Leggere le note sul pentagramma è importante?

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daniel
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Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da daniel » giovedì 18 dicembre 2008, 11:55

è importante saperlo leggere??Io trovo molta difficoltà..prfesisco le tablature(se cosi si chiamano)...inoltre si vendono spartiti cn tablature, o solo con pentagaramma???


ToTheBones
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da ToTheBones » giovedì 18 dicembre 2008, 12:22

Tablature on line ne trovi a volontà, per esempio puoi provare harptabs.com e tanti altri.
Per quanto riguarda la "necessarietà" di saper leggere gli spartiti, ci sono teorie diverse in merito. Personalmente sono dell'idea che (potendo) sarebbe meglio saper leggere gli spartiti (e io non sono capace, accidenti!). Comunque puoi suonare decentemente anche senza conoscerli (anche questo non è il mio caso, ma ho potuto constatare che è così). Per livelli "alti" invece credo che la conoscenza delle partiture sia fondamentale. Questa è la mia opinione personale.
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Nicola
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Nicola » giovedì 18 dicembre 2008, 14:30

Dipende, ci sono due distinzioni da fare: armonica diatonica e armonica cromatica.
Se suoni la cromatica ti conviene sapere la teoria musicale ed essere capace di leggere le spartiture perchè, essendo usata spesso nella classica o nel jazz, ti trovi di fronte a melodie obbligatorie, sulle quali puoi improvvisare, ma sempre rimanendo entro certi limiti.
Con la diatonica invece il discorso è diverso: la teoria musicale non è per niente fondamentale (moltissimi diatonici non conoscono la musica, un esempio per tutti è L'Armonicista italiano per eccellenza, Fabio Treves). Inoltre non è necessario saper leggere il pentagramma, perchè appunto non devi imparare melodie difficili ed elaborate tipiche della musica classica. Inoltre la diatonica si usa principalmente improvvisando (vedi country e blues), dove non serve lo spartito.
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da daniel » giovedì 18 dicembre 2008, 16:48

Grazie..io uso la diatonica..
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da cattagnus » giovedì 18 dicembre 2008, 19:28

scusate se mi intrometto, ma volevo chiedere una cosa a Nicola:
in che senso Treves non conosce la musica?
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Nicola » giovedì 18 dicembre 2008, 20:08

Mi ha detto che non sa leggere uno spartito, non conosce le posizioni (sa solo che bisogna suonare 4 tonalità sopra al brano, ma se gli chiedi cos'è la terza posizione non lo sa) e cose del genere...e non sa nemmeno cosa siano gli overbends...
Con questo non voglio dire "poveraccio, non sa niente" e sfatare così un mito, anzi! Io lo ammiro doppiamente perchè riesce a fare quello che fa anche con questi "limiti".
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da cattagnus » sabato 20 dicembre 2008, 13:18

sinceramente non lo avrei mai detto... :roll: anche perchè da quello che avevo capito lui non ha iniziato con l' armonica, ma con la chitarra (da quello che mi pare di aver capito, poi correggetemi subito se sbaglio), e dovrebbe aver provato anche un po' col sax.
Alla fine questa è un altra prova della tesi di quelli che sostengono che conoscere la musica è importante ma non necessario... :roll:
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Nicola » sabato 20 dicembre 2008, 14:26

Si, ha iniziato con la chitarra ma ha mollato subito per dedicarsi all'armonica. Comunque ce ne sono tante di prove a sostegno di quella tesi, Jimi Hendrix tra tutti
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da gabryblues82 » sabato 20 dicembre 2008, 15:01

secondo me più che conoscere la musica occorre sapersi "orientare" su un altro strumento.personalmente suono la chitarrada una decina d'anni ed è cmq il mio strumento principale. poi mi sono messo a suonare l'armonica perchè mi è sempre piaciuta, ed è cmq un strumento mooolto complesse che ti aiuta a capire certe cose sul fraseggio. cmq suonare già un strumento può aiutare molto di più che studiare la teoria. riesci a vedere subito la praticità dei concetti, e riesci ad orientarti di più, non solo appunto la "teoria" dei concetti.

:D :D :D :D
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komeda
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da komeda » martedì 23 dicembre 2008, 23:12

Nicola ha scritto:Dipende, ci sono due distinzioni da fare: armonica diatonica e armonica cromatica.
Se suoni la cromatica ti conviene sapere la teoria musicale ed essere capace di leggere le spartiture perchè, essendo usata spesso nella classica o nel jazz, ti trovi di fronte a melodie obbligatorie, sulle quali puoi improvvisare, ma sempre rimanendo entro certi limiti.
Con la diatonica invece il discorso è diverso: la teoria musicale non è per niente fondamentale (moltissimi diatonici non conoscono la musica, un esempio per tutti è L'Armonicista italiano per eccellenza, Fabio Treves). Inoltre non è necessario saper leggere il pentagramma, perchè appunto non devi imparare melodie difficili ed elaborate tipiche della musica classica. Inoltre la diatonica si usa principalmente improvvisando (vedi country e blues), dove non serve lo spartito.
Nicola ha scritto: Con la diatonica invece il discorso è diverso: la teoria musicale non è per niente fondamentale..
Quindi insomma, la diatonica è per barboni? :mrgreen:
eheh..scusa ma non capisco il senso di quanto scrivi..come se la cromatica fosse destinata ai musicisti intellettuali e invece la diatonica fatta apposta per analfabeti musicali.. :-)
..scherzi a parte, se uno vuole fare jazz (che è improvvisazione, ma questo non significa che non serve conoscere la teoria..), può farlo fischiettando, con la voce, col pianoforte, con la diatonica, con la cromatica, ecc.. ecc..
Sono convinto che conoscere la Teoria musicale non possa fare altro che bene, a me serve tantissimo. Anzi, secondo me, se uno vuole impegnarsi, permette di andare molto più lontano di quanto non si possa fare andando ad orecchio (tralasciando i casi eccezionali di qualche grande jazzista che non sapeva leggere la musica, ma appunto sono eccezioni..).

E' consigliabile studiare la teoria musicale? secondo me SI ! ..in ogni caso e a prescindere dallo strumento che si usa!

(..il consiglio è ancora più forte se a chiederlo è uno molto giovane, dato che a scuola non ti insegnano a leggere e pensare la musica, perchè da noi in Italia la musica nelle scuole è semplicemente ignorata, quando in un paese civile saper leggere la musica dovrebbe essere una cosa del tutto normale..).

Per il discorso "distinzione tra armoniche per il blues e armoniche per il jazz" invito a leggere questo divertente e illuminante articolo di Leonardo Triassi:

https://www.doctorharp.it/home/articoli_011015.html

:-)

Ciao,
K.
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Nicola
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Nicola » martedì 23 dicembre 2008, 23:46

No no un attimo, hai travisato il mio messaggio e mi scuso se mi sono spiegato male. Non ho mai detto che la diatonica è per barboni nè ho mai sconsigliato di imparare la teoria musicale: tanto per confutare queste due tue supposizioni, io suono la diatonica (non ritenendomi un barbone) e sto studiando la teoria musicale. Studio la teoria musicale perchè so che ti avvantaggia nella musica. Però ti sfido a dirmi che suonare con la cromatica o con la diatonica, senza basi musicali, è la stessa cosa! La diatonica appunto per la sua accordatura ti permette di non stonare più di tanto e quindi, con un po' di orecchio, di suonare quanto ti pare. Prova a suonare la cromatica senza basi musicali, senza sapere la scala di La se si suona in un brano in La...dai, non puoi mettermi le due cose sullo stesso piano! Dico questo proprio alla base dell'esperienza, ho suonato la cromatica per molti anni prima di dedicarmi alla diatonica: con la cromatica seguivo gli spartiti e l'improvvisazione era un tabù, con la diatonica dopo qualche mese di pratica suonavo già in un gruppo!
Per quanto riguarda le armoniche per il blues e il jazz: Mario Bartoli fa blues con la cromatica, Howard Levy fa jazz con la diatonica, lo so benissimo questo. Tranne questi rarissimi esempi, quanti altri fanno blues con la cromatica e jazz con la diatonica? Inoltre, vuoi dirmi che gli effetti che si possono fare con la diatonica sono gli stessi che si possono fare con la cromatica? Nella classica e nel jazz vige la nota precisa, non puoi metterci dentro bending "a manetta" come si fa nel blues...per questo le diverse armoniche sono predisposte per diversi generi musicali...ovvio che si può suonare tutto con tutto, ma chi di noi è Howard Levy?
Dal tuo post vedo che hai capito che io sconsiglio la teoria musicale, visto che ripeti questo concetto spesso...ripeto che non ho mai detto niente di simile, anzi...
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da komeda » mercoledì 24 dicembre 2008, 1:07

Nicola ha scritto:No no un attimo, hai travisato il mio messaggio e mi scuso se mi sono spiegato male. Non ho mai detto che la diatonica è per barboni nè ho mai sconsigliato di imparare la teoria musicale: tanto per confutare queste due tue supposizioni, io suono la diatonica (non ritenendomi un barbone) e sto studiando la teoria musicale. Studio la teoria musicale perchè so che ti avvantaggia nella musica. Però ti sfido a dirmi che suonare con la cromatica o con la diatonica, senza basi musicali, è la stessa cosa! La diatonica appunto per la sua accordatura ti permette di non stonare più di tanto e quindi, con un po' di orecchio, di suonare quanto ti pare. Prova a suonare la cromatica senza basi musicali, senza sapere la scala di La se si suona in un brano in La...dai, non puoi mettermi le due cose sullo stesso piano! Dico questo proprio alla base dell'esperienza, ho suonato la cromatica per molti anni prima di dedicarmi alla diatonica: con la cromatica seguivo gli spartiti e l'improvvisazione era un tabù, con la diatonica dopo qualche mese di pratica suonavo già in un gruppo!
Si è vero quello che dici, con la diatonica ci si diverte fin da subito.. ma se uno vuole andare un po' più in là dei soliti riffs in seconda posizione, allora anche per suonare una scala di LA su una armonica diatonica in DO bisogna è utile conoscere qualcosa di teoria..., ma anche solo per svincolarsi dalla solita seconda posizione..
Nella classica e nel jazz vige la nota precisa, non puoi metterci dentro bending "a manetta" come si fa nel blues...per questo le diverse armoniche sono predisposte per diversi generi musicali...
perchè? il bending io lo vedo innanzitutto come una tecnica per "aggiungere" alcune note che altrimenti mancherebbero, come l'overbending del resto. Quando serve, si fa..che sia blues, jazz o altro..se poi io suonando un bending faccio (non volutamente) una nota un po' sporca, come mi capita, è solo perchè non ho studiato abbastanza per farla pulita come le altre..
poi è vero che nel blues ci sono le blue notes, e si può usare il bending con quel glissando tipico, triste e dolce allo stesso tempo, ma è un altro discorso..
ovvio che si può suonare tutto con tutto, ma chi di noi è Howard Levy?
Levy è inarrivabile! ..ma appunto per questo c'è tantissimo da imparare da lui (stupendo Out of the Box! ..mi sto trascrivendo tutti i pezzi).
Ma come fa uno a provare a suonare nelle varie tonalità, se non sa cosa sono le tonalità? Io ci sto provando e mi accorgo che la teoria (e il pianoforte, quando suono ho sempre in mente la tastiera) mi torna molto utile..
Dal tuo post vedo che hai capito che io sconsiglio la teoria musicale, visto che ripeti questo concetto spesso...ripeto che non ho mai detto niente di simile, anzi...
..perfetto, allora alla fine siamo d'accordo :-)

ciao!
K.
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da corrado » mercoledì 24 dicembre 2008, 13:36

Figuriamoci se non ci metto del mio!!
Io leggo tutti i messaggi del forum(ho tempo ed una connessione internet 24 ore su 24 ad un costo fisso).
Spesso si leggono messaggi di appassionati che approcciano l'armonica da pochissimo tempo ma che poi si dimostrano preparatissimi in teoria musicale pur suonando l'armonica diatonica.
A me,cromatico, viene l'angoscia poichè,fervente sostenitore della assoluta e inderogabile necessità di conoscere la musica,il solfeggio e la capacità di leggere le partiture,non mi riesce di fare progressi significativi nonostante costante ed intensa applicazione.
Provo invidia(nel senso positivo del sentimento)per coloro che in modo naturale parlano di tonalità,posizioni,maggiore ,minore,quarte, quinte etc.etc.
Purtroppo i corsi che vengono offerti hanno durata di alcuni anni ed io non me lo posso permettere(sono già avanti di mio).
In merito all'annosa disputa fra diatonica e cromatica,il mio parere è questo:
sono entrambi strumenti molto difficili ciascuno dei quali ha le sue prerogative ed il suo particolare campo di utilizzo senza peraltro escludere casi di intreccio tra i generi.
Per entrambi gli strumenti,credo che per raggiungere livelli elevati(concerti od esibizioni in pubblico),sia indispensabile conoscere la teoria musicale fatte salve le poche eccezioni.
Studiate giovani,studiate,solo così potrete uscire dalla mediocrità.
Auguri a tutti di buon Natale.
Corrado.
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da pietro » mercoledì 24 dicembre 2008, 22:31

nicola ha scritto
Per quanto riguarda le armoniche per il blues e il jazz: Mario Bartoli fa blues con la cromatica, Howard Levy fa jazz con la diatonica, lo so benissimo questo. Tranne questi rarissimi esempi, quanti altri fanno blues con la cromatica e jazz con la diatonica?
Non so quanti facciano jazz con la diatonica,ma ti assicuro che gli armonicisti blues che usano la cromatica non sono pochi e neppure rari(george smith,little walter,wlliam clarke,rod piazza,kim wilson,mark hummel,rick estrin,dennis gruenling,helge talqvist etc etc.)
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Marta Ellis » martedì 6 gennaio 2009, 16:33

Uh Uh, si si, bello infervoratevi :-)
Sapete che vi dico, ultimamente, per quanto io sia enormemente grata di aver potuto studiare "la Musica" dal punto di vista tecnico, ultimamente mi ritrovo a pensare che questo mia conoscenza possa essere un freno.
Mi spiego: di tanto in tanto mi rendo conto che per quanto mi piacerebbe, io, di improvvisare, proprio non son capace, perchè nella mia testolina, tutto ciò che suono è già un precostituito o un qualcosa di già precedentemente memorizzato e legato alla mia "storia musicale".. e allora qui come la mettiamo?
Tutta questa "dogmatizzazione" ha inibito il mio estro?
Io son più dell'idea che in realtà son proprio io che manco di qualcosa..
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da sacquellovero » martedì 6 gennaio 2009, 17:47

ti dirò che quando ho cominciato a suonare l'armonica improvvisare mi riusciva del tutto impossibile, e pensavo fosse dovuto alla mia carenza in teoria musicale. In realtà ora mi accorgo che probabilmente tutti noi quando suoniamo non facciamo altro che ritrovare e unire insieme motivetti che abbiamo ascoltato e ci son subito passati di mente, e che rispondono a regole scritte della musica. Credo che nessuno di noi "ignoranti" della teoria musicale possa abbattere queste regole. Noi però non sappiamo riconoscerle, così come tantissimi grandi musicisti che magari, pur avendo improvvisato tantissime volte su una scala pentatonica, non hanno la minima idea di che cosa sia. Non credo proprio che la tua conoscenza delle regole musicali possa essere un limite, anzi! dovresti farci pieno affidamento, perchè bene o male tutta la musica nasce da lì.
Questo è almeno quello che ho capito in questi primi mesi di lezione, spero che Andrew non mi dia una bacchettata sulle dita la prossima volta che ci vediamo :mrgreen:
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da corrado » martedì 6 gennaio 2009, 18:14

Ciao Marta,bentornata.
Ovviamente le virgolette volevano togliere ogni significato negativo alla parola tra esse contenuta.
Ancora una volta non mi trovi daccordo sul fatto che la preparazione musicale possa creare remore all'espressione artistica.
Io sono dell'idea che un'ottima preparazione tecnico-teorica sia indispensabile per muoversi agevolmente tra le note.
Per raggiungere il massimo credo però che occorrano altre tre cose:la passione,il cuore e la fantasia.
La passione è il primo motore,il cuore distingue la musica dal rumore,la fantasia ti rende unica e inimitabile.
La fantasia è l'unica qualità innata e se non ce l'hai è un guaio.
Augurissimi.
Corrado.
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Andrew » martedì 6 gennaio 2009, 20:03

sacquellovero ha scritto:[...] spero che Andrew non mi dia una bacchettata sulle dita la prossima volta che ci vediamo :mrgreen:
No, no... Ma sto preparando un COMPITO IN CLASSE per il giorno dopo la fine delle vacanze!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Cmq è vero: alla fine improvvisare è riprodurre, adattandole al ritmo armonico del brano e modificandole secondo la nostra personalità artistica, una serie di riffs, ossia di frasi musicali che poco alla volta ci "restano" nel cuore. Ed è proprio questo che ci consente di cogliere un assolo suonato da "X" piuttosto che da "Y".
Fermo restando che purtroppo moltissime volte ci troviamo ad assistere ad improvvisazioni di funamboli piene zeppe di scale, scale, scale... tutte rigorosamente in velocità (se no non c'è gusto, no?) e tutte altrettanto rigorosamente prive della più piccola forma di poesia... :(
Ed il peggio è che sono quelli gli assoli dopo i quali si odono estasiati "Oh!" "Yeah!" "Wow!" e scrosci di applausi...
Ma un assolo di Charlie Parker o - più recente - di Keith Jarret ce lo avete presente? :wink:
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da Marta Ellis » mercoledì 7 gennaio 2009, 0:54

Mh, in realtà sono pienamente cosciente che senza la base conservatoriale che mi sono costruita negli anni probabilmente avrei impiegato il triplo del tempo ad approcciarmi ad uno strumento nuovo, ma devo ammettere che purtroppo di tanto intanto senza uno spartito mi sento un po' spersa..
Che poi, in realtà, a me le tablature indispettiscono moltissimo, tutti quei numerini e i più e i meno..
Ma sono portata a chiedermi se forse una scarsa preparazione musicale porti istintivamente a sviluppare quel "je ne sais qua" proprio dei grandi artisti (anche se a pensari bene, loro, di teoria, ne sanno a pacchi) :roll:
Non so, l'eterna disputa tra tecnicismo e istintività; che l'unica risposta sia davvero quella giusta misura e quel limite che un po' mi ricorda l'etica a cui anche Esiodo si rifaceva?
Traaaaack, la citazione colta :lol:
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Re: Leggere le note sul pentagramma è importante?

Messaggio da gabryblues82 » mercoledì 7 gennaio 2009, 14:30

come si è detto sopra la famosa disputa tra istintività e rigore....ma il problema secondo me sta a monte... ovvero nella didattica con cui si insegnano le cose... un buon maestro( e per maestro anche gli autodidatti ovvero i maestri di se stessi) crea buoni allievi e una buona mentalità con cui affrontare le cose... il problema delle scuole accademiche è sicuramente la troppa classicità e gli stessi maestri sono figli di quel sistema, quindi si crea un circolo vizioso o virtuoso a seconda dei casi. idealmente l'improvvisazione è la cosa più naturale del mondo... esistono popoli che senza nessuna conoscenza musicale improvvisano alla grande... molti bambini con un educazione musicale conscia e ben equlibrata improvvisano con una naturalezza innata... l'improvvisazione fa parte di noi, sia che avvenga instintivamente, sia che avvenga imparando dai grandi maestri.....
quindi proseguendo su questo filone sia il concetto di classifca degli strumenti ( chi suona il violino o l'oboe è un musicista colto mentree chi suona 'armonica o la chitarra elettrica è un povero sfigato... potrà farvi ridere ma nell'ambiente accademico si fanno ancora sti discorsi) che di genere musicale viene meno... sfido un jazzista o un diplomato al conservatorio farmi una canzone dei clash...ho visto gente leggere gli accordi su pentagramma di una canzone di battisti o de gregori... cosa secondo me inconcepibile... ecco poi a dove porta una educazione musicale troppo incentrata sulla vista invece che sull'orecchio....

prima si suona con l'orecchio e poi se si vuole con la vista...:-)
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