ARMONICA: scelta del n. di ottave

Per tutti coloro che suonano questo strumento.
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antoine
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ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » lunedì 2 marzo 2009, 14:27

Nell'armonica le più estese sono le 4 ottave, ossia a 16 fori (storica la Chromonica 64 della Hohner e le più raffinate Super 64X, etc.; la Hering, la moderna Suzuki "Fabulus", ed altre ancora). Molti grandi esecutori prediligono le 3 ottave (12 fori), con una gamma da economica fino a modelli superprofessionali quali la Silver Concerto e l'Amadeus (firmata da Willi Burger!).
Personalmente preferisco e consiglio le 14 fori (3,5 ottave), che generalmente hanno la potenza delle tre ottave senza le dispersioni delle 4 ottave: una via di mezzo (in medio stat virtus, dicevano i latini...). Trovo buona la Suzuki "Magic Garden", la Hohner "Meisterklasse" e la Hering (firmata da Stan Harper!).
Si potrebbero citare altri validi modelli di tutte le tonalità. Sempre rammentando che le Case demandano al compratore-musicista di operare un perfetto settaggio dello strumento. Questo non lo posso soffrire: se uno paga ha diritto ad uno strumento ben strutturato! Accordare una chitarra è facile e... fisiiologico. Ma metter le mani su un'armonica implica grande maestria e capacità - Un saluto a tutti - A.


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Andrew
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da Andrew » lunedì 2 marzo 2009, 15:20

antoine ha scritto:[...]hanno la potenza delle tre ottave senza le dispersioni delle 4 ottave[...]- A.
Sulla potenza sono assolutamente d'accordo, per quanto riguarda la dispersione, potresti chiarirmi meglio cosa intendi? Ti riferisci alla tenuta d'aria?
antoine
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » martedì 3 marzo 2009, 9:21

Mi rivolgo a tutti noi, rispondendo in particolar modo a Andrew. Per "dispersione d'aria", piuttosto frequente nelle 16 fori (cioè le cromatiche più estese: 4 ottave + Do diesis e Re finali), Andrew ha in parte colto il problema. Il fatto è che le 16 fori hanno ovviamente un'imboccatura più larga e più facilmente deformabile anche in minima parte. Soffio o inspirazione dell'Armonicista dovrebbero (per rasentare una sorta di perfezione) concentrarsi su quella singola nota (costituita da un'ancia, come ben sappiamo). Se anche una minima parte dell'aria utilizzata si disperde, ecco che il suono si indebolisce, più o meno a seconda della parte di imboccatura usata e a seconda dell'armonica acquistata. Si fa inoltre più fatica, con peggior risultato!
Da tempo feci presente che bastava una modesta "sigillatura" per risolvere il problema. Ma alle Case interessa solo il profitto che deriva loro dall'enorme vendita. E l'armonica cromatica non è ancora salita agli onori d'altri strumenti "più seri"...
I professionisti (non io, pertanto, che compongo e suono per diletto) sono costretti ad essere anche "tecnici di se stessi". La facciano pagare un po' di più, ma ci vendano una cromatica senza pecche! - Un saluto - A.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da corrado » martedì 3 marzo 2009, 10:23

Ciao Antoine,
Non credo di aver ben capito il tuo concetto sulla dispersione d'aria delle cromatiche.
Quando dici che la 16 fori ha una imboccatura "più larga" intendi forse dire "più lunga"?
Non capisco cosa possa intervenire a deformare l'imboccatura se non un evento traumatico(p.es. un urto violento o una caduta),in questo caso però non c'entra il numero dei fori.
Una possibilità è data dall'allentamento delle viti ma, in questo caso,basta regolarne il serraggio per risolvere il problema.
Come ben saprai,la tenuta dell'aria,in ogni armonica che si rispetti,è data dalla particolare piega ad arco dell'imboccatura.
Quindi le viti di fissaggo costringono in pressione l'imboccatura sullo slide e poi sul comb.
Comunque tutte eventualità che sono comuni a tutte le armoniche al di la del numero dei fori.
Quando parlo di tutte le armoniche ,non comprendo le più professionali come Amadeus,Silver Concerto,Meisterklasse per quanto riguarda Hohner e Magic Garden e SC per quanto riguarda Suzuki che non ho avuto il piacere di conoscere.
In altra parte di questo forum,hai definito "cosuccia" riferendoti alla Larry Adler Professional 16;forse non sai che colui che ha dato il nome all'armonica,suonandola per moltissimi anni,ha scritto le più belle pagine della storia relativa alla cromatica, in tutti i generi musicali.
John Sebastian,che ho conosciuto personalmente,e Paul Templar,usavano la Superchromonica 64-280,e non mi sembra che le loro esibizioni denuncino dei suoni sfiatati.In quanto a potenza,prova ad ascoltare la"Malguena" di Lecuona dello stesso Templar.
Per finire,non credo che la potenza del suono dipenda dal numero dei fori dell'armonica.Hai mai provato a soffiare dentro una Cromatix SCX 64?
Con simpatia,
Corrado.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » martedì 3 marzo 2009, 15:04

Cari colleghi, penso che sia inutile continuare a scrivere su questo forum. Finisce tutto con un sorriso, poichè conoscevo personalmente Larry Adler, che ha sempre gradito quanto lo apprezzassi! Ero col suo noto fratello alcuni mesi or sono. Le chromarmoniche a 16 fori diventano quasi perfette soltanto quando sono sottoposte, dai professionisti, a modifiche strutturali.
Ma penso che tutto vi interessi fino ad un certo punto. Continuate ad esercitarvi e soprattutto cercate di incoraggiare giovani e giovanissimi al "nostro" strumento. Ci sono troppi anziani (che mi perdonino, perchè il 99% sono miei amici personali...) - A.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da the uncle » martedì 3 marzo 2009, 15:41

Caro Antoine,
sono convinto che chi sa è tenuto a sostenere le sue argomentazioni e dissipare i dubbi, le false convinzioni o le imprecisioni di chi non sa. Non in base ad un principio di autoaffermazione, anzi. Serve proprio per far sì che gli altri imparino la giusta via e che il meno possibile venga perso. Chi sa è colui che può dimostrare le sue affermazioni. Se è così, è un peccato per gli altri che non sanno, perdere l'opportunità di imparare. Purtroppo sui forum è difficile che ci si conosca di persona ed è facile dare adito a delle conclusioni errate. E' una tara che va fatta. Per cui non andare via, il tuo contributo è prezioso. Inoltre, come possono giovani e giovanissimi appassionarsi allo strumento (ma anche a qualsiasi altra cosa, il discorso è generale) se quelli che sanno si ritirano?
Perdonami se mi rivolgo con il tu, ma è prassi dei forum. Con stima,
Michele.
Ultima modifica di the uncle il martedì 3 marzo 2009, 17:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da corrado » martedì 3 marzo 2009, 17:35

Caro Antoine,
non credo di aver buttato tutto in ridere.
Ho cercato di argomentare in funzione delle mie conoscenze.
Se tu hai conoscenze superiori perchè non le esponi apertamente anzichè fare mezzi riferimenti e senza reagire in modo permaloso.
La cromarmonica, come l'hai sempre chiamata tu,non è un reattore nucleare,la sua tecnologia non è molto complessa quindi non c'è molto da modificare.
Ma se tu sei a conoscenza di come fare per migliorare gli strumenti perchè non ne fai opera di divulgazione anzichè ritirarti alla maniera di Ponzio Pilato.
Il riferimento ai "troppi anziani"non mi ha offeso ma mi è sembrato fuori luogo dato che i maggiori interpreti del nostro strumento sono appunto anziani e sono il punto di riferimento per i giovani. Per quanto mi riguarda la polemica è chiusa e rimango disponibile ad apprendere quanto vorrai mettere a disposizione.
Con simpatia,
Corrado.

P.S. Sei per caso di Ravenna?
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » mercoledì 4 marzo 2009, 20:18

LE 14 FORI: oltre alla miglior tenuta e minor dispersione del fiato le armoniche a 3,5 ottave hanno, a parer mio, il vantaggio di fare in pratica quel che richiederebbe una 4 ottave a 16 fori. E' infatti infrequente che uno strumento molto esteso sia usato a partire dalla nota più grave. Si pensi al pianoforte, le cui note più gravi sono spesso indistinte e pertanto inutilizzabili. Anche qui salta fuori la questione della qualità: se il pianoforte è di gran marca (e costo, pertanto: si pensi ad uno Steinway a coda intera) le note più gravi utilizzabili sono più numerose. Un piano verticale senza eccessive pretese comincia a suonare ben distintamente spostandosi a destra verso note meno gravi.
In questo tipo di armonica si evita spesso d'esser costretti a usare troppo frequentemente l'intera ottava più acuta, che (come noto a tutti noi), anche quando è di perfetta qualità e rispondenza, tende a farsi "sopraffare" dagli altri strumenti che accompagnano.
Ho avuto una 4 ottave professionale Larry Adler (quando era ancora vivo) pressochè perfetta dalla fabbrica. Mi fu rovinata da un etilista che riuscì a suonarci dentro senza che me ne accorgessi in tempo. MAI ABBANDONARE LA PROPRIA ARMONICA O PRESTARLA AD ALTRI (che non siano riparatori). - Un saluto, A.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da corrado » giovedì 5 marzo 2009, 11:59

Ciao Antoine,
ho capito il tuo pensiero ma io mi trovo in difficoltà ad eseguire alcuni brani con la 10 fori(Ho la 270 Deluxe e la cromatix SCX 48) a meno di trasportarli in tonalità più consone ma comunque diverse dalle originali.
Per esempio uno dei brani che, credo, tutti i cromatici hanno nel loro repertorio,è il secondo movimento del Concerto per Oboe di A. Marcello.
Esaminando lo spartito in mio possesso,constato che nemmeno la 14 fori mi permette di eseguirlo per i seguenti motivi:
-alla battuta 13 sono presenti un MI(foro 2 soff.)ed un MI#(foro 2 asp.con reg.)
-alla battuta 17 è presente un FA(foro 2 asp.)
-alla battuta 23 sono presenti un RE(foro 1 asp.)un MI(foro2 soff.)e tre FA(foro 2 asp.)
-alla battuta 24 è presente un FA(foro 2 asp.)
Tutte queste note fanno parte dell'ottava bassa ottenibili con l'armonica a 16 fori.
Considerando la mia scarsa preparazione nella teoria,spero di non aver detto cavolate e se così fosse ringrazio chi mi correggerà.
Corrado.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » domenica 15 marzo 2009, 12:09

Ai partecipanti (Corrado in particolare) -
La cromatica a 10 fori non è consigliabile. Si pensi che non raggiunge le 3 ottave della 12 fori, accontendando solo chi vuole una "due ottave" (8 fori), col vantaggio delle note acute degli altri 2 fori.
Le "12 fori" son predilette da grandi armonicisti: ad es. Burger (miglior classico del mondo, autore della Hohner Amadeus), Watani in Asia e Stan Harper negli USA (che "battezzò" una Hering 14 fori). Willi suona meno spesso la "sua" Hohner Amadeus perchè da troppi decenni padroneggiava la più piccola Silver Concerto.
Le "14 fori" hanno i pregi acustici delle 12 fori, riuscendo spesso a non scomodare l'ottava più acuta (come le più complete "16 fori", che però hanno spesso difettucci all'ottava grave). Stan Harper suona le "12 fori" modificando le ottave senza farlo sentire. Sono imminenti almeno due suoi CD: ci sarà da imparare! - Saluti, A.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da corrado » domenica 15 marzo 2009, 19:15

Chiedo scusa,ho citato la 10 fori ma volevo ovviamente intendere la 12 fori.
La 10 fori non l'ho mai presa in considerazione.
Ho incontrato recentemente il M.Willi Burger e tra le altre cose gli ho chiesto espressamente perchè suona la Silver Concerto anzichè la Amadeus(questa era stata anche una domanda che aveva fatto Luciano 46 che da molto tempo non è più presente su questo forum e che fra l'altro possiede proprio una Amadeus,beato lui),
ebbene,confermando quanto scritto da Antoine,il Maestro mi ha appunto detto che suona la Silver da 15 anni prima della nascita della Amadeus e quindi per non modificare l'abitudine continua con la Silver.
Corrado.
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Re: ARMONICA: scelta del n. di ottave

Messaggio da antoine » martedì 17 marzo 2009, 12:38

Mi sento in dovere in rammentare che anche "Toots" Thielemans usa chromarmoniche a 12 fori (in due modelli che portano il suo nome). Ricordo anche quanto dissi una volta: spesso la "qualità" della armonica deve essere perfezionata dal proprietario, poichè i venditori non le lasciano collaudare, sia pur brevemente. Questo tuttavia obbedisce a ragioni di igiene imprescindibili. Bisogna saper aggiustare il proprio strumento, tenerlo bene, non esporlo a polvere, salino ecc., non prestarlo mai! Se non si è abbastanza capaci (come me, non mi vergogno di ammetterlo), si aspetti e lo si faccia fare da persona idonea.
16 FORI: Ho posseduto una Larry Adler 16 fori quasi perfetta. Un tale, senza che me ne accorgessi, ci ha suonato dentro parecchio: l'ha praticamente sfasciata. Ecco che cosa succede! - Ciao, A.
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