Ciao luiscortez,
provo a risponderti, ma non sono la persona nè teoricamente, nè tecnicamente più preparata qui dentro. Auspico quindi l'intervento degli altri amici del forum (così imparo anch'io).
Primo:
nella musica non c'è un trillo per l'armonica (diatonica o cromatica)
c'è il trillo e basta.
Teoria
Il trillo è un'alternanza rapida tra due note (o da due coppie di note distanti uno dall'altra una terza maggiore di solito, tipo i double stop dosol 45 foro):
Una è la nota reale (di base)
con la ausiliaria(e) superiore di grado congiunto
(a meno che non sia indicato diversamente nella parte)
In pratica, di solito, un tono più alto.
Es. DO-RE oppure MI-FA# oppure SI-DO#.
Come si esegue? Ci sarebbe molto da dire
sull'interpretazione "filologica" dell'esecuzione
dei trilli che varia in base alla partitura e al periodo storico,
rimando a
http://it.wikipedia.org/wiki/Abbellimento#Trillo
per farsene un'idea più completa rimando ai testi di teoria musicale
per capire come gli abbellimenti vengano "risolti".
Semplificando di brutto diciamo che:
puoi partire dalla nota(e) più bassa per passare a quella più alta(e) [Trillo diretto]
oppure il contrario. [Trillo indiretto].
Anche la velocità di esecuzione deve essere adeguata al pezzo,
e talvolta si può variare durante la sua esecuzione : alternanza più lenta all'inizio e più veloce alla fine.
Questa è la parte teorica poi c'è da fare i conti con la pratica:
limiti costruttivi dello stumento (armonica diatonica o cromatica che sia)
e quelli del musicista.
Pratica
Partiamo da quello classico sulla diatonica, forse il primo che s'impara)
4° e 5° foro aspirati (supponiamo armonica in C quindi un trillo Re-Fa).
Dal punto di vista esecutivo le note all'orecchio devono risultare quanto più possibile "legate"
Perciò quando si passa da un foro all'altro è vero che per una frazione si beccano due fori
con un'unica aspirata, ma ciò sarà talmente rapido che mentre si starà passando da una all'altra
non si sentirà un granchè ottenendo quello 2 note alternate distinte, ma espressivamente "legate"
(non è un legato, ma è come se facesse parte di una stessa frase musicale) rapidamente alternate.
Si può anche apirare da un foro e soffiare nell'altro adiacente.
O ancora nella cromatica (ad esempio), ma perchè non anche nella diatonica, quando dobbiamo soffiare ed aspirare in uno stesso foro per ottenere il trillo (senza usare lo
slide)
alla "Chmel" dovremmo lavoraci molto per rendere "legate" le note nell'esecuzione.
Spero di essere stato chiaro,
se hai qualche dubbio contattami privatamente (posso provare a risponderti per quello che credo di aver capito con tutti i miei limiti, che sono moltissimi. Poi un po' di sano scetticismo e senso critico fa sempre bene).
Buon Divertimento.
Stefano