Inserire sezione TEORIA MUSICALE

Suggerimenti e consigli per il sito.
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Luisiccu
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Inserire sezione TEORIA MUSICALE

Messaggio da Luisiccu » domenica 24 giugno 2007, 10:36

Prima di tutto: UN PLAUSO GRANDE COSI' PER IL NUOVO FORUM.
Speriamo che resti "pulito" e "rispettato". E' interesse di tutti. Quello vecchio va in archivio storico. Questo era il mio auspicio per salvarne il contenuto. E' stato realizzato. Un patrimonio di conoscenza e di riflessioni, di tanti armonicisti e non solo armonicisti, resta comunque a disposizione. Dispiace che sia statao ripetutamente imbrattato. Non lo meritava.
Ripresento un suggerimento che proposi a suo temp sul vecchio forum alla stesso argomento.
Dalle domande proposte in vari argomenti del forum è evidente che molti armonicisti ignorano completamente la teoria musicale. E' vero che tutto e possibile. E' vero che molti armonicisti suonano, e bene, senza conoscere una nota. E' vero anche, però, che conoscere le regole della musica significa avere una marcia in più. E poi certi discorsi sulle posizioni, sugli accordi, sulle scale musicali, ecc. diventano misteriosi se non si ha una minima conoscenza della teoria. Non è quindi cosa da poco. Si può essere anche poeti ma se uno non sa leggere e scrivere...
Insomma non sarebbe male che il sito dopo aver fornito tanti servizi tra cui un ottimo metodo per imparare, mettesse a disposizione anche un buon corso di teoria musicale. Ancora meglio se mirato all'armonica e agli armonicisti.
Se poi oltre che scritto fosse anche visuale non sarebbe proprio male...
Salutissimi a tutti


Luisiccu
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corrado
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Messaggio da corrado » domenica 24 giugno 2007, 12:16

Caro Luisicco,in occasione del tuo precedente appello,mi ero aggregato,appoggiando in pieno l'idea di inserire nel sito un corso di teoria musicale.
Io mi sono data una giustificazione circa l'assoluto silenzio che ne è seguito.
Un corso di teria musicale deve necessariamente essere impostato e tenuto da un insegnante di musica che normalmente è rimunerato per questo.
Credo quindi che difficilmente la nostra richiesta potrà avere un seguito.
Se hai seguito il forum avrai notato che,in alternativa,avevo segnalato un corso di teoria musicale,proprio come lo intendi tu e cioè corredato di immagini ed esempi sonori,usufruibile gratuitamente su internet.Purtroppo non è specifico per l'armonica.
Nel caso ti fosse sfuggita la mia segnalazione,te ne ripeto gli estremi:
http://www.eudida.it/Musica/Index_01.htm
Prova a dargli una occhiata e,se vuoi,fammi sapere.Ciao,Corrado.
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DoctorHarp
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Messaggio da DoctorHarp » domenica 24 giugno 2007, 16:09

Carissimi amici,
non posso che essere d’accordo con voi su quanto dite della teoria musicale.

Anzi, io sono un sostenitore accanito che ciò sia ancora più importante per un armonicista diatonico che per un qualsiasi altro strumento cromatico.

Il problema non è semplicemente economico, … se dovessi conteggiare quanto ho speso in 7 anni per questo sito … Purtroppo il tempo e chiaramente le difficoltà oggettive dell’argomento rendono il tutto più difficile.

Ho sempre ritenuto questo portale una community aperta a chiunque possa fornire il proprio contributo, e sono convinto che in Italia si possano trovare armonicisti di “buona volontà” che, avendo approfondito le conoscenze teoriche, siano disposti a condividere le proprie informazioni.

Stefano "Hozzenharp", Giuseppe D'amico, Antonio Piana, sono solo alcuni degli autori che hanno collaborato al sito. Ma sono chiaramente troppo pochi, considerando che siete oltre 4500 iscritti alla newsletter!

E’ un invito che spesso ho rivolto a tutti i visitatori del sito e spero che questo nuovo appello, possa far svegliare quel senso di collaborazione che per fortuna, è molto viva tra gli armonicisti italiani.

Grazie, Leonardo Triassi.
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pilgrim
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Messaggio da pilgrim » lunedì 25 giugno 2007, 12:16

Ciao a tutti.
Io appartengo alla categoria secondo la quale per suonare l’armonica non è necessario sapere molto della musica.

La conoscenza più o meno approfondita della musica è, secondo me, in stretta dipendenza da quello che uno vuol suonare o si sente di voler approfondire in seguito, non all’inizio dell’apprendimento, succede così anche per altri strumenti.

Se vuoi fare Country Blues ti basta sapere l’armonica da usare, se vuoi fare Jazz questo non ti basta più ma per capire bene devi andare da un maestro con il quale parlare, confrontarti, rivolgere domande personali, su un sito credo che tutto questo sia un po’ difficile da mettere in pratica, (bravura degli autori a parte), come accenna anche Triassi.

Quindi se questo sito si propone di iniziare all’armonica le persone non dico che inserire anche una sezione di teoria musicale sia sbagliato ma per non complicare l’apprendimento iniziale penso si debba proporre una forma adatta.

Già oggi alle mie lezioni si presentano persone con l’incubo del non sapere fare ‘sto benedetto Bending (magari se veniva chiamata piegatura nessuno la considerava…), o con il terrore della respirazione diaframmatici (ma si sente male?...), per non parlare poi dell’Overbending, tutti “paroloni” che vengono recepiti come cose dalle quali cominciare per suonare l’armonica.

Se ognuno di noi guarda come ha iniziato credo di non sbagliarmi di molto dicendo che nessuno sia partito da un maestro o dalla musica, tanto meno dal famigerato Bending, credo che tutti abbiano iniziato suonando per curiosità una canzoncina tipo “Oh Susanna”, “Fra’ Martino”, Bob Dylan, Bennato “Love me do” dei Beatles o cose simili, perché questa è una caratteristica iniziale dell’armonica, si prende e si suona “ad orecchio”, chissà quanti Bluesmen nostri idoli erano analfabeti!

Però se oggi mi guardo indietro mi accorgo che un minimo di concetti di base non guastano proprio, soprattutto per “capire” cosa a volte dicono gli altri componenti del gruppo ed impostare il pezzo su quello che si vuole, in gruppo si parla in musica, anche se, musicalmente parlando, a me serve più sapere cosa vuol dire “...poi andiamo in quinta…” piuttosto che sapere quale nota esce dal foro 4.

Quindi la mia opinione è che ben venga una sezione di teoria musicale, basta però che questo non complichi ancora di più la vita ad uno strumento il cui apprendimento iniziale è così spontaneo come lo è il respirare.
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corrado
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corso di teoria musicale

Messaggio da corrado » martedì 26 giugno 2007, 14:37

Quanto scritto da Pilgrim è in parte condivisibile.Infatti anch'io credo che per suonare l'armonica non sia indispensabile partire dalla teoria musicale.
La conoscenza della musica e della teoria relativa,diventa però necessaria se non indispensabile,quando si vuole superare la fase del "suonare ad orecchio".Questo metodo è adatto a brani relativamente facili;si usa dire infatti"orecchiabili",ma quando i brani si fanno più complessi,con scale e variazioni elaborate,impararli ad orecchio diventa difficile,quindi ecco la necessità di poter leggere gli spartiti per individuare tutte le note necessarie.
Io, per ovviare all'ignoranza della teoria musicale,sono costretto ad utilizzare il computer per rallentare la melodia(Music rallenti,scaricabile dal sito)e crearmi una tablatura personalizzata,impiegando però tempi piuttosto lunghi.
Anche questo metodo però non sempre funziona.
Sto tentando di imparare "Un americano a Parigi"di G.Gershwin,incontrando difficoltà quasi insormontabili.
Non voglio dire che la conoscenza della musica mi risolverebbe tutti i problemi ma sono convinto che mi sarebbe di grande aiuto.
Un caro saluto a tutti.
Corrado
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Messaggio da TriHarp » giovedì 5 luglio 2007, 18:55

Carissimi amici,
leggendo le vostre risposte, colgo l’occasione, per esprimere un mio giudizio personale, su ciò che intendo per conoscenza musicale applicata all’armonica.

Sono perfettamente d’accordo con voi che l’armonica, come un qualsiasi altro strumento musicale, lo si può imparare a suonare, pure benissimo, senza neanche la minima conoscenza teorica. Ma è da notare che, questa non è una opinione ma un dato di fatto che la storia della musica ha pienamente dimostrato da sempre.

Quando parlo di teoria musicale, non mi riferisco solo al fatto di sapere leggere le note sul pentagramma, cosa poco importante, ma più specificatamente alla consapevolezza musicale di ciò che si vuole suonare. Potrebbe sembrare una esagerazione ma, a mio avviso, proprio per l’armonica diatonica, questa coscienza aiuterebbe tantissimo le fasi iniziali di chi si avvicina allo strumento.

Che cosa ho detto ?
Piccolo passo indietro per chi si è inserito adesso.
L’armonica diatonica standard (la 10 fori), come ormai tutti saprete, è accordata secondo una scala diatonica di tre ottave come da figura:

Immagine

Questa è la rappresentazione delle note di una armonica diatonica in DO (C). Le note all’interno rappresentano quelle ottenibili soffiando o aspirando semplice sui relativi fori. Mentre quelle che stanno al di fuori sono possibili tramite la tecnica del bending e overbending. Quindi stiamo parlando di uno strumento di tre ottave cromatiche.
Inoltre, ecco il nocciolo del discorso, per le 12 tonalità maggiori esistono quindi 12 rispettive armoniche.

A mio avviso, proprio questo, legato all’oggettiva difficoltà di intonazione delle note (tecnica bending e overbending) creano una sorta di “pigrizia” nell’armonicista diatonico che lo inducono a cercare la strada più facile per arrivare al risultato. Quindi se un brano “gira” nella tonalità di Sol (G) allora usiamo l’armonica appunto in G o in C che per costruzione hanno le note delle relative scale disposte in maniera semplice sullo strumento, e così se il brano è in E allora sarà il turno di un’armonica in E o A, ecc.
L’esempio più significativo si ha nel Blues. Un classico giro Blues di 12 battute in G è formato dai tre accordi principali G (tonica), C (sottodominante) e D (dominante).

La scala di G7, usata in questo genere, è identica a quella in C maggiore.
Cioè: G – A – B – C – D – E – F – G

La scala di D7 è anch’essa identica alla scala di C ma con il F# al posto del F.
Quindi: D – E – F# - G – A – B – C – D

Quella di C7 ha solo il Bb al posto del B e diventerà: C – D – E – F – G – A – Bb - C

Quindi, come si vede immediatamente dallo schema precedente, un’armonica in C è quella che permette di ottenere tutte le note con l’uso molto ridotto del bending e delle alterazioni in genere. Per convenzione “armonicistico” si dice che si sta suonando in Seconda Posizione, brano in G, armonica in C.

Ovviamente questo discorso prescinde dal genere o stile musicale che si vuole suonare e sarà tanto più significativo quanto più articolata è l’armonia di un brano.
Anche nell’ambito del blues stesso, questo esempio, è comunque significativo per capire che se si vuole suonare una particolare melodia nell’ottava centrale, potrebbe essere necessario il F#e Bb (5 e 6 foro in overbending) per i rispettivi accordi di D7 e C7. Nel blues tradizionale e per lo stile insegnato dai nostri maestri storici questo potrebbe anche non essere necessario in quanto il fraseggio è stato da sempre sviluppato secondo altri principi, ma sicuramente, questa coscienza, potrà dare un motivo in più per capire se una tecnica non è usata per scelta personale o per inconsapevolezza.

Acquisire la conoscenza delle scale e delle loro posizioni sullo strumento unitamente a delle nozioni di armonia, non pregiudica assolutamente tutto ciò che riguarda la parte “romantica” dello strumento ma, a mio avviso, aiuta ad avvicinarsi maggiormente a ciò che realmente si sente di suonare. L’una non esclude l’altra.

Quindi, un approccio teorico, secondo la mia esperienza, potrebbe essere abbinato a quello ad “orecchio” sin dall’inizio come si potrebbe fare per un qualsiasi altro strumento musicale. Sicuramente questo avvantaggerà la rapidità di apprendimento ma soprattutto darà consapevolezza e coscienza musicale.

Chiaramente ognuno è libero di affrontare lo studio come meglio crede in funzione del tempo, passione, interesse e certamente genere musicale. Ma in ogni caso, non è da escludere a priori.

Saluti, Leonardo Triassi.
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Messaggio da Luisiccu » venerdì 6 luglio 2007, 20:38

Gli interventi precedenti mi fanno capire che l’argomento non era solo di mio interesse.
I pareri, pur non perfettamente collimanti concordano, comunque, che la conoscenza della teoria musicale dà una marcia i più. Anche se si è dilettanti. Ribadisco: saper leggere e scrivere non significa che si può diventarer grandi scrittori. E’ però difficile immaginare un grande scrittore che non sa leggere e scrivere. Anche quando ci sia un segretario che mette su carta il suo pensiero. Fuor di metafora. A suonare si può imparare anche senza conoscere la teoria musicale ma difficilmente si diventa bravissimi senza una conoscenza della musica, sia pure rudimentale. Anche i cosidetti grandi “analfabeti” di Pilgrin non erano probabilmente del tutto analfabeti di musica. E, comunque, la mancata conoscenza della teoria musicale spesso fa si che anche i “grandi” finiscano pe rifare sempre gli stessi pezzi sia pure a grandi livelli. Ho conosciuto e conosco nella mia terra grandi suonatori di musica popolare che non conoscono la musica ma si costruiscono addirittura il loro strumento ma… suonano, in genere, pochi pezzi. Come ho raccontato all’argomento “Poeti dell’armonica del vecchio forun “Racconta le tue esperienze belle o brutte che siano…” anche io sono di quelli che suonano “ad orecchio”. Ma questo significa che suono ad orecchio! Cioè con scarsa precisione! Proprio perché quella poca teoria musicale l’ho imparata dopo anni che suonavo l’armonica. Cominciare dalla coda (la pratica), per finire con l’inizio (la teoria), è, per me, controproducente. Leonardo l’ha spiegato in maniera inequivocabile! Ascoltiamo un musicista! Del resto con quale metodo imparare se oltre la metà ci risulta incomprensibile perché non conosciamo l’alfabeto musicale? E poi se voglio suonare un brano nuovo di cui non conosco a memoria la melodia che faccio se non so leggere le note di uno spartito, sia pure in modo rudimentale? E quanto ci metto ad impararlo se prima devo memorizzarlo all’ascolto? Chi se la ritrova la voglia di imbarcarsi nello studio teorico una volta che si riesce a strimpellare alla meno peggio un motivetto che ci piace tanto e che ci diverte? Quindi prima la teoria, poi la pratica. Al massimo insieme.
Apprezzo e son consapevole dell’impegno di Leonardo per far nascere il sito e, soprattutto per farlo vivere. Lo rigrazio vivamente. Spero che qualche musicista di valore gli dia una mano per far fronte anche questa nostra ultima richiesta. Ho visitato il sito segnalato da Corrado. Mi sembra buono. La conoscenza della musica prescinde dallo strumento suonato, come la conoscenza dell’alfabeto dalla lingua parlata… Per quanto mi riguarda vado girando per Internet alla ricerca di corsi gratuiti facili e facilmente raggiungibili. Proverò a fare un elenco non appena completato il giro. Se il sito lo riterrà opportuno potrebbe poi, con il contributo di tutti dargli rilievo, perché a seconda dei gusti ognuno possa fare la sua scelta. Sempre in attesa che qualche armonicista ci dia il suo contributo…
Quanto sono stato lungo!.... Scusate
Salutissimi
Luisiccu
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Lezioni di teoria musicale

Messaggio da corrado » domenica 29 luglio 2007, 20:44

Mi riferisco all'ultimo intervento del grande Triassi.
E'una classica trattazione tecnica inerente all'uso dell'armonica diatonica.
Quanti armonicisti principianti o dilettanti,in mancanza di conoscenze teoriche, hanno recepito con consapevolezza quella lezione pur dettagliata e senza grinze?
Questo,a mio avviso,è il punto della questione;tra il sapiente e l'ignorante difficilmente può innescarsi il dialogo.
Cordialissimi saluti,Corrado.
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Messaggio da andreo74 » martedì 31 luglio 2007, 22:07

Eh si caro Corrado, cogli nel segno. Della lezione di Triassi purtroppo non ho capito niente :) . Sono un suonatore "ad orecchio", ho cominciato con un'armonica giocattolo, poi con un'armonica un po' migliore ho iniziato a tirare fuori quelle note che non sapevo neanche si chiamassero bending.
A volte suono con una mia amica che ha studiato violino al conservatorio e si "incontrano" (e non si scontrano) due modi opposti di suonare, eppure ci stimiamo ed ognuno ammira l'altro. Io ammiro come lei suoni una canzone alla perfezione senza averla mai sentita, solo con lo spartito davanti. E lei ammira come io senta un motivo per strada e subito riesca a suonarci su. Personalmente non credo che avrei la pazienza e la capacità di studiare teoria. Quando "soffio" so che suono esce da ogni foro ma non so che nota sia. Ognuno trova la sua via sapendo che non è l'unica ed apprezzando quello che fanno gli altri.
Un saluto a tutti e scusate la digressione
Ciao
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sulla teoria musicale

Messaggio da corrado » mercoledì 1 agosto 2007, 16:01

Caro Andreo 74,non per polemizzare;non è assolutamente necessario,ma per meglio chiarire quanto detto nel precedente messaggio.
Quando dicevo suonare ad orecchio motivi orecchiabili,non volevo certo sminuire chi usa questo metodo.Peraltro,anch'io suono ad orecchio e non conosco la teoria musicale.
Forse suonare con l'armonica diatonica è più facile,ma non ne sono convinto.
I problemi sorgono quando si vogliono suonare brani complessi come per esempio "Un americano a Parigi" di G.Gerswin,o "Aria sulla quarta corda"di J.S.Bach(la sigla di Quark) o ancora "Clair de Lune" di Debussy.
Questi brani sono parzialmente orecchiabili,ma per suonare tutte le note necessarie occorre ascoltarli decine e decine di volte con grande dispendio di tempo, scrittura di pseudo tablature e ore e ore di prove.
Ripeto quindi quanto ho già detto:La conoscenza della teoria musicale non risolve tutti i problemi ma ti permette di uscire dall'ambito degli orecchiabili.
Tutto quanto sopra a prescindere dal talento personale.
Un caro saluto,Corrado.
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Messaggio da andreo74 » mercoledì 1 agosto 2007, 23:06

Caro Corrado,
avevo capito benissimo che il tuo intervento non intendeva sminuire chi suona ad orecchio, nè io intendevo polemizzare. Semplicemente si sta parlando di due modi diversi di vedere la musica, e questo è molto bello ed interessante.
Qualche giorno fa ho ascoltato Giovanna Marini, lei studia musica popolare ed insegna canto, e fa sia cose "colte" che cose popolari, nel suo coro "popolare" c'è gente che non ha studiato musica eppure canta, rispettando comunque regole precise ma non scritte. Se penso alla musica popolare, penso a tanti maestri che hanno imparato a suonare una chitarra o qualche altro strumento, io mi sono trovato a suonare con un pastore che non ha mai studiato musica.
Non sto dicendo che una cosa sia migliore dell'altra, anzi, ammiro chi conosce la teoria perchè è una cosa che a me manca. E allora che fare? Ognuno segue un suo percorso, ma è sempre piacevole sentire pareri ed idee diversi.
Ciao
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