due domande

I primi passi, dubbi, domande e richieste.
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Camario
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due domande

Messaggio da Camario » sabato 18 febbraio 2012, 10:04

Ciao a tutti,
adesso che sono quasi due mesi che ho iniziato a suonare ho capito che non ho capito niente :shock: ....
mi spiego, ho imparato a suonare un pò di canzoncine scaricando i vari tab e dopo un primo periodo di soddisfazione perchè mi sembrava di essere sulla via giusta, ascoltando un pò di brani mi sono accorto che normalmente gli harmonicisti non è che la suonano proprio così, normalmente la usano più da accompagnamento, non nota per nota (non sono musicista e non so se sono i termini giusti, credo cmqe abbiate capito). quindi:
prima domanda: come si impara ad improvvisare/accompagnare/suonare sopra ad un brano?
seconda domanda: leggendo nel forum ho trovato un link:
http://www.youtube.com/watch?v=xM9FcVIZEOI
perchè quando lui fa 1 2 - 2 gli viene fuori un suono (molto blues) che se suono io sulla mia non viene furori :oops: ? sotto al video c'è scritto che la sua harmonica è in C, come la mia. Cambia il tipo di armonica o c'è una tecnica apposta?


fabio garelli
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Re: due domande

Messaggio da fabio garelli » sabato 18 febbraio 2012, 12:34

magari quello che ti sto x dire è una cazzata (sono solo 2 settimane che suono però seguo molto il forum e ho comprato il metodo triassi) secondo me se tu impari una canzoncina come la definisci tu, poi sopra alle singole note puoi metterci del tuo magari sullo stesso ritmo puoi eseguire dei trilli fra due note vicine, dare un po' di colore alle note, ecc, cioè dovresti fare tuo il modo di suonare il tuo strumento. se ti piace il blues ti consiglio di chiudere gli occhi prendere in mano la tua armonica, e far partire questa base, e vedrai che improvviserai anche bene, basta metterci un po' di impegno e crederci. non ti scoraggiare!!!!(http://doctorharp.it/home/midi/basi/sc.mid)
il secondo punto, magari nel video l'armonicista esegue dei bending cioè tira fuori delle note che non ci sono sull'armonica tipo i semitoni, in teoria nelle tablature dovrebbero essere distinti dalle note aspirate o soffiate normali, tramite qualche segno.
tutto qui!!!!!!
P.S. se vuoi non tenere conto di questa risposta, d'altro canto sono solo un paio di settimane che "suono" questo fantastico strumento!!!
Buona Giornata. Fabio =)
poche parole!!!!!BASTA parlare, risparmiamo fiato e dita per suonare il nostro gioiellino di 3x1x10!!!!BASTA CHIACCHIERE! SPEGNIAMO IL MONITOR E TORNIAMO A SUONARE, SIAMO TUTTI BUONI A PARLARE!
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Re: due domande

Messaggio da Glayardt » sabato 18 febbraio 2012, 17:11

Quel video è grandioso. Forse a te non esce lo stesso suono perché non prendi bene il secondo foro (SOLO il secondo foro).
Una volta che vai a tempo e riesci a fare gli spostamenti al quarto foro sei a cavallo.
Questione di ripeterlo. Se poi, provando solo il secondo, ti rendi conto che il suono è proprio diverso, controlla l'accordatura.
Comunque non mi sembra che lui usi i bending in questo video, più che altro credo sia sbagliata la sequenza iniziale che descivi tu.
Dovrebbe essere primo aspirato, secondo soffiato, secondo aspirato, quindi -1, 2, -2, -2 // -1, 2, -2 e via discorrendo, fino a quando non cambia e va prima al quarto aspirato e poi al quarto soffiato.
Spero sia comprensibile, ciao ciao.
Manxcat ha scritto: Cos'è il roaming svedese? E poi Lei, quando parla col Presidente si deve scappellare, capito?
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Re: due domande

Messaggio da giuguar » sabato 18 febbraio 2012, 22:42

Caro Camario e' tutto li... hai fatto due domande da un milione di euro ...

Saluti

Giulio

PS: comunque non cambiare armonica lei nonha nulla che non va, il suono blues devi tirarlo fuori tu, come? bo'!? cerca, e' dentro di te a qualche parte! :wink:
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Re: due domande

Messaggio da Camario » lunedì 20 febbraio 2012, 22:10

grazie mille per le risposte!
Sicuramente il modo di suonare fa la differenza quindi continuerò a provare.... :)

In effetti vedo che suonare le canzoni seguendo le partiture che si trovano su internet (e meno male che esiste, una volta quando non c'era internet non sarei riuscito a combinare nulla), non è per niente difficile. In effetti quello che è difficile è fare uscire un bel suono....

Ah, mi viene una terza domanda: sento spesso parlare di tenuta di una armonica. Cosa si intende con questo termine?
Io ho due armoniche e ho notato che con una non riesco a suonare le note singole. anche soffiando in un foro solo è come se ne suonassi due o tre insieme. Vuol dire che l'armonica non ha una buona tenuta?
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Re: due domande

Messaggio da Camario » lunedì 20 febbraio 2012, 22:12

giuguar ha scritto:C

PS: comunque non cambiare armonica lei nonha nulla che non va, il suono blues devi tirarlo fuori tu, come? bo'!? cerca, e' dentro di te a qualche parte! :wink:
la risposta è dentro di me, ma magri è sbagliata.... :wink:
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Re: due domande

Messaggio da giuguar » lunedì 20 febbraio 2012, 23:13

In alcune armoniche devi soffiare di piu per far uscire il suono di altre. Questa e' la tenuta all'aria. Non necessariamente e' un difetto anche se si riscontra di piu sulle armoniche di prezzo inferiore. E poi dipende anche da te ovviamente, metti in bocca ad uno bravo un'armonica sfiatata quello ti tira fuori ugualmente qualcosa di stratosferico rispetto a te che diventi paonazzo senza fiato :) ("te" ovviamente e' generico, mi ci metto anche io dentro!)
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Re: due domande

Messaggio da Stefano Andreotti » lunedì 20 febbraio 2012, 23:14

Camario ha scritto: Vuol dire che l'armonica non ha una buona tenuta?
No significa solo che è un problema di imboccatura.
Ipotizzo che potresti aver suonato di più con una delle due, e magari aveva anche i fori più larghi, ti sei abituato a tenere la bocca aperta in un certo modo e quando hai cambiato armonica con fori più piccoli o con le cover più "schiacciate" tendi a prendere più fori.

Di Gindick ti segnalo: http://www.youtube.com/watch?v=01c5u-RPvrY
che mostra come imboccare correttamente l'armonica ed ottenere un buon tono (abbassare il mento, alzare il dietro dell'armonica e stare rilassati).

Sempre sullo stresso argomento http://www.youtube.com/watch?v=K5Gcchw5rkM

e ti segnalo anche il successivo che spiega come sviluppare un buon vibrato:
http://www.youtube.com/watch?v=-pUqFV7T2dA

Il vibrato è proprio quel suond "blues" che Gindick ha quando suona il 2° aspirato quando parla del primo riff nel video che avevi segnalato:
http://www.youtube.com/watch?v=xM9FcVIZEOI

c'è molto di più per ottenere quel suono in realtà.
In settimana proverò a rispondere a tutte le domande che hai formulato, intanto ti posto la prima parte nel messaggio successivo.
Ultima modifica di Stefano Andreotti il martedì 21 febbraio 2012, 21:28, modificato 2 volte in totale.
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Re: due domande

Messaggio da Stefano Andreotti » lunedì 20 febbraio 2012, 23:26

Ciao Camario,
spero che qualcuno di più qualificato di me che frequenta il forum possa soddisfare le tue curiosità.
Tieni presente che la mia opinione al riguardo deriva dalla mia davvero modesta e scostante esperienza di principiante che da due anni a questa parte mi ha portato a tirar fuori dalle mie armoniche qualche nota scalcagnata a malapena. Non ho anni di diattica alle spalle, ma ritengo che la risposta ad entrambe le domande sia la seguente:
otterrai ciò che cerchi (un bel suono, un bel tono, l'abilità di jammare e di riprodurre quanto ascolti)
grazie ad uno studio metodico e costante nel corso tempo che prevede:
1) un ascolto attento di una grande quantità di materiale musicale (dischi, metodi, video, concerti);
2) la comprensione del contesto musicale in cui ci muoviamo quando suoniamo (tempo, senso del ritmo, sviluppo armonico, struttura del pezzo);
3) lo sviluppo dell'abilità di riprodurre fedelmente quanto hai ascoltato (sviluppo di tecniche e dell'orecchio musicale nonché l'importanza di suonare sulle basi o in gruppo e partecipare a delle jam session);
4) il dominio sulla propria impazienza. Si devono evitare inutili "fughe in avanti". Se non abbiamo ancora imparato bene a suonare una determinata parte di un esercizio,
non serve a nulla tentare di suonarlo per intero e male. Si prova un pezzettino allo volta finché saremo in grado di riprodurlo perfettamente, poi si passerà alla seconda frase e via dicendo fino alla fine dell'esercizio. Una volta imparato veramente sarà nostro. E si arriverà ad automatizzarlo (a volte si automatizzano anche gli errori, purtroppo...) e in una fase successiva anche ad elaborarlo, a personalizzarlo costruendo noi delle variazioni.
Cosicché a piccoli pezzetti alla volta, nel corso degli anni, avremo costruito il nostro arsenale comunicativo,
utile per suonare tanto i pezzi scritti da altri, quanto per liberare la nostra creatività ed espressività musicale (sempre ammesso che ne possediamo realmente una).
Bene. Questa è la risposta di quale dovrebbe essere l'atteggiamento ideale con cui andrebbe affrontato lo studio. Se non siamo disposti ad investire tanto tempo e ad impegnarci con queste modalità, dovremo ridimensionale le nostre aspettative, farcene una ragione e non lamentarci con gli altri e con noi stessi se non riusciamo ancora dopo due anni a suonare bene oh susanna.

Nel video che hai citato mi sembra che Gindick suoni una Special 20 in C, ma qualsiasi armonica professionale tu possieda se hai speso sui 20/25 euro andrà sicuramente bene (Marine Band, Harpmaster, Golden Melody, Lee Oscar).
E' curioso, vedere come, chi si è avvicinato da poco al mondo dell'armonica, tenda ad attribuire meriti o colpe per i suoni che ode allo strumento e non allo strumentista.
Se non suona bene un certo foro o fischia, la colpa è certamente dell'armonica che è rotta, se invece un armonicista suona bene in un video ed io no deve essere perchè ha un'armonica di qualità eccelsa. Ci siamo passati un po' tutti... :)
La realtà dei fatti è un'altra a cui sei arrivato anche tu:
qualsiasi frase musicale, o la più banale delle canzoncine tipo oh susanna, per essere suonate bene richiedono che l'armonicista abbia la padronanza di varie tecniche ed abilità musicali.

Queste costituiscono la base per poter suonare bene e per essere acquisite richiedono tanto ascolto, tanto studio, tanto esercizio. Ergo è necessari investirci tanto tempo per impadronirsene. Quanto? Pur essendo soggettivo il ritmo di apprendimento, dovremmo preventivare letteralmente, settimane, mesi o addirittura anni per ogni tecnica.
Idealmente non si finisce mai di imparare.
Purtroppo, che piaccia o meno quando si suona la tecnica è tutto, senza di essa non c'è musica semplicemente.
La tecnica è il "materiale di costruzione" con cui riusciamo a suonare bene, non importa che sia un esercizio, una canzone o un'improvvisazione.
L'apprendimento di un qualsiasi strumento musicale è del tipo "prove ed errori". Si avanza per approssimazioni ai modelli che studiamo. Si cerca di imitare i fraseggi, i lick, i riff, , si prova si sbaglia, si riprova, si risbaglia. Poi si fanno altri tentativi: va un po' meglio, poi si ritorna a sbagliare come all'inizio e ti chiedi come mai suoni peggio di una settimana fa :) Poi ti incaponisci e se non molli, provi e riprovi sbagli e riprovi sbagli e riprovi finché dai e dai viene! :)
Non c'è armonicista che non ci sia passato.
Rispetto al passato ora abbiamo degli ausili didattici di cui non hanno potuto giovarsi i primi armonicisti. L'offerta è davvero ampia:
metodi cartacei, video lezioni, filmati su you tube.
Sono utilissimi, se sono stati ben fatti, perché ci risparmiano ore di tentativi casuali, per scoprire da soli come ottenere un certo "effetto" armonicissimo e ci possono offrire una serie di esercizi disegnati appositamente per sviluppare quella particolare tecnica.
Tuttavia per acquisirla dobbiamo mettere in preventivo, come i primi armonicisti, centinaia di ore di studio. Non ci sono tricks, trucchi, trucchetti o scorciatoie di sorta.
Per il blues anche il più banale se vogliamo suonarlo bene dobbiamo mettere in preventivo di studiare letteralmente anni.
Camario ha scritto:come si impara ad improvvisare/accompagnare/suonare sopra ad un brano?
Fatto salvo quello che ho già scritto e da cui non si può prescindere (ed è un primo step),
una chiave è ascoltare tanta musica, tanta, tanta musica (con tanta attenzione) e provare a copiare piccole parti di brani suonati da altri, ispirarsi i grandi maestri del passato e del presente e rielaborare,
finché (analogamente all'apprendimento delle tecniche, che ci servono per suonare) interiorizziamo un nostro repertorio di frasi e con quello possiamo esprimerci quando improvvisiamo.
Più il nostro vocabolario è ricco, maggiore è la libertà che abbiamo di esprimerci.

Prima di dirti altro ti segnalo due metodi in inglese di David Barret uno sull'accompagnamento
http://www.melbay.com/product.asp?Produ ... e=20943BCD
e uno sull'improvvisazione blues:
http://www.melbay.com/product.asp?Produ ... e=21385BCD

Io però prima inizierei con qualche metodo di base per farmi un po' le ossa :) E qualche bella jam track per suonarci sopra quello che hai imparato :) (registrati e riascoltati: è una palestra formidabile).
Ultima modifica di Stefano Andreotti il martedì 21 febbraio 2012, 22:03, modificato 3 volte in totale.
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Re: due domande

Messaggio da Manxcat » martedì 21 febbraio 2012, 10:58

Stefano Andreotti ha scritto: Idealmente non si finisce mai di imparare.
Purtroppo, che piaccia o meno quando si suona la tecnica è tutto, senza di essa non c'è musica semplicemente.
Tutto giusto e tutto molto bello: grazie Stefano. Di tanto in tanto emergono pensieri che si pongono come pietre miliari nel sentiero del Forum, nella sua parte migliore. Oggi è la volta di Stefano, e non è la prima volta.
Voglio esprimere qualche riflessione in merito, per porre l'accento su alcune questioni, e per non lasciar cadere un argomento così importante e complesso. Vado in ordine sparso, perché gli input sono tanti e non riesco ad essere animato dal quel "dominio dell'impazienza" magistralmente evocato da Stefano.
Si sente tutta la serietà e l'impegno che Stefano mette nel suo percorso musicale, che lo porta a prendere coscienza delle difficoltà oggettive, quando si nutre una qualche ambizione; ed è giusto che sia così. Però non bisogna nemmeno esagerare, altrimenti si vanificano gli sforzi prima ancora di averli affrontati e, se è vero, come è vero, che "idealmente non si finisce mai di imparare" e che quindi è tutto relativo, credo che si debba anche avere la capacità di imparare ad apprezzare i propri progressi, a qualsiasi livello essi siano e non essere troppo severi e pretenziosi con se stessi.
Ho messo nella citazione anche la frase in cui Stefano asserisce l'imprescindibilità della tecnica: questo è fondamentale. Non si può essere scrittori senza la padronanza della lingua, in tutti i suoi aspetti, è chiaro; l'offerta di sussidi didattici di cui parla anche Stefano è tanta e tale che si arriva al dunque senza considerare l'iter che ogni esecutore ed ogni artista ha fatto per raggiungere quei livelli. Ci sembra tutto normale, scontato, facile, raggiungibile da chiunque, ma non è così. Ciascun musicista che si vede nei video ha alle spalle un percorso lunghissimo e difficile, di studio, di sacrifici e soprattutto di passione, senza la quale ogni traguardo è troppo lontano. Certamente stiamo parlando di chi può e deve nutrire ambizioni di riuscita, di giovani che vogliono cimentarsi con uno strumento musicale con un certo impegno e non di chi vuole imparare qualche piccolo brano per pura soddisfazione personale. E allora quando Stefano parla di un pezzettino alla volta e del conseguente passaggio alla face successiva c'è da chiedersi prima di tutto se si è in grado di automatizzarlo in tempi congrui, e qui abbiamo la prima selezione. Ciò attiene alla passione, al talento, a quanto si è motivati a quello studio metodico e costante di cui parla Stefano. Si è disponibili, o si è scelto l'armonica pensando ad uno strumento facile?
Inoltre, "ascoltare tanta, tanta musica" dice Stefano; giusto, ma dobbiamo anche capire che se ad un aspirante musicista glielo deve dire un altro di ascoltare la musica, non ci sono le basi di partenza. Manca la passione, manca la molla, manca la cameretta di un ragazzetto tappezzata da poster di armoniche e di armonicisti, di Bluesmen o di Chmel che suona le variazioni del Carnevale di Venezia.
E infine, attenzione: i tutorial degli altri che si fanno pubblicità su You Tube o su altri media possono esser d'aiuto, ma non bisogna farci troppo affidamento; come si impugna la racchetta , come si sta sugli sci, come si tengono i talloni a cavallo e come si imbocca un'armonica . . . .
Posto che su sette miliardi di esseri umani, tutti diversi tra loro, ci siano circa un milione di armonicisti, non se ne troverà due che imbocchino lo strumento nella stessa identica maniera, per il semplice fatto che entrano in gioco le labbra e la loro conformazione, la cavità orale, la dentatura, la grandezza della bocca e quant'altro. Dobbiamo pertanto, e non solo per quanto concerne l'imboccatura, abbandonare ogni forma di fondamentalismo tecnico, che spesso sfocia fino alla "ortodossia del principiante", e cercare nelle proprie capacità e nel proprio talento quelle regole di base e quella tecnica indispensabile per qualsiasi performance, soprattutto se si è giovani e si nutrono delle ambizioni di progressi e risultati, per arrivare ad essere armonicisti ed artisti. Se invece ci si diletta, per gioco (come nel caso mio) a passare un po' di tempo con un'armonica in bocca, allora va bene tutto, in ogni caso.
Statevi allegri e soffiate con fiducia, rilassati . . .
Carlo
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Re: due domande

Messaggio da robertoguido » martedì 21 febbraio 2012, 14:33

Carlo, bellissimo commento e soprattutto bellissima riflessione.

Se dovessi anche io scrivere un pensiero alla Baci Perugina aggiungerei "se non c'è passione non c'è musica ma solo note".

Detto questo ribadisco il mio approccio musicale (e che inevitabilmente riflette il mio stile di vita): datti un obbiettivo e perseguilo con passione ed amore, non è detto che tu lo raggiunga ma il percorso che farai, qualunque esso sia, ti darà le gratificazioni che cerchi.

Ciao a tutti!
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Re: due domande

Messaggio da Stefano Andreotti » martedì 21 febbraio 2012, 15:44

Ciao Carlo ti ringranzio per il tuo apprezzamento,
ed aggiungo che sono completamente d'accordo con il tuo pensiero.
Non sono neanch'io per il modello di studio addottato dall'Alfieri :),
né per agli assolutismi, ognuno deve trovare la propria strada, scegliersi i propri modelli
ed avere anche il coraggio di sbarazzarsene al più presto, superarli e trovare la propria imboccatura,
il proprio suono, la propria poetica.
Certo, lo studio dello strumento è difficile ed il percorso è lungo.
Sta a noi che possiamo contare (se ce l'abbiamo)
sulla nostra passione, automotivarci, trovando gli stimoli giusti che ci permettono di vincere i momenti di difficoltà e scoramento.
Sì! Dobbiamo diventare i nostri insegnanti (ne parlerò in seguito spero), lavorare sulle nostre debolezze, ma indipendentemente dalle motivazioni che ci spingono a suonare, non scordare mai la parte più importante:
Divertirsi.

Sì perché suonare, è divertente (e commovente, ed emozionante e...tutto quello che uno ha nel suo cuore quando suona)!
Quindi sì: rilassiamoci e soffiamo e/o aspiriamo nelle nostre armoniche con tranquillità, godendoci i suoni che ne sappiamo ricavare :)
Ultima modifica di Stefano Andreotti il martedì 21 febbraio 2012, 22:07, modificato 2 volte in totale.
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Re: due domande

Messaggio da Manxcat » martedì 21 febbraio 2012, 16:21

robertoguido ha scritto:
"se non c'è passione non c'è musica ma solo note".

. . . datti un obbiettivo e perseguilo con passione ed amore, non è detto che tu lo raggiunga . . .
Come si evince dal tuo pensiero, carissimo Roberto, la passione è "conditio sine qua non", ma, purtroppo non basta, da sola, a darti la certezza di raggiungere lo scopo . . .
Stefano Andreotti ha scritto:
non scordare mai la parte più importante:
Divertirsi.[/b]
Caro Stefano, cito solo una frase, per esempio, ma sono tutte bellissime parole, quelle che hai detto.
Carlo
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Re: due domande

Messaggio da Camario » giovedì 23 febbraio 2012, 10:47

grazie ancora per le risposte vermente esaustive. fa piacere vedere persone così disponibili e ben disposte a spiegare. Adesso mi leggerò con calma le risposte e mi vado a vedere i vari link.

Per il suono dell'armonica avevate proprio ragione, la seconda ha i fori più piccoli della prima e per quanto mi sforzo non riesco proprio a soffiare in un singolo foro, ci vuole allenamento....

Vorrei solo specificare alcuene cose visto che non mi sono presentato ufficilamente (so che nei forum di solito si fa così ma io oltre che di armonica sono principiante pure dei forum...)

Prima di tutto purtroppo non sono un ragazzino, ho sulle spalle oramai i miei 40 anni.
Da sempre ascolto molta musica e non ho mai inziato a suonare uno strumento perchè sapevo di non potergli dedicare la costanza necessaria. Adesso i miei impegni sono cambiati e dispongo di qualche oretta libera ed ho quindi deciso di iniziare.
Perchè suono uno strumento e perché l'armonica? Sono dell'idea che per capire bene la musica bisogna saper suonare uno strumento musicale (cosa che mi è appunto sempre mancata). Ho però sempre avuto la passione del ballo e questo mi ha dato una piccola infarinatura di cos'è un attacco, un tempo, ecc.
Ho poi scelto di suonare l'armonica semplicemente perchè mi piace. E' uno strumento romantico, discreto (nel senso che non è appariscente come altri strumenti), povero (in senso positivo) e quindi rispecchia in parte il mio carattere.


Grazie ancora delle risposte e spero di non stressarvi troppo con le mie domande, purtroppo sono fatto così. :wink:

Ciao e buone soffiate a tutti! :)
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Re: due domande

Messaggio da Manxcat » giovedì 23 febbraio 2012, 11:57

Camario ha scritto: Ho poi scelto di suonare l'armonica semplicemente perchè mi piace. E' uno strumento romantico, discreto (nel senso che non è appariscente come altri strumenti), povero (in senso positivo) e quindi rispecchia in parte il mio carattere.

Un famoso thread, iniziato da Dutch Schultz, un personaggio che, se fosse rimasto con noi, molto avrebbe potuto dare quale contributo alla dialettica del Forum, si intitola "Less is More"
https://www.doctorharp.it/forum3/viewtop ... ss+is+more
Quando parli di strumento "povero, in senso positivo" hai già detto tutto: rispecchia il tuo carattere, e, onestamente, anche il mio.
Camario ha scritto: Grazie ancora delle risposte e spero di non stressarvi troppo con le mie domande, purtroppo sono fatto così. :wink:
Chiedere è lecito, come si dice; rispondere, oltre che essere cortesia, non è affatto obbligatorio, quindi non preoccuparti più di tanto, e chiedi pure.
Saluti.
Carlo
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Re: due domande

Messaggio da Stefano Andreotti » giovedì 23 febbraio 2012, 12:09

Benvenuto a bordo
Camario ha scritto: Prima di tutto purtroppo non sono un ragazzino, ho sulle spalle oramai i miei 40 anni.
Non è mai troppo tardi per avvicinarsi all'armonica, siamo quasi coetanei, ho iniziato "tardi" anch'io come altri amici del forum.
Camario ha scritto: Da sempre ascolto molta musica...
e dispongo di qualche oretta libera ed ho quindi deciso di iniziare.
...
Ho poi scelto di suonare l'armonica semplicemente perchè mi piace.
Ottime premesse,
mantieni viva la voglia di divertirti suonando l'armonica
e torna a trovarci e a condividere, se vorrai, la tua musica.

Intanto sto lavorando alla seconda e terza parte del messaggio (improvvisazione ed accompagnamento) volevo, prima di postarle,
formulare i miei pensieri in modo coerente ed in un italiano comprensibile (non prometto niente, ma ci proverò).

Buona musica a te e a tutti gli amici del forum.
Un saluto a Carlo, vedo con piacere, che mi ha preceduto.
Stefano
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Re: due domande

Messaggio da Renato » giovedì 23 febbraio 2012, 22:16

Stefano Andreotti ha scritto: Non è mai troppo tardi per avvicinarsi all'armonica, siamo quasi coetanei, ho iniziato "tardi" anch'io come altri amici del forum.
Io ne conosco uno che ha iniziato a 57 anni...
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