"Poeti dell'armonica"

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"Poeti dell'armonica"
Scritto da Luisiccu on 13-Ott-05, 11:18 AM (GMT)
Essere o non essere…
Ci eravamo lasciati all’uscita del negozio di strumenti musicali...
Essere o non essere, questo è il dilemma: E’ un giocattolo o uno strumento musicale? Mi rigiro fra le mani la Marine Band della Honher chiuso nella mia stanza e non oso metterci bocca. Ho resistito alla tentazione di suonarla dal rivenditore e per strada. E’ un giocattolo o uno strumento musicale? Timidamente cerco le prime note. Non male, non male - mi dico. Non tremola, è vero, ma… il suono è bello… bellissimo. Caldo e nello stesso tempo, squillante, insinuante, provocatorio. E’ uno strumento musicale mi ripeto per farmi coraggio. Attacco “Tom Dooley” e poi…e poi…e poi... Insomma non la smetto più. Riprendo fiato per correre da F. E’ un amico appena più giovane di me che crede di potersi guadagnare da vivere facendo il barbiere. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e… i clienti. Mai troppo numerosi e troppo insistenti. Ampio spazio quindi al mandolino tra un insaponata e l’altra. Voglio fagli vedere il “dieci fori” prodigioso e provare un duetto. I clienti girano al largo e così attacchiamo un fantastico (per noi!) “Fenesta che lucive…”. Ci facciamo i complementi, che… Se aspettiamo quelli degli altri… campa cavallino che l’erba cresce. Poi ricominciamo da capo con altri motivi. E’ stato amore grande con la Marine Band. Grandissimo. Non l’ho mai sentita dura o difficile da suonare. Forse perché venivo da uno strumento, la Bravi Alpini; che quanto a richiesta di fiato e d’altro era piuttosto pretenziosa. Anche suonare a nota singola a labbra corrugate non era più tanto noioso specialmente quando la mancanza di clienti da F. consentiva strabilianti (per noi, ovviamente, per noi! Non scaldarti!) duetti. Vibrati, effetti vari inventati o imitati nell’ascolto dei “maghi”. Attenzione al suono alla respirazione, al moto della lingua e della gola… Ma, presto, F. passa dalle forbici e dal rasoio all’elettronica. E mi riprende l’antico vizio, l’antico ghiribizzo di suonare con la tecnica del tongue blocking e accompagnamento come, l’arcaico vizio di suonare con i bassi a destra. Le esecuzioni diventano di nuovo intime. Unica ascoltatrice mia madre. Che pazienza!!! Che pazienza!!! Mio padre più fortunato, lavorando in campagna, godeva della pace e del silenzio dei campi. Mio fratello e mia sorella ai primi accenni, guadagnavano velocemente l’uscita di casa.
La musica, che la mia generazione andava ascoltando e godendo, non era più quella della grande tradizione locale o nazionale. I suonatori di launeddas, di organetto e di armonica, sempre più rari. I pochi rimasti, a vivacchiare con i primi gruppi folkloristici, che timidamente giravano di paese in paese, per le sagre. Arrivava la musica americana, il rock and roll, Elvis Presley… I giradischi o, come si diceva allora, i grammofoni, ancora per pochi privilegiati. Facevano girare i primi quarantacinque giri. Avere un giradischi e un disco appena uscito era come avere l’ultimo modello di telefonino insieme al lettore Mp3 ultimo grido. Il bar del centro, “s’offelleria”, da un grammofono gracchiante trasmetteva gli ultimi arrivi. L’ amplificatore era ancora quello della Geloso con due coni a fungere da casse acustiche ancora da venire. Alta fedeltà? E che era? La storia di un marito estremamente fedele? Comparve la TV in bianco e nero con le finali del Festival di Sanremo e le serate di varietà. Nei cinema i film musicali dei Claudio Villa, Tajoli… a riverdire antiche tradizioni liriche. Si passava l’intero pomeriggio dentro il cinema a risentire quel passaggio di armonica nella scena tal dei tali di quel tale film Western. Comparve il Juke Box. Non più passeggiate avanti e indietro lungo la strada salotto del paese ma assemblea permanente davanti al magico contenitore. Cinquanta lire ad esecuzione. Il portafoglio collettivo che rapidamente virava verso il verde profondo. Le orecchia tese a carpire tutti passaggi. Il cervello a memorizzare e tesorizzare parole e musica. Si cominciava purtroppo a cantare di meno ed ad ascoltare di più. A fare i critici musicali più che i cantanti e i suonatori. A essere meno partecipi e più spettatori. Fenomeno destinato a crescere sempre di più, sino a nostri giorni. E’ sempre più raro il canto spontaneo e popolare e sempre più tutto è costruito e professionalizzato.
La Marine mi faceva compagnia nei momenti delle malinconie e delle gioie giovanili. Andavamo insieme alle festicciole fra amici e in campagna. Io ci mettevo il fiato e la buona volontà. Lei ci metteva il suo suono e la sua armonia, il canto. Ci capitò di misurarci con il pastore che suonava in modo straordinario il piffero costruito con le sue mani con la canna del fiume là vicino. Il duetto non fu molto brillante. Ignoravamo la musica e la costruzione super artigianale del flauto, evidentemente non permetteva un’accordatura che consentisse di fare coppia con la mia Marine in C. Insomma ognuno per i fatti suoi e… la musica anche. Ci divertimmo però. Il pastore ci preconizzò un successo travolgente, ma… Era un buontempone.
Che importa.
Se suoni con il cuore
E ti pare di essere un maestro
e un poeta.
E senti l’ancia vibrare
e trasformarsi in canto.
E la smorzi come in sussurro
e ti pare che palpiti.
Che importa
Se non sei
Un mago.
Nonostante il tuo impegno
Nonostante il tuo estro
Nonostante il tuo sentire
Ci parli
Ascolti.
Suoni l’armonica
Questo basta
Che importa il resto.
La Marine era e resta la mia armonica preferita. Pur consapevole dei suoi limiti e dei suoi difetti. Ma tu non hai difetti? Non strapazzarla troppo perché altrimenti si infuria, si gonfia e ti morde le labbra. Anche se è proprio allora che dà il meglio.
Nel frattempo riuscito a coagulare qualche soldo ho provato altre armoniche, comprese la prima con il corpo in plastica, la Golden Melody. Altro suono. Più cupo e nello stesso tempo più delicato con le ance che sembra ti accarezzino. E poi la “piccolo”, un gioiellino, duro da suonare ma magico, date le dimensioni. E poi altre armoniche sempre della Honher. Continuavo a suonare con l’accompagnamento. Del resto se non hai nessuno a farti da spalla e a cui fare da spalla…
Alcune note mi erano proibite. Un compagno di studi che suonava la cromatica, mi disse che la dieci fori non consentiva di suonare alcune note. Quelle che nel pianoforte corrispondono ai tasti neri. Conseguenza: non si possono suonare alcuni brani. Nella realtà su questo punto si sbagliava. Ho acquistato la cromatica. Cercavo però di suonarla con la stessa tecnica della diatonica. Ovviamente con scarsi risultati. Ricevuti dall’amico i suggerimenti di base ci provai di nuovo. Fatica inutile. Per me era troppo cerebrale. Non eravamo in sintonia. Torno alle mie armoniche. Torno al mio amore. Torno a Marine. Colpo di fortuna. Incontro finalmente un maestro di musica. E’ un maestro di banda. Mi insegna i fondamentali e a suonare il sassofono. Magnifico strumento. Per esercitarmi devo barricarmi in stanze isolate in campagna. In compenso finisco in banda musicale. Un’esperienza straordinaria. Umanità varia ricca di sfaccettature. Momenti di grande intensità vissuti insieme. Anche grandi strumentisti. Ma il tempo è sempre più tiranno. La giovinezza sfuma verso la maturità. Il sax non si può portare nel taschino e neppure in tasca. E’ poco confidenziale. Necessità di allenamento quotidiano intenso e prolungato… Insomma il sax alto riposto in custodia si ritaglia una posto nell’albo dei ricordi. Perdo anche confidenza con l’armonica. Ci sono impegni pressanti. Lavoro. Famiglia. Non ci sono amici con cui suonare e per cui suonare. Le occasioni sono sempre più rare e fugaci. Anche io tendo a divenire un “ascoltatore”. Qualche nuovo acquisto, sempre più raro. Ogni tanto la manutenzione degli strumenti. Riemergono i ricordi e la voglia di suonare. Sino a quando digitando le parole magiche, “armonica a bocca” su INTERNET finisco in questo sito. Sbalordisco. E’ un sito straordinario. Gestito con passione e amore, e si vede. Porta un metodo gratuito di apprendimento veramente notevole. Ha varie sezioni in cui si hanno notizie, informazioni, suggerimenti di grande spessore. Ci sono i brani di grandi armonicisti. Notizie storiche. Discografia. Istruzioni per la manutenzione dello strumento. Forum. News. Collegamenti con siti nazionali ed internazionali. Pareri sulle armoniche. Insomma una ricchezza persino sfrontata. Soprattutto, come ho occasione di constatare, a disposizione di tutti gli armonicisti. Bravi e meno bravi. Principianti, dilettanti, professionisti, maghi dello strumento. Ne divento un assiduo frequentatore. Mi specchio nelle osservazioni e nei suggerimenti di bravi, anzi ottimi esecutori. Evidenzio le mie pecche, i miei difetti. Scopro che suono l’armonica al rovescio. Scopro che suono ed ho suonato con tecniche diverse senza saperlo. Che quando suonavo e suono con le note singole (poco) a labbra corrugate suonavo e suono le note in bending senza rendermene conto. Scopro che ci sono suonatori e quindi musicisti straordinari. Scopro di essere finito in un sito in cui prevalgono i suonatori Blues ma che non storcono il naso se ci finisce altra musica. Ricomincio a suonare più spesso (non spessissimo). Conosco e comincio a suonare armoniche di altre marche (Tombo, Suzuki, Hering) di grande qualità se non migliori rispetto alle Honher. Ho conferma che il nostro piccolo strumento è grande, grande, grande… grande… e ancora più grande. Ho certezza che ci sono appassionati molto più appassionati di me. Ne sono quasi invidioso…
Qualche mese fa bazzicando per un negozio di strumenti musicali ho di chiesto un’armonica economica da portare sempre in macchina. Insieme alla Traveller della Honher con corpo in plastica mi hanno messo sotto il naso la magica Marine Band. Il vecchio modello. Ho fatto l’indifferente e perfidamente me la sono portata via ad un prezzo stracciato…
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 Elenco Risposte

RE: Poeti dell'armonica, gdfblues58, 29-Set-06, (1)
RE: Poeti dell'armonica, Luisiccu, 05-Ott-06, (2)

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Messaggi in questo argomento

1. "RE: Poeti dell'armonica"
Scritto da gdfblues58 Clicca su on 29-Set-06, 05:33 AM (GMT)
ciao caro armonicista anchio nutro una enorme passione per qusto strumento e anche io sono sardo ,anche se suono blues apprezzo e mi faccio incuriosire da tutti i talenti musicali come te anche suonando e avendo basi musicali differenti,percio non mi dispiacerebbe se capitasse di incontrarci per scambiare eperienze e magari suonare qualcosa quindi quando vuoi sono ben lieto di conoscerti ciao gdf tel 3402430538 cagliari
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2. "RE: Poeti dell'armonica"
Scritto da Luisiccu on 05-Ott-06, 06:35 PM (GMT)
gdfblues58, ti sei inserito nell’argomento sbagliato di "Poeti dell’armonica", del forum “Racconta le tue esperienze, buone o brutte che siano” ti rimando a quello giusto, con lo stesso titolo "Poeti dell’armonica" dove potrai leggere numerosi intevernti. Però intanto ti rispondo con la stessa risposta che troverai là.
Mi fa piacere sapere della tua passione dell’armonica. Mi fa piacere che tu sia sardo. Un poco di campanilismo non guasta. Non sono, putroppo, un talento musicale. Sono un appassionato di musica. Sono un dilettante del nostro amato strumento. Un innamorato perso dell’armonica. Putroppo non suono il blues. Suono in genere musica popolare, sarda e non solo sarda. Sulla musica popolare e la nostra armonica puoi leggere come la penso sul forum “Tutto cio che vi va di dire” argomento “Musica popolare e armonica” dove troverai anche altri interventi molto interessanti.
Come suono, lo potrai constatare ascoltando i demo presenti in questo sito alla voce “I vostri brani” in alto a sinistra nella Home page del sito. Sono in compagnia di esecutori ben più bravi di me. Potrai confrontarti con essi. Nella stessa sezione potrai chiedere di inserire tue esecuzioni per farle conoscere. Il nostro è un grande sito.
Non escludo di poterti incontrare visto che stai a Cagliari. Infatti abito in un paese vicinissimo al nostro capoluogo. Penso comunque tu debba continuare la ricerca di qualcuno dei gruppi Blues che in Sardegna ci sono sicuramente. Forse anche a Cagliari.
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