Un saluto ad entrambi, Vince e Stefano, e questo è il motivo principale del mio intervento.
Vince, sei in buone mani; complimenti a Stefano per le risposte molto articolate e condivisibili, sotto ogni aspetto; non che questo mi sorprenda, in quanto manifesto da sempre la mia ammirazione per le risposte di Stefano, che vanno lette e rilette, pian piano, per assimilarle, e tenute in evidenza per ulteriori consultazioni.
Consentitemi di dire una sola cosa a Vince, da un punto di vista diverso, meno teorico e più da mestierante, anche se, come diceva qualcuno molto saggio, rendere e dire le cose facili è difficile!
Vince86 ha scritto: ↑venerdì 22 maggio 2020, 21:28
È chiarissimo invece il discorso sulle diverse tonalità di armonica per sopperire alla mancanza delle note.
Non so quanto ti sia chiarissimo . . .
Il semplice concetto di base che c'è da sapere, parlando di diatoniche, e quindi in pratica, di bluesharp e di tremolo, è che se si suona un brano, ad esempio in Sol, con un'armonica in Sol, lo stesso brano si può suonare nella stessa identica maniera con un'altra armonica di diversa tonalità, qualsiasi tonalità essa sia, soffiando ed aspirando sugli stessi fori, trovandoci a dover effettuare un bending per ottenere una certa nota in un determinato punto della melodia.
Tutto esattamente uguale; cambiando tonalità dell'armonica cambia solo la frequenza delle note, in base alla tonalità che si sceglie, tra cui il SOL è la più bassa ed il FA è la più alta, secondo l'ordine SOL-LA-SI-DO-RE-MI-FA.
Il che significa anche che si può fare riferimento alla stessa tablatura con qualsiasi armonica si abbia, di qualsiasi tonalità essa sia.
Questo significa che cambiando tonalità di armonica non si sopperisce affatto alla mancanza delle note! Si sopperisce eseguendo dei bending, bending che restano nello stesso punto della successione delle note, e quindi della melodia, anche se si cambia la tonalità dell'armonica.
Così facendo, e cioè suonando in SOL con un'armonica in SOL, oppure in DO con un'armonica in DO, o in RE con un'armonica in RE, e così via, si dice che si sta suonando in PRIMA POSIZIONE.
L'alternativa più comune e più diffusa alla prima posizione, specie nel Blues, è la seconda posizione, detta anche Cross Harp.
Questa posizione si ottiene scegliendo un'armonica di tonalità 5 mezzi toni sopra la tonalità del brano; e quindi per suonare in seconda posizione un brano ,per esempio in DO, occorre un'armonica in FA; per suonare in seconda posizione, per esempio un brano in SOL, occorre un'armonica in DO e così via.
E questo perché? Perché dovremmo complicarci la vita andando a scegliere un'armonica di tonalità diversa dal brano? la risposta è che lo scopo non è, evidentemente, quello di complicare le cose, ma è quello di renderle più semplici e più efficaci, ed avere un maggiore ergonomia dello strumento da applicare a quello che vogliamo ottenere, e quindi per suonare quello che vogliamo suonare.
Ma mi fermo qua, per non ingarbugliare troppo il discorso, ma solo per darti un'idea di cosa siano le posizioni.
La cosa che voglio dirti, però, è che, cambiando posizione, non vale più il discorso per cui lo stesso brano si può suonare nella stessa maniera con un'armonica di qualsiasi tonalità, ma, cambiando posizione, cambia anche la successione, la sequenza dei soffiati e degli aspirati e degli eventuali bending richiesti, che possono diventare di più o di meno, in un punto o in un altro della melodia.
Ed è proprio per questo che per ciascun brano è bene sapere quale bluesharp scegliere, in quale tonalità, intendo.
Ma, ripeto, lo scopo era quello di farvi i complimenti, sia per le domande che per le risposte, ed un conseguente opportuno saluto.
Se quanto ho tentato di dire non fosse stato utile, ma avesse solo generato maggiore confusione, me ne scuso.
Carlo