manca la pazienza.

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corrado
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manca la pazienza.

Messaggio da corrado » lunedì 19 aprile 2010, 21:38

Ho fatto passare i titoli di questa sezione del forum ed ho letto delle difficoltà di molti armonicisti principianti(senza offesa) nell'applicare questa o quella tecnica.
In tutti i loro messaggi ho constatato una cosa comune:la mancanza di pazienza.
Il Buon Padreterno ha impiegato sette giorni a costruire il mondo mentre si legge di appassionati che appena spacchettata l'armonica pretendono di fare i bending.
La musica non è un linguaggio facile;suonare uno strumento è difficile e richiede passione e dedizione costante.
Scusatemi un esempio personale.
Sto studiando la Rhapsody in blue di Gershwin ed il trillo iniziale mi ha già impegnato più o meno tre mesi e si tratta di suonare solo due note:FA-SOL!!
Morale:iniziate ad imparare a suonare a note singole in modo pulito e preciso e solo dopo questo periodo,cominciate a cimentarvi in semplici melodie per prendere consapevolezza della posizione delle note.
Dopo questo secondo tempo potrete iniziare a tentare qualche bending ed altri effetti.
Prendetevi tutto il tempo necessario ed abbiate tanta pazienza.
Buon studio,
Corrado.


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psantofe
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Re: manca la pazienza.

Messaggio da psantofe » lunedì 19 aprile 2010, 22:27

Quanta saggezza è riposta nelle parole di Corrado!
Ed è proprio questo il problema: si considera l'armonica alla stregua di un giocattolo, perchè più o meno tutti noi ne abbiamo posseduta una da bambini. E da tale dimensione a volte è difficile scardinarla.
Ma di uno strumento autentico comunque si tratta! E se lo studio del pianoforte richiede una decina d'anni di Conservatorio... insomma, chiaro, no?
Ciao
Paolo
sonettu a bucca
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Re: manca la pazienza.

Messaggio da sonettu a bucca » martedì 20 aprile 2010, 9:47

Concordo pienamente con Corrado, prima di affrontare lo studio di brani musicali bisogna impadronirsi di alcuni elementi tecnici fondamentali, attraverso i quali si potrà sviluppare una reale abilità.
Pur non essendo un insegnante, sono autodidatta, con l'esperienza accumulata in sei anni di cromatica mi permetto di suggerire alcune cose ai principianti.
1° suonate a note singole, evitate di creare automatismi sbagliati (tipo far vibrare un ancia diversa assieme alla nota che si voule suonare). A questo scopo vi consiglio di usare la scala di do maggiore.
2° impratichitevi nell'uso del registro, magari utilizzando una scala che prevede molte alterazioni (mi maggiore). L'azionamento del registro deve diventare un processo automatico non mediato dal pensiero.
3° suonate note lunghe e ricercate il bel suono piuttosto che la velocità di esecuzione (quella verrà). A tale scopo esercitatevi ad usare l'addome per guidare il respiro. Il suono è il veicolo principale della vostra musica.

Spero che queste semplici indicazioni servano a superare qualche ostacolo a chi si avvicina allo studio di questo meraviglioso strumento.
ArmonicaElettronica
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Re: manca la pazienza.

Messaggio da ArmonicaElettronica » domenica 10 ottobre 2010, 20:46

se posso aggiungere un preziosissimo consiglio datomi dal mio maestro di batteria:

siate gnetili con il vostro corpo, se non riuscite in un esercizio non continuaate accanitamente ma fate passo passo lentamente, se non dovesse bastare andate ancora piu' lenti, in modo che il vostro cervello inizi a capire i meccanismi, dal'tronde mica siete nati camminando, voi non ve lo ricordate ma piano piano provavate lenstamente finche' non ci siete riusciti!

uguale e' per tutte le altre cose :)
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Elena
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Re: manca la pazienza.

Messaggio da Elena » martedì 7 aprile 2020, 15:06

Ho letto questa conversazione e l'ho trovata molto utile. Io stessa a periodi alterni inciampo malamente sulla mancanza di pazienza.
A tale proposito, quando uno o più esercizi (o brani) non vi riescono, che strategia adottate? Li lasciate decantare o li frammentate in piccole parti da studiare un po'alla volta?
Elena
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Re: manca la pazienza.

Messaggio da psantofe » martedì 7 aprile 2020, 20:18

Se alla prima lettura risultano molto difficoltosi, li si seziona, si eseguono rallentati per afferrarli per ben benino; poi, li si mette insieme, eseguendoli sempre ad una velocità molto inferiore a quella reale.
Pian piano li si accelera, fino a quando...ohhh!!! finalmente siamo arrivati ad eseguirli (quasi) come l'originale!
Saluti e buon proseguimento nello studio!
Paolo
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