (va applicata appropriatamente sulle barre, l'ancia non rientra tra questi solidi) è:
Δl = λ · l0 · ΔT
La differenza della lunghezza (dell'ancia in questo caso) è pari al
coefficiente di dilatazione moltiplicato la lunghezza iniziale (espressa in metri)
per la differenza di temperatura (in questo caso non all'aumento, ma alla diminuzione) espresso in gradi Celsius.

Il valore del coefficiente di dilatazione termica λ (lambda) di un bronzo fosforoso
è pari a 1.8x 10^-5 °C^-1


L'equazione della dilatazione volumetrica è:
ΔV = α · V0 · ΔT
La variazione volumica è pari al coefficiente di dilatazione volumica per
il volume iniziale (espresso in metri cubi m^3) per la differenza di temperatura.

Dove Il coefficiente di dilatazione volumica α (alpha) è uguale a
3 volte il coefficiente di dilatazione λ (lambda).
Ciao Stefano,
ti ringrazio per tutti i chiarimenti estremamente precisi. Proverò a controllare tutte le cose che hai indicato e poi ti scrivo nuovamente.
Nel frattempo un saluto
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