robertoguido ha scritto:
Detto questo buon lavoro a chi vorrà divertirsi!
Grazie!
Sì; Walter girò subito anche a me
Improvise for Real, e lo trovo paradossale e provocatorio almeno quanto la tua proposta, per dirla in termini politici, lo trovo un po' alla "beppegrillo". Tutte belle parole, per carità, teorie espresse bene, al punto tale che, oltre a sembrare vere, sembrano anche utili e realizzabili . . . Ma la vita reale e la pratica sono un'altra cosa, una cosa ben diversa, e non si basano sulla enunciazione di teorie del Charlie Alpha Zulu Zulu Oscar, ma sulla capacità e sull'esperienza.
Non possono esserci i teorici dell'improvvisazione, perché essa è arte, e l'arte non si inventa e non si enuncia: in pochi fortunati la possiedono e tutto il resto è inutile dietrologia.
Esistono due modi di improvvisare, in quanto esistono due tipi di soggetti capaci di farlo, secondo me.
Il primo tipo attiene a coloro che hanno un innato talento a farlo e ne sono straordinariamente ed istintivamente dotati, pur non essendo musicisti nel senso accademico del termine; al secondo tipo, invece, appartengono coloro che, avendo studiato con profitto per anni ed anni la musica, si sono poi dedicati all'improvvisazione come tecnica di espressione, partendo dalle loro consolidate basi musicali.
Non saprei classificare se è meglio il primo tipo o il secondo, ma sta di fatto che tutti gli altri musicisti, quelli che non appartengono ad una di queste due categorie "riservate", poco o nulla hanno a che vedere con l'improvvisazione.
Qualcuno potrebbe obbiettare che un compositore crea dal nulla e quindi è un esempio peculiare di improvvisazione, ma no, non è così, perché comporre musica non significa improvvisare, ma attenersi a ben determinate regole scientifiche ed estetiche, provare e riprovare, nella mente o con il pianoforte, e tutto ciò nulla ha a che vedere con l'improvvisazione. Essa è un'arte a sé, un dono, un'ispirazione momentanea e irripetibile dovuta alla secrezione di certi ormoni che condizionano il funzionamento di alcune parti del cervello, una condizione che si possiede o che non si possiede e che, anche se ciascuno può esercitarsi a coltivarla ed ottenerla, non sarà mai della stessa natura di chi ce l'ha spontaneamente. Quelli che ce l'hanno e che dicono di poterla metodologicamente profondere agli altri, sono in genere profittatori e venditori di fumo, ovvero gente che ama farti perdere del tempo per far vedere quanto sono bravi.
Un tempo avevamo poche opportunità di scoprire certi limiti del genere umano, sia fisici che intellettivi, perché non sempre era facile recarsi a visitare e vedere questi fenomeni; oggi con l'informazione in tempo reale, basta che uno dia fuoco ad una scoreggia che subito appare la fiammella su FaceBook, e si può facilmente capire che esistono persone eccezionalmente dotate per un certo tipo di prestazione, riguardo a cose che gli altri comuni mortali non potrebbero mai riuscire a fare, e che questi personaggi non sono assolutamente da imitare, perché in quella cosa lì hanno del talento smisurato e magari hanno trascorso una vita ad esercitarsi su quella stessa cosa, perché ci avevano preso la fissazione e fuori di quello non sanno fare altro.
Lo stesso vale, in piccolo o in grande, per tutto il resto delle performances, compresa quella dell'improvvisazione musicale; sono d'accordo quando Roberto dice che tutti possiamo provarci, ma una volta provato bisogna anche vedere se si raggiungono risultati almeno minimamente sostenibili ed accettabili; se no, mi sembra inutile e controproducente insistere su una strada stretta e riservata a pochi, quando ci sono autostrade comode e sicure che ti possono portare a mete lontanissime anche se sei una persona "normale" . .
Cosa diversa, invece, è proporre una base per trovare un brano, una melodia nota, adattabile alla base stessa, del tipo: "Tu cosa ci suoneresti?" Tutto un altro gioco. Per esempio, su un giro armonico di DO maggiore, la tonalità proposta da Roberto, e quindi su una base che alterni gli accordi di DO - LAm - REm - SOL7 ci si possono suonare decine e decine di canzoni, e cercare di suonare sulle sequenze di accordi dei giri armonici è anch'esso un ottimo esercizio.
Comunque, vediamo gli sviluppi di quell'orrenda base in DO, perché ancora non ho capito cosa potrei suonarci se non una serie infinita di domisoldosolmido.
Non si può, comunque, dire che non abbia sollecitato degli stimoli . . . .
Sentiamo cosa ci suonerà Carlo, poi vediamo.
Il furbetto, sicuramente, ha la sua versione bella e pronta!
Sempre con affetto ed interesse per tutti voi.
Carlo