18° Capo d'Orlando Blues
- Glayardt
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18° Capo d'Orlando Blues
28/29 Luglio in Piazza Matteotti, Capo d'Orlando, Messina.
30/31 Luglio Villa Piccolo, Capo d'Orlando.
Pagina FB dell'Evento:
http://www.facebook.com/event.php?eid=184456144944592
Link alla Locandina:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid= ... =1&theater
30/31 Luglio Villa Piccolo, Capo d'Orlando.
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Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?
- G.Peggiani
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Se potete, non perdetevi Damon Fowler Band!!!
Suonano benissimo: è una gioia per le orecchie....
http://youtu.be/YXneaiY6XrA
Suonano benissimo: è una gioia per le orecchie....
http://youtu.be/YXneaiY6XrA
un'armonica non è per sempre...
- Aldouz
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Grandissimo Damon Fowler, confermo!!!
L'ho visto quest'inverno, e mi ha affascinato, questa volta però mi sa che me lo perderò, suoneremo proprio in quei giorni...
Buon divertimento a chi andrà...
P.S.
Non perdetevi Mr. Konrad, è un bluesman ma soprattutto un Amico!!!
Domenico
L'ho visto quest'inverno, e mi ha affascinato, questa volta però mi sa che me lo perderò, suoneremo proprio in quei giorni...
Buon divertimento a chi andrà...
P.S.
Non perdetevi Mr. Konrad, è un bluesman ma soprattutto un Amico!!!
Domenico
Re: 18° Capo d'Orlando Blues
....se potete non perdetevi Umberto porcaro....potreste rimanere a bocca aperta.......................
- Glayardt
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Campeggio prenotato, tende controllate, armoniche smontate e relativi reedplates al momento in acqua calda e succo di limone, automobile pronta e qualche compagno d'avventura avvisato per tempo.
29 e 30 sono a Capo d'Orlando.
Si può sapere chi viene?
29 e 30 sono a Capo d'Orlando.
Si può sapere chi viene?
Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?
- Glayardt
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Due serate centrali della quattro giorni di Capo d'Orlando. Pubblico eterogeneo e testimone dell'ascendente che il Blues esercita sulle generazioni che si alternano.
Quattro band sul palco di Piazza Matteotti, testimoni e latrici di visioni differenti di un genere che guadagna sul campo la propria immarcescibilità.
Tecnicismo ed energia dei Red Light, malgrado una cassa spia abbia deciso di attentare alla vita del frontman Saverio Mazzara: nonchalance e professionalità anche a stretto contatto con le pedane di un palco bollente.
Novità e fede in un progetto di inediti, Max Stratos & The Border Radio: due elettriche impazzite ma precise ed una linea ritmica solida, insieme all'armonica di Lagrange che alterna anche basso e chitarra. Eccezionale, a mio avviso.
Jazz direttamente dal Brass di Palermo, uno standard che il quartetto di Luca Agnello continua a rinnovare nell'interpretazione di un mood classico ma frizzante.
"Let your love rain on me" interpretata da John Henry è suggestiva; la Ramblers Blues Band spazia e porta in mezzo alla folla l'energia "black". Sommesso prima e trascinatore subito dopo: l'entusiamo ha preso tutti gli astanti, cultori e non, chiamati ad accompagnare ritmicamente le evoluzioni dei quatto artisti. Non lo dimenticherò facilmente. Dormire con tutto quel blues fra le orecchie è stato difficile.
La mattina dopo ho capito che voglio lavorare in una Gelateria di quel meraviglioso paese con vista sulle Eolie...
Ma questa è un'altra storia, precedente alla sera nella quale la mia MB avvitata ed incerata (e ancora vergine) ha avuto l'immenso onore di esser provata dal Doc Triassi in persona, con una forma invidiabile ed una tranquillità che strideva con le mie palpitazioni.
Grandiosa la serata a Villa Piccolo: scenario d'eccezione, suggestivo e circondato da un giardino che definire lussureggiante sarebbe poco.
La Konrad's Crew, reduce dalle fatiche di Alcamo della sera precedente, è apparsa fresca come appena destata, proponendo sonorità piene d'emozione e rispetto per il genere e le sue variazioni.
Delta Blues, Folk che quasi suggeriva gli IIIHH YAAAAHHH di un folle cowboy armato di lazo, un'ottimo feeling fra i musicisti e tanto buon gusto.
Ho avuto il tempo anche di invidiare Marco Manassero che ha diviso il palco con il Doc per un pezzo e, fra un'ovazione e l'altra (Marco Corrao poi mi paga) tributata al chitarrista/vocalist/istrione Mr Konrad, sono riuscito ad apprezzare i fraseggi alternati del Triassi e di Roberto Gervasi, armato di una fisarmonica molto presente.
Sono di parte e non me ne vergogno: suonano bene questi...
Infine Fowler.
Che dire, fra batteria e basso ho avuto il diaframma in perenne vibrazione.
Questo però non mi ha impedito di ascoltare rapito la slide ed il dobro di questo artista giovane ma immensamente competente. Ha emozionato il pubblico e, forse, ha fatto conoscere a molti le potenzialità nascoste di uno strumento espressivo e poliedrico. Caldo e poi squillante, nell'alternarsi di ballate ed accelerazioni di battute. Non c'era tempo per gli applausi, ma il pubblico non ha voluto aspettare mai un intervallo fra i brani: tanti clap-clap ed attacchi repentini di un batterista immenso e di un bassista che definirei sornione. Relax sul palco ed adrenalina spruzzata sui presenti.
ONE MORE SONG, MAN!!!
Ci vediamo l'anno prossimo, Blues Festival!
****Si ringrazia lo stimato A. Jackal per le foto***
Quattro band sul palco di Piazza Matteotti, testimoni e latrici di visioni differenti di un genere che guadagna sul campo la propria immarcescibilità.
Tecnicismo ed energia dei Red Light, malgrado una cassa spia abbia deciso di attentare alla vita del frontman Saverio Mazzara: nonchalance e professionalità anche a stretto contatto con le pedane di un palco bollente.
Novità e fede in un progetto di inediti, Max Stratos & The Border Radio: due elettriche impazzite ma precise ed una linea ritmica solida, insieme all'armonica di Lagrange che alterna anche basso e chitarra. Eccezionale, a mio avviso.
Jazz direttamente dal Brass di Palermo, uno standard che il quartetto di Luca Agnello continua a rinnovare nell'interpretazione di un mood classico ma frizzante.
"Let your love rain on me" interpretata da John Henry è suggestiva; la Ramblers Blues Band spazia e porta in mezzo alla folla l'energia "black". Sommesso prima e trascinatore subito dopo: l'entusiamo ha preso tutti gli astanti, cultori e non, chiamati ad accompagnare ritmicamente le evoluzioni dei quatto artisti. Non lo dimenticherò facilmente. Dormire con tutto quel blues fra le orecchie è stato difficile.
La mattina dopo ho capito che voglio lavorare in una Gelateria di quel meraviglioso paese con vista sulle Eolie...
Ma questa è un'altra storia, precedente alla sera nella quale la mia MB avvitata ed incerata (e ancora vergine) ha avuto l'immenso onore di esser provata dal Doc Triassi in persona, con una forma invidiabile ed una tranquillità che strideva con le mie palpitazioni.
Grandiosa la serata a Villa Piccolo: scenario d'eccezione, suggestivo e circondato da un giardino che definire lussureggiante sarebbe poco.
La Konrad's Crew, reduce dalle fatiche di Alcamo della sera precedente, è apparsa fresca come appena destata, proponendo sonorità piene d'emozione e rispetto per il genere e le sue variazioni.
Delta Blues, Folk che quasi suggeriva gli IIIHH YAAAAHHH di un folle cowboy armato di lazo, un'ottimo feeling fra i musicisti e tanto buon gusto.
Ho avuto il tempo anche di invidiare Marco Manassero che ha diviso il palco con il Doc per un pezzo e, fra un'ovazione e l'altra (Marco Corrao poi mi paga) tributata al chitarrista/vocalist/istrione Mr Konrad, sono riuscito ad apprezzare i fraseggi alternati del Triassi e di Roberto Gervasi, armato di una fisarmonica molto presente.
Sono di parte e non me ne vergogno: suonano bene questi...
Infine Fowler.
Che dire, fra batteria e basso ho avuto il diaframma in perenne vibrazione.
Questo però non mi ha impedito di ascoltare rapito la slide ed il dobro di questo artista giovane ma immensamente competente. Ha emozionato il pubblico e, forse, ha fatto conoscere a molti le potenzialità nascoste di uno strumento espressivo e poliedrico. Caldo e poi squillante, nell'alternarsi di ballate ed accelerazioni di battute. Non c'era tempo per gli applausi, ma il pubblico non ha voluto aspettare mai un intervallo fra i brani: tanti clap-clap ed attacchi repentini di un batterista immenso e di un bassista che definirei sornione. Relax sul palco ed adrenalina spruzzata sui presenti.
ONE MORE SONG, MAN!!!
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Ultima modifica di Glayardt il lunedì 1 agosto 2011, 17:02, modificato 2 volte in totale.
Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?
- Aldouz
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Non c'è che dire Giuseppe, un resoconto veramente bello e partecipato.
Se prometti di essere spudoratamente di parte, ti invito alla prossima tournè dei Bad Chili per gustarmi in anteprima le tue impressioni!
P.S.
Grandi foto!
Dom
Se prometti di essere spudoratamente di parte, ti invito alla prossima tournè dei Bad Chili per gustarmi in anteprima le tue impressioni!
P.S.
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Carissimo Giuseppe,
è stato un piacere conoscerti personalmente alla serata.
A presto, Leonardo.
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A presto, Leonardo.
- Glayardt
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Piacere mio. Però la mia ragazza comincia ad essere gelosa...
Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?
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Re: 18° Capo d'Orlando Blues
Dunque... Mi han chiesto di sistemare il post e renderlo meno "personale".
L'ho fatto, ma solo perché così avrebbe potuto raggiungere altre persone, al di fuori della mia cerchia di conoscenti e del forum.
Non so se devo mettere il link nella Sezione "Media", ma non credo, quindi lo posto quì.
http://www.memagazine.it/live-style/cap ... -2011.html
Se vi fate un giro sono contento.
Peppe.
L'ho fatto, ma solo perché così avrebbe potuto raggiungere altre persone, al di fuori della mia cerchia di conoscenti e del forum.
Non so se devo mettere il link nella Sezione "Media", ma non credo, quindi lo posto quì.
http://www.memagazine.it/live-style/cap ... -2011.html
Se vi fate un giro sono contento.
Peppe.
Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?