Marco52 ha scritto: ↑mercoledì 17 marzo 2021, 22:38
Non so se è un pregio o un difetto ma, avendo un minimo di cognizioni musicali purtroppo non ho fantasia e non riesco, almeno sino ad ora, a fare improvvisazioni con l'armonica e resto legato allo spartito.
Buongiorno Marco, e buongiorno a eventuali lettori e partecipanti.
Riparto dal tuo primo lavoro postato qua sul M.L. nel marzo del 2021, e sul quale avevamo già dibattuto. Non capisco questa tua affermazione, dalla quale si ricava che se uno sa leggere non sarebbe in grado di scrivere con fantasia, né dare un senso di personalizzazione alla lettura.
Non è così, e il leggere e l'nterpretare sono due cose attinenti ma distinte. E' come leggere una pagina di un libro: l'enfasi gliela dai tu! Pur seguendo anche i segni di espressione, non sentirai mai due interpretazioni uguali; senza contare che nulla ti vieta di non attenerti alla lettera a tali segni.
Ma, sull'andamento della melodia, traendo la successione ed il tempo dalle note dallo spartito, sapendolo leggere si è sicuri di non far torti a chi l'ha composta!
Ti ho letto più volte sostenere che avere una qualche conoscenza della teoria musicale possa essere un impedimento, o qualcosa di negativo che possa rappresentare un deterrente alla libera interpretazione di un brano, ma non è così. Se sei alfabetizzato non significa che sei meno ispirato a scrivere un romanzo, anzi . . .
Se sei analfabeta, invece, ma sei un genio, con fervida intelligenza e fantasia, puoi sempre dettare il tuo romanzo a qualcuno che lo scriva per te, ma non puoi fare frutto di quanto puoi trarre di vantaggio dalla lettura delle opere altrui; per cui è meglio saper leggere e scrivere, no?
Lo so che ci sono stati personaggi così geniali da essere diventati grandi musicisti senza conoscere la teoria musicale, tipo, citandone uno per tutti, Louis Armstong, ma questo non significa che se avessero conosciuto la musica avrebbero avuto maggiori difficoltà ad esprimere e a fare quello che hanno fatto!
Suonare "ad orecchio", che credo sia ciò che tu intendi parlando di "improvvisazione", ciascuno secondo il proprio udito e le proprie capacità musicali, va bene, ma resta pur sempre un'interpretazione personale di quanto scritto dall'autore, interpretazione che a volte può essere anche migliorativa e geniale al punto tale da rendere il brano migliore dell'originale. Ma se vuoi leggere, alla lettera, quanto scritto dall'autore, cercando di attenerti il più possibile all'originale, allora il sistema più facile, più veloce e più affidabile è la lettura di qualcosa di scritto, e universalmente riconosciuto come autentico ed oggettivo. Per questo è stata codificata una teoria musicale, uguale per tutti, da cui derivano gli spartiti, in un linguaggio comune, al quale tutti possano accedere. Non ci sono altri sistemi.
Marco52 ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 17:51
Praticamente -non so se interpreto bene complessivamente il tuo pensiero- lo strumento a fiato, e quindi l'armonica in questo caso, deve essere autonomo senza utilizzare base alcuna. Sbaglio? Vorrei capire meglio...
Il mio punto di vista, a tal proposito, è che le due cose non siano da mettere in contrapposizione. Nel caso, ad esempio, di Luisiccu, lui suona prevalentemente la tremolo e la suona in tongue-blocking; in tal caso usa lo strumento, armonizzando la melodia con note doppie ed accordi, ottiene la parte ritmica con l'uso del T.B:, creando una forma di accompagnamento. In questo caso si ha una completezza del tutto, melodia, armonia e ritmo, e certamente sarebbe un vero scempio sovrapporvi una base! Ma se prendi una cromatica e cominci a suonare, che so, la Serenata di Toselli, ti inebri di quella celestiale successione di note, ma senti la loro nudità, la loro mancanza di una parte ritmica ed armonica e ti accorgi che manca qualcosa. Sono due cose differenti, intendo, la tremolo in T.B. e la cromatica! Inutile stare a discuterne.
Ok, caro Marco ed altri eventuali lettori, per oggi abbiamo trattato un argomento relativo al tuo primo post sul M.L. e basta così; poi tratteremo in altre occasioni altri argomenti, non meno interessanti, di cui prenderò spunto dalle tue successive proposte, sperando che intervengano anche altri.
P.S. Questa tua Ave Maria è uno dei brani più "effettati" che ho sentito sul Music Lab. Tanto riverbero, che sembra quasi un "echo", che, in un Ave Maria, non stona affatto; e quello cosa pensi che sia? Che a suonare quella base che hai usato siano andati dentro la Basilica di San Biagio a Montepulciano, famosa per il suo "echo"? Quelli sono gli "effetti dell'elettronica", come li chiama giustamente Luisiccu, e quando ci stanno bene ci vogliono! A meno che non si suoni una tremolo in tongue blocking, e quella, ripeto, è un'altra cosa.
Un'ultima cosa che ti volevo dire a proposito di questa Ave Maria è che raramente si possono sovrapporre due strumenti melodici a suonare in sincrono la stessa melodia, perché si snatura l'uno e l'altro strumento. Hai suonato l'armonica eseguendo la stessa melodia suonata dai violini nella base, e, a parte la discordanza al minuto 2:33, non si sentiva bene né l'armonica né il violino.
Ora vado a mettere una nuova canzone, in prosecuzione della collana "Emozioni in Musica" che mi piacerebbe portare, piano piano, a termine.
Baci e abbracci . . .
Carlo