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Ma poi, pochi minuti fa, mi è giunto un sms che annunciava che una cara amica che veniva spesso in estate dall'Inghilterra a passare qualche giorno da noi, non appartiene più a questo mondo, e mi sono un po' intristito. Dirò solo l'essenziale di quello che volevo dire, e non tutto; insomma dirò quello che mi detta il cuore, e non tutto quello che volevo scrivere.
Sono lieto della mia riscoperta delle canzoni napoletane; non che non le conoscessi, ma non le amavo. Trovo che siano tutte dei piccoli capolavori di passionalità e di sentimento, sino alla commozione. Sono tutte dei classici, canzoni immortali, intramontabili. Per sancire questa cosa ho pensato, considerato anche il momento di tristezza e di depressione, che se, per esempio, i miei genitori, che sono morti più di quindici anni fa, potessero ritornare per un giorno sulla terra, ritrovando e riascoltando queste canzoni le riconoscerebbero come canzoni che contrassegnarono la loro giovinezza ed i loro anni più belli, eventi di cent'anni fa . . . Trovo tutto questo straordinario.
E non è per come uno le suona, perché non credo che il punto sia quello di dover essere dei virtuosi dell'armonica, ma per questa loro riscoperta, per il piacere e l'emozione che ti danno nel tentativo di reinterpretarle con l'armonica, che sono per me una soddisfazione impagabile.
Questa "Cerasella", ad esempio, non è certo una delle più famose o una delle più belle, ma è fresca, attuale, musicalmente ben congegnata, piacevole, e mi sono divertito un sacco a suonarla, e la risuonerò spesso.
Poche di queste canzoni sono prive di accidenti momentanei nel corso della melodia e si prestano pertanto più all'uso dell'armonica cromatica.
Sono contento anche di come si è comportata la mia Chrometta, con il suo bel suono vellutato, e dell'espediente che ho adottato, dopo varie prove, per tenerla in temperatura, nonostante che abbia le mani sempre fredde. Mi sono messo un paio di guanti di lana, tenendo ben avvolte le cover, da una parte con i due pollici e dall'altra con l'indice ed il medio delle due mani, e lasciando libero il sotto: dall'inizio alla fine della canzone ha avuto una resa eccellente, costante, senza incollamenti, mentre all'inizio, causa le mani ghiacciate, mi aveva dato qualche problema, e dopo pochi secondi ricominciavano i "plop".
Ormai che ci sono dico anche due parole sulle basi midi. Come si sa i files midi che si trovano in rete a migliaia, così diffusi anche grazie al programma "Van Basco" ed alla possibilità che questi files hanno di contenere anche le parole, per poterci fare karaoke e cantarci sopra, non sono specificamente ed espressamente delle basi, ma dei files musicali completi, comprensivi anche della parte del canto, della melodia insomma. Il fatto che siano composti da varie tracce separate e che quindi si possano modificare con appositi programmi, detti in genere midi editor, li rende anche adatti ad essere usati come basi, semplicemente togliendo la traccia della melodia; a questo proposito c'è l'articolo di Walter sul sito dei Giochi d'Autunno che è il massimo della chiarezza e della completezza. Quindi karaoke e base, possibilità di avere sempre e ovunque dei files di poco peso, del peso di pochi Kb, a disposizione per accompagnare la propria musica, possibilità di scegliere gli strumenti in qualità e quantità, una cosa impareggiabile e ineguagliabile. Io li adoro. Li ho sempre adorati, al punto tale che questi files sono stati la causa del mio rinnovato interesse per la musica in genere, fine anni'80, primi anni '90, dopo che non ascoltavo più niente e non mi dedicavo più ad alcuna attività musicale da oltre quindici anni. Mi innamorai di questi files, della musica che riuscivano ad esprimere nella loro essenza e semplicità, nella loro semplificazione e possibilità di manomissione. Una delle prime collezioni, con varie decine di files di canzoni varie e di liscio, la ebbi da un amico esperto, quando in rete ce ne erano ancora pochi e non era facile trovarli; la conservo ancora e posso anche allegarla a questo post, se potesse interessare a qualcuno. Proprio pochi giorni fa, quando ho suonato "4 amici al bar", l'ho suonata proprio per andare a pescare la base tra quei 91 files che conservo a distanza di quasi 25 anni, con i nomi delle canzoni abbreviati e storpiati in quanto i computer, 386 e 486 con il DOS non consentivano di dare loro nomi più lunghi. Se ce ne fosse qualcuno più recente, non ricordo, è perché c’è stato aggiunto dopo, ma molti sono vecchi e introvabili.
Ecco, preferisco avere più tempo di suonare l'armonica e di esercitarmi sulla canzone che stare a perdere tempo a fare le basi o a cercarne di complicate. Fare la base con l'arranger, di tanto in tanto, mi dà anche soddisfazione e si imparano tante cose sui ritmi e sulla musica in generale, perché ti trovi sempre di fronte a stili particolari o accordi particolari e ti devi documentare per capire, però, non essendo grande musicista, devi perdere un sacco di tempo e tribolare parecchio, per poi arrivare ad un risultato che spesso resta di scarso entusiasmo, e non sempre ti ripaga del tempo che ci hai perso.
Per il mio modo di vedere e di fare, insomma, mi va bene il file midi, magari con qualche ritocchino che ultimamente faccio sempre, con Sonar, e che mi consente di mettere mano ad eventuali difetti che sento nell'insieme degli strumenti, nei loro volumi, e nella loro sostenibilità. Il problema, semmai, è riuscire a trovarceli, a capire dove sono per migliorarli, questi difetti!
Insomma viva i midi e che Iddio li benedica, cominciando, ovviamente, da chi li fa e li condivide, con passione, capacità e generosità. Grazie.
E grazie a tutti voi che avete letto.
Mi raccomando, come al solito, il piattino . . .
Carlo
