DoctorHarp

Il pezzo che vi presento è una delle romanze più celebri della lirica.
E' il canto soave e dolcissimo di una ragazza che implora il "babbino caro" per un compito ingrato (e disonesto) ma per lei utile, quasi indispensabile.
Diciamo subito che il protagonista dell'inghippo (Gianni Schicchi, il babbino caro) si meritò per questo l'Inferno di Dante (canto XXX).
Se volete appronfondire, leggetevi un po' di Divina commedia.
Non so ancora dirvi se con l'armonica il pezzo è facile o difficile. Io l'ho suonato molte volte, sbagliando sempre qualche passaggio durante la registrazione. Inoltre si sente verso la fine la difficoltà di un Fa che non vuole "scoprirsi troppo", o almeno così lo sente il mio udito bionico.
Quindi più di così...
Buon ascolto.
Lorenzo

Grazia per la bella proposta. Suonato bene ed in maniera sentita. Complimenti.

La lirica ha avuto nell'arco della mia vita una notevole presenza e incidenza. Non sono, però un cantante. Proprio non lo sono.
Sono ancora oggi un appassionato che si indigna nel vedere spesso lo svilimento di autentici capolavori mediante sceneggiature degradanti in barba a quanto a suo tempo voluto dagli autori che questi capolavori crearono.
Puccini, poi, era, in proposito, di una severità maniacale.
Il brano in questione è di una bellezza unica. Se esistesse la perfezione questa gli si attaglierebbe.
E' la prima volta che l'ascolto all'armonica. Devo confessare che mi è piaciuto moltissimo. Non ho notato neppure la presenza segnalata di un FA scapestrato. Mentre è palese la partecipazione emotiva dell'esecutore.
Molto coinvolgente.
Puccini è dalla tua parte.
Grazie Lorenzo
Salutissimi armonici