imparare il solfeggio?

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corrado
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imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » sabato 25 ottobre 2008, 15:41

Sono entrato in un negozio di strumenti musicali per acquistare un leggio ed ho conosciuto il titolare che è un insegnante di musica e pianista.
Dopo un pò di chiacchiere sull'armonica a bocca si è interessato allo strumento e mi ha chiesto di tornare offrendosi di farmi l'accompagnamento con il pianoforte.
Tornato dopo due giorni,ho trovato il maestro impegnato a suonare, con un violinista con quattro anni di scuola(non di conservatorio)
Suonavano un vecchio brano:Perfidia.
Il violinista seguiva lo spartito ma evidentemente non era in grado di leggere velocemente ed andava costantemente fuori tempo.
Dopo aver sentito quel brano,in voga ai miei tempi,l'ho ricordato perfettamente e l'ho eseguito senza problemi ricevendo anche le congratulazioni del maestro pianista che mi ha invitato a tornare per suonare assieme.
Qual'è la morale,la mia morale, di questo aneddoto?
Un buon orecchio musicale,oltre che per imparare e quindi riprodurre melodie,è indispensabile per acquisire la sensibilità dei tempi di esecuzione.Nel momento in cui il pianista attaccava l'introduzione,automaticamente percepivo il tempo.
Il violinista,secondo me,non aveva un buon orecchio musicale e basandosi solo sulla lettura dello spartito perdeva il tempo.
Probabilmente gli servirebbero altri anni di studio per raggiungere la velocità di lettura necessaria.
Con questo non voglio dire che lo studio del solfeggio non sia necessario(ho sempre sostenuto il contrario)solo che dipende dall'obbiettivo che uno si prefigge:se si mira a fare il concertista occorre grande conoscenza della teoria musicale e del solfeggio,se ci si vuole divertire, suonando anche in modo apprezzabile,è forse sufficiente una conoscenza più superficiale.
Spero di aver aperto un argomento di discussione.
Corrado.


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Andrew
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da Andrew » sabato 25 ottobre 2008, 17:18

Sono assolutamente d'accordo con te sulla questione "orecchio", cosa indispensabile se si decide di dedicarsi alla musica che, ricordiamolo, è sempre qualcosa la cui necessità si "sente" nel cuore (insomma, diciamolo, non è che uno scelga di fare il musicista come potrebbe scegliere un'altra professione, a volte un po' a caso...). Tuttavia, pur non essendo stato presente alla scena, credo che la conoscenza della teoria musicale sia un po' come quella della lingua nel momento in cui si decide di scrivere una lettera o un racconto.
Quanti di noi sono in grado di ricordare le infinite regole della grammatica italiana, pur parlando e scrivendo più che correttamente in questa lingua ogni giorno?
Una cosa che non mi stancherò mai di ripetere è che molto spesso (per non dire sempre), i musicisti che "suonano ad orecchio" in realtà la teoria la conoscono, ce l'hanno dentro, solo non sanno eventualmente dare un nome alle cose che fanno (un nome "tecnico" intendo); e per teoria intendo proprio quello su cui tu hai messo l'accento: il tempo, la divisione, l'intonazione, il senso armonico (che poi è il vero "orecchio" se vogliamo), ciò che consente di affrontare il prioprio repertorio in modo sicuro.
Non è un caso che Grandi Musicisti, da Luciano Pavarotti a Paco De Lucia a Andrés Segovia, la "teoria" non la conoscevano... Lo stesso George Gershwin era poco più di un autodidatta in questo senso, eppure non solo ci ha lasciato temi di songs immortali che hanno fatto e continuano a fare da modello per tutti noi, ma ha scritto anche lavori sinfonici completi.
E allora come hanno fatto ad essere così Immensi?
Sulla lettura a prima vista il discorso poi cambia un attimo: Mr Gershwin faceva il "song plugger" per una casa editrice: suonava a prima vista le canzoni che i compositori proponevano al suo datore di lavoro per la pubblicazione (non c'erano i nastri e i demo :mrgreen: ). Certo, sapeva leggere uno spartito, ma imparare a farlo è molto meno difficile di quanto non sembri, come non lo è per il bambino imparare a leggere a scuola, la Teoria è tutt'altra cosa, così come lo è il conoscere l'italiano e lo scrivere un trattato di filologia. La lettura è un fatto di esercizio, una volta appresi i "fondamentali" (grafia delle note, alterazioni e tempo) e si può leggere velocissimamente qualunque cosa scritta senza rendersi conto minimamente di come e perchè sia stata scritta in quel determonato modo e non in un altro, semplicemente lasciandosi andare al proprio istinto ed esercitandosi.
Suonare un brano in pubblico è come recitare una piéce teatrale: gli attori imparano a memoria il testo che hanno letto non lo leggono a "prima vista" sul palcoscenico, nemmeno se stanno performando una "lettura".
Personalmente, come armonicista, in concerto sono legato alla presenza dello spartito, mi dà sicurezza, ma suono ciò che ho letto e riletto a casa durante lo studio, non mi sognerei mai di improvvisarlo lì per lì; come pianista invece, evito pure di portarmelo appresso e suono a memoria dalla prima all'ultima nota. Questione di abitudine.
Ma, e concludo, se al mio "leggere e rileggere lo spartito" di cui sopra sostituisco il tuo "provare e riprovare il pezzo", mi dici qual'è la differenza? Durante l'esecuzione avremo ottenuto il nostro scopo, interpretare un brano come lo sentiamo noi. Al massimo io avrò dato il nome "modulazione a toni lontani" ad un passaggio che tu avrai memorizzzato come "cromatico".
Ma l'effetto sarà sempre quello.
Perchè siamo due musicisti! 8)
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da antoblues » domenica 26 ottobre 2008, 17:02

A proposito di lettura dello spartito, una curiosità su Larry Adler (tratta da quel gran bel libro che è Harmonica, Harps, and heavy breathers di Kim Field) ... giusto per aggiungere "uno dei nostri" agli esempi citati da Andrew.
Adler, nato nel '14, a dieci anni è stato espulso dal conservatorio dove studiava piano per assenza di attitudine e da subito ha iniziato con l'armonica cromatica, suonando nei teatri, poi per Hollywood, e in concerto con le orchestre classiche di mezza america ... già nel '34 era in tour in Europa, nel '38 ha registrato dei fenomenali pezzi jazz con Django Reinjard. Beh', sembra che fino a lì ci fosse arrivato ad orecchio.
"Ho sempre imparato i miei pezzi completamente ad orecchio, ed era sufficiente ascoltare un pezzo un paio di volte per essere in grado di suonarlo" e solo quando il compositore Jean Berger ha scritto per lui un complesso pezzo per armonica e orchestra ha iniziato a studiare per eseguire da spartito.

Come diceva Jannaci "Perchè ci vuole orecchio ..."
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da andy » domenica 26 ottobre 2008, 20:20

Ciao io sono nuovo,saranno due settimane che ho comprato la mia prima armoica e questo è sempre stato il mio probblema,sono vent'anni che suono la chitarra e non sono mai riuscito a sunare niente ad orecchio,mentre ho conosciuto molta gente che suonava ad orecchio e anche se era da meno tempo di me che suonavano riuscivano a fare le cose con molta più facilità,ma con tanto esercizio sono riuscito a leggere abbastanza bene la musica e mi è servito moltissimo per imparare,anche ora che sto imparando a suonare questo bellissimo strumento mi aiuta,anche se mi piacerebbe tantissimo avere il dono di poter suonare ad orecchio,ma mi piace tantissimo sounare e sono riuscito ad imparare anche se ho avuto molte più difficoltà
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da Andrew » lunedì 27 ottobre 2008, 2:12

Ciao, Andy, benvenuto!
Se posso darti un consiglio per esercitare l'orecchio, visto che sei un chitarrista e da poco hai iniziato con l'armonica, prendi un pezzo dal tuo repertorio, uno che già suoni a memoria, magari di quelli maggiormente cantabili, e prova a "cercare" le stesse note che esegui con la chitarra, sulla tua armonica (a proposito: armonica diatonica o cromatica?).
L'orecchio si esercita, come qualunque altra "abilità" e, visto che già sei un musicista e che il problema della predisposizione non si pone nel tuo caso, potresti iniziare ad allenarti in questo modo.
Non a caso nei paesi di lingua inglese, quello che noi chiamiamo pedantemente "solfeggio" è solo "ear training", allenamento dell'orecchio (musicale).
Appunto.
In bocca al lupo!
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da andy » lunedì 27 ottobre 2008, 16:54

Ti ringrazio per il consiglio,proverò a fare così,ma rimango dell'idea che l'orecchio musicale è un dono naturale come saper disegnare,cosa che non so fare,però ti posso dire che non pensavo che l'armonica fosse uno strumento così bello e appassionante,io ho preso due armoniche,una silver star in do e una super cromatica,ma uso molto di più la diatonica,con la cromatica ho deciso di imparare un brano alla volta,visto che è più difficile ed è inutile fare le cose di fretta e fatte male,volevo ringraziare anche tutti quelli che hanno creato e collaborano con questo bellissimo sito,per tutto l'aiuto che mi ha dato
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » martedì 28 ottobre 2008, 9:11

Per Andrea:
ti ringrazio per avermi definito musicista ma non credo di potermi includere in quella categoria;non voglio millantare credito.
Mi piace suonare l'armonica e lavoro per suonarla bene.
In quanto alla facilità di imparare a leggere gli spartiti ho qualche riserva.
Un conto è la lettura fine a se stessa,altro è seguirla con lo strumento.
Quando leggo un libro,non vedo le singole lettere,ma percepisco più parole contemporaneamente col risultato di una lettura fluente.
Questo credo valga ancora di più nel caso della musica.
Per Andy:
Chi lo dice che suonare la cromatica è più difficile che suonare la diatonica?
Sono due strumenti diversi anche se simili,che si suonano in modo differente e per differenti stili musicali,ma sono entrambi strumenti difficili.
Senti J.J.Milteau.
http://it.youtube.com/watch?v=YfLzLPsgZ_I
Corrado.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da Antonio » mercoledì 29 ottobre 2008, 14:09

Corrado di sembra di capire che tu riesca a suonare ad orecchio sulla cromatica, ricordavi il pezzo e lo hai eseguito. Complimenti purtroppo sulla cromatica ho delle difficoltà in questo senso, problema che invece non mi si presenta al piano.
Credimi, leggere la musica è più facile di quanto si pensi.
Bastano poche basi di solfeggio per essere in grado di leggere uno spartito e poter eseguire pezzi che non si conoscono o che non si riescono a tirare giù ad orecchio. Che poi si riesca ad essere più veloci
con lo studio (o per esempio leggere all'impronta una partitura per piano) è un indubbio vantaggio ma già il saper "leggiucchiare" ti apre grosse possibilità. Io che non ho l'orecchio che vorrei senza la lettura sarei perso....ma credo tu abbia un ottimo orecchio.
Ultimo appunto. Io i pezzi al pianoforte li studio sulla partitura, li leggo rileggo. Alla fine l'esecuzione finale va sempre a memoria quindi concordo con Andrew: alla fine si interpreta il brano così come lo sentiamo noi.
un saluto.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » mercoledì 29 ottobre 2008, 20:10

Probabilmente mi manca l'aiuto di un insegnante;da autodidatta non riesco ad imparare a leggere la musica.
Rimane sempre la distinzione tra leggere lo spartito e suonare sullo spartito.
Come ho già scritto altre volte io suono ad orecchio e per imparare brani anche complessi,mi scrivo una tablatura nota per nota.
Questo metodo però mi occupa molto tempo che potrei risparmiare leggendo direttamente la musica.
Corrado.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da sergio.s » giovedì 30 ottobre 2008, 14:06

Mi sento di interloquire, da quasi profano in mezzo a gente di esperienza, perchè si parla di orecchio e di apprendimento autodidattico.
Ho scelto l'armonica (diatonica) non solo perchè mi affascina, ma anche perchè ho sott'occhio molti esempi di grandi armonicisti completamente autodidatti, e, dato che io mi sento negato per l'apprendimento della musica, questo mi dà delle speranze...
Però bisogna averci l'orecchio. Perchè altrimenti non si va da nessuna parte.
Io non ho ancora capito se ce l'ho oppure no!
Certe volte mi trovo delle semplici tablature da solo (roba che avrei ritenuto impossibile pochi mesi fa), e la cosa mi esalta come se avessi raggiunto chissà quale risultato; altre volte ho una melodia ben chiara in testa, cerco di soffiarla nella mia armonica ma produco solo delle schifezze inascoltabili, senza neppure riuscire a capire da che buco iniziare.
Ma come è possibile? Dite che si tratta di una strada con tratti in salita che inevitabilmente va percorsa? O succede che l'orecchio ce l'hai certi giorni sì e certi no? O forse credi di averlo e invece non è vero?
Insomma scusate questo personalismo da neofita, ma mi piacerebbe avere il parere di qualcuno che "sa di musica"...
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » giovedì 30 ottobre 2008, 18:37

Ciao Sergio S.,
sarò sintetico.
Per suonare ci sono due alternative:o conosci bene la musica o hai un buon orecchio;il massimo è avere entrambe le cose.
L'orecchio non è uno stato temporaneo,se ce l'hai ce l'hai sempre,se non ce l'hai è un guaio anche se puoi ottenerlo parzialmente con delle tecniche particolari(ear training).
Quando senti uno che canta o fischia senza imbroccare tre note in successione si dice che è stonato(orecchio pessimo).
Quando ascolti un brano una o due volte e riesci a ripetere senza errori almeno il ritornello significa che hai un buon orecchio.
Buone suonate,
Corrado.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da sergio.s » venerdì 31 ottobre 2008, 10:19

Grazie Corrado! Mi hai rialimentato le speranze 8)
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da Antonio » venerdì 31 ottobre 2008, 10:30

Esulando dall'argomento...
L'importante è suonare.
Chi ci ascolta dà giudizi di valore ed eventualmente si scoccia di sentire una strimpellatore stonato.
Chi suona invece si diverte sempre e comunque indipendentemente dal fatto che suoni Rapsodia in Blu di Gerwhwin o suoni "la pasta barilla stentatamente con il solo dito indice" (per rimanere in tema pianistico).
L'importante è divertirsi e godere delle sensazioni che ci dà il suonare.
Queste a mio avviso sono slegate dalla nostra bravura e non hanno prezzo.
Per tutto il resto c'è mastercard :-)
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » venerdì 31 ottobre 2008, 10:58

Ciao Antonio,
sono daccordo su tutto tranne che sul termine "suonare"che lo sostituirei con "far rumore".
Suonare è altra cosa.E' dare e ricevere emozioni.
Con simpatia,
Corrado.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da hazmat » venerdì 7 novembre 2008, 9:13

forse antonio voleva riferirsi a un 'onanistico' procurarsi le emozioni e io da neofita sono contento anche quando, come dici tu corrado, faccio rumore. a me quelle note strappate dalla mia ignoranza volenterosa sembrano esempi sublimi e mi emozionano e mi spronano a fare sempre di piu'.
vi abbraccio tutti
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » venerdì 14 novembre 2008, 18:18

Ciao hazmat,
l'hai detto tu;sei spronato a fare sempre di più.
Quindi l'obbiettivo non è accontentarsi di fare "rumore"bensì quello di suonare.
Buone soffiate
Corrado.
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da Marta Ellis » martedì 6 gennaio 2009, 16:03

Son contenta di vedere che anche se manco da un po' lo spirito rimane sempre lo stesso e caro Corrado sei sempre il cuore e l'anima dell'interazione sociale.
E non smetterò mai di invidiare il tuo orecchio musicale, che purtroppo, per quanto io mi sforzi di allenare, sembra rimanere sempre stentato e incerto.
Per quanto mi riguarda, riconducendomi tra le fila della tua domanda iniziale, ti assicuro che se potessi barattare la mia conoscenza della toeria musicale con un orecchio assoluto o semplòicemente uno molto sottile lo farei al volo, che vuoi mettere? Tutta un'altra cosa..
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"From my head down to my shoes You damn right, I've got the blues..."
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da corrado » martedì 6 gennaio 2009, 18:32

Ciao Marta,
non disperare,l'orecchio musicale si può acquisire con particolari esercizi: il cosiddetto "ear training".
Su internet trovi una vasta biblioteca in proposito.
Basta cliccare su ear training o su orecchio musicale.
Ci vuole un pò di buona volontà e un pò di pazienza.
Forza!!
Corrado.
antoine
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Re: imparare il solfeggio?

Messaggio da antoine » lunedì 30 novembre 2009, 10:32

ARMONICA CROMATICA ED INGRESSO NEL CONSERVATORIO

Il link da cui ho attinto questa storica informazione è il seguente:

http://conservatorioferrara.it/index.ph ... &Itemid=24

L'armonica cromatica, spalleggiata da esperti che non si sono mai rassegnati, è entrata in Conservatorio.
Si badi bene che il Conservatorio è qualcosa di più di un corso anche ben fatto, e che può benissimo continuare!). Il Conservatorio rilascia infatti, dopo un esame d'ammissione ed il successivo superamento degli esami prescritti, un Diploma di Laurea, valido a tutti gli effetti!
Insomma, abbiamo vinto! - Saluti - A.
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