Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Sfogatevi ed esprimete le vostre cosiderazioni sull'armonica.
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Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » sabato 2 giugno 2012, 16:46

L'ottimo Cristian ci propone di segnalare dei video coinvolgenti, che ci emozionano e che ci piacciono parecchio, video, ovviamente, musicali, di armonica, sia cromatica che diatonica; trovo la cosa molto interessante, non solo per le proposte che scaturiranno, proposte che via via, qua sul nostro Forum, ci sono sempre state, ma anche e soprattutto per una possibile analisi e definizione di ciò che si intende e di come lo si intende per video coinvolgente, pezzo emozionante, "che ci piaccia parecchio".
Entriamo nel campo dei gusti personali, un campo, quindi, nel quale non c'è di che litigare, poichè ciascuno di noi si emoziona, ed è libero di farlo, di fronte a stimoli che per altri possono non fare nè caldo, nè freddo. Vorrei semplicemente, oggi che è festa, ma che non ho nulla da festeggiare, rappresentare sommariamente, ma non troppo, cosa, come e quanto, quale musica, insomma, mi emoziona, specialmente di armonica, sino a commuovermi al punto di farmi scendere, qualche volta, le lacrime agli occhi. L'argomento è già stato più volte dibattuto, in un modo o nell'altro, e non è nuovo; di solito mi dimentico dei precedenti e ripeto cose già dette, da altri e anche da me stesso; questa volta mi sono ricordato di alcuni passaggi di una discussione avvenuta nel contesto dei Giochi 2010, alla pagina 24 del thread "Giochi d'autunno 2010" della sezione Giochi d'Autunno: https://www.doctorharp.it/forum3/viewtop ... 241#p20241
In particolare mi interessa ritirare fuori il video di Michael Hirte e della sua esibizione al talent show che lo rese, se non famoso, noto a molti. E' un esempio significativo di ciò che intendo dire, un esempio un po' estremo, ma emblematico. Dico estremo perché in un mondo di media alla costante ricerca di novità e di particolarità, a volte tutto ciò che luccica può essere facilmente spacciato per oro . . . . Vorrei che chi non lo ha visto guardasse quindi questo video, contestualizzandolo un po' nella storia che il protagonista racconta, dall'incidente, al coma, etc. anche se, come me, capisce ben poco di tedesco. http://dailymotion.virgilio.it/video/x7 ... geschichte
Ebbene quello che voglio dirvi è questo: avevo appena cominciato con l'armonica e tutto mi sembrava bello ed esaltante, anche quattro note arruffate insieme alla bene e meglio; tutti suonavano meglio di me, d'accordo; però Michael Hirte mi emozionò moltissimo, mi rimase impresso nella mente e nel cuore, così come mi rimase impresso il Carnevale di Venezia con le sue variazioni suonate da Franz Chmel. Ebbene, che confronto, direte voi. Un grande con un dilettante allo sbaraglio, da Corrida . . . . Eh sì, ma io mi sono emozionato di più con Hirte, cosa vogliamo farci? 10 note, due mancanti, due sbagliate, sei buttate là un po' alla rinfusa, tanta emozione . . .
L'arte è virtuosismo ed effetti speciali? Ovvero è solo talento ed emozionalità e, spesso, semplicità?Certo che l'arte è forma, virtuosismo, maniera, intesa come la intendeva il mio concittadino Vasari, e cioè "stile"; se però sfocia in "manierismo", se si arriva all'eccesso di virtuosismo, di virtuosismo fine a se stesso, all'artificiosità tecnica, questo, secondo me, va molto a scapito dell'arte. Oggi trovo che musicisti del calibro di Giovanni Allevi o Stefano Bollani riescano spesso a rendersi inascoltabili per la loro necessità di "virtuosismo diversificativo", di fare qualcosa di nuovo, di inaudito, secondo me, a scapito dell'arte e delle loro enormi potenzialità. Ed anche con l'armonica, nei video spesso proposti come qualcosa da ascoltare assolutamente, emozionanti per alcuni e per chi li propone, spesso mi capita di cogliere più rumore che musica; è una questione di gusti e di esperienze; è una questione di epoche e di avvenimenti, di ciò che abbiamo immagazzinato nell'adolescenza, sino ai vent'anni . . . .
Ritornando al virtuoso, al difficile, rapportato al bello: vedete, a me un brano di Rimsky Korsakov, Il Volo del Calabrone, tanto per fare un esempio noto a tutti, suonato dal miglior pianista del mondo, non potrà mai piacere come un notturno di Chopin, anche se suonato da un pianista mediocre, financo da un bambino. http://youtu.be/MPvS0g2papI
Insomma, amici, secondo me, per essere artisti bisogna essere, ovviamente bravi, ma a volte l'essere bravo non basta e non ti rende artista e non ti dà la capacità di arrivare al cuore di chi ti ascolta. Lo dico con parole semplici e banali, ma spero che il significato possa essere colto nel modo corretto.
A volte il fattore emozionale scaturisce dall'inaspettato, dall'imponderato, dalla sorpresa e spesso sono tanti gli elementi che concorrono a rendere la prestazione emozionante, oltre che bella e ben eseguita. Un altro esempio che voglio proporvi è quello della cantante inglese Susan Boyle.
Una virtuosa? No, una casalinga che tutto sembrerebbe essere, tranne che una persona dalla capacità di emozionare: eppure . . . . http://youtu.be/CgDOBO-h0FQ
Spostiamo il campo verso un diverso settore: prendiamo, per esempio i giocolieri, o i cavalli, del circo equestre. Entusiasmanti. Ma come sarà possibile arrivare a tanta maestria e a tanta perizia? Anni ed anni di esercizio. Sì, ma una volta visti, i giocolieri, lasciano il tempo che trovano; sono bravi ma una storia di vita, raccontata bene, da un pover'uomo che ha sofferto le pene dell'inferno, o che ha vissuto qualche particolarità di eventi, nel bene o nel male, lascia molto più il segno, non è mai ripetitiva e mai ti viene a noia come il circo, come il virtuosismo. I cavalli fanno cose inimmaginabili, cose che un cavallo mai farebbe di sua iniziativa se non fosse per ore ed ore di addestramento, cose da far invidia ai cavalli lipizzani della scuola di Vienna, che pur fanno figure inimmaginabili, tanto da non sembrare veri . . . . Eh, lo so, ti stupiscono, una volta, due volte, ma poi però, se ne hai la capacità, ti accorgi che molto più stupefacente è il rapporto vero con un cavallo vero, in campagna o in un campo ad ostacoli, nella vita vera, senza tanti virtuosi effetti speciali. Insomma a me tutta questa esagerazione, tutto questo chiasso, mi annoia, non mi piace; non mi piace il talento messo al servizio della ricerca dello stupefacente, dell'insolito, dell'intentato, della novità a prescindere . . . Sì. sì, per carità, bravi, bravissimi, tutti, specie per una volta, per curiosità, ma bravo è un conto, grande un altro conto . . . . E spesso grande è semplice, senza nulla di stupefacente, non si capisce nemmeno il perché sia così grande e così emozionante, ma lo è . . . .! E se non lo fosse, potrebbe essere bravo quanto gli pare, ma a me non piace, non mi interessa; mi diverto più ad ascoltare un compagno dei Giochi, a fare un duetto con Walter, a guardare il filmatino di Fabrizio Canale, a sentire un passaggio di MarK 'O Moon sugli ultimi tre fori di un'armonica in Fa, un'aria sarda di Luisiccu, un blues di Trek, un'invenzione di Zio Uncle, una creazione di Federico, una raffinata esecuzione di Robertoguido . . . . Beh, vorrei finire, per cui mi scuso con tutti coloro che non ho citato, ma voglio dire che preferisco qualsiasi esecuzione di ciascuno di voi, significando qualcosa che mi coinvolga e ci coinvolga direttamente, attivamente, personalmente, perché, se proprio devo stare a guardare, lo spettacolo deve essere veramente all'altezza e mi deve far ridere o piangere, come minimo, altrimenti meglio divertirsi tra amici ed essere protagonisti di se stessi, per se stessi.
Non trovate?
Dai, per oggi basta così . . . credo . . . . no, anzi, basta sicuramente.

Carlo


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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » domenica 3 giugno 2012, 12:07

Ciao Carlo, mi trovi d'accordo con la tua visione della musica.
Infatti, generalmente non mi emozionano le performance di Chmel, si è un mostro di bravura, un gran virtuoso... probabilmente uno dei pochi a eseguire Paganini con tale maestria usando l'armonica... ma non so che farci, per me è freddo....
Invece grazie per aver suggerito il video di Michael Hirte, questo non lo avevo mai visto e ti dico che si, le note sbagliate si sentono, ma quando lo stai ascoltando, è come se lo stessi ascoltando con un amica/o e che ti dicesse, hai sentito, ha sbagliato la nota e tu rispondessi si si ho sentito, ma lasciami ascoltare non mi distrarre :) ....(è quello che mi è successo con il mio cervello e il mio cuore, ma detto così sa un po' da sdoppiamento della personalità :mrgreen: )
Oltre al fatto che pure io non conosco il tedesco e che quindi ci ho capito poco di quello che dicevano (ma prima o poi lo imparerò...sono alcuni anni che ho intenzione di mettermi a studiarlo quando avrò un po' più di tempo libero), Vorrei aggiungere, che penso pure lui si eserciterà molto per imparare a suonarla meglio e che vorrà sempre migliorare, fino a concedersi virtuosismi, ma una cosa che già possiede è la capacità di esprimere emozioni con la musica :)
Ciao e buona domenica
CCristian
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » domenica 3 giugno 2012, 12:42

Ciao Carlo
Come sempre presenti delle riflessioni utili e profonde, che vanno oltre il mondo dell'armonica.
Dati i miei studi umanistici in corso, cose come queste sono "il mio pane" e mi sento quindi di aggiungere un'ulteriore riflessione.
Spesso nel mondo della letteratura, ma anche in quello della musica e persino in alcuni ambiti delle scienze, si discute, si scrivono libri, ci si inalbera e ci si scontra in merito ai cosiddetti classici.

...la nona di Beethoven, "L'educazione sentimentale" di Flaubert, il Fedro di Platone, le poesie di Leopardi, il concetto di "religione" in antropologia piuttosto che il concetto di "common sense" in neuroetica o lo storico scontro Freud vs Jung in storia della psicologia...

Già, ma che cosa sono "i classici"? Chi è che decide che un classico debba essere considerato tale mentre invece l'altro tale esponente della tale corrente debba essere considerato solamente "uno bravo" nel fare ciò che fa?
Alcuni guardano i classici con reverenza, di solito quelli che si sentono un po' stupidi perchè non riescono ad intendere "il messaggio": tipica è "la noia" nel leggere la "Divina Commedia" o "I Malavoglia". Poi c'è il classico commento dell'intellettuale, che non dice mai "è bello" o "è brutto" e non esprime mai un giudizio, dice solo "mmh, interessante..!" aggiungendoci una lieve espressione semi corrugata in viso, quanto basta per lasciar intendere a chi sta intorno che lui ne sa.
La verità invece è che l'arte, per essere capita, va attaccata con ferocia. Per capire un classico bisogna "leggerlo" fuori, e poi tra le righe, bisogna dargli addosso, criticarlo, tentare di stracciarne le fondamenta, le tesi fondamentali che lo reggono. Quando sì fa ciò, se l'opera decade, diventa povera, un po' misera, allora è soltanto un'opera. Bella magari, ma come può esserlo un bel tavolo in legno massello fatto a mano su cui viene servita la cena. Se invece l'opera, come un'idra, anziché perdere pezzi ne acquisisce; se per ogni testa che gli viene tagliata sono due a ricrescerne, allora bang! ecco l'opera d'arte!
L'anno scorso a Legnano, città in cui passo gran parte del mio tempo, fu organizzata una meravigliosa mostra con alcuni tra i lavori fondamentali di Rodin. E ricordo ancora l'emozione che provai nel trovarmi dinnanzi al "Pensatore". Non sono un esperto di storia dell'arte, e a prima vista mi parve un'enorme statua scolpita quasi alla "bell' e meglio", apparentemente pesantissima. Poi iniziai a guardarlo meglio, questo pensatore, negli occhi, nel suo insieme e...santo cielo...lì com'era, immerso nei suoi pensieri, nei suoi dilemmi...in ogni istante sembrava sul punto di dire "Basta! Ho deciso!", prendere tutti i suoi millemila kili e alzare il culo dalla roccia per andare a fare quel che aveva intenzione! E non sto scherzando! ...lì bloccato, per l'eternità... (PER L'ETERNITà!!!) un secondo prima di prendere la decisione della vita...... Immenso! Un'opera d'arte.
Si capisce cosa intendo?
E questo vale per tutta l'arte. Come insegna Baricco ("lezione 21") anche "la nona" di Beethoven va "stracciata" per poterla ascoltare davvero.
Per ritornale sull'argomento iniziale, ovvero la nostra musica, concordo con te Carlo nell'affermare che la tecnica non è tutto, e che non bastano i "virtuosismi" per fare arte. La dice bene lui ad inizio video http://www.youtube.com/watch?v=Ez0zxCL2XdE che quando suona sembra fare l'amore con la sua musica.
Chi ha letto "Novecento" di Baricco, o visto il film che ne è stato tratto "La leggenda del pianista sull'oceano", ricorderà la scena del "duello musicale" con il più grande pianista jazz al mondo, che imbastisce un virtuosismo enorme e stupefacente, il migliore della storia, e Novecento estasiato che, prima suona una canzoncina per bambini, e poi al suo turno successivo, riproduce il virtuosismo identico, nota per nota (al rallentatore nel libro), per assaporare fino in fondo ogni singolo suono! http://www.youtube.com/watch?v=pptlJ1QG4y0 ...come finisce scopritelo voi! :wink:
Quanto a me, voglio dare il mio contributo segnalandovi i due brani, entrambi live, che mi emozionano tanto da farmi venire la pelle d'oca, però promettete di ascoltarli osservando attentamente il video. Poi capirete :wink:

http://www.youtube.com/watch?v=mcXYz0gtJeM

e

http://www.youtube.com/watch?v=VmO_0tIGo-4

:) Ciao a tutti, buona giornata e buona visione!
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » domenica 3 giugno 2012, 17:18

Ho letto con piacere le risposte di Cristian e di Ben, molto belle e molto propositive. La risposta di Cristian mi ha dato subito la conferma che il mio messaggio non fosse stato frainteso.
Due parole di risposta le vorrei spendere su quanto affermato in maniera molto edotta e molto articolata da parte di Ben.
Direi che "una bella storia vale più di una vecchia tromba", citando, appunto, Baricco; quando Ben dice che "non bastano virtuosismi per fare arte" dice una verità sacrosanta e aggiungerei che non solo non bastano, ma non servono. Può bastare una bella storia, se hai qualcuno a cui proporla. Anche Novecento, il personaggio del romanzo di Baricco citato da Ben, fa di tutto per fare a meno dei virtuosismi di cui sa bene di essere capace, ma, di fronte all'arroganza ed alla presunzione del suo sfidante, non può farne a meno, come avrebbe desiderato.
Il Pensatore di Rodin, nella sua "dinamica staticità", pronto a mettersi in moto per concretizzare l'idea che prima o poi dovrà pur sopraggiungere; la sinfonia "Corale" di Beethoven; secondo la tesi della "Lezione 21" di Baricco, miti da distruggere, per poi, necessariamente, ricostruire, in quanto capolavori. E' un modo per confermare la loro valenza; un altro modo, molto più semplice ed immediato, secondo me, è quello di lasciarsi andare, di fronte ad essi, ed ascoltare incondizionatamente i propri sentimenti.
Grazie Cristian e Ben per aver partecipato e aver speso del tempo dietro alle mie idiosincrasie nei confronti dell'abuso di virtuosismo, e grazie a chi ha letto.
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da robertoguido » domenica 3 giugno 2012, 22:28

Bellisimo post Carlo.

Bellissimi gli spunti ed i contributi che avete citato e che mi sono davvero gustato, da Baricco ai Nirvana fino a Nina Simone.
A volte sento un brano e mi viene la pelle d'oca e mi chiedo: "perché mi piace?"
Quali sono i ricettori del piacere musicale? Perché si attivano? Perché alcuni di noi hanno gusti musicali cosi opposti? Perché passo ore ad ascoltare musica che mio figlio o mia moglie non riescono ad ascoltare per più di tre minuti?
Eppure siamo quasi tutti concordi (noi maschi) nel concetto di "bella donna" ed immagino lo siano anche le donne nel concetto di "bell'uomo"

Eppure il bello nell'arte non è così universale.
Una cosa è certa, ed il contributo di Baricco lo palesa: il virtuosismo tutti lo riconoscono ma la bellezza interiore di un brano no.

Forse è così anche per le persone: vi sono persone bellissime fuori ma assolutamente insulse dentro e viceversa. A tutti piace la bellezza esteriore ma alla fine ci sposiamo chi, almeno una volta, è riuscito ad emozionarci ed a farci venire la pelle d'oca.

All'evento di Armonicando ho partecipato ad un curioso workshop tenuto da Tollak. All'inizio l'ho giudicato un po' superficiale e scontato ma ho sbagliato. Tollak ha provato a farci suonare l'armonica usando una sola nota (mentre lui suonava una base alla tastiera).
Suonare una sola nota, già forse sembra banale ma ci sono infiniti modi per farlo e la cosa più strana è che non è possibile alcun virtuosismo ma si può suonare anche una sola nota con l'anima e con il cuore e riuscire ad emozionarsi ugualmente e forse anche più.
Il virtuosismo affascina: è tecnica applicata allo stato puro è ginnastica olimpionica è perfezione matematica ma spesso (non sempre per fortuna) offusca la bellezza di quello che vogliamo esprimere.

Davvero un bel post.
Grazie Carlo, grazie a tutti

Roberto
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da h-juke » domenica 3 giugno 2012, 22:51

Tutto molto interessante fin qui, ma mi permetto di dire che accostare la musica ai grandi classici della letteratura è un gioco un po' forzato.
La musica nasce troppo spesso per divertimento e per caso, pur raggiungendo vette di bellezza inaudite.
La letteratura mai! Non nasce mai per caso, né per far divertire e passare qualche ora di evasione. Se nasce così, NON è letteratura.

Secondo me sono due Arti molto diverse.
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » lunedì 4 giugno 2012, 0:56

h-juke ha scritto:Secondo me sono due Arti molto diverse.
Voglio rispondere alla provocazione. Prima di tutto non ho accostato "la musica" ai grandi classici di letteratura, bensì "i grandi classici della musica" ai "grandi classici" della letteratura e dell'arte in generale, che è molto diverso.E poi non sono sicuro di aver capito di preciso cosa intendi con "nascere per caso" e "per divertimento".
In ogni caso non sono d'accordo sul plurale di "arte". L'arte è una, e trova mille strade di espressione, tutte collegate tra loro. Persino le arti marziali sono legate alla musica e alla letteratura e in quanto al legare tra loro, appunto musica e letteratura, onestamente non vedo come non potrebbero esserlo, dal momento che il ruolo iniziale della musica, fin dagli albori dell'umanità, è stato prima di tutto quello di accompagnare i movimenti armoniosi del corpo, cioè la danzale, e successivamente le storie, quindi le parole, i grandi poemi epici ad esempio, narrati dai rapsodi greci.
La musica nasce troppo spesso per divertimento e per caso, pur raggiungendo vette di bellezza inaudite.
La letteratura mai! Non nasce mai per caso, né per far divertire e passare qualche ora di evasione. Se nasce così, NON è letteratura.
La musica, e qui mi riferisco alla musica scritta con quel meraviglioso alfabeto che è lo spartito (anche se è poco in voga presso molti armonicisti "amatoriali") è essenzialmente matematica, ed è inutile stare a dire "si suona col cuore", parliamoci chiaro. Chi vuole studiare la musica lo fa con dieci anni di conservatorio. Carlo ha parlato di "virtuosismi", ma sa benissimo, come del resto ha ribadito qualche messaggio fa parlando di "Novecento", che prima di suonare col cuore bisogna saper suonare con la tecnica per fare "arte" (senza nulla togliere nulla al fatto che, per carità, anche un dilettante appassionato possa commuovere, ma questa è un'altra cosa!). La musica, potrei dirti, non nasce mai per caso, e se nasce per caso non è musica; ma pur essendo provocatorio non è vero in quanto sarebbe comunque musica, ma non arte, quindi lo risparmio. :)
Un conto è abbattere il mito dei "virtuosi dal suono meccanico", che mi sembra essere tra le ragioni che motivano il post, ma "le vette di bellezza inaudite" raggiunte dai grandi compositori classici e perchè no, anche da alcuni esponenti di correnti più moderne, eliminando i vari "Mozart", i cosiddetti "geni" (che comunque restano una minoranza), non credo siano state raggiunte "per caso". Se così fosse, chiunque saprebbe fare altrettanto, ma così evidentemente non è.
Per quanto riguarda la letteratura invece, e qui è ancora dubbio il significato di "per caso" (nel complesso un termine abbastanza inappropriato nel discorso ma che mi vedo costretto ad usare, avendolo citato tu), forse dimentichi che alcune delle più grandi opere letterarie che la storia ricordi sono state prodotte per fini puramente materialistici. Ovvero? Lo scrittore era uno spiantato e aveva bisogno di grana par mangiare...o per bere in alcuni casi. Qualche esempio?
- "Il giocatore" di Fëdor Dostoevskij, scritto per pagare debiti di gioco
- i vari "Racconti" di Edgar Allan Poe, alcolizzato per eccellenza, scritti per riviste per guadagnarsi da mangiare...e da bere soprattutto
- "Madame Bovary" di Flaubert: leggenda vuole che uno dei motivi scatenanti per la stesura del romanzo fu una sorta di scommessa con due illustri amici
- tornando un po' indietro ( e tornandoci ancora di più si va sullo scontato, essendo bene o male quasi tutti gli scrittori in fondo "mercenari") troviamo niente meno che "L'Orlando furioso" di Ariosto, scritto con tanto di dedica alla corte estense di Ferrara, partendo per di più da un poema allora molto noto in quella città ovvero "L'Orlando innamorato" di Boiardo.

Concludo con una citazione di Oscar Wilde: "Tutta l'arte è perfettamente inutile". E' vero, l'arte non serve a nessun fine materiale per chi la "guarda" (per chi la fa, a volte sì), la si può fare per cercare la bellezza così come per divertirsi, ma non tutto il divertimento è arte. In sostanza, l'unico requisito per fare arte, è essere capaci di farla, che sia con un'armonica, con un pennello o una penna.

Buonanotte armonicisti! :)
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da h-juke » lunedì 4 giugno 2012, 9:20

Sono modi di esprimere l'Arte, molto diversi tra loro.

-Quelle rare volte che lo Scrittore ha iniziato per caso o per gioco (per bisogno non è lo stessa cosa), poi ha sviluppato un intreccio poderoso, che non si esaurisce in 10 minuti. La migliore musica può scaturire da una jam di 30 secondi.
-La Letteratura è sempre in solitaria. La musica quasi mai.
-Un grande Scrittore è sempre un estremo conoscitore della natura umana e sa (deve) descriverne tutte le pieghe. Un musicista spesso esprime "qualcosa" che ha dentro in maniera stupenda e piacevole, ma non sa spiegare cosa, e nemmeno sa come e perché.
-La musica oggi piace, domani rompe le scatole (anche nella classica, e più ancora nel rock, blues e jazz). La grande Letteratura rimane sempre grande, anche quando noi ce ne stufiamo, ma se l'abbiamo capita non ci può stancare.
-La musica è facile da ascoltare, e si fa quasi sempre insieme ad altri. Leggere invece richiede molto impegno, da soli.

Io adoro la musica, ma ritengo che a volte si faccia passare per oro quello che non vale abbastanza. Il tutto rigorosamente IMHO. :)
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » lunedì 4 giugno 2012, 10:26

h-juke ha scritto:Sono modi di esprimere l'Arte, molto diversi tra loro.

-Quelle rare volte che lo Scrittore ha iniziato per caso o per gioco (per bisogno non è lo stessa cosa), poi ha sviluppato un intreccio poderoso, che non si esaurisce in 10 minuti. La migliore musica può scaturire da una jam di 30 secondi.
-La Letteratura è sempre in solitaria. La musica quasi mai.
-Un grande Scrittore è sempre un estremo conoscitore della natura umana e sa (deve) descriverne tutte le pieghe. Un musicista spesso esprime "qualcosa" che ha dentro in maniera stupenda e piacevole, ma non sa spiegare cosa, e nemmeno sa come e perché.
-La musica oggi piace, domani rompe le scatole (anche nella classica, e più ancora nel rock, blues e jazz). La grande Letteratura rimane sempre grande, anche quando noi ce ne stufiamo, ma se l'abbiamo capita non ci può stancare.
-La musica è facile da ascoltare, e si fa quasi sempre insieme ad altri. Leggere invece richiede molto impegno, da soli.

Io adoro la musica, ma ritengo che a volte si faccia passare per oro quello che non vale abbastanza. Il tutto rigorosamente IMHO. :)
No guarda, mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo. Stai mettendo in gabbia dei concetti, tracciando dei confini che non esistono. Gli scrittori, anche i grandi, non hanno la bacchetta magica e non sono conoscitori della natura umana più quanto non lo siamo io e te, la differenza è il modo in cui raccontano le loro storie (Oscar Wilde cit: "al mondo esistono due tipi di libri, quelli scritti bene e quelli scritti male"). Emily Dickinson ha fatto un periodo della sua vita a scrivere una poesia al giorno, e lo faceva per suo diletto e per sua "salvezza", senza mai pensare di pubblicare. Lo faceva perchè le piaceva, era la sua medicina quotidiana. Quando si tratta di arte non puoi generalizzare. Francamente poi, non credo che i grandi compositori abbiano espresso ciò che avevano dentro senza sapere nè come nè perchè e senza saperlo spiegare, in quanto la musica è simile ad un linguaggio e la loro specialità era appunto saperla parlare. Ribadisco, Chopin sapeva esattamente quello che stava facendo quando scriveva le notturne! Una jam di 3 minuti, per quanto emozionante per chi ci sta dentro e per chi la ascolta non è paragonabile, non si può mettere sullo stesso piano, con il discorso che stiamo facendo. Non c'entra nulla!
E "la musica piace oggi e domani rompe le scatole" ...e invece un libro no? Non lo so. Dici cose probabilmente valide per te. I tormentoni stancano, la musica vera mai. Puoi non avere voglia di sentirla in un determinato momento, ma se permetti puoi anche non avere voglia di leggere "I fratelli Karamazov" in un determinato momento, così come puoi non avere voglia di mangiare, ma ciò non vuol dire che ti sei stancato di mangiare.
:) Buona giornata a tutti
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » lunedì 4 giugno 2012, 11:04

Ciao a tutti, io però con i post:
h-juke ha scritto:Tutto molto interessante fin qui, ma mi permetto di dire che accostare la musica ai grandi classici della letteratura....
e
KohaiHarp ha scritto:
h-juke ha scritto:Secondo me sono due Arti molto diverse.
Voglio rispondere alla provocazione. Prima di tutto non ho accostato "la musica" ai grandi classici di letteratura....
non sono proprio d'accordissimo :D ; visto che sono in ferie e piove, mi sa che qualche minuto ai lavoretti che mi ero proposto di fare, posso pure rubarli.
Certo non penso che scriverò un post lungo e nemmeno mi inoltrerò nel provare a spiegare quello che intendo per arte.... all fine mi impantanerei di sicuro, mi sembrerebbe di aver chiarito una cosa per incasinarmi in 10 nuovi piccoli fraintendimenti.... la lingua italiana è bellissima e ricchissima, ma troppo povera per esprimere certi concetti... insufficienti in questo penso siano anche tutte le altre lingue, anche se conosco e non proprio benissimo, solo l'inglese (però non sono così sicuro che anche la musica sia limitata in questo).
Vabbeh, allora visto che come spesso nei film troviamo delle piccole perle di saggezza, ne cito una per cercare di farvi capire il perchè avrei paura a inoltrarmi nella spiegazione di cosa intendo per arte. Il film è "contact", cito da wikipedia. Il film di "descrive un possibile primo contatto tra umani e alieni e alcune delle implicazioni etiche e religiose che ciò comporta." Ad un certo punto la protagonista (Ellie) sta affrontando una discussione sull'esistenza o meno di Dio e gli viene risposto con quella che secondo me è una citazione favolosa:
"Ellie: Come fai a sapere che non ti stai illudendo? Quanto a me, io... io vorrei una prova.
Joss: Ah, una prova. Volevi bene a tuo padre?
Ellie: Come?
Joss: Sì, gli volevi bene?
Ellie: ...Sì, moltissimo.
Joss: Provalo.

Spero abbiate capito cosa intendo ....qui si cerca di parlare di sentimenti e di noi nel complesso, ricorrendo a uno strumento troppo grezzo anche se pur favoloso quale è il linguaggio.

Per fortuna non volevo scrivere un post lungo... e devo quasi ancora iniziare :mrgreen:

Il mio discorso è che spesso (almeno io la vedrei così) non accettiamo che si possa raggiungere le vette in un determinato campo, senza seguire l'iter lungo e impegnativo e deciso dall' esperienza della società di cui facciamo parte... parlo solo per mia esperienza, ad esempio nel mio campo (la fisica), scuola dell'obbligo, università, dottorato, brevi scuole dedicate ad argomenti specifici, conferenze, anni di lavoro di ricerca (ora solo 10)... insomma spesso viene da pensare che sia questa la strada per raggiungere le risposte ai quesiti... ma questa non è la strada, questi sono solo strumenti più raffinati (almeno dovrebbero esserlo), ma la strada è mantenere la mente e il cuore aperti (si il cuore anche nella scienza) altrimenti si cade nel virtuosismo scientifico e non fa altro che rigirare in maniera più o meno virtuosa le stesse cose.... a volte una persona, magari ingenua nel campo specifico ti fa un'osservazione o una domanda e ti ritrovi a dover ammettere che quello è un passo in avanti molto più di tutto quello che fanno molti addetti ai lavori stra preparati ....e magari quella persona non è per nulla un genio della scienza, ma solo ha pensato senza chiudere mente, cuore, curiosità, ecc...
Ecco che non ho nemmeno iniziato il discorso che già mi sto inerpicando cercando di districarmi tra le mille complicazioni nel cercare di esprimere la cosa che sento con tanta chiara semplicità :) .
Beh sorry per l'incasinamento scritto e concludo con una citazione da quello che penso sia un libro fantastico, letto oramai qualche anno fa, ma che meriterebbe essere riletto: "Il mondo di Sofia" di Jostein Gaarder:
"Sta a noi decidere se arrampicarci fin sulle punte dei peli del coniglio per guardare in faccia il Prestigiatore o rimanere tutta la vita al calduccio sul fondo, dove la pelliccia è più folta. "

Ciao
CCristian
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » lunedì 4 giugno 2012, 11:09

Eh, ma allora voi non scherzate, fate veramente sul serio . . . .
robertoguido ha scritto: Davvero un bel post.
Con questo tuo contributo è diventato ancor più bello.
Quando per esempio dici che "il bello nell'arte non è poi così universale" fai un'affermazione che ho sempre osteggiato, sino ad una certa fase della mia vita, allorché credevo e volevo e pretendevo che l'arte fosse universale ed oggettiva, per poter essere arte. Poi, piano piano ho capito che non sempre si ha la cultura, la sensibilità, i mezzi per poterne "demodulare" tutti i contenuti, e mi sono trovato a dover cambiare idea; hai perfettamente ragione. Bello il tuo scritto.
h-juke ha scritto: Tutto molto interessante fin qui, ma mi permetto di dire che accostare la musica ai grandi classici della letteratura è un gioco un po' forzato.
Non si parla tanto di arte, quanto dei sentimenti e delle sensazioni che ne scaturiscono. Inoltre l'arte in senso lato è la capacità di esprimere il bello, lo stile proprio, in ogni forma e con qualsiasi linguaggio.
h-juke ha scritto: La musica nasce troppo spesso per divertimento e per caso, pur raggiungendo vette di bellezza inaudite.
La letteratura mai! Non nasce mai per caso, né per far divertire e passare qualche ora di evasione. Se nasce così, NON è letteratura.
Mah . . . secondo me persino la Divina Commedia è nata per divertire.
KohaiHarp ha scritto: In sostanza, l'unico requisito per fare arte, è essere capaci di farla, che sia con un'armonica, con un pennello o una penna.
Sono d'accordo. Essere capaci di farla, averne le doti innate ed il talento, e avendone imparato la tecnica. I due fattori (doti e tecnica) sono imprescindibili.
h-juke ha scritto: Io adoro la musica, ma ritengo che a volte si faccia passare per oro quello che non vale abbastanza.

Se si cerca di far passare per oro quello che oro non è, chi lo sa riconoscere non si fa certo fregare. Ciascuno è dotato di propri filtri, larghi o stretti, secondo le proprie esperienze e la propria cultura musicale. No?
Grazie per gli ottimi interventi, assonanti e dissonanti, ma pur sempre ottimi e molto interessanti.
Ah, l'armonica . . . quante riflessioni induce . . .!!!
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » lunedì 4 giugno 2012, 11:34

CCristian ha scritto: Certo non penso che scriverò un post lungo e nemmeno mi inoltrerò nel provare a spiegare quello che intendo per arte.... all fine mi impantanerei di sicuro, mi sembrerebbe di aver chiarito una cosa per incasinarmi in 10 nuovi piccoli fraintendimenti.... la lingua italiana è bellissima e ricchissima, ma troppo povera per esprimere certi concetti... insufficienti in questo penso siano anche tutte le altre lingue, anche se conosco e non proprio benissimo, solo l'inglese
Ma no, Cristian, non hai nulla da temere . . . .
I fraintendimenti si chiariscono, e nel chiarirli ci si conosce, si sta insieme, ci si confronta, ci si vuole più bene. In quanto alla lingua italiana è una delle più ricche per spiegare qualsiasi significato, nata da menti insuperabili per fantasia e ineguagliabili per capacità descrittive. Se non si ha fretta, se non si è ansiosi di farsi capire, la nostra lingua, specie se si è, come te, ad un alto livello di studi, permette di esprimere nel minimo dettaglio e senza tema di fraintendimenti tutto ciò che si vuole significare. In fondo il mio scritto iniziale, in risposta alla tua richiesta di proporre video che ci piacciono parecchio, aveva semplicemente lo scopo di affermare che, per quanto mi riguarda, più che il video in sé, mi avrebbe appassionato il tentativo di capire e di analizzare le motivazioni che rendono un'esecuzione "emozionante", ovvero molto emozionante per alcuni e per altri poco, ovvero molto emozionante per alcuni e per altri per nulla. Ciascuno ha dato e sta dando il proprio contributo, offrendo dei tasselli che messi insieme formeranno il mosaico richiesto dalla mia proposta.
Ti ho risposto separatamente perché il tuo post mi è arrivato quando avevo già spedito il mio precedente.
Saluti.
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » lunedì 4 giugno 2012, 11:54

Manxcat ha scritto:...
Ti ho risposto separatamente perché il tuo post mi è arrivato quando avevo già spedito il mio precedente.
Saluti.
Carlo
Si, infatti ho iniziato a scriverlo, poi ho dovuto interrompere ed ho ripreso/inviato dopo parecchio.

In ogni caso questo post è molto interessante, mi piace sempre cercare di entrare a fondo in argomenti così delicati, poi farlo con altre persone che cercano di capire anche loro e si esprimono cordialmente è ancora più piacevole e solitamente si fa sempre pure qualche passettino verso una migliore comprensione del tutto :mrgreen:
A volte purtroppo capita che ci siano persone che per difendere le loro idee, chiudono la loro mente e difendono a spada tratta quelle che oramai hanno promosso a verità asssolute e quindi le piacevoli discussioni, degenerano in quello che è tempo sprecato talvolta colorato di insulti ...
Sono felice che non sia questo il caso e sono pure felice che un strumento come l'armonica ci porti verso questi orizzonti... alla faccia di chi lo considera poco più di un giocattolo... visto dove ci spinge ad inoltrarci tra sentimenti, espressione e ricerca di risposte, sarà invidiato addirittura dai vari Steinway & Sons sino ai Guarneri "del Gesù".
Ciao
CCristian
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da h-juke » lunedì 4 giugno 2012, 15:18

KohaiHarp ha scritto:Una jam di 3 minuti, per quanto emozionante per chi ci sta dentro e per chi la ascolta non è paragonabile, non si può mettere sullo stesso piano, con il discorso che stiamo facendo. Non c'entra nulla!
Il fatto è che si prende sempre ad esempio i grandi compositori della musica classica, ma mica esistono solo quelli.
C'è della grandissima letteratura moderna, che deve essere accostata all'arte moderna, quindi alla musica d'oggi. E la musica d'oggi non è la classica.
Quindi arte musicale deve essere anche la jam di 3 minuti, o il jazz di Miles Davis, e credimi, Miles era un grande, ma di brani tirati fuori in 3 minuti ne ha fatti davvero parecchi.
Comunque ripeto, per me la musica è un'arte meravigliosa di cui non potrei fare a meno, ma riconosco che per essere grandi Scrittori ci vuole molta ma molta più testa, che per essere grandi musicisti, almeno al giorno d'oggi.
Non continuiamo a parlare di Chopin, Lizt e Beethoven, quelli erano altri tempi, dove il musicista era anche filosofo, fisico, matematico ecc...
Io mi riferisco all'arte moderna.
Oltretutto la musica deve per forza passare attraverso gli specchi deformanti del music business che ne distorcono molto del suo valore, e anche questo è un problema.
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » lunedì 4 giugno 2012, 18:22

h-juke ha scritto: Comunque ripeto, per me la musica è un'arte meravigliosa di cui non potrei fare a meno, ma riconosco che per essere grandi Scrittori ci vuole molta ma molta più testa, che per essere grandi musicisti, almeno al giorno d'oggi..
Questa poi . . .
Scusami Juke, ma affermazioni simili generano nel mio organismo processi di ipersecrezioni biliari, tali da rendermi nervoso al punto di dovermi controllare per risponderti educatamente. Ti faccio solo una domanda: ma tu, certi parametri come li misuri? Col metro per vedere la circonferenza della testa, oppure hai la livella di "artimetria"?
h-juke ha scritto: Io mi riferisco all'arte moderna.
Oltretutto la musica deve per forza passare attraverso gli specchi deformanti del music business che ne distorcono molto del suo valore, e anche questo è un problema.
Perché nelle altre espressioni il business non conta?
Di bei libri, per esempio, ne vengono scritti decine ogni giorno, basta seguirne le recensioni; la buona musica è talmente rara che molti fanno ancora riferimento a generi e stili che risalgono a partire da cinquant'anni fa . . . non ti dice nulla questa cosa?
Non riesco proprio ad immaginarmi una persona che si trovasse davanti ad un grande scrittore e ad un grande musicista, contemporanei, lasciando stare i classici, e avesse la "sagacia" di dire loro: Siete due grandi, ma lo scrittore è molto più grande . . . ." :D :D :D
Le faccine che ridono, in questo caso, mi sono venute spontanee, erano d'obbligo.
Saluti.
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » lunedì 4 giugno 2012, 19:01

h-juke ha scritto:
KohaiHarp ha scritto:Una jam di 3 minuti, per quanto emozionante per chi ci sta dentro e per chi la ascolta non è paragonabile, non si può mettere sullo stesso piano, con il discorso che stiamo facendo. Non c'entra nulla!
Quindi arte musicale deve essere anche la jam di 3 minuti, o il jazz di Miles Davis, e credimi, Miles era un grande, ma di brani tirati fuori in 3 minuti ne ha fatti davvero parecchi.
Ribadisco quanto detto sopra. E dopo questa affermazione inizio a credere che tu confonda il tempo che si impiega a scrivere uno spartito con la durata del brano. :wink:
Perdonami la battuta, ma l'ha già scritto Carlo e l'ho già ribadito anch'io nel corso della discussione: per fare ciò di cui parli, alla base ci deve essere la tecnica. "Improvvisazione" nella musica, ma anche nell'arte in generale, è un termine improprio. Quando un musicista improvvisa tira fuori tutto ciò che è capace di fare. Sembra che improvvisi, ma sa perfettamente in ogni istante quello che sta facendo. Il che significa che per una jam di 3 minuti, del livello che intendi tu, il vecchio Miles usava le risorse di una vita. Quindi "arte musicale" non è la jam di 3 minuti, bensì tutto il lavoro che ci sta dietro e che trova poi inevitabilmente (se è arte e non fuffa) la sua massima espressione in un album più studiato e meditato, ma "ispirato" allo stile della jam, come può essere "Kind of blue": album registrato in due sole sessioni, e "improvvisato" seguendo alcune "bozze" di Davis. Comunque Davis, credo si possa tranquillamente considerare un "genio" :) ad altri mostri sacri le cose venivano comunque più lente!
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » lunedì 4 giugno 2012, 19:06

Ragazzi,
avrei due domande:
1) ma chi è questo Davis? Quello che ha inventato la coppa Davis?
2) cos'è la fuffa?
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Troppo forti!
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » lunedì 4 giugno 2012, 19:37

....qui citate troppe vette della letteratura e della musica, io invece ero in cucina a cercare di solfeggiare, o perlomeno a cercare di non dire fa quando andava detto sol e così via :cry: ...beh mi sa che ritorno a cercare di plasmare un po' la mia zucca testarda...
Sorry per l'off topic.
CCristian
Ah dimenticavo, tanto per sdrammatizzare un po': fortuna che hanno scritto dei libri favolosi e composto della musica celestiale, così ogni tanto posso sedermi a leggere e ascoltare della musica, traendone talmente tanta soddisfazione che in quei momenti non mi sogno nemmeno di chiedermi se è più grande chi ha scritto il libro che sto leggendo o chi ha composto il pezzo musicale che sto ascoltando; ma semplicemente se fossero li, come minimo offrirei una birretta ad entrambi :D
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » lunedì 4 giugno 2012, 20:30

CCristian ha scritto: Sorry per l'off topic.
Sì, ma la fuffa? Non dirmi che non lo sai nemmeno tu. . .
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » lunedì 4 giugno 2012, 22:38

Manxcat ha scritto:
CCristian ha scritto: Sorry per l'off topic.
Sì, ma la fuffa? Non dirmi che non lo sai nemmeno tu. . .
Ebbene si, non lo so neanch'io che significa :mrgreen:

Invece so che oramai devo assolutamente imparare a solfeggiare i sedicesimi... ho provato a rallentare il tutto, ma mi perdo con gli accenti e quindi, uffa, dovrò proprio mettermici e imparare.
Quindi ora devo imparare 2 cose in più..... aiutatemi almeno voi con il dirmi qualcosa della fuffa :D
Ciao
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da robertoguido » lunedì 4 giugno 2012, 22:47

Dai Carlo!

Te lo spiego io cos'è la fuffa:

"La fuffa è l'entità che compone la maggior parte dell'universo. Ha la curiosissima caratteristica di presentarsi in tante forme, in base al contesto: può essere un oggetto fisico, un concetto astratto, una forma della materia o addirittura un essere vivente come una persona. Si riconosce per la sua caratteristica determinante: la totale mancanza di utilità.
Alcuni scienziati pensano che sia la fuffa la famosa materia oscura che sta rallentando l'espansione dell'universo, ma anche questa teoria è pura fuffa. Per approfondire meglio il concetto è opportuno mostrare le varie forme della fuffa nel corso del tempo."

Tratto da Nonciclopedia, ti consiglio vivamente di leggere l'approfondimento sulla nascita della prima fuffa:
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Fuffa

E adesso basta che sono finito "fuori topo" (è la traduzione di off topic? Giusto?)

Notte!
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » lunedì 4 giugno 2012, 23:10

robertoguido ha scritto: ....
Tratto da Nonciclopedia, ti consiglio vivamente di leggere l'approfondimento sulla nascita della prima fuffa:
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Fuffa

E adesso basta che sono finito "fuori topo" (è la traduzione di off topic? Giusto?)

Notte!
Simpatica, non ne conoscevo manco l'esistenza prima d'ora :)
Ciao
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da h-juke » lunedì 4 giugno 2012, 23:39

Manxcat ha scritto:Ti faccio solo una domanda: ma tu, certi parametri come li misuri? Col metro per vedere la circonferenza della testa, oppure hai la livella di "artimetria"?
In vena di "battutine"? Mi riferisco al fatto che ho sentito interviste di musicisti considerati grandi, e molto spesso alla prova dei fatti hanno dimostrato di non essere granché, rispetto a quello che mi aspettavo.
Manxcat ha scritto: Perché nelle altre espressioni il business non conta?
Conta meno, dai è palese. La musica la vediamo e sentiamo ogni giorno: radio, televisione, miliardi di persone ascoltano musica.
Di libri, e di tutte le altre arti, si deve andare alla rassegna, o vedere il marzullo di turno a notte fonda. Non venite a raccontarmela.
Manxcat ha scritto: Di bei libri, per esempio, ne vengono scritti decine ogni giorno, basta seguirne le recensioni; la buona musica è talmente rara che molti fanno ancora riferimento a generi e stili che risalgono a partire da cinquant'anni fa . . . non ti dice nulla questa cosa?
Esattamente il contrario di quello che penso io.
Manxcat ha scritto: Non riesco proprio ad immaginarmi una persona che si trovasse davanti ad un grande scrittore e ad un grande musicista, contemporanei, lasciando stare i classici, e avesse la "sagacia" di dire loro: Siete due grandi, ma lo scrittore è molto più grande . . . ." :D :D :D
Non sono così stupido da dire una fesseria del genere. Penso solo che in generale essere Scrittore richieda molto più sforzo, molte più rinunce che fare la pop o rock star.
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » martedì 5 giugno 2012, 9:08

h-juke ha scritto: fare la pop o rock star.
Ho capito il tuo concetto da queste ultime parole. Adesso mi è chiaro il perché tu anteponga il ruolo di scrittore a quello di "musicista".
Tu, a differenza di me, ritieni musicista un cantante o una cantante rock, magari creato in laboratorio da qualche produttore e che non distingue una chiave di violino da una di basso; beh, allora hai ragione tu. E' molto più difficile fare lo scrittore. Io ho un'altra idea del musicista; per me un musicista è uno che ha passato anni a studiare la musica, nelle sue varie espressioni, che la sa comporre, la sa leggere con la voce, in più chiavi, e con almeno uno strumento in maniera non casuale, sa fare arrangiamenti e creare appropriate armonie per ogni brano, riesce a sentire le singole partiture di ogni ensemble e percepisce ogni minimo errore nelle esecuzioni, insomma uno che ha assoluta dimestichezza con la musica ad ogni livello e che riesce ad interpretarla con maestria.
Quando sento queste cantantucole da talent show fare discorsi tipo: "per me la musica è tutto, è la mia vita . . ." beh, o sono Joan Baez, oppure mi fanno venire il voltastomaco.
Capisco che la tua musica non è la mia, quindi sono d'accordo con te sul fatto che sia molto più difficile fare lo scrittore che il musicista.
Con l'augurio di una buona giornata.
Carlo
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » martedì 5 giugno 2012, 9:43

Manxcat ha scritto:
h-juke ha scritto: fare la pop o rock star.
Ho capito il tuo concetto da queste ultime parole. Adesso mi è chiaro il perché tu anteponga il ruolo di scrittore a quello di "musicista".
Tu, a differenza di me, ritieni musicista un cantante o una cantante rock, magari creato in laboratorio da qualche produttore e che non distingue una chiave di violino da una di basso; beh, allora hai ragione tu. E' molto più difficile fare lo scrittore. Io ho un'altra idea del musicista; per me un musicista è uno che ha passato anni a studiare la musica, nelle sue varie espressioni, che la sa comporre, la sa leggere con la voce, in più chiavi, e con almeno uno strumento in maniera non casuale, sa fare arrangiamenti e creare appropriate armonie per ogni brano, riesce a sentire le singole partiture di ogni ensemble e percepisce ogni minimo errore nelle esecuzioni, insomma uno che ha assoluta dimestichezza con la musica ad ogni livello e che riesce ad interpretarla con maestria.
Quando sento queste cantantucole da talent show fare discorsi tipo: "per me la musica è tutto, è la mia vita . . ." beh, o sono Joan Baez, oppure mi fanno venire il voltastomaco.
Capisco che la tua musica non è la mia, quindi sono d'accordo con te sul fatto che sia molto più difficile fare lo scrittore che il musicista.
Con l'augurio di una buona giornata.
Carlo
Ottima esposizione, mi trovo d'accordo.
Quindi musicista inteso come lo intende Luca, vale al massimo da portaborse dello scrittore.
Musicista inteso da Carlo... beh, assieme allo scrittore inteso da tutti noi, sono due artisti :)
Buona giornata anche da parte mia.
CCristian
P.S. Oggi non piove e quindi le ferie le devo sfruttare diversamente :D

Ottima
Ultima modifica di CCristian il martedì 5 giugno 2012, 9:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » martedì 5 giugno 2012, 9:45

Manxcat ha scritto:Ragazzi,
avrei due domande:
1) ma chi è questo Davis? Quello che ha inventato la coppa Davis?
2) cos'è la fuffa?
:lol: :lol: :lol: :lol: Ad Arezzo non c'è "fuffa" Carlo??? Beati voi! E non ho idea di che cosa sia la "coppa Davis" (un gelato? tipo la coppa del nonno?) ma lui era proprio un ganzo, quindi sì, può darsi che l'abbia inventata! :D
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » martedì 5 giugno 2012, 9:57

KohaiHarp ha scritto:....ma lui era proprio un ganzo, quindi sì, può darsi che l'abbia inventata! :D
Dimenticavo di precisare che Miles Davis è veramente un grande anche per me e l'album da te citato, "Kind of blue", l'ho acquistato in vinile... si da qualche tempo mi sono rifatto il vinile e ogni tanto acquisto qualche disco.... questo è riservato solo agli album di un certo tipo :D
Insomma per me il giradischi è un po come la cerimonia del te per gli asiatici... ha una sua atmosfera particolare, la preparazione del disco, del giradischi, dello stato d'animo ...ed inoltre quando ascolto un disco, ascolto un disco e non lo metto mai su come sottofondo :)
Ciao
CCristian
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da Manxcat » mercoledì 6 giugno 2012, 17:00

Il thread l'ho iniziato io, e posso pertanto anche sviarlo, perché sento impellente il bisogno di raccontare qualcosa, una storia, qualcosa che, anche se poco ha a che vedere con l'armonica, apparentemente, mi dà l'opportunità di ricordare che, per gli appassionati di armonica, tutto ha a che vedere con l'armonica. Senti una musica, e pensi a come verrebbe con l'armonica; vai a trovare un amico, e dai la preferenza a chi ama l'armonica, o per ascoltarla suonata da te, o suonata da lui stesso; fai due passi in città, e scegli il percorso che passa davanti a qualche negozio dove potrebbero esserci delle armoniche; sei su internet e il computer si connette quasi automaticamente a questo forum . . . . Insomma c'è sempre di mezzo l'armonica, anche nella storia che sto per raccontarvi, in quanto basata su due frasi che mi sono state indirettamente suggerite una da Ben e l'altra da Cristian in questo stesso thread e che mi hanno invogliato a scrivere quello che sto per scrivere. Tutta colpa loro, sono loro i miei istigatori.
Le due frasi citate sono:
La prima, suggeritami da Ben, si riferisce al film "La leggenda del pianista sull'oceano" di Tornatore, allorquando uno dei protagonisti dice: "Non sei mai davvero fregato finché hai da parte una storia e qualcuno a cui raccontarla". Ed io non vorrei essere fregato o tagliato fuori . . .
La seconda scaturisce dall'eccezionale filmato proposto per la seconda volta da Cristian, quello di Cianci Gatti che racconta del suo incontro con Arturo Benedetti Michelangeli e della sua "Vola vola"; la frase è questa: "Mai rimpicciolire il grande, ma ingrandisci il piccolo". Ho fatto di questo filmato una pietra miliare del mio percorso di appassionato di armonica, in quanto, secondo me, contiene degli insegnamenti da tenere sempre presenti.
Prima di passare alla storia vera e propria vorrei un attimo soffermarmi su due di questi insegnamenti; il primo è quello relativo alla scelta del brano che Cianci decide di fare ascoltare al grande pianista: addirittura aveva pensato, per fare bella figura, di scomodare Liszt e la sua Rapsodia . . .
Ma Benedetti Michelangeli lo pregò di eseguire semplicemente la sua "Vola Vola", quel canto popolare dell'Abruzzo, che tanto lo caratterizzava, e che faceva ben parte del suo repertorio e delle sue capacità espressive, senza andare a cercare cose strane, difficili da valorizzare, specie se armati solo di un'armonica . . .
Il secondo è costituito dalla frase stessa di Cianci sopra citata: Meglio cercare di ingrandire il piccolo che rischiare di rimpicciolire il grande. Cosa significa? Significa che è meglio e più conveniente rimanere entro il proprio ambito di capacità, cercando semmai di migliorare quello che si sa fare bene, anziché cercare di fare cose troppo complicate e non rispondenti alle nostre caratteristiche ed al nostro livello tecnico e musicale. Una volta, nelle nostre campagne, a quelli che volevano parlare "difficile" per attirare l'attenzione, e non ci riuscivano, pronunciando solo strafalcioni, si diceva: "Parla come t'ha insegnato la tu' mamma . . .!"
Insomma, l'idea di avere una storia da raccontare e il ricordo del grandissimo Arturo Benedetti Michelangeli, quindi , rispettivamente, Ben e Cristian, mi hanno indotto a raccontare quello che sto per dirvi; e credo di aver creato sufficienti aspettative.
Una piccola premessa per inquadrare bene la storia nel suo contesto temporale: Benedetti Michelangeli era nato nel 1920; la storia inizia alla prima metà degli anno '60, quando Benedetti Michelangeli era un distinto (ma un aggettivo non basta) quarantenne, nel pieno della sua fama, ed io un adolescente che faceva le magistrali. Ero stato contagiato da due amici con i quali trascorrevo l'estate, dopo che la scuola era finita, e mi era venuta una grande passione per la musica classica, ma in particolare per i maestri Arturo Toscanini e Arturo Benedetti Michelangeli. Del fatto che si chiamassero entrambi Arturo me ne sto rendendo conto solo ora, e trovo la cosa alquanto strana, direi cabalistica. Avevo una serie dei loro 33 giri, custoditi gelosamente in un cassetto di un canterano, in camera mia e ricordo la delicatezza e l'attenzione che usavo nell'aprire e nel chiudere quel cassetto, per non scompaginare i dischi.
Quando Arturo Benedetti Michelangeli aprì la scuola di perfezionamento per pianisti, ad Arezzo, a Palazzo Pretorio, negli anni '63- '64- 65, in quel periodo lì, il nostro passatempo, il mio e dei miei due amici, pomeridiano era quello di percorrere in sù ed in giù Corso Italia in attesa di incontrare e di vedere il pianista che si recava, verso le 17, a fare le sue lezioni. Un giorno di questi, mentre sorseggiavo un cappuccino al bar Giommoni, proprio in Corso Italia, mi trovai gomito a gomito con un tipo coi baffetti alla Clark Gable, i capelli lisci e imbrillantinati pettinati all'indietro, un immancabile maglione scuro col collo alto . . . Non potete immaginare quale fu l'emozione: era la visione di Dio . . Alzai lo sguardo e riuscii a non svenire; mi venne di fare una sorta di inchino col capo ed ebbi la forza di pronunciare persino una parola: "Maestro . . ." dissi a capo chino. Lui, che non era certo un estroverso, e che era solito rifiutare persino gli applausi, rimandandoli agli autori della musica che aveva eseguito, mi guardò ed accennò ad una sorta di sorriso.
Finiti gli stages pianistici, ogni anno alcuni dei partecipanti si esibivano in concerti ai quali partecipavano varie classi di studenti. Quell'anno toccò anche alla mia classe e fummo invitati ad assistere al concerto di un duo pianistico composto da un italiano e da una giovane e bella giapponese: il duo pianistico Ennio Pastorino e An Li Pang; mi viene la pelle d'oca a scrivere queste cose ed a ricordarle. Ho detto "una bella giapponese"; non lo so se era bella, perché per me lo sarebbe stata in ogni caso, per come suonava. Fu una di quelle esperienze che ti marchiano in maniera indelebile e che non dimentichi più nella vita. I due allievi di Arturo Benedetti Michelangeli, freschi freschi del corso di aggiornamento a cui avevano appena partecipato, suonarono da dei, e l'emozione fu tanta e tale che ancora ricordo quel concerto, il posto dove ero seduto, la stanza, l'aria che si respirava. Fu bellissimo.
Saltiamo quindi a venticinque anni dopo, agli anni '80, quasi alla fine della storia, esattamente fine anni '80, primi anni'90, non ricordo esattamente, ma ho lavorato a Stia dall'88 al '91; ero il responsabile dell'ufficio postale e mi cascò l'occhio su un bollettino di conto corrente appena pagato da un cliente sconosciuto, distinto, certamente non di Stia, che aveva appena finito l'operazione.
"Eseguito da Ennio Pastorino"
Eseguito da chi?
"Mi scusi . . . può togliermi una curiosità, lei, per caso, è un pianista?"
Tutto poteva corrispondere; il fatto dell'età, il fatto che era una faccia nuova, il fatto che alle terme d'estate si tenevano vari concerti . . .
"Sì, certo" rispose sorpreso; "lei come lo sa?" Beh, dovetti raccontargli tutta la storia e nel raccontargliela mi venivano le lacrime agli occhi dalla gioia. E poi:
"E la bella pianista che suonò quel giorno con lei?"
"Adesso è mia moglie . . .!"
La storia, cari amici, potrebbe essere finita qua, ma purtroppo non è così, perchè andando a cercare qualcosa di loro col motore di ricerca, al preciso scopo di vedere come si scrive "An Li Pang", in quanto non ero sicuro di ricordare bene quel nome, ho scoperto che Ennio Pastorino è morto a Reggio Emilia il 30 settembre del 2011, all'età di 76 anni, lasciando la moglie e due figlie ed alcuni nipoti, e che il duo si è pertanto disciolto . . . e non ditemi che l'armonica non porta a particolari riflessioni.
Chiedo scusa per le mie continue divagazioni.
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da KohaiHarp » mercoledì 6 giugno 2012, 19:50

..beh...è comunque una gran storia da raccontare! Mi piacerebbe un giorno averne una così anch'io! :)
...e che poi non si dica che il "destino" non esiste...!
Ben

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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da CCristian » mercoledì 6 giugno 2012, 23:07

Manxcat ha scritto:...
Chiedo scusa per le mie continue divagazioni.
Carlo
Beh, queste divagazioni vale proprio la pena leggerle; anzi tanto per citare e un po' adattare a noi, direi:
"...una buona storia vale più di una vecchia armonica"
Ciao
CCristian
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Re: Brani che ci coinvolgano . . . come dice Cristian.

Messaggio da dario79 » mercoledì 27 giugno 2012, 11:18

Manxcat ha scritto: . Sì. sì, per carità, bravi, bravissimi, tutti, specie per una volta, per curiosità, ma bravo è un conto, grande un altro conto . . . . E spesso grande è semplice, senza nulla di stupefacente, non si capisce nemmeno il perché sia così grande e così emozionante, ma lo è . . . .!

Carlo
Infatti, senza aggiungere altro .... grande Carlo (e non sono il solo ad averlo detto con cognizione di causa) :wink:
Dario
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