VAI COL COUNTRY! 14 (+cover)
Inviato: sabato 31 maggio 2014, 1:08
Eravate in pensiero?
Come avevo promesso, col termine delle erculee fatiche, eccomi a presentarvi il mio 14° country.
“There But For Fortune” è una canzone pacifista scritta e incisa dall’ artista folk Phil Ochs nel 1963 ma portata al successo da Joan Baez l’anno successivo (quella donna, con quella voce, potrebbe cantare anche l’elenco telefonico e farlo diventare poesia). L’originale consta di quattro versi: il primo parla di un prigioniero, il secondo di un “hobo”, il terzo di un alcolizzato e l’ultimo di un paese bombardato. Tra gli artisti che l’hanno incisa val la pena di ricordare Cher e il trio Peter, Paul and Mary. Vi sono anche due versioni italiane tra cui quella, un po’ scialba, di Tony Cucchiara (cantante di musica leggera e folk, qualcuno se lo ricorda?) che la incise negli anni 60 senza successo.
La mia versione si rifà a quella della Baez per l’accompagnamento in fingerpicking con l’aggiunta di chitarra slide. L’armonica è la Hohner Blues Harp in G. Dato il poco tempo a disposizione è piuttosto scarna, minimale direi (come anche nello stile della Baez), ma credo che l’aggiunta di altri strumenti l’avrebbe snaturata.
Sempre per le promesse fatte
ho messo la copertina dell’ipotetico CD, come aveva pensato il nostro gattone, fronte e retro con i titoli di tutti i 14 miei brani postati sul forum. Tranquilli, per non disturbare i vostri sonni non ho messo la mia foto, un collega di lavoro, bravo pittore e vignettista, si è gentilmente prestato a farmi una caricatura ad hoc con la sola richiesta di avere una copia del CD (mah, contento lui…).
Spero di incontrare i vostri gusti anche stavolta.
Saluti.

“There But For Fortune” è una canzone pacifista scritta e incisa dall’ artista folk Phil Ochs nel 1963 ma portata al successo da Joan Baez l’anno successivo (quella donna, con quella voce, potrebbe cantare anche l’elenco telefonico e farlo diventare poesia). L’originale consta di quattro versi: il primo parla di un prigioniero, il secondo di un “hobo”, il terzo di un alcolizzato e l’ultimo di un paese bombardato. Tra gli artisti che l’hanno incisa val la pena di ricordare Cher e il trio Peter, Paul and Mary. Vi sono anche due versioni italiane tra cui quella, un po’ scialba, di Tony Cucchiara (cantante di musica leggera e folk, qualcuno se lo ricorda?) che la incise negli anni 60 senza successo.
La mia versione si rifà a quella della Baez per l’accompagnamento in fingerpicking con l’aggiunta di chitarra slide. L’armonica è la Hohner Blues Harp in G. Dato il poco tempo a disposizione è piuttosto scarna, minimale direi (come anche nello stile della Baez), ma credo che l’aggiunta di altri strumenti l’avrebbe snaturata.
Sempre per le promesse fatte

Spero di incontrare i vostri gusti anche stavolta.
Saluti.