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Eppure ci può essere anche altro

Inviato: venerdì 18 agosto 2023, 19:22
da Luisiccu
Eppure ci può essere anche altro e magari è anche meglio.
Confesso candidamente di non ricordare di essere, qualche volta, andato in giro il giorno di ferragosto: campagna, montagna, mare o altrove.
Il giorno dopo: qualche volta. Ho sempre preferito stare a casa. Convinto e sicuro di ottenere il massimo del conforto fisico e spirituale. Insomma niente di stravolgente ma ricerca di pace per me e per chi mi sta e mi stava vicino.
Mi è capitato di convincere anche amici e conoscenti a seguire questa filosofia che spesso ne hanno fatto anche loro scelta di vita,
Mi rendo conto che questo è più facile da realizzare in ambito di comunità di piccole dimensioni non in grandi e assillanti città. Però neanche in queste è impossibile.
Mi trovo da qualche mese in quel di Ovodda paese natale della mia defunta moglie. Non raggiunge i 2000 abitanti ed il giorno di ferragosto ancora più deserta. Non mi sono mancate le occasioni per far pace con gli altri e con me stesso.

E’ stato bello ricordarsi con piena consapevolezza che si celebrava la festa dell’Assunta che da queste parti non è solo tentativo di scappare dal mondo e dai problemi quotidiani cercando freneticamente il chiasso e lo stordimento.
E’ stato bello seguire la processione in cui ancora si canta il rosario in sardo. In questo caso in sardo barbaricino non nel mio sardo campidanese.
E’ stato bello ascoltare i Gosos (= laudi) della Madonna Assunta in sardo barbaricino che profumano di antico e di profondo sentire. Canti la cui origine si perde nella notte dei tempi e che nella struttura attuale si pensa siano stati introdotti dagli Spagnoli durante il periodo del loro dominio in Sardegna.
E’ stato bello ascoltare gli stessi Gosos dal popolo, al rientro della processione nella piccola chiesetta.
E’ stato bello fermarsi a chiacchierare con la gente al termine del tutto ...

Me ne sono tornato a casa sereno e pervaso dalla bellezza delle cose normali.
Ho tirato fuori l’armonica ed ho tentato di darle vita cercando di suonare i Gosos pur consapevole che non era facile ripercorrere emozioni e sensazioni
In allegato trovate il testo con traduzione a fronte che è stato in parte seguito nel canto del popolo.
La registrazione improvvisata con modesti mezzi del canto dei Gosos del popolo in processione e in chiesa
La versione del coro di Ovodda “Zente Sarda”
La mia versione con una diatonica Tombo Lee Oskar in LA.

Buone vacanze in serenità