Ciao Lorenzo, devo ammettere che io sono stato uno di quelli che, ieri notte, ha ascoltato con molto interesse il tuo intervento, sia parlato che suonato; anzi, mi è dispiaciuto che il programma sia stato interrotto proprio mentre suonavi la cromatica e prima di ascoltare il brano di Jason Ricci da te scelto.
Hai parlato dell'armonica partendo dal principio, dal suo paese d'origine, la Germania, la sua successiva diffusione nel blues, facendo una interessantissima carrellata di armonicisti blues, americani ed anche italiani.
Dando per assodato che, i vari Sonny Boy, Big e Little Walter ecc siano già abbastanza noti alla gran parte degli armonicisti, quello che più di tutti mi ha colpito è stato il primo armonicista che hai presentato, del quale, però, non ricordo il nome (anzi, ne approfitto per richiedertelo
). A me, il suo stile è piaciuto da impazzire...sai che mi ha ricordato? Hai presente il documentario di Scorsese, dal Mali al Mississipi? Beh, la parte iniziale, l'intro del documentario, in cui si vede un uomo che suona il piffero. In fin dei conti, quel modo di suonare, mi ha ricordato proprio quello tipico del piffero, e forse era ancora forte, in quel periodo, la sonorità più africana del piffero rispetto a quella più americana dell'armonica. Sono solo mie impressioni eh, quindi è probabile che ci siano cavolate in ciò che scrivo.
Poi ho un'altra curiosità: hai parlato della quinta posizione, in minore...ma questa posizione non prevede l'uso di overbending e/o overblow? Se si, come riuscivano a suonare in quella maniera negli anni 50 e 60? Pensavo fossero tecniche arrivate solo negli ultimi anni.
Attendo un tuo riscontro e ti faccio i miei complimenti, oramai stai diventando un VIP dell'armonica!
Ti saluto
Fabio
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